Movimento dei Focolari
Economy of Francesco: 600 giovani a Castel Gandolfo

Economy of Francesco: 600 giovani a Castel Gandolfo

Dal 28 al 30 novembre presso il Centro Mariapoli di Castel Gandolfo (Roma, Italia) si terrร  lโ€™evento โ€œRestarting the economyโ€, promosso dalla Fondazione The Economy of Francesco (EoF) con il sostegno del Dicastero Vaticano per il Servizio allo Sviluppo Umano Integrale.

รˆ il primo appuntamento mondiale di EoF che si svolge lontano da Assisi e senza la presenza di Papa Francesco. โ€œUna novitร  che non segna una distanza, ma piuttosto unโ€™estensione โ€“ sottolinea Mons. Domenico Sorrentino, Presidente della Fondazione -. Lo spirito di Assisi si fa vicino a Roma e al Papa, per continuare a ispirare unโ€™economia capace di mettersi al servizio dellโ€™umanitร  e del creatoโ€.

L’incontro di EoF ad Assisi, settembre 2022

Oltre 600 giovani provenienti 66 nazioni, con la presenza per la maggior parte di donne e la partecipazione di circa 80 studenti delle scuole superiori insieme ad economisti, filosofi, imprenditori, teologi, artisti e policy maker.

รˆ โ€œun segnale che la proposta di impegno dei giovani per cambiare lโ€™economia รจ viva e capace di futuro – afferma il prof. Luigino Bruni, vice presidente della Fondazione e ideatore dellโ€™evento fin dalla sua nascita -. Restarting the Economy รจ la versione EoF del Giubileo: un ritorno al senso biblico originario con la liberazione degli schiavi di oggi (dipendenze, usura, miserie), la remissione dei debiti (e quindi il grande tema della finanza, buona e cattiva), la restituzione della terra (lโ€™ecologia, la giustizia, le sfide che attraversano lโ€™Amazzonia, lโ€™Africa e le nostre cittร )โ€.

Durante lโ€™evento sarร  presentato lโ€™EoF Fraternity Report 2025, frutto del lavoro di questโ€™anno e destinato a diventare un appuntamento annuale: una misurazione dello stato della fraternitร  nel mondo, concetto caro a San Francesco e a Papa Francesco. โ€œIl rapporto evidenzia come la fraternitร , pilastro morale e sociale, sia anche una componente economica decisiva ma ancora non misurata – sostiene Paolo Santori, Presidente del Comitato scientifico della Fondazione –. Sviluppando un indicatore innovativo basato su dati internazionali, lo studio analizza il grado di fraternitร  allโ€™interno e tra le economie globali (โ€ฆ) e invita a ripensare sviluppo, cooperazione e benessere collettivoโ€.

Il Dicastero Vaticano per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale ha accompagnato fin dallโ€™inizio il cammino di The Economy of Francesco, riconoscendo nel movimento una forte sintonia con la propria missione. โ€œValori come la centralitร  della persona, la giustizia sociale ed ecologica, la solidarietร , lโ€™inclusione e la cooperazione rappresentano un terreno comune su cui si รจ sviluppato un accompagnamento rispettoso dellโ€™autonomia del movimento, ma capace di sostenerne la crescita e le iniziative in questi anniโ€ ribadisce Padre Avelino Chicoma Bundo Chico, S.I., Capo ufficio del Dicastero.

Presentazione dell’Evento in Sala Stampa del Vaticano. Da sinistra: Luca Iacovone, Luigino Bruni, Mons. Domenico Sorrentino, Rita Sacramento Monteiro, Padre Avelino Chicoma Bundo Chico e Cristiane Murray.

Il programma a Castel Gandolfo โ€œsi articolerร  in plenarie con ospiti internazionali come Sabine Alkire, Jennifer Nedelsky, Paolo Benanti, Massimo Mercati e Stefano Zamagni, workshop tematici, momenti spirituali e creativi, e una grande esposizione di progetti ed esperienze nate allโ€™interno del movimento EoF: la EoF Fair โ€“ affermano Rita Sacramento Monteiro e Luca Iacovone dello staff dellโ€™evento -. Particolare rilievo sarร  dato a due sessioni dedicate: Prophetic Voices for a New Economy, in cui giovani provenienti da diversi contesti racconteranno esperienze di cambiamento giร  in atto; e Extraordinary Ideas for the Economy of Francesco, una rassegna di brevi interventi che daranno voce a idee imprenditoriali, iniziative sociali e ricerche innovative selezionate tramite call internazionaleโ€.

