25 Feb 2009 | Chiara Lubich, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Molteplici sono le iniziative nel mondo per ricordare Chiara Lubich e continuare a vivere la sua eredità. Qui apriamo uno zoom sul Messico. E’ ancora vivo in tanti il ricordo della visita che Chiara aveva fatto in Messico nel giugno del 1997. In modo tutto particolare quell’incontro al santuario di Città del Messico dove è venerata la Madonna di Guadalupe, la Morenita, meticcia come lo è la maggioranza della popolazione. Da Guadalajara poi il 14 marzo verrà celebrata una messa solenne che sarà trasmessa in diretta dalla rete satellitare Mariavision. A Santa Cruz, regione a maggioranza indigena, la comunità si riunirà in preghiera per Chiara, seguendo riti ancestrali, per 9 giorni. Al decimo giorno, sarà celebrata una Messa in lingua Náhuatl, nella lingua parlata degli Aztechi, l’antichissima civiltà messicana, e dalla Madonna di Guadalupe quando era apparsa a Juan Diego. Vi parteciperanno gli aderenti del movimento delle 32 comunità indigene della zona. Il canale Mariavision, oltre alla messa nella cattedrale di Guadalajara, trasmetterà un programma sulla vita, il carisma e l’opera di Chiara.
Altri appuntamenti in Messico
PUEBLA -26/3 Evento Culturale, con la partecipazione di diversi esponenti della cultura, di altre religioni e del mondo dell’arte – ore 19.00 – Palazzo del municipio
PUEBLA – 28/3 S. Messa nella Cattedrale – ore 18:00; presiede S.Em.Mons. J.Trinidad Medel, vicario dell’Arcidiocesi di Puebla per i Laici
NETZAHUALCOYOTL – 20/3 S.Messa nella Cattedrale – ore 19.00; presiede iL Vescovo S. Em. Mons. Carlos Garfias
CITTA’ DEL MESSICO – 26/3 Omaggio a Chiara, presso l’IMDOSOC, Istituto Messicano di Dottrina Sociale della Chiesa – ore 19 – testimonianze di varie persone dell’ambito politico, religioso e culturale.
SANTA CRUZ – 6-15/3 Riti tradizionali – 9 giorni in preghiera per Chiara; al 10 giorno, S.Messa in lingua Náhuatl con appartenenti alle 32 comunitá indigene della zona. (Nota: Il Náhuatl è la lingua parlata degli Aztechi e dalla Madonna di Guadalupe a Juan Diego).
CITTADELLA EL DIAMANTE – 22/3 Pomeriggio dedicato a Chiara – Benedizione della Croce – ore 13; secondo le usanze del posto la Croce, sollevata da terra come simbolo della rerurrezione, verrà portata in processione, mentre si spargeranno petali di fiori lungo la strada, a significare il cammino definitivo verso il Paradiso. La croce, verrà piantata nel campo Santo della Cittadella: “Resurrezione”, nome dato ancora da Chiara . (altro…)
18 Feb 2009 | Chiara Lubich, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Molteplici sono le iniziative nel mondo per ricordare Chiara Lubich e continuare a vivere la sua eredità. Qui apriamo uno zoom sulla Germania. “In occasione del primo anniversario della morte di Chiara Lubich, vorremmo metterci davanti agli occhi nuovamente quella forza che scaturisce dal Vangelo ed ha cambiato la vita di Chiara e quella di tante persone”. E’ questo l’impegno che movimenti e comunità di varie Chiese della Germania vogliono riaffermare nella chiesa evangelico-luterana di Monaco, il 14 marzo prossimo. Particolarmente significativa la scelta del luogo. E’ in questa chiesa che l’8 dicembre del 2001 era avvenuto