Movimento dei Focolari
Chiara Luce, è l’ora!

Molte vie per un mondo unito

Un viaggio partito nel 1985, quando Chiara Lubich lanciò ai giovani del Movimento dei focolari l’idea di allargare ai coetanei di ogni nazionalità, cultura e convinzione religiosa l’invito a lavorare insieme per costruire un mondo più solidale; un viaggio che già li ha portati lontano, come testimoniano le numerose attività e progetti messi in campo nei Paesi in via di sviluppo, nelle città, o molto più semplicemente là dove questi giovani vivono. Per dare nuova linfa a questo progetto e farlo conoscere a quanti più giovani possibile, i Giovani per un mondo unito si incontrano al Centro Mariapoli di Castelgandolfo dal 19 al 21 febbraio. Un meeting che vuole rilanciare le originarie “vie per un mondo unito” che avevano animato gli inizi del movimento giovanile, e ricominciare – o continuare – a percorrerle oggi insieme ad altri coetanei. Coetanei sempre più diversi in un mondo globalizzato: da chi arriva da lontano a chi non professa un credo religioso, ma che condivide l’impegno ad abbattere quegli ostacoli che ancora si frappongono tra persone di etnia, cultura ed estrazione sociale diversa. L’incontro, che prevede tra l’altro una visita di mezza giornata a Roma, è aperto non solo a chi già conosce i Giovani per un mondo unito, ma anche a chi li accosta per la prima volta. Riflessioni, testimonianze ed incontri si alterneranno a momenti di festa, di amicizia e di lavoro concreto, per dare subito forma alle idee emerse durante il meeting. Le iscrizioni sono aperte fino al 12 febbraio all’indirizzo mail sgmu @ focolare.org, oppure allo 06 94792089 presso la segreteria internazionale e organizzativa Gmu. di Amanda Cima Fonte: Città nuova on line www.mondounito.net I Giovani per un Mondo Unito sono anche su Facebook (altro…)

Chiara Luce, è l’ora!

Emergenza Haiti

Seguiamo con trepidazione gli aggiornamenti sul terremoto che ha devastato Haiti, il paese più povero del continente americano, e ridotto la capitale Port-au-Prince in un cumulo di macerie. In tutto il Movimento è scattata una vasta azione di solidarietà per contribuire alla grave emergenza e, non appena possibile, alla ricostruzione. Intanto, possiamo rassicurare i sostenitori del progetto “Sostegno a distanza” che i bambini inseriti nel programma educativo in atto nel nord est di Haiti, a Mont Organisé, stanno bene. “Tutti sono salvi, si è avvertita qualche scossa, ma senza nessun danno. Ma tutti hanno familiari a Port-au-Prince, e di loro è stato impossibile avere notizie”.  È quanto ha fatto sapere la comunità del Movimento dei Focolari in Haiti, dove da quasi trent’anni è sorta e si è sviluppata, grazie agli stretti legami con il Movimento in Canada, anche attraverso il sostegno economico a distanza e altre iniziative. Chi desidera partecipare a questa azione di solidarietà, può versare il proprio contributo a: Giovani per un Mondo Unito (GMU) -Conto corrente intestato a “PAMOM – Fondo Mondo Unito” Intesa San Paolo, Filiale di Grottaferrata Via delle Sorgenti, 128 – 00046 Grottaferrata (Roma) Italia Codice IBAN: IT04  M030  6939  1401  0000  0640  100 Codice BIC: BCITITMM Causale: Terremoto Haiti Associazione “Azione per un Mondo Unito – Onlus” (AMU) -Conto corrente postale n. 81065005 -Banca Etica, Filiale di Roma, Via Parigi, 17 – 00185 Roma, Italia Codice IBAN: IT16G0501803200000000120434 Codice BIC: CCRTIT2184D Causale: Solidarietà per Haiti (I contributi versati sono deducibili dal reddito) AFN Azione per Famiglie Nuove – Onlus Sostegno a distanza via Isonzo,42 00046 Grottaferrata (Roma) – Conto corrente postale n. 48075873 – Conto corrente bancario presso: BANCA PROSSIMA Cod. IBAN IT55K0335901600100000001060 Causale: Solidarietà per Haiti (I contributi versati sono deducibili dal reddito) (altro…)

Giù le armi: religione, giovani e disarmo

Abolizione delle armi nucleari e di quelle convenzionali con una drastica riduzione generale delle spese militari: l’obiettivo della campagna internazionale di disarmo lanciata dalla conferenza mondiale giovanile che si è svolta a San José, in Costarica, dal 7 al 10 novembre scorso. L’iniziativa è della Global Youth Network, settore giovanile di Religioni per la pace, da anni impegnata nello sforzo di mobilitare energie e capacità creative dei giovani di diverse fedi in vista della pace. Alla conferenza erano presenti, tra altri sostenitori dell’iniziativa, alcuni Giovani per un mondo unito dei paesi limitrofi e rappresentanti del centro per il dialogo interreligioso dei Focolari. Si tratta di un piano globale adottato dalla VIII Assemblea Mondiale di Religioni per la Pace, tenutasi a Kyoto nel 2006, che aveva individuato nella sicurezza condivisa, una nozione chiave per il mondo d’oggi. La scelta del Costarica ha un valore particolarmente significativo. Il piccolo stato centro americano è, infatti, l’unico Paese al mondo ad aver approvato, già nel 1948, una legge per il disarmo interno, rispecchiata poi dallo stato di smilitarizzazione, inserito nella Costituzione dell’anno successivo. L’iniziativa di Global Youth Network è, fra l’altro appoggiata da varie organizzazioni fra cui la Mayors for Peace (Sindaci per la Pace) che raccoglie 2.926 sindaci di altrettante città in 134 Paesi.