Lorenzo Russo

Giovani, Cittร  e Pace: la Carta di Nairobi e il contributo delle nuove generazioni

Giovani, Cittร  e Pace: la Carta di Nairobi e il contributo delle nuove generazioni

Lโ€™80ยฐ anniversario dellโ€™ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) รจ stata lโ€™occasione per realizzare a Nairobi, in Kenya, un evento internazionale dal titolo โ€œCities, Communities, Care-Youth in Action for Sustaining Peaceโ€.  Un convegno che ha visto numerosi giovani africani e rappresentanze di tutto il mondo, protagonisti di un nuovo slancio verso la costruzione di societร  pacifiche e resilienti, capaci di costruire il futuro del continente africano, con a cuore il mondo unito.

Il momento culminante รจ stata la presentazione della โ€œCharter of Commitmentsโ€, un documento che promuove la pace attraverso il dialogo interculturale, le iniziative artistiche e i programmi comunitari, riconoscendo ai giovani il ruolo centrale di โ€œinfluencer di paceโ€ e agenti di cambiamento. Al centro della visione presentata cโ€™รจ lโ€™adozione dei valori dellโ€™ubuntu, la filosofia africana che invita alla condivisione e alla reciprocitร , come base per una societร  solidale. I giovani incoraggiano le Nazioni Unite e lโ€™Unione Africana e ne apprezzano il ruolo nel sostenere e collaborare con i governi locali, gli attori della societร  civile, le istituzioni religiose e le organizzazioni giovanili, nel promuovere solidarietร , giustizia e uguaglianza sia a livello locale che globale. La Carta sostiene azioni concrete per cittร  piรน accoglienti, uno sviluppo sostenibile, nuovo impulso per lโ€™imprenditorialitร  giovanile e una nuova visione africana, libera da confini e barriere. Sottolinea lโ€™urgenza di maggiore inclusione, formazione e partecipazione giovanile nei processi decisionali, a tutti i livelli.

Questo appello nasce a conclusione di questo evento organizzato da New Humanity, ONG del Movimento dei Focolari. I lavori si sono tenuti nella Mariapoli Piero di Nairobi. Hanno partecipato allโ€™iniziativa anche UN Habitat, agenzia dellโ€™ONU per lo sviluppo urbano e UNEP, agenzia delle Nazioni Unite per lโ€™ambiente, Laudato Sรฌ Movement Africa, Greening Africa Together, Living Peace International, Africa Interfaith Youth Network, International Sociological Association, Centro Universitario ASCES Di Caruarรน in Brasile, oltre a tutte le espressioni dellโ€™area sociale, politica e culturale del Movimento dei Focolari.

Secondo i leader giovanili riuniti a Nairobi, questa nuova prospettiva potrร  realizzarsi solo attraverso la creazione di meccanismi permanenti di collaborazione sia a livello locale che internazionale. Un vero e proprio lavoro di costruzione e consolidamento di reti. Lโ€™evento ha visto la partecipazione di trenta relatori internazionali, otto tavole rotonde, sei collegamenti live e otto testimonianze video, da cittร  di cinque continenti, con unโ€™attenzione costante al dialogo con i giovani. I temi affrontati hanno toccato la pace, lo sviluppo urbano, la cura dellโ€™ambiente e le nuove forme di leadership di comunione.

Il convegno รจ stato aperto dai videomessaggi di Felipe Paullier, assistente del Segretario Generale ONU per i giovani, e di Margaret Karram, Presidente del Movimento dei Focolari. Paullier, dopo aver ricordato che Nairobi รจ una delle tre principali sedi delle Nazioni Unite, ha affermato che โ€œogni guerra รจ una sconfitta per lโ€™umanitร , un fallimento del dialogo. I giovani non sono solo vittime delle crisi di oggi: sono creatori, leader e costruttori di paceโ€. E sono piรน di 2 miliardi i giovani โ€œpronti a essere partner alla pari nella costruzione del nostro futuro comuneโ€. Un messaggio chiaro per tutti: affidandosi a una generazione che โ€œresiste allโ€™odio, rifiuta lโ€™indifferenza e sceglie la pace come responsabilitร  quotidianaโ€, รจ possibile partire proprio dalle cittร  e dalle comunitร , perchรฉ รจ โ€œnei quartieri, nelle scuole, nei luoghi di culto e nelle comunitร  locali che la cooperazione diventa tangibileโ€.

