Ott 9, 2018 | Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
Chiara Luce Badano : Tra i giovani testimoni proposti per il Sinodo dei Giovani Programma: Sabato 27 ottobre ore 12.00 Santa Messa al Santuario Maria Theotokos ore 21.00 Serata insieme Domenica 28 ottobre ore 10.15 Santuario Maria Theotokos, esperienze di giovani di tutto il mondo, per riscoprire come Chiara Luce il Vangelo ore 12.00 Santuario Maria Theotokos, S. Messa solenne Sito Web dedicato
Set 24, 2018 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
https://vimeo.com/290302767 (altro…)
Set 13, 2018 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Sociale
https://vimeo.com/279279408 (altro…)
Set 3, 2018 | Chiara Lubich, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Sociale
«Il desiderio di fare il medico, che avevo nutrito da sempre, divenne ancora più forte quando, anni fa, mio padre e mio fratello ebbero un grave incidente. L’ospedale diventò la nostra seconda casa, per una serie di operazioni alle gambe che mio padre dovette affrontare. In quei momenti compresi la difficoltà dei pazienti, specie quelli che non avevano sufficienti risorse economiche, a ricevere cure adeguate. “Sarò un medico – mi dissi – per offrire a tutti la speranza di una cura”. Anche la mia famiglia aveva una situazione economica molto precaria. Mio padre, per una disabilità permanente causata dall’incidente, non poteva più lavorare. Al termine della scuola, il mio desiderio di studiare medicina si infranse quando mia madre mi disse: “Non abbiamo i mezzi”. Piansi amaramente, poi però pensai: “Se Gesù vuole così, allora lo voglio anch’io”. Eravamo stati sempre in contatto con il Focolare, e loro sapevano del mio grande desiderio. Alcuni giorni dopo, mi telefonarono per dirmi che avevano trovato, attraverso le organizzazioni AMU e AFN, il modo di sostenermi economicamente. Ero così felice! Un segno dell’amore di Dio. Cominciai gli studi all’università. Non era tutto facile. Ogni giorno dovevo avere una buona dose di pazienza e perseveranza. Nella mia classe c’erano studenti di religioni e culture diverse, e alcuni di loro erano prepotenti con me, che avevo un carattere più morbido e remissivo. Cercavo ugualmente di essere amica di tutti e di restare unita a Gesù, e da Lui ricevevo la forza per affrontare ogni difficoltà. Dormivo anche solo due ore al giorno a causa delle tonnellate di pagine da memorizzare. Non facevo altro che studiare, eppure sperimentai anche l’insuccesso a un esame, o la tristezza di non poter uscire con gli amici. E poi mi mancava tanto la mia famiglia. Ma ero certa che Dio aveva dei piani su di me. Durante il tirocinio lavoravamo in reparto, con i pazienti, con turni anche di 30-36 ore consecutive, ed era veramente faticoso. Bisognava fare molte cose insieme, sincerarsi che tutti i pazienti ricevessero le cure e contemporaneamente dovevo studiare per gli esami. L’incontro con ogni paziente era sempre un’occasione per amare. Nonostante fossi stanca e assonnata, cercavo di presentarmi a loro con energia, di ascoltarli con un sorriso e con sentimenti di vera compassione. In ospedale, gli infermieri tendevano ad essere bruschi con noi stagisti e ci impartivano ordini. Tuttavia, cercavo di mettere a tacere il mio orgoglio e di costruire con loro un rapporto amichevole. Dopo qualche tempo, hanno cambiato atteggiamento. Nel mio gruppo, c’era una studentessa sempre scontrosa, che alzava la voce contro di noi, suoi compagni di corso, anche davanti ai pazienti. Nessuno la sopportava. Ho pensato: “Se non le voglio bene io, chi lo farà?”