Mag 9, 2011 | Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Di più! Coinvolgendo con le sue iniziative e progetti migliaia di giovani di qualsiasi cultura e tradizione, ha saputo mostrare quel mondo unito che è l’obiettivo fondamentale dei Giovani per un Mondo Unito (Gmu), e che durante questa Settimana – dal ’95 in poi – vuole uscire maggiormente allo scoperto. Descrivere, anche solo brevemente, ogni iniziativa sarebbe come fare un giro virtuale di tutto il mondo. Appassionante sicuramente, ma troppo lungo da riassumere in un articolo. Le centinaia di eventi sono rimbalzate da un social network all’altro, moltiplicando la visibilità e le persone coinvolte. Ci limitiamo qui a qualche accenno, rimandando al blog www.mondounito.net per un approfondimento. Iniziamo dalle tante SMU che si sono svolte in Medio Oriente, proprio dove si sta vivendo un momento di particolare risveglio e desiderio di cambiamento, a partire dai giovani. Ricco di significati, dunque, il titolo del video che i Gmu dell’Egitto hanno preparato riprendendo il titolo del recente meeting che si è svolto nei giorni scorsi e ha dato il via alla Settimana Mondo Unito: “Make visible change”.
I giovani del Libano hanno invece animato l’intera Settimana con un progetto ecologico, un cineforum interreligioso, una giornata di sport ed una di attività nel sociale. E sul sociale si è puntato anche in tutta l’America Latina. Per esempio a l’Avana, durante la SMU, i giovani di Cuba hanno visitato i bambini di una baraccopoli che è nata sotto un ponte della città.
In Guatemala, invece, ogni giorno aveva una sfumatura diversa e un’attività correlata: Dare, Amare per primo, Pace, Morire per la propria gente, Perdonare, Ecologia e Intessere rapporti, i titoli delle varie giornate. Un ultimo esempio da questo continente: Rosario, in Argentina. Qui, divisi in due gruppi di 25 giovani ciascuno, i Gmu hanno rappresentato vari sketch sul Mondo Unito…ai passaggi pedonali davanti alle persone in attesa ai semafori! In varie parti del mondo ci si è impegnati per il Giappone, colpito nel mese di marzo dalla grave catastrofe naturale. A Los Angeles, negli USA, durante la SMU è stata lanciata la campagna “Hike a thon!”, una camminata per raccogliere fondi in favore della popolazione di Fukushima. A Firenze si è svolta una maratona di ballo e la piazza principale di Frascati (RM) è stata animata da un open workshop alla scoperta della cultura nipponica.
A Goa, nella parte sud- occidentale dell’India, un’intera giornata è stata dedicata a Chiara Luce Badano. Per presentare la giovane dei focolari beatificata lo scorso 25 settembre, i Gmu dell’India hanno preparato canti, coreografie, danze tipiche indiane, esperienze e video sulla vita della giovane. E proprio a Sassello, infine, paese natale di Chiara Luce, davanti a 1200 giovani, e con una diretta internet, si è conclusa ufficialmente la sedicesima Settimana Mondo Unito. Un musical, Living the dream, realizzato da un gruppo di ragazzi di Genova dopo l’entusiasmante esperienza vissuta nel workshop col Gen Rosso, e ispirati dall’esempio di due giovani genovesi, anche loro avviati verso la beatificazione: Alberto Michelotti e Carlo Grisolia. E un tour speciale, con Ruggero e Maria Teresa Badano, i genitori di Chiara Luce, a visitare la sua casa. Per ascoltare cosa loro stessi hanno raccontato, il replay della diretta è disponibile su: http://media.focolare.org/ClSMU2011.wmv. In conclusione il grande annuncio: Genfest 2012 – 1 e 2 Settembre a Budapest. Ma di questo vi parleremo la prossima volta. (altro…)
Apr 30, 2011 | Dialogo Interreligioso, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
“Solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo lo cambiano davvero”. L’impressione conclusiva di uno dei 500 GMU presenti al meeting 2011 è chiara: i Giovani per un Mondo Unito non ci stanno a credere alle utopie, piuttosto in un Ideale per il quale vale la pena di spendere la propria vita! Una gioia generale e esplosiva. «Ci vuole un grande cuore per credere in questo ideale e mi ci avete fatto credere anche a me!», «Basta guardarci in faccia: tutta gente che ora è davvero felice!», «Non vedo l’ora di irraggiare il mondo intero di questa luce, torno a casa solo per questo!»;…solo alcune, queste, delle tantissime impressioni raccolte. L’ultima mattina di programma, prima che la festa continuasse a Roma con la veglia serale al Circo Massimo e la cerimonia di domenica