Margaret Karram ha voluto ricordare lโ€™iniziativa, ormai decennale, di formazione ad una leadership di comunione che รจ stata avviata dallโ€™Istituto Universitario Sophia e dal Movimento Politico per lโ€™Unitร  con il programma โ€œTogether for a New Africaโ€. Il percorso, nel suo ultimo ciclo triennale, ha impegnato 140 giovani di 14 Paesi africani, accanto a tutors e docenti, che nei giorni che hanno preceduto il Convegno hanno tenuto la loro Summer School annuale in modalitร  ibrida, per raccogliere e discutere gli esiti delle loro azioni locali. Altro programma ricordato dalla Presidente dei Focolari, che raccoglie da un anno 150 giovani di 60 Paesi del mondo, attivi in ambito politico e nella societร  civile, รจ โ€œOne Humanity, One Planet: Synodal Leadershipโ€. Giovani โ€œche si formano e lavorano per attuare buone politiche e generare impatto sociale, con una visione ispirata alla cultura dellโ€™unitร .โ€

Si tratta di prospettive che definiscono lโ€™impegno dellโ€™intero Movimento dei Focolari, giร  โ€œculminato nel documento โ€˜Together To Careโ€™ consegnato allโ€™ONU un anno faโ€ – ha spiegato la Presidente โ€“ facendo tesoro di โ€œiniziative come Living Peace, che coinvolge oltre 2 milioni di ragazzi nel mondoโ€; insieme ad โ€œAMU con quasi 900 progetti di cooperazione, testimoniano un impegno concreto e diffusoโ€. In questo quadro, ha apprezzato lo sforzo di โ€œdisegnare un percorso comune con cui ridefinire la vita urbana, valorizzando e fortificando i legami socialiโ€ e ha aggiunto: โ€œquanto hanno da dirci le culture africane su questo importante aspettoโ€. Incisivo il suo invito a riscoprire al cuore delle cittร  โ€œcomunitร  di solidarietร  e di riconciliazione non percepibili allโ€™occhio umanoโ€: โ€œโ€˜cittร  invisibiliโ€™ che nel loro piccolo, giorno dopo giorno, contribuiscono a costruire una rete mondiale di pace e che mostrano che un altro mondo รจ possibileโ€. Ha sottolieato, infine, la reciprocitร  come chiave del cambiamento, che Chiara Lubich aveva richiamato giร  nel 1997 nel contesto di un intervento presso il Palazzo di Vetro dellโ€™ONU: โ€œla reciprocitร  โ€“ cosรฌ ha concluso – รจ un traguardo che puรฒ avvicinarci, farci crescere, che puรฒ diventare realtร  quando facciamo il primo passo verso lโ€™altro, chiunque esso sia e qualunque siano le sue convinzioni, per comprenderne le ragioni, per cercare una connessione, per stabilire un rapporto.โ€

Tra gli ospiti, Christelle Lahoud di ONU Habitat ha sottolineato come lโ€™Africa, continente con la popolazione piรน giovane e in rapida urbanizzazione, rappresenti sia unโ€™urgenza che unโ€™opportunitร . La costruzione della pace si rafforza quando i giovani possono partecipare attivamente ai processi decisionali, contribuendo alla creazione di spazi urbani sicuri e inclusivi. Con una popolazione urbana che si stima raggiungerร  il 70% a livello globale entro il 2050, le cittร  sono chiamate a rispondere a sfide crescenti, tra cui disuguaglianze, migrazioni forzate ed emergenze climatiche, che mettono sotto pressione coesione sociale e risorse.