Mi sono venduto al mondo, fino a toccare il fondo. Ma ho deciso di tornare indietro e ricominciare

Sono nato e cresciuto in una famiglia che si è sempre impegnata a trasmettermi i valori cristiani basati sul rispetto e sull’amore al prossimo, senza discriminazioni. Da ragazzo mi sono fatto il proposito di vivere seguendo questi valori: con la squadra di calcio, a scuola, con i miei amici, mi sono sempre sforzato di andare controcorrente, cioè, di non lasciarmi trascinare da tutto ciò che la società del consumo propone; infatti, in Europa predomina il materialismo, contano di più l’avere e l’apparire che l’essere. Ma ad un certo momento della mia vita, i piaceri e la felicità passeggeri mi hanno fatto perdere la strada. In pratica mi sono venduto al mondo. Volevo conoscere tutto ciò che fino ad allora avevo considerato la via più facile e, allo stesso tempo, più vuota. Così iniziava una nuova fase nella mia vita, dove il rispetto verso le persone e verso Dio non aveva più valore. Ho incominciato a sperimentare cose che mi soddisfacevano per un momento, e subito dopo provavo una grande vuoto nell’anima, un’immensa solitudine che mi faceva stare male. Dopo essere sprofondato a terra più di una volta, ho deciso di ricominciare e tornare alle mie origini. A ritrovarmi con quei valori che sempre erano presenti dentro di me, anche se sepolti sotto tante cose vane. Adesso, in questa cittadella dove vivo con giovani di tutto il mondo, sto facendo un’esperienza molto bella. Vado scoprendo tante cose che non conoscevo, grazie alle persone che mi sono attorno. Scopro nel fratello una via per crescere, uno specchio in cui riflettermi. Sto cercando e trovando l’amore puro, senza interessi. Un amore che nasce dall’anima, senza pregiudizi. Questo amore, che ha le radici nel Vangelo vissuto, mi porta a staccarmi dalle cose passeggere ed è una strada verso la vera libertà, una strada che mi porta a Dio insieme ai fratelli. (J. – Italia) Testimonianza raccontata alla “Fiesta de los Jovenes”, O’Higgins, Argentina, 27 settembre 2009. (altro…)

Non potevo tradire la mia coscienza

Dopo la laurea in odontoiatria desideravo subito mettere a frutto quanto avevo studiato per anni. La mia professione mi piace e la vedo come una possibilità concreta di costruire una società più umana. Ho ricevuto presto un’offerta di lavoro, ma mi sono resa conto che aderire a quel progetto significava adeguarsi a comportamenti contrari all’etica professionale. Lo stipendio era davvero conveniente, e ne avevo bisogno, ma era più forte la certezza di non poter tradire la mia coscienza. Ho deciso di non accettare l’offerta. In quello stesso tempo, mi hanno invitato a dar vita ad un progetto socio-educativo: avrei lavorato come insegnante in un asilo per bambini. Questa mia decisione ha causato stupore. Familiari e amici pensavano che stessi perdendo tempo e forze e non capivano perché rifiutavo un’offerta vantaggiosa nel mio campo professionale per dedicarmi a “cambiare pannolini”. Ma io ero felice: era una possibilità concreta per costruire la fraternità. Infatti, l’esperienza è stata bellissima: eravamo diverse persone, motivate per realizzare un progetto che ci appariva un seme di qualcosa di grande: dare risposta alle necessità di quel quartiere che volevamo servire. A sorpresa, poi, mi è stato offerto un altro lavoro proprio come odontoiatra. L’esperienza dell’asilo mi aveva dato un’apertura nuova; la professione non era più solo un modo di realizzarmi come persona, ma uno spazio per ‘dare’, per amare. Le occasioni per essere coerente con le scelte fondamentali della mia vita continuavano a non mancare. Per esempio, mi si è presentata un’altra possibilità di guadagnare una somma notevole, ma con metodi non del tutto leciti. In una società come quella in cui vivo, con tanti bisogni ed una mentalità di corruzione generalizzata, la cosa poteva apparire addirittura “normale”. Ma ancora una volta per me era chiaro che non potevo cedere ad una simile proposta. Un’altra volta, invece, è venuto nello studio dentistico un povero, che nessuno dei miei colleghi voleva curare. Ma io sapevo che in quella persona c’era Gesù, e non ho potuto fare a meno di accoglierlo come curassi Gesù stesso. Poco tempo fa è sopraggiunta l’incredibile possibilità di costituire uno studio insieme ad una persona con i miei stessi ideali. Potremo lavorare in proprio, offrendo a tutti un servizio giusto e degno e aderire al progetto Economia di Comunione! Mi sembra il ‘resto che arriva in aggiunta’ per aver cercato il regno di Dio! Sono felice di poter intraprendere questa strada nuova, per dare tutto di me nella costruzione di una nuova società. (E. Venezuela) (altro…)