Trieste รจ una cittร situata nel nord-est Italia, al confine con la Slovenia. Storicamente rappresenta un crocevia di culture, lingue, religioni. E oggi รจ uno dei primi punti dโapprodo in Europa per i migranti che transitano per la rotta balcanica. Persone con un bagaglio di sofferenze, guerre, persecuzioni.
A Trieste la comunitร del Movimento dei Focolari, in sinergia con altre istituzioni, si adopera per dare una prima accoglienza ai migranti.
โIl problema piรน grande รจ la percezione del problema stesso – racconta Claudia, della comunitร locale -. Non si tratta infatti di unโemergenza, unโinvasione ingestibile come spesso viene raccontata ma di un fenomeno strutturale che รจ la realtร di questo nostro presente storico. Un flusso continuo di persone in arrivo che, se opportunamente accolte e ridistribuite, possono persino diventare risorsa per la nostra cittร e per il nostro Paese. Se il fenomeno migratorio non viene capito e affrontato con gli strumenti opportuni, รจ destinato a generare diffidenza, paura, insofferenza, rifiutoโ.
Nellโautunno dello scorso anno, in previsione dellโemergenza freddo, il Vescovo di Trieste Mons. Enrico Trevisi ha espresso la volontร di aprire un dormitorio come risposta concreta per lโaccoglienza ai migranti. Un gruppetto di persone dei Focolari hanno risposto allโappello del Vescovo offrendosi come volontari assieme ad altre associazioni cattoliche e a singoli cittadini. โPer noi non si tratta solo di un mero servizio caritatevole – spiega Claudia -, ma lโoccasione di incontrare in ogni prossimo un fratello, una sorella da amare anche nelle piccole cose: un sorriso nellโoffrire il pasto, lo scambio di qualche parola. Spesso questi fratelli ci raccontano pezzi della loro storia, i loro dolori, le loro speranze, ci mostrano le foto dei figli, ma anche si scherza e si condivide il tempo in serenitร . Alcuni di noi, inoltre, hanno seguito piรน da vicino alcuni migranti sia nel caso di un ricovero ospedaliero sia nellโaffiancamento per la redazione del curriculum mirato alla ricerca di un lavoroโ.
Sandra della comunitร dei Focolari aggiunge: โTroviamo il tempo per conoscere i migranti, le loro storie, i loro bisogni. Stanno nascendo piccole e grandi esperienze che ci hanno visto coinvolti nell’aiutare anche fuori dal turno del dormitorio, e queste ci stimolano tantissimo a continuare. I turni ci hanno permesso di donarci con gli altri volontari e scoprire che tanti di loro pur non frequentando associazioni o parrocchie hanno risposto allโappello del Vescovoโ.
โPian piano crescono i rapporti, un segno di unitร anche per la Chiesa locale – aggiunge Claudia -. Questa esperienza, unita alla recente Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, alla presenza di Papa Francesco, porterร grande linfa a questa nostra cittร di frontieraโ.
โA Trieste ho conosciuto i migliori volontari, quelli che non si limitano a distribuire cibo – racconta un’ospite del dormitorio diocesano -. Soddisfare la fame dei bisognosi e curare le ferite dei malati sono compiti nobili perchรฉ sono i piรน urgenti e necessari. Esistono perรฒ altri bisogni estremamente importanti per lโessere umano, la salute delle sue emozioni, sintomi dello stato della sua anima. Non รจ una questione individuale o minore, รจ ciรฒ che fa la differenza tra le azioni che hanno un impatto momentaneo e quelle che persistono e permeano lโintera societร โ. โI migliori volontari – continua – lo fanno perchรฉ sono consapevoli che i bisognosi non sono depositari della caritร , siamo persone con una storia che vale la pena ascoltare. Sanno che ogni migrante porta dentro di sรฉ un lutto per le radici perdute, allo stesso tempo una speranza che colpisce contro i muri il sistema e una lotta incessante per la sopravvivenzaโ. โI migliori volontari – conclude – si commuovono di fronte a questa umanitร adolescente e sono incoraggiati ad ascoltare le nostre storie, senza fermarsi davanti alle barriere linguistiche: insegnano lโitaliano, imparano lo spagnolo, usano la tecnologia, rinunciano al loro tempo personale, investono la loro energia nel bene comune, sognano una comunitร in cui tutti possiamo offrire il meglio di noi stessiโ.