Lahoud ha evidenziato come i giovani siano giร  protagonisti nella co-creazione di spazi urbani piรน resilienti, valutando rischi, raccogliendo dati e influenzando le politiche locali, collaborando con amministrazioni e autoritร  per plasmare cittร  che riflettano le reali esigenze delle comunitร . Le cittร , quindi, diventano il riflesso di come le societร  vivono insieme, costruiscono fiducia tra generazioni e perseguono il benessere collettivo, in sintonia con la filosofia ubuntu.

Esperienze da cittร  come Betlemme, Beirut, Kinshasa, Trento, Manila, Pajule, Capodistria e Medellin hanno contribuito a dare un respiro internazionale allโ€™evento, dimostrando che la trasformazione sociale e culturale puรฒ nascere dal basso, attraverso la collaborazione tra societร  civile e istituzioni. Testimonianze come quella di Agnes Aloyotoo, candidata alle elezioni in Uganda, e di Jonathan Masuta, presidente di una delle federazioni dei giovani dellโ€™Unione Africana, hanno mostrato come le nuove generazioni siano giร  attive nel dare voce ai giovani nelle decisioni esecutive.

Il messaggio che arriva da Nairobi รจ chiaro: la fiducia nel protagonismo giovanile rappresenta la chiave per costruire societร  piรน giuste, solidali e pacifiche, a partire dalle cittร  e dalle comunitร  locali. Da questo evento emerge una determinazione forte ad agire in rete, sia a livello locale che internazionale, per promuovere una cultura della pace fondata sulla responsabilitร , la collaborazione e lโ€™inclusione delle nuove generazioni.

Mario Bruno
Foto: Courtesy of Younib TV ยฉ Benjamin Simiyu

Assemblea generale 2026: contributi dalle nuove generazioni

Assemblea generale 2026: contributi dalle nuove generazioni

La partecipazione delle nuove generazioni al cammino che conduce verso lโ€™Assemblea generale 2026 dei Focolari, รจ pensata come un processo integrato, che si sviluppa attraverso diverse forme di coinvolgimento. Ai ragazzi e i giovani del Movimento nel mondo, รจ stato chiesto un impegno capillare e attivo nelle comunitร  locali. Per questo รจ stato elaborato un documento che raccoglie quanto emerso nellโ€™ultima Assemblea del 2021. Tale documento invita adolescenti e giovani di tutto il mondo a riflettere su tre domande fondamentali. 1: Cosa siamo riusciti a realizzare nel nostro territorio delle proposte dellโ€™ultima Assemblea? 2: Cosa desideriamo realizzare in futuro e su cosa vogliamo impegnarci? 3: Qual รจ un desiderio o un sogno che hai per lโ€™Opera nei prossimi cinque anni?

Un processo fondamentale da compiere per unire le generazioni e dare continuitร  al loro cammino verso lโ€™unitร . Le comunitร  sono state invitate a creare momenti di comunione che favoriscano il dialogo e lโ€™elaborazione di proposte, cosรฌ da valorizzare il protagonismo dei giovani, radicato nella loro vita concreta e nella loro sensibilitร .

Si รจ pensato anche alla partecipazione dei bambini e delle bambine del Movimento dei Focolari, ai quali รจ stato chiesto di rispondere con dei disegni alla domanda: Cosa possiamo fare noi per aiutare affinchรฉ il mondo sia piรน unito? I disegni saranno esposti nelle sale dove si incontreranno i partecipanti allโ€™Assemblea affinchรจ possano ispirare e parlare al cuore di molti.

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Chiara Lubich al Genfest 1990

Chiara Lubich al Genfest 1990

Immaginiamo che ripassino davanti ai nostri occhi alcune scene sintomatiche del mondo d’oggi. […]

Osserviamo [โ€ฆ] in nazioni che hanno visto i recenti cambiamenti, gente che esulta di gioia per le ritrovate libertร ; insieme persone impaurite e deluse, depresse per il crollo dei loro ideali. […]

E se vedessimo immagini di lotte razziali con stragi e violazione di diritti umani … O interminabili conflitti come quelli che avvengono in Medio Oriente, col crollo di case, feriti, morti ed il continuo micidiale cadere di bombe o di altri ordigni mortali? … Domandiamoci ancora: che direbbe Gesรน di fronte a tanti drammi? “Ve l’avevo detto di volervi bene. Amatevi come io vi ho amati”.

Sรฌ, cosรฌ direbbe di fronte a questi ed alle piรน gravi situazioni del mondo attuale.