a S. Pietro per la beatificazione di papa Wojtyla, è stata l’occasione per sperimentare la natura propria dei Giovani per un Mondo Unito, e cioè puntare lo sguardo al mondo intero. Piero Coda, preside dell’Istituto Universitario Sophia (a Loppiano, Firenze), assieme a due dei suoi studenti, ha guidato la riflessione sull’importanza dialogo in ogni situazione, specie oggi che le civiltà – dopo essersi sviluppate per secoli isolatamente – sono chiamate dalla storia ad un confronto continuo, ad uno scambio, ad una interdipendenza. Emblematiche alcune sue parole: «La storia è fatta di alcune figure profetiche che sanno illuminare l’agire umano sempre verso nuovi orizzonti, ma è allo stesso modo fondamentale che vi siano quotidianamente anche tanti costruttori di ponti, come potete essere voi, che insegnino con la loro vita l’arte del dialogo ». Presente anche una delegazione di giovani del movimento buddista giapponese Rissho Kosei-kai che hanno presentato la loro associazione, – da anni in dialogo e stretta amicizia con il Movimento dei focolari – (con l’azione Arms Down) e le attività svolte l’anno scorso in favore del disarmo nucleare e recentemente delle vittime del terribile terremoto che ha sconvolto il nord del Giappone l’11 marzo scorso. Limpida testimonianza la loro, di come quel ‘costruire ponti’ tra movimenti, culture ed esperienze differenti porti i frutti più inattesi. Dicevano i giovani della Rissho Kosei-kai al termine del meeting: «Da questo momento di confronto con i GMU ci portiamo dietro soprattutto una cosa, la certezza che ognuno di noi è diverso dall’altro, ma allo stesso tempo che è bellissimo giocare con queste differenze fino ad arrivare all’unità tra tutti!». Sul Meeting dei Giovani per un Mondo Unito leggi anche:
Fino all’8 maggio 2011 segui la Settimana Mondo Unito su: www.mondounito.net [nggallery id=35] (altro…)
Apr 29, 2011 | Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Segui il meeting in diretta su http://www.ustream.tv/channel/make-visible-change
I tempi, per il mondo unito, sembrano decisamente maturi, a vedere l’entusiasmo dei giovani riuniti a Castelgandolfo dal 28 Aprile, lanciati con convinzione alla costruzione del “sogno del mondo unito”. Gli ospiti della prima giornata – esperti a vario titolo di politica estera, Pasquale Ferrara, funzionario del ministero degli Esteri, ed Antonella Bianco, del ministero degli Interni – hanno sottolineato come le rivoluzioni che stanno sconvolgendo il Medio Oriente manifestino come la voglia di cambiamento sia più forte che mai, nonostante il clima di apparente relativismo globale. D’altra parte, la spinta più grande verso una nuova cultura di pace e fraternità, non può che venire dai giovani, come dimostrato anche recentemente.
E i Giovani per un Mondo Unito questa sfida l’hanno già accolta alla grande! E un ‘assaggio’ di questo cantiere mondiale di fraternità universale si poteva trovare, nel pomeriggio, nei vari stand allestiti dalle decine di comunità di giovani presenti all’evento. Video, danze, gastronomia,…anche solo per presentare le loro attività ai GMU, la fantasia certo non manca! Ed ora si continua con la seconda giornata di questo congresso che culminerà domenica prossima con la partecipazione alla beatificazione di Giovanni Paolo II. Oggi, 29 aprile, sarà anche tempo di grandi festeggiamenti. Si apre, infatti, la Settimana Mondo Unito, evento che, ormai dal 1995, porta i GMU a realizzare le iniziative più disparate. L’obiettivo? Coinvolgendo un numero sempre maggiore di coetanei (e non), testimoniare che un mondo di pacifica convivenza, nel rispetto della dignità di ogni uomo, è possibile. Alle 21,00 ora italiana, su http://live.focolare.org/smu, la diretta internet dell’evento. Sul primo giorno del meeting leggi anche: Voglia di concretezza – di Chiara Andreola su Cittanuova Online http://www.cittanuova.it/contenuto.php?TipoContenuto=web&idContenuto=33454 (altro…)
Apr 28, 2011 | Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Una settimana per contribuire a creare rapporti di pacifica convivenza, una mentalità di reciprocità tra popoli e culture diverse, nel rispetto della dignità di ogni uomo e dell’identità di ogni comunità e popolo. Per concorrere a costruire un mondo unito e convogliare a questo scopo il maggior numero possibile di giovani. Questo l’obiettivo con cui nel 1995 è nata la Settimana Mondo Unito, evento che si ripete ogni anno e ad ogni latitudine.