un evento importante, come si legge nell’invito: “Chiara Lubich e il vescovo evangelico Ulrich Wilckens avevano dato un contributo essenziale al cammino di comunione tra movimenti e comunità di varie Chiese, fino ad arrivare ad un patto di amore reciproco, che è stato alla base dello sviluppo della grande rete di “Insieme per l’Europa”. Interverranno: il Metropolita Serafim Joanta, della Chiesa Rumeno Ortodossa il Pastore Thomas Römer, dell’YMCA di Monaco Padre Michael Marmann, del Movimento di Schönstatt (München) Renata Simon e Herbert Lauenroth, del Movimento dei Focolari (Ottmaring)
Altre iniziative in Germania:
Dresda – 14/3 S. Messa – ore 11; celebra S.E. Mons. Joachim Reinelt Commemorazione nella Sala del Consiglio del Land, con il Patrocinio del Presidente Erich Iltgen Hannover – 14/3 Programma commemorativo con il vescovo luterano Christian Krause, già Presidente della Federazione Luterana Mondiale Presentazione del progetto per le scuole: “Forti senza violenza” sostenuto dalla UE, con la partecipazione del Gen Rosso Solingen – 14/3 Consegna del premio della città di Solingen al Centro Mariapoli “Zentrum Frieden” per il suo contributo allo sviluppo della città Münster – 14/3 S. Messa – ore 14.30 – segue un momento d’incontro e presentazione della vita di Chiara Regensburg – 14/3 S. Messa – segue un momento d’incontro e presentazione della vita di Chiara Mainz – 14/3 S. Messa – celebra S.E. Mons. Ulrich Neymeyr – segue un momento d’incontro e presentazione della vita di Chiara (altro…)
12 Feb 2009 | Focolari nel Mondo, Senza categoria
Editoriali
Federalismo fiscale. Ampio sì e un nodo di Iole Mucciconi Kirill, patriarca di Mosca di Eduardo Guedes Mi compro il Real Madrid di Paolo Crepaz
Primo piano
Ricordando Chiara Lubich. Fontem, una danza alla vita di Paolo Lòriga Il popolo bangwa nella foresta del Camerun, ha celebrato la fine del lutto per la scomparsa della fondatrice dei Focolari. Ai nuovi responsabili, il titolo di “custodi del trono”. (articolo
)
Uomini e vicende
Obama internazionale di Giovanni Romano Da Guantanamo all’auto, dalla cooperazione internazionale alle Ong pro-aborto. Tutti gli occhi del mondo sono puntati sulla Casa Bianca. Mondo giovanile. Salviamo il servizio civile di Aurora Nicosia Tagli economici e calo di richieste. Recuperare le motivazioni di un istituto pensato come un’opportunità di crescita umana e sociale. Capire la crisi/1 Lo tsunami finanziario di Alberto Ferrucci Andiamo alle radici del disastro che ha colpito l’economia. Non si può vivere al di sopra dei propri mezzi. Bisogna riscrivere le regole. Bilancio familiare Aiuti e sostegni “anticrisi” di Adriano Pischetola Recenti provvedimenti di legge danno una mano a chi più patisce per la crisi finanziaria Messico La famiglia e i valori di Juan José Medeiros Silvera da Città del Messico Il sesto incontro mondiale per riflettere sulle sfide e le opportunità educative della famiglia
Dal vivo
Giovani e musica Quelli di “Progetto 1 di Paolo Balduzzi Un gruppo di amici si impegna per una sorta di Genfest permanente a Loppiano. Una storia lunga 20 anni.
Cultura
Eric-Emmanuel Schmitt Dieci giorni alla morte di Michele Genisio Come apprezzare, con forza e delicatezza, la fragile, affascinante vita che rimane.