Ma la sua parola non รจ solo un rimpianto di ciรฒ che non รจ stato fatto. Egli la ripete oggi per davvero. Perchรฉ Egli รจ morto, ma รจ risorto e – come ha promesso – รจ con noi tutti i giorni fino alla fine del mondo.

E ciรฒ che dice รจ di un’importanza immensa. Perchรฉ questo “Amatevi a vicenda come io vi ho amati” รจ la chiave principale per la soluzione di ogni problema, รจ la risposta fondamentale ad ogni male dell’uomo. [โ€ฆ]

Gesรน ha definito il comando dell’amore “mio” e “nuovo”, perchรฉ รจ tipicamente suo, avendolo riempito d’un contenuto singolare e nuovissimo. “Amatevi – ha detto – come io vi ho amati”. E Lui ha dato la vita per noi.

รˆ dunque in gioco la vita in questo amore. E un amore pronto a dare la vita รจ ciรฒ che Egli chiede anche a noi verso i fratelli.

Non รจ sufficiente per Lui l’amicizia o la benevolenza verso gli altri; non Gli basta la filantropia, nรฉ la sola solidarietร . L’amore che chiede non si esaurisce nella non-violenza.

รˆ qualcosa d’attivo, d’attivissimo. Domanda di non vivere piรน per sรฉ stessi, ma per gli altri. E ciรฒ richiede sacrificio, fatica. Domanda a tutti di trasformarsi [โ€ฆ] in piccoli eroi quotidiani che, giorno dopo giorno, sono al servizio dei fratelli, pronti a donare persino la vita in loro favore. [โ€ฆ]

Quest’amore reciproco fra voi porterร  infatti delle conseguenze d’un valore – diciamo – infinito, perchรฉ dove c’รจ l’amore lรฌ รจ Dio e – come ha detto Gesรน: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome (e cioรจ nel suo amore), io sono in mezzo a loro” [โ€ฆ]

Sarร  Lui stesso che opererร  con voi nei vostri paesi, perchรฉ Lui tornerร  in certo modo nel mondo, in tutti i luoghi in cui vi trovate, reso presente dal vostro reciproco amore, dalla vostra unitร .

E Lui vi illuminerร  su tutto il da farsi, vi guiderร , vi sosterrร , sarร  la vostra forza, il vostro ardore, la vostra gioia. [โ€ฆ]

Amore, dunque, fra voi ed amore seminato in molti angoli della terra fra i singoli, fra i gruppi, fra nazioni, con tutti i mezzi, perchรฉ sia realtร  l’invasione d’amore, di cui ogni tanto parliamo, e prenda consistenza, anche per il vostro contributo, la civiltร  dell’amore che tutti attendiamo.

A questo siete chiamati. E vedrete cose grandi.

Chiara Lubich
Foto ยฉ Archivio CSC Audiovisivi

Progetto Together WE connect

Progetto Together WE connect

Ad ottobre 2024 a Betlemme รจ partito il progetto Together WE connect, un percorso formativo del Movimento dei Focolari che coinvolge giovani e ragazzi con lโ€™obiettivo di formare ad un futuro migliore rinsaldando il tessuto sociale ferito. Il programma, della durata di tre anni, รจ iniziato con il coinvolgimento di cinque scuole del distretto di Betlemme e Gerusalemme est. Circa 300 ragazzi di etร  compresa fra i 13 e i 15 anni.

Sono previste sessioni di formazione, attivitร  con metodi interattivi capaci di coinvolgere e stimolare i ragazzi con i linguaggi a loro congeniali come i laboratori di teatro, musica, fotografia, sport. Nel primo anno si stanno sviluppando tre temi: conoscenza di sรฉ, autostima e sviluppo personale. Poi, gestione dei conflitti, apertura allโ€™incontro nel lavoro di gruppo. Infine, dialogo intergenerazionale. Ad ogni tema si associa unโ€™azione del dado della pace in modo che ogni argomento affrontato abbia come effetto il metterlo in pratica creando rapporti nuovi.

I complessi internazionali Gen Rosso e Gen Verde, con la loro esperienza hanno dato un contributo attraverso lโ€™arte, la musica, la danza e il teatro.