Un giorno una persona che collabora con il nostro centro aveva ricevuto in dono un paio di scarpe sportive nuove n. 43. Ma a chi sarebbero potute servire? Quello stesso giorno veniamo a sapere che un ragazzo di 14 anni che conosciamo aveva proprio bisogno di quelle scarpe e di quel numero! Lui รจ il figlio di unโamica che in quel periodo era in ospedale. Anche lโaltra figlia quel giorno era venuta nel nostro centro ed avevamo saputo che necessitavano di vestiti e medicine. Ci aveva fatto sapere che le sarebbe stato utile un telefonino per stare in contatto con la mamma in ospedale. Eโฆnoi ne avevamo ricevuto uno alcuni giorni prima! Fa impressione vedere come cโรจ sempre โQualcunoโ che ci fornisce giusto quelle cose ad hoc che poi possiamo donare!
Un letto in due minuti
Eravamo ai saluti finali di una domenica trascorsa โin famigliaโ (si fa per dire perchรฉ attorniati da centinaia di persone) con attivitร per raccogliere fondi per i nostri giovani. Un amico venezuelano tra i primi conosciuti anni fa, mi aveva presentato un giovane di 18 anni: Jesรบs. Mi aveva giร raccontato qualcosa di quanto vissuto da quando aveva lasciato il Venezuela a 16 anni, da solo! Due anni di avventure sufficienti per fare un film dโazione, con tanti momenti di sospensione. Da quindici giorni era in Perรน. Parlando con lui scopro che dorme su un materassino per terra! Diligentemente aveva programmato col primo stipendio (aveva infatti trovato subito lavoro in Perรน) di risolvere il problema documenti e poi pensare al letto. In quel momento non avevo soluzioni, ma ci siamo ripromessi di rimanere in contatto. Poco dopo averlo salutato incontro una nostra collaboratrice che, senza sapere nulla delle esigenze di Jesus, mi chiede: โAllora, con quel letto cosa facciamo?โ. โMa come? Lo hai ancora?โ domando sorpreso. โSรฌ!โ mi dice. Richiamo subito Jesรบs che stava lasciando il Centro. Ci ha raggiunto immediatamente e, alla notizia che giร cโera il letto per lui, fortissima รจ stata la luce che ho visto nei suoi occhi. Non erano passati due minuti da quando gli avevo detto che avrei cercato di trovare una soluzione!
Ecografie gratis
Molti dei migranti che arrivano nel nostro centro hanno bisogno di cure mediche e, a volte, anche di accertamenti diagnostici. Eโ di qualche tempo fa un’altra benedizione dal Cielo: un centro medico vicino a noi ci ha offerto la possibilitร di realizzare ecografie gratis. Vogliono dare questa possibilitร a coloro che non hanno come pagare questi esami. Davvero un regalo per tanti dei nostri pazienti.
Il Condominio Espiritual Uirapuru (CEU) รจ una realtร nata a Fortaleza (Brasile) alcuni anni fa, la scelta dellโunitร tra carismi รจ alla base della vita comunitaria. Sono 23 le realtร che qui convivono e collaborano per il recupero, la protezione e la valorizzazione della dignitร umana.
In questo incrocio di Paesi dove confluiscono i fiumi Iguaรงu e Paranร , cโรจ la frontiera piรน trafficata dellโAmerica Latina; lโarea รจ caratterizzata da una grande diversitร culturale e dalla presenza secolare dei popoli indigeni, come il grande popolo Guaranรญ. Il turismo รจ la maggior risorsa economica di questa regione in cui la gente arriva soprattutto per visitare le Cascate dellโIguaรงu che sono le piรน estese al mondo, con una larghezza di 7.65 Km e sono considerate una delle sette meraviglie naturali del pianeta.
Nel suo messaggio di benvenuto, Tamara Cardoso Andrรฉ, Presidente del Centro per i Diritti Umani e la Memoria Popolare di Foz do Iguaรงu (CDHMP-FI) spiega che in questo luogo si vuol dare un significato diverso ai confini nazionali: โVogliamo che la nostra triplice frontiera diventi sempre piรน un luogo di integrazione, una terra che tutti sentano propria, come la intendono i popoli originari che non conoscono barriereโ.
Foz do Iguaรงu, ultima tappa
ร qui che si conclude il viaggio di Margaret Karram e Jesรบs Morรกn – presidente e co-presidente del Movimento dei Focolari – in Brasile. Lo hanno percorso da Nord a Sud: dallโAmazzonia brasiliana, passando per Fortaleza, Aparecida, la Mariapoli Ginetta a Vargem Grande Paulista, la Fazenda da Esperanรงa a Pedrinhas e Guaratinguetร (SP), fino a Foz do Iguaรงu. Qui la famiglia โallargataโ della comunitร tri-nazionale dei Focolari celebra la sua giovane storia e racconta il contributo di unitร che offre a questo luogo: lโabbraccio di tre popoli che la spiritualitร dellโunitร riunisce in uno, superando i confini nazionali, pur mantenendo ciascuno la propria spiccata identitร culturale. Per lโoccasione sono presenti anche il Card. Adalberto Martinez, arcivescovo di Asuncion (Paraguay), il vescovo del luogo Mons. Sรฉrgio de Deus Borges, Mons. Mario Spaki, vescovo di Paranavaรญ e Mons. Anuar Battisti, vescovo emerito di Maringรก. ร presente anche un gruppo della comunitร islamica di Foz con cui ci sono da tempo rapporti di amicizia fraterna.