1 Feb 2009 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale
«Questi soldi sono proprio benvenuti. Sono trascorsi già tanti mesi dopo il passaggio del ciclone Nargis, che ha fatto questi danni enormi, e le necessità sono ancora tantissime. Questa somma in arrivo ci permetterà di continuare quello che è stato già iniziato: in particolare, per aiutare i bambini a tornare a scuola. Perchè gli aiuti che sono stati dati inizialmente erano cibo, vestiario, medicinali: c’era la priorità delle abitazioni e poi quella di dare la possibilità alla gente di lavorare. C’erano da offrire strumenti di lavoro, specie per la pesca – vasche, reti – e semi per la terra». D. – E ora forse è arrivato il momento anche della ricostruzione delle scuole… «Sì, infatti. Per scuole lì si intende sempre un grande capannone, una costruzione di legno con il tetto di zinco, oppure si tratta di realizzare magari i servizi che non c’erano, oppure distribuire il materiale scolastico, le divise. Questo aiuto che abbiamo dato finora è stato veramente suddiviso di villaggio in villaggio. E andando di villaggio in villaggio siamo riusciti a raggiungere e aiutare 15 mila persone». D. – Nel Myanmar, la religione maggiormente diffusa è il buddismo, ma sono presenti anche i cristiani. Che tipo di rapporto esiste tra gli appartenenti alle diverse fedi? «In genere, si vive tranquillamente: c’è tolleranza, ma c’è anche indifferenza. Quello che è successo adesso con questo ciclone ha un po’ rimosso questa situazione, c’è stata come un’apertura al dialogo, all’amicizia, proprio perché bisognava fare le cose insieme». D. – Più in particolare come vivono nel Paese i cattolici? «La Chiesa cattolica è diffusa in tutto il territorio. Ci sono 12 diocesi e una Chiesa viva con tante vocazioni, una Chiesa di persone forti. Poi, naturalmente, è anche una Chiesa povera, perché i problemi fondamentali sono questi nel Paese: manca l’acqua potabile, manca l’elettricità, mancano le strade e quindi la vita è abbastanza dura. Però, la gente è molto, molto sensibile alla religione. Dunque, è una Chiesa che sicuramente ha un futuro». Dalla Radio Vaticana del 2 febbraio 2009
22 Gen 2009 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Sono libanese, ortodossa, di padre ortodosso e di madre cattolica. I miei genitori sono credenti. In famiglia non si è mai posto l’accento sulla parola ‘cattolico’ o ‘ortodosso’. Era naturale festeggiare le due Pasque insieme alle due famiglie. A 15 anni ho cominciato a rifiutare ogni religione, anche perché in Libano, religione e politica sono in stretto nesso fra di loro. Pensavo che gli uomini avessero mescolato tutto e non distinguevo più niente. Per me Dio non poteva esistere e permettere guerra e ingiustizia. Fu così che persi la fede, già un po’ incrinata. Dopo alcuni anni siamo giunti al culmine della guerra in Libano. I miei partono per Parigi. Io volevo rimanere per difendere il mio Paese. Cerco di entrare nell’esercito; nauseata però dalla vanità dei miei sforzi e da me stessa, ubbidisco alla volontà dei miei genitori e li raggiungo in Francia. Ma la mia vita lì non aveva più nessun senso: avevo il mio Paese da liberare… Per non pensare mi sono buttata nei divertimenti della vita. Nel frattempo mio fratello aveva conosciuto e iniziato a vivere il vangelo. La sua vita mi affascinava: era così trasparente. Mi ha invitato ad incontrare altre persone e sono andata. Era tutto un altro mondo. Vedevo gente che mi accoglieva con tanto amore, molto sorridente. Sono tornata a casa felice, l’amore stava rinascendo dentro di me. Ho incominciato a frequentare la mia Chiesa, a scoprirla ed amarla. Ho letto la sua storia, ho frequentato un corso di teologia. Ho capito che dovevo essere unita ad essa, sperimentando l’aiuto di questa spiritualità evangelica, che ti fa andare al di là delle divisioni nel rispetto delle differenze. Era questa la vera rivoluzione! (S. W. – Libano)