Durante la prima settimana di maggio 2025 si รจ svolto un evento per celebrare questi mesi di lavoro. Gen Verde e Gen Rosso insieme ad un centinaio di questi ragazzi hanno partecipato a tre giorni di workshop prima dellโ€™evento conclusivo che si รจ tenuto a Betlemme qualche giorno dopo. โ€œรˆ stata unโ€™esperienza straordinaria, e siamo grati a Dio, e a tanti che hanno collaborato, per i suoi fruttiโ€ raccontano i partecipanti.

Dalla Terra Santa ci raccontano: โ€œDa tempo รจ emerso il desiderio di dare il nostro contributo, in modo che quello che facciamo incide nella societร , promuovendo attivitร  che abbiano continuitร . Qualche tempo fa il Patriarca di Gerusalemme, Card. Pierbattista Pizzaballa, aveva detto: โ€œdovremmo davvero impegnarci perchรฉ nelle scuole, nelle istituzioni, nei media, nei luoghi di culto risuonino il nome di Dio, di fratello e di compagno di vitaโ€. Questo ci ha incoraggiati a concentrarci nelle scuole, con i giovani. Tutti siamo al corrente della situazione in cui ci troviamo, in cui si trova lโ€™umanitร  oggi. Quante difficoltร , quanti dolori: noi vogliamo dare il nostro contributo perchรฉ i giovani possano avere una prospettiva diversa da quella che vedono ogni giornoโ€.

Foto: https://www.focolare-hl.org/

Cosรฌ รจ nato il progetto Together WE connect. Lโ€™obiettivo รจ di risvegliare la speranza, nutrire la fede e promuovere una spiritualitร  radicata nel vangelo, nelle giovani generazioni e formare donne e uomini di domani, capaci di essere promotori di riconciliazione e dialogo. Giovani leaders di una nuova cultura di cooperazione, fraternitร , condivisione, cittadinanza attiva. Una cultura della cura e dellโ€™incontro.

Ecco alcune impressioni dei ragazzi: โ€œVi ringrazio con tutto il cuore perchรฉ quello che facciamo ci fa sentire importanti, e che la nostra esistenza e le nostre opinioni sono importantiโ€. โ€œLa prima cosa che abbiamo imparato sono i valori: amore, umiltร , perdono e lโ€™aiutarsi. In classe ci sentivamo come unโ€™unica famiglia, ci capiamo meglio e ci aiutiamo di piรน. Anche io ho capito come potrei essere la luce per gli altri e ho capito che il focolare non รจ una parola ma un modo di vitaโ€. โ€œMi รจ piaciuta tanto lโ€™attivitร  del โ€œTogether We connectโ€, cโ€™era nuova gente, era bello e ho rafforzato me stessoโ€. โ€œHo conosciuto me stessa di piรน e gli altri attraverso questo progettoโ€. โ€œHo imparato metodi per risolvere il conflitto, l’ascolto e il dialogoโ€. โ€œSono personalmente molto sensibile, e questo progetto, mi ha fatto amare di piรน la vitaโ€. โ€œEra un progetto utile e divertente, per esempio il dialogo tra le generazioni, quando l’ho fatto con mia nonna ho conosciuto delle cose che non conoscevo primaโ€.

Lorenzo Russo

Giubileo dei giovani: โ€œAspirate a cose grandiโ€

Giubileo dei giovani: โ€œAspirate a cose grandiโ€

Guardando la trasmissione in diretta della veglia a Tor Vergata, alla periferia di Roma, e vedendo quelle immagini dโ€™una immensa moltitudine, puรฒ sorgere una domanda: che cosa sono venuti a cercare qui questo milione di giovani? Stare vicino a Papa Leone XIV? Non mi sembra sufficiente come motivazione. Conoscere Roma? Puรฒ darsi, ma sicuramente non avrebbero scelto queste condizioni di alloggio, cibo e trasporto. Ma nel silenzio profondo e prolungato durante lโ€™ora di adorazione si trova la risposta. Questi ragazzi e ragazze venuti da tutto il mondo, sono stati attratti da Gesรน, anche a loro insaputa, puรฒ darsi, per questo incontro personale e comunitario, dove Lui senza dubbio ha parlato al cuore di ognuno che torna a casa cambiato, con una fede piรน salda, con una esperienza di divino che non dimenticherร .