Una diretta internet durante il Meeting Internazionale dei Giovani per un Mondo unito aprirà la SMU di quest’anno, il 29 aprile, alle 21,00 ore italiane (http://live.focolare.org/smu/). Seguiranno giorni pieni di iniziative sociali, sportive, culturali, che saranno ampliamente documentate su www.mondounito.net. Appuntamento poi al Circo Massimo la sera del 30 aprile per la veglia di preghiera che precede il rito di beatificazione di Giovanni Paolo II; subito dopo i Giovani per un Mondo Unito animeranno insieme al Movimento parrocchiale e diocesano, e ai Gen’s, l’adorazione nella Basilica di S.Marco in Piazza Venezia, a Roma, dalle 23 alle 3 del mattino. Questo momento si svolge nel contesto della “Notte bianca di preghiera”, organizzata dalla Pastorale giovanile della Diocesi di Roma, e affidata ai gruppi giovanili delle varie realtà ecclesiali. 1° maggio in Piazza San Pietro per la cerimonia della beatificazione – Con i Giovani per un Mondo Unito sarà presente anche una delegazione del Movimento buddista giapponese Rissho Kosei Kai, e il gruppo dei partecipanti al Meeting internazionale in corso in questi giorni. Conclusione della Settimana Mondo Unito l’8 maggio con un’altra diretta mondiale, stavolta da Sassello, la patria di Chiara Luce Badano, la giovane che lo scorso 25 settembre è stata beatificata, e che aveva fatto del mondo unito il suo cavallo di battaglia, fino all’ultimo. Follow the light è il titolo della giornata di festa con giovani da tutto il mondo, apice della Smu 2011. (http://www.gmutorino.it/) (altro…)
Apr 28, 2011 | Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità

Rafael Tronquini
I tuoi ricordi di Giovanni Paolo II negli ultimi anni di sofferenza. Quale testimonianza ti ha dato il Papa in quel periodo? Mi ricordo soprattutto dell’ultimo anno. Tante notizie nei mass media. Tante immagini del Papa che non riusciva a parlare bene. Però, era fortissimo il suo amore per me e per tutti giovani del mondo. Giovanni Paolo II è il primo Papa che ho conosciuto. Nel 2005 avevo 21 anni e il Papa era come un nonno per me, per la sua sapienza. E.. un grande compagno di viaggio! Diceva tante cose belle. Nei gruppi dei giovani della parrocchia si parlava tanto di lui come esempio di una persona che, in situazioni di dolore, continuava ad amare. Ho voluto aderire al suo invito durante la GMG in Canada 2002, a Toronto, e così ho partecipato alla GMG di Colonia, nel 2007. Per me è stato sperimentare l’unità della Chiesa. Sento di ringraziare per sempre Giovanni Paolo II per l’invito che ha rivolto a tutti noi giovani di vivere insieme quell’indimenticabile incontro e davanti alla sua tomba ho ringraziato Dio per il dono della sua vita. Dopo la GMG ho capito tante cose, ma soprattutto mi sono deciso a seguire Gesù nelle gioie e nei dolori di ogni giorno.
Il Papa cercava di trovare Dio/Gesù nella sua sofferenza: cosa puoi dire su quest’idea? Mi ricorda il cammino di Cristo, morto in croce e, poi, risorto. Ogni giorno, se amiamo come Gesù, possiamo fare questa esperienza di risurrezione. Quando sono arrivato a casa, in Brasile, dopo la GMG in Germania, ho saputo che mia nonna era molto malata. Che cosa fare? Che cosa dire? In quel momento mi sono ricordato di Giovanni Paolo II, di come ha vissuto la sua esperienza di sofferenza. La nonna morì dopo pochi giorni. Per me si trattava di una situazione nuova: perdere nello stesso anno Giovanni Paolo II e la nonna, due persone che, seppure in forme molto diverse, amavo molto. Penso che nella realtà dell’infermità non si debbano cercare risposte senza amare. Bisogna amare e trovare Dio nei malati, offrire tutto a Gesù morto in croce per amore. Il giorno della morte del Papa, mia sorella mi ha chiamato al lavoro piangendo. Non capivo cosa dicesse, però intuivo che era una brutta notizia. Poi chiarissimo: Giovanni Paolo II si era spento. Anch’io mi sono trovato a piangere, ma ringraziando Dio per la spinta che il Papa aveva dato alla mia vita. Avet