21 Gen 2009 | Famiglie, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Toccanti sono state le testimonianze di famiglie dei 5 continenti raccontate nel momento culmine dell’ Incontro Mondiale delle Famiglie promosso dal Pontificio consiglio per la Famiglia. Dall’Africa, la famiglia Simango: mamma, papà e due gemelli di 14 anni. Vive in un ambiente permeato da preziosi valori tradizionali. Forte però anche il rischio che il consumismo, con la pressione dei media, cancelli tutto e imponga altri modelli. Serve educare i figli nel rispetto delle tradizioni, restando tuttavia aperti al nuovo… Dennis (padre) Come in tanti Paesi dell’Africa, anche da noi il costo della vita cresce continuamente, mentre i salari rimangono fermi. Di conseguenza, sempre più persone vivono sotto il livello di povertà. I nostri mercati si riempiono di prodotti fantasiosi e moderni: giocattoli, vestiti di tutte le fogge, telefonini… e la pubblicità attrae a comperarli. Così, invece di cercare di combattere la povertà creando nuove opportunità di sviluppo, la gente si appassiona a queste cose e soffre perchè non se le può permettere. Come genitori sentiamo di dover insegnare ai nostri figli a distinguere ciò che nella vita è essenziale da ciò che non lo è, come ad esempio tutte le cose che anche loro come primo impulso vorrebbero avere. Cerchiano di far loro presente che la tecnologia non può sostituire la nostra buona volontà di rispettare le cose che abbiamo e di acquistarne di nuove solo quando è necessario. Ma più che attraverso i nostri discorsi, lo facciamo attingendo tutti insieme al Vangelo. Una sera anche con i bambini abbiamo riflettuto sulle parole di Gesù: “Qualunque cosa avete fatta ad uno di questi miei fratelli più piccoli l’avete fatta a me”. All’indomani ci è venuto spontaneo dirci l’un l’altro come abbiamo messo in pratica queste parole e abbiamo visto che tutti avevamo potuto condividere qualcosa con gli altri, pensando di farlo a Gesù. Io avevo dato il tempo della pausa pranzo ad un allievo in difficoltà, mia moglie aveva dato del riso alla vicina di casa che non aveva niente, e i bambini avevano prestato uno la matita e una la gomma ai loro compagni. Nel raccontarci queste cose, i più felici erano proprio i bambini che avevano capito che non occorre essere ricchi per poter condividere. Margaret (14 anni) In collegio ci danno solo i pasti essenziali, non sempre sufficienti. L’anno scorso tanti miei compagni si lamentavano per la fame e spesso davo loro quanto portavo da casa. Tornando a casa per le vacanze, mia madre si è accorta che ero un po’ sciupata. Saputo il motivo, mi ha raccomandato di non dar via il necessario per vivere e mi ha dato delle cose in più per continuare a donare. Modesta (madre) Nella nostra cultura la condivisione è considerata un grande valore, come dice un antico proverbio africano: “…a differenza di un pezzo di stoffa, il cibo non è mai troppo poco per essere condiviso.” Ma con l’influenza dei media tanti hanno iniziato a pensare che è più saggio tenere per sé quanto si ha. Un altro pericolo di un incondizionato uso della TV sono le fictions e i cartoni animati d’importazione che presentano modelli lontani dalla nostra cultura soprattutto riguardo il consumismo e l’affettività nel rapporto uomo-donna. In famiglia abbiamo messo delle regole, per esempio niente TV durante i giorni di scuola e nei week-end e vacanze solo due ore al giorno facendo attenzione a quali programmi si vedono. Talvolta procuriamo dei DVD a loro scelta – guardando che siano buoni – che poi ci scambiamo anche con le famiglie dei diversi gruppi che seguiamo sia nella nostra città che nelle zone rurali. Ma soprattutto parliamo con i ragazzi su quanto hanno visto, in modo da suscitare in loro un giusto senso critico. Mario (14 anni) Quando ero in collegio non vedevo l’ora di tornare a casa per poter essere libero di stare tutto il tempo davanti alla TV. Parlando con la mia famiglia ho capito che non è questa la vera libertà e che la TV qualche volta può diventare una trappola. Così ho imparato a stare anche dei giorni senza accenderla. Modesta O Maria, che sei regina dell’Africa, tu sai che è una terra ricca di risorse, ma attraversata da grandissime difficoltà: povertà, denutrizione, AIDS, epidemie, conflitti e guerre. Suscita per noi saggi governanti e mantienici fedeli a quella cultura della vita che i nostri padri ci hanno insegnato. Aiutaci a vivere e a trasmettere ai nostri figli la buona novella del Vangelo, compendio di valori umani e cristiani che ci fa figli tuoi e uomini nuovi. (altro…)