. Ho imparato a capire lei e le sue difficoltà, a volerle bene. All’inizio era difficile, voleva sempre ottenere qualcosa. Ho pregato Gesù di darmi il coraggio e la forza, perseverando in questo atteggiamento di comprensione. Alla fine, anche lei ha cominciato a capire me, e siamo diventate amiche. Se c’è una cosa che ho imparato, è che le cose possono anche diventare meno facili, ma tu puoi diventare più forte. Ho avuto paura tante volte di non farcela, ma “ricominciare” era il segreto che avevo imparato da Chiara Lubich. Ora sono un medico, il mio sogno si è realizzato, e ho tante più opportunità per amare Dio servendo i miei pazienti, ricordando quella frase del Vangelo “Qualunque cosa avete fatto al più piccolo dei miei fratelli, lo avete fatto a me”». Chiara Favotti (altro…)
Set 2, 2018 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
«Domenica 12 agosto si è concluso il primo Genfest a Cuba: un sogno custodito nei nostri cuori, affidato a Dio e che Lui ha fatto realtà!», scrivono i giovani per un mondo unito cubani. L’Avana è stata inondata da giovani da tutta l’Isola arrivati per il Genfest, un evento con “tanti primati”. Infatti – scrivono – finora «mai a Cuba eravamo riusciti a realizzare una manifestazione di questa dimensione, ottenendo i necessari permessi dall’Ufficio del Partito per i rapporti con gli organismi religiosi, con il quale c’è stata un’ottima collaborazione. È stato realizzato con l’aiuto di artisti e professionisti che con passione, dedizione e senza risparmiarsi davanti alle enormi difficoltà hanno dato armonia e bellezza al contenuto proposto dai giovani, dopo mesi di consultazione». L’evento di apertura si è svolto nel centro storico della città, dove Papa Francesco nel settembre 2015 aveva invitato i giovani cubani a portare avanti “l’amicizia sociale” con tutti e fra tutti, “per costruire la Cuba che sognate”. Sabato 11 agosto i partecipanti hanno approfondito il tema “Beyond all borders” (Al di là di ogni frontiera) attraverso 9 workshops, su economia sociale ed Economia di Comunione, sull’ecumenismo, i rapporti interpersonali, sulle abilità necessarie per costruire la pace, il postmodernismo, ecc.
«Nel pomeriggio, in un famoso cinema della città, con circa 600 partecipanti, si è testimoniato con l’arte e con testimonianze di vita che vale la pena vivere per un mondo più unito. Un momento profondo: l’interpretazione di una attrice della figura di Chiara Lubich e del suo pensiero sul dolore che genera la vita, segreto per andare “al di là di ogni frontiera”. “L’esperienza più bella della mia vita – ha scritto una giovane – in cui l’unità e l’amore sono l’essenza di una forma di vita che costruisce un mondo più unito. Siete riusciti a svegliare la mia fede e la speranza”. Per noi che abbiamo lavorato alla sua realizzazione per quasi un anno – dice uno degli organizzatori – è stato un lungo cammino con non poche difficoltà, viste le condizioni del Paese. Non è mancato, però, l’aiuto della “Provvidenza” che è arrivata al momento giusto per darci coraggio e risorse: dalla Corea del Sud, dalla Colombia, Bulgaria, Italia, Messico, Porto Rico, Canadá, Filippine… ». «Ci siamo buttati a fare cose che non avevamo mai fatto prima: cantare, ballare, presentare dal palco, raccontare le nostre testimonianze superando la timidezza e il rispetto umano. Abbiamo imparato ad ascoltarci di più, a non imporre le nostre opinioni, ma a far nascere le idee insieme. In concreto, abbiamo imparato a volerci bene».