La settimana del Giubileo dedicata ai giovani รจ incominciata il 28 luglio e si รจ conclusa la domenica 3 agosto 2025. Sono state organizzate moltissime  attivitร  per accogliere chi arrivava a Roma per vivere questi giorni: visite ai luoghi storici, alle Basiliche, eventi culturali, concerti, catechesi.

Anche il Movimento dei Focolari ha proposto 4 percorsi speciali a Roma seguendo il Pellegrinaggio delle Sette Chiese, ideato da San Filippo Neri: un itinerario storico che ha accompagnato i pellegrini fin dal XVI secolo. Un cammino di fede e comunione fraterna, fatto di preghiera, canti e riflessioni sulla vita cristiana, con attivitร  di gruppo, catechesi e testimonianze, aiutati da un libretto di meditazioni per un approfondimento spirituale alla luce del carisma dellโ€™unitร . Il folto gruppo che ha aderito alla proposta era composto da giovani di lingua inglese, ungherese, olandese, italiana, tedesca, rumena, coreana, spagnola, araba.

Tutto il โ€œviaggioโ€ si รจ basato su 4 idee chiave: pellegrinaggio (un cammino), porta santa (un’apertura), speranza (guardare avanti), riconciliazione (fare pace)

โ€œSperanzaโ€ รจ la parola che รจ riecheggiata nella testimonianza di Samaher, giovane siriana di 28 anni: โ€œGli anni della mia infanzia sono stati dolorosi, bui e solitari. La casa non era un luogo sicuro per una bambina a causa dei conflitti, e neanche la societร , a causa del bullismo. Affrontavo tutto da sola, senza poterlo condividere con nessuno, arrivando a tentativi segreti di suicidio a causa della forte depressione e della paura. Il Vangelo mi ha cambiata, dopo che la vita dentro di me si era spenta e tutto era diventato buio… mi ha restituito la luceโ€.

Le catechesi si sono svolte presso il Focolare meeting point tenute da Tommaso Bertolasi (filosofo), Anna Maria Rossi (linguista) e Luigino Bruni (economista). โ€œUno sguardo che parte dallโ€™amore e suscita amore, non รจ forse il volto piรน concreto della speranza?โ€ รจ la domanda provocatoria rivolta da Anna Maria Rossi ai giovani pellegrini.

Josรฉ, giovane diciottenne del Panama, lo ha confermato nella testimonianza che ha condiviso a proposito del periodo della sua malattia: โ€œLa mia esperienza dimostra che, quando metti in pratica l’arte dโ€™amare che consiste nel vedere Gesรน in tutti, amare tutti, amare i nemici, amare come te stesso, amarsi reciprocamenteโ€ฆ, non solo cambia la tua vita, ma cambia anche quella degli altri. Proprio quest’arte di amare, che molte persone hanno condiviso con me, ha creato un equilibrio cosรฌ forte che mi ha aiutato a non crollare nei momenti difficili, sostenendomi e rafforzarmi attraverso ogni ostacolo che ho incontratoโ€.

Anche Laรญs del Brasile non ha nascosto le sfide incontrate per via della separazione dei suoi genitori: โ€œCi sono stati momenti in cui non capivo perchรฉ vivessero separati e desideravo che fossero di nuovo insieme. Tuttavia, quando ho avuto una maggiore consapevolezza di ciรฒ che era accaduto tra loro, ho potuto fare domande sincere, e nessuno dei due ha nascosto la veritร . Questo mi ha aiutato ad accettare la realtร  della nostra famiglia. Oggi hanno un rapporto di amicizia e questo, per me, รจ un esempio di maturitร , perdono e amore vero, che va oltre le difficoltร  e gli errori. Ricominciare รจ possibile quando ci mettiamo davvero in giocoโ€.

 Papa Leone, in vari momenti ha fatto interventi e saluti fuori programma, come quando, alla messa di benvenuto, ha voluto farsi presente alla conclusione percorrendo, a bordo della โ€œpapamobileโ€ Piazza San Pietro e via della Conciliazione, gremita di giovani, per salutarli.  Parlando a braccio ha detto: “Speriamo che tutti voi siate sempre segni di speranza. (โ€ฆ)  Camminiamo insieme con la nostra fede in Gesรน Cristo e il nostro grido deve essere anche per la pace del mondoโ€. 