e anche voi l’ideale di “Gesù abbandonato”? Che significa questo per voi? Sì, vivo la spiritualità dell’unità del Movimento dei focolari e Gesù abbandonato è il nostro unico tesoro. Per me significa scegliere Gesù nel dolore del suo abbandono, nel suo nulla, nel suo grido: “Perché… mi hai abbandonato?”. Scegliere quel momento in cui, fattosi nulla, ha amato con tutta la sua anima l’umanità. Allora, dopo lo studio, o, quando sono stanco per la giornata di lavoro, mi ricordo che devo preferire la stanchezza perché è un volto di Gesù abbandonato. Anche nel vincere le tentazioni per essere un cristiano integro, o negli sbagli che faccio, “sono” Gesù abbandonato. Così offro sempre, nelle preghiere della sera, tutti i miei dolori a Lui, perché tutto, i nostri limiti e i fallimenti li ha presi su di Sé, e Lui è l’unità. (A cura di Corinna Muehlstedt, per la Radio Bavarese – 18 marzo 2011) (altro…)
Apr 17, 2011 | Centro internazionale, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Un sabato speciale per la grande famiglia dei Focolari in Repubblica Dominicana. Nella Casa San Paolo della Chiesa cattolica dominicana, circa 700 persone convengono da tutto il Paese, un piccolo Paese di una dozzina di province, duecento chilometri su trecento, ma ricca di bellezze locali, di “campanilismi”, con tutti i riflessi positivi e quelli invece negativi legati ai particolarismi. Lo si costata nell’incontro di Maria Voce e Giancarlo Faletti con 150 giovani vicini al Movimento della Repubblica Dominicana: una varietà notevole, una ricchezza di espressioni. Priscilla, ad esempio, racconta di come si sia trasferita dalla sua provincia, Santiago Rodriguez, rurale e nota per le enormi coltivazioni di banani, nella capitale, per studiare psicologia. Ebbene, non è stato facile per lei cambiare ambiente, amici e modo di vivere. Ma la vicinanza con i ragazzi e le ragazze dei Focolari le ha permesso di inserirsi bene nella nuova realtà, diventando anzi un leader per tanti altri amici.
La platea di giovani siede silenziosissima: sembra strano, vista la vivacità esuberante di questi giovani dominicani, capaci però di grande generosità e profondità di vita. Le loro domande evidenziano il loro desiderio di radicalità. E così Maria Voce insiste, parlando di “vocazione”, di aspirazione a qualcosa di grande: «Alla vostra età c’è l’amore per il rischio, deve esserci, lo spirito d’avventura, il cercare di fare qualcosa di diverso. È proprio in quest’età che si ha la grazia di fare qualche pazzia! È una pazzia per Dio, quella di seguire l’eventuale sua chiamata, anche se non si è sicurissimi. Ne vale la pena». E Giancarlo Faletti sottolinea come «la gioventù sia per sua natura ricerca, ricerca di studio, lavoro, sport, affetti, impegno. È lì che vengono in evidenzia le potenzialità di ognuno, e anche le capacità di ascolto. Non solo di ascolto delle voci che vengono dall’esterno, ma soprattutto della voce interiore che mi chiede il perché di tutto quello che faccio. Non posso nascondermi di fronte a tante cose, ad una vita frenetica: debbo sapere ascoltare la voce che mi chiede dove va la mia vita». Emerge anche la forte influenza che hanno sui giovani le spinte dell’egoismo e della poca chiarezza, del rumore della città e anche del peccato, della tentazione: «Il nostro amplificatore – risponde Maria Voce – è la presenza di Gesù in mezzo a noi, che fa sentire la sua voce e la rende forte, anche più forte degli altri rumori». Chiara Luce Badano, la giovane del Movimento recentemente beatificata, è per loro un esempio, che li aiuta ad affrontare le difficoltà anche quando, rispetto a quella che può sembrare la normalità, si viene giudicati per una vita cristiana impegnata, in ogni caso controcorrente. «Ma è più importante preoccuparsi che Dio sia contento di te, o solo che lo siano un compagno o una compagna?», chiede loro Maria Voce. Poi «bisogna però che questi amici possano sentire la gioia che esiste tra di voi». Non si tratta di isolarsi, ma di far avanzare la bellezza della vita “con Gesù”, per far sperimentare la bellezza di quel che si fa “insieme”.
Commenta Marguerita, una giovane del Nord del Paese: «Quando Maria Voce ci ha parlato di Gesù che sulla croce ha gridato il suo abbandono, ho capito che non è solo dolore; viverlo non vuol dire rimanere nella sofferenza, ma avere la gioia di vivere con Lui e per Lui». Mentre Pablo, di Santo Domingo, sottolinea come «la semplice gioia che ho provato oggi debbo farla diventare un virus che contagia i miei amici». «Siete generosi – conclude Maria Voce –, e mi avete dimostrato che sapete esserlo. Quindi siete capaci di cose grandi. Continuate senza paura di dare di più». Da Michele Zanzucchi (altro…)