«Il Genfest è stata una esplosione di amore e unità che ha rivoluzionato la nostra città», dicono. E uno dei partecipanti: “Stiamo facendo storia, non quella che rimane sui libri, ma nell’anima di tutti noi che pensiamo, lavoriamo e partecipiamo del Genfest. Rimarrà nella memoria di quell’Habana Vieja, oggi rinata grazie ai giovani per un mondo unito”. «È stata molto bella e fruttuosa – scrivono – la collaborazione di altri Movimenti, della Pastorale Giovanile, del Consiglio delle Chiese di Cuba. E concludono: «Il Genfest a Cuba ha fatto onore al suo obiettivo, “andare al di là di ogni frontiera”, superando le grandi difficoltà durante la preparazione e per la dimensione raggiunta. Una dimostrazione che per Dio niente è impossibile. Stiamo portando una rivoluzione d’amore in tutto il mondo, e tante persone che non conoscevano il nostro sogno ne sono stati testimoni. Ringraziamo tutti quelli che hanno creduto in questa pazzia e che ci hanno accompagnati con sostegno e risorse in questa avventura: che gioia profonda sapere che siamo parte di una famiglia così grande!» (altro…)
Ago 20, 2018 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Alla Cartiera, ex fabbrica della circoscrizione IV di Torino, è passata una ventata di aria fresca e di vitalità, un luogo che da diversi anni non ha più l’aspetto di una struttura abbandonata grazie ad un’opera di riqualificazione. I Giovani per un mondo unito sono stati protagonisti del Torino Summer Campus che dal 28 luglio al 6 agosto ha coinvolto braccia e menti, per riportare la periferia al centro come “Capitale d’Italia”, in un’alternanza di momenti di formazione e azione. Punto di forza è stata la partecipazione dei bambini della zona, di nazionalità e culture diverse, che insieme hanno realizzato con semplicità e divertimento un recital, frutto dell’impegno e della collaborazione sperimentati durante i laboratori artistici (pittura-riciclo, musica, teatro, danza, canto). Una ricchezza di talenti che ha valorizzato le diversità culturali presenti nel quartiere, non più motivo di discriminazione sociale, piuttosto di dialogo e confronto. Anche le tematiche trattate durante il campus nei momenti formativi sono state spunto di riflessione che ha interpellato i giovani come cittadini attivi, aprendo dibattiti su dialogo interculturale, sul fine vita con Ferdinando Garetto, medico palliativista, e allargando lo sguardo a soluzioni di ingegneria green con Federico Aleotti. Una prima edizione del campus torinese che ha dato più ampio respiro ad una realtà spesso trascurata, piantando nello sguardo sincero dei bambini un seme di fiducia, e sui loro volti un grande sorriso. Anche a Roma il Summer Campus 2018 si è svolto all’insegna dell’impegno e del divertimento. Le attività proposte nel quartiere di Corviale sono state di vario tipo: laboratori di musica, murales e argilla per i bambini; accoglienza da parte di alcune delle 8000 famiglie che vivono nel “Serpentone” – noto palazzo lungo circa un chilometro – che hanno aperto le porte delle loro case e hanno raccontato le loro storie di dolore e speranza, oltre alle diverse associazioni del quartiere. “La periferia al centro”, affrontata con il filosofo Claudio Guerrieri e l’urbanista Giovanni Vecchio, ha aperto la strada a tematiche d’attualità per riflettere su notizie e sfide del nostro quotidiano: storie e testimonianze di legalità organizzata “dal basso” raccontate dal giornalista Gianni Bianco; approfondimento sul tema dell’accoglienza dei migranti da un punto di vista sociale e giuridico con gli avvocati Flavia Cerino e Loredana Leo; dibattito sulla partecipazione alla vita politica, fino ad interrogarsi con il giornalista Ennio Remondino sull’inutilità della guerra e sulla manipolazione mediatica che è origine e causa di nuovi conflitti.
Quello che sembrava a prima vista un grande e imponente palazzone di cui a occhio nudo non si vedeva la fine, simile ad un alveare fitto di case e finestre tutte uguali, visto dall’interno faceva un po’ meno paura: è così che, oltre il cemento, si sono incontrate persone, volti e storie, che hanno permesso di andare oltre i confini, i pregiudizi, i preconcetti e soprattutto oltre il muro di cemento che ognuno si porta dentro. Giovani del campus, bambini e famiglie di Corviale hanno lavorato insieme per la realizzazione della festa conclusiva nella parrocchia del quartiere. È stata un’occasione non solo per mostrare il frutto dei laboratori mattutini, ma per costruire una rete tra le realtà sul territorio spesso distanti e riscoprire un senso di comunità e famiglia. Il “cammino stanziale” di questo campus si è concluso col weekend dell’11 e 12 agosto prima al Circo Massimo con l’incontro e la veglia di preghiera con Papa Francesco insieme a più di 70.000 giovani pellegrini provenienti da tutt’Italia e non solo, e infine a Piazza San Pietro con la Messa e l’Angelus. Il Papa ha invitato ciascuno a non essere “giovane da divano”, a non aspirare alla tranquillità, ma a rischiare per inseguire i propri sogni con coraggio. Le esperienze vissute nelle periferie di Torino e Roma sono un motore che spinge ogni giovane partecipante ai campus a muovere quei primi passi sulla strada, impegnativa ma necessaria, per realizzare i propri sogni. Chiara Modena e Laura Sammarco (altro…)