Poi, sabato 2 agosto, mentre la natura regalava un magnifico tramonto, rispondendo alle domande dei giovani a Tor Vergata ha ribadito il suo appello: โ€œCari giovani, vogliatevi bene tra di voi! Volersi bene in Cristo. Saper vedere Gesรน negli altri. Lโ€™amicizia puรฒ veramente cambiare il mondo. Lโ€™amicizia รจ una strada verso la paceโ€. E poi ha aggiunto: โ€œPer essere liberi, occorre partire dal fondamento stabile, dalla roccia che sostiene i nostri passi. Questa roccia รจ un amore che ci precede, ci sorprende e ci supera infinitamente: รจ lโ€™amore di Dio. (โ€ฆ) Troviamo la felicitร  quando impariamo a donare noi stessi, a donare la vita per gli altriโ€. E ha indicato la strada per seguire Gesรน: โ€œVolete incontrare veramente il Signore Risorto? Ascoltate la sua parola, che รจ Vangelo di salvezza! Cercate la giustizia, rinnovando il modo di vivere, per costruire un mondo piรน umano! Servite il povero, testimoniando il bene che vorremmo sempre ricevere dal prossimo!โ€.

Nella Messa della domenica Papa Leone XIV ha detto ai giovani che siamo fatti โ€œper un’esistenza che si rigenera costantemente nel dono, nell’amore. E cosรฌ aspiriamo continuamente a un โ€˜di piรนโ€™ che nessuna realtร  creata ci puรฒ dare; sentiamo una sete grande e bruciante a tal punto, che nessuna bevanda di questo mondo la puรฒ estinguereโ€. Eh ha concluso lโ€™omelia con un accorato invito: โ€œCarissimi giovani, la nostra speranza รจ Gesรน. (โ€ฆ) Aspirate a cose grandi, alla santitร , ovunque siate. Non accontentatevi di menoโ€.

Salutandoli alla fine ha definito questi giorni โ€œuna cascata di grazia per la Chiesa e per il mondo interoโ€. Ribadendo ancora il suo grido per la pace: โ€œSiamo con i giovani (โ€ฆ) di ogni terra insanguinata dalle guerre. (โ€ฆ) Voi siete il segno che un mondo diverso รจ possibile: un mondo di fraternitร  e amicizia, dove i conflitti si affrontano non con le armi ma con il dialogoโ€.


Si conclude l’esperienza unica ed irripetibile del Giubileo dei Giovani 2025. In questo incredibile viaggio abbiamo: camminato, cantato  camminato, ballato, gioito, camminato, pregato, riso e camminato… trascinati da una meta comune e tanti compagni di viaggio. Sรฌ, perchรฉ aldilร  del programma stupendo che ci ha arricchito culturalmente e spiritualmente, rimarrร  per sempre impressa nei nostri occhi l’immagine di migliaia di ragazzi come noi che camminavano. Forse se avessimo chiesto ad alcuni di loro quale era la loro meta avrebbero risposto qualcosa come: โ€œStiamo andando alla chiesa di Santa Maria Maggioreโ€ oppure โ€œAndiamo finalmente a riposareโ€, ma sono altrettanto convinto che, se avessimo anche chiesto come lo stavano facendo, avrebbero raccontato con occhi pieni di energia delle canzoni che hanno cantato, dei ragazzi con i quali hanno fatto amicizia e della pienezza di spirito che questo camminare ha donato loro. In fondo per noi il Giubileo รจ stato questo, un cammino come nessun’altro, in una cittร  come nessun’altra, dove si uniscono sogni,

speranze, gioie e dolori di un mare di persone, dove se cammini solo hai comunque un compagno al tuo fianco, dove il mondo รจ contemporaneamente minuscolo ed immenso, dove tutto grida Unitร . Torniamo a casa con un ricordo che non sbiadirร  facilmente, il ricordo di un Mondo Unito che si prende per mano e cammina, a testa alta e cuore colmo di uno spirito piรน grande.

Mattia, Calabria (Italia)


Carlos Mana (con la collaborazione di Paola Pepe)
Foto ยฉ Joaquรญn Masera – CSC Audiovisivi