Popoli con radici comuni
Arami Ojeda Aveiro, studentessa di Mediazione Culturale presso lโUniversitร Federale di Integrazione Latino-americana (UNILA) illustra il cammino storico di questi popoli e le gravi ferite che si sono accumulate lungo i secoli. Il conflitto tra Paraguay da una parte, e Argentina, Brasile e Uruguay dallโaltra (1864-1870) รจ stato uno dei piรน sanguinosi dellโAmerica del Sud in termini di vite umane, con conseguenze sociali e politiche per tutta la regione. Dโaltra parte, sono molti anche i fattori culturali in comune, come la musica, la gastronomia, le tradizioni popolari derivanti dalla stessa radice culturale indigena, come la Yerba Mate Guaranรฌ, bevanda tipica dei tre popoli.
La cultura Guaranรฌ รจ una delle piรน ricche e rappresentative dellโAmerica del sud; รจ una testimonianza viva della resilienza e della capacitร di adattamento di un popolo che ha saputo conservare la sua identitร nei secoli con una cosmogonia unica, dove la connessione con la natura e il rispetto delle tradizioni sono fondamentali e possono essere una grande ricchezza per tutta lโumanitร .
โPer questo โ conclude Arami Ojeda Aveiro โ la regione della tripla frontiera non rappresenta solo un confine geografico, ma uno spazio multiculturale e di cooperazione che rafforza tutta lโareaโ.
La comunitร โtri-nazionaleโ dei Focolari
Tra tutte le comunitร dei Focolari nel mondo, questa presenta un carattere unico: โSarebbe impossibile sentirci una sola famiglia se guardassimo solo alle nostre storie nazionaliโ โ racconta una giovane argentina. Monica, paraguaiana, una delle pioniere della comunitร insieme a Fatima Langbeck, brasiliana, racconta che tutto รจ iniziato con una sua preghiera quotidiana: โโSignore, aprici il cammino perchรฉ possiamo stabilire una presenza piรน solida del Focolare e che il Tuo carisma dellโunitร fiorisca tra di noiโ. Dal 2013 siamo unโunica comunitร e vogliamo scrivere unโaltra storia per questa terra, che testimoni che la fraternitร รจ piรน forte di pregiudizi e ferite secolari. Ci unisce la parola dellโunitร di Chiara Lubich, quando ha detto che la vera socialitร supera lโintegrazione, perchรฉ รจ amore reciproco in atto, come annunciato nel Vangelo. Le nostre peculiaritร e differenze ci fanno piรน attenti gli uni agli altri e le ferite delle nostre storie nazionali ci hanno insegnato a perdonarciโ.
I contributi artistici dicono la vitalitร e lโattualitร delle radici culturali dei popoli che abitano questa zona. Ci sono i canti della comunitร argentina arrivata dal โlitoralโ, dalla costa; poi โEl Sapukaiโ, la ritmatissima danza paraguaiana che si balla con (fino a) tre bottiglie sul capo; la rappresentanza del popolo Guaranรฌ intona un canto nella propria lingua che loda la โgrande madreโ, la foresta, che va protetta, produce buoni frutti e dร vita a tutte le creature.
Don Valdir Antรดnio Riboldi, sacerdote della diocesi di Foz, che ha conosciuto i Focolari nel 1976 continua il racconto per iscritto: โI Focolari di Curitiba in Brasile e di Asuncion in Paraguay hanno iniziato a promuovere eventi che coinvolgevano persone delle tre nazioni vicine, unโesperienza che chiamavamo โFocolare tri-nazionaleโ. Anche la vita ecclesiale qui si muove sulla linea della comunione, promuovendo iniziative congiunte tra le diverse diocesiโ.
ร chiaro che la vita di questa regione e della comunitร dei Focolari locale non parla solo allโAmerica Latina, ma al mondo intero. E dice che รจ possibile camminare insieme, essendo diversi: รจ la spiritualitร dellโunitร che entra in contatto con la parte piรน profonda dellโidentitร di persone e popoli, facendo fiorire la comune umanitร e fratellanza.
La parola a Margaret Karram e Jesรบs Morรกn
โMi sono sentita abbracciata non da uno, ma da tre popoli โ ha detto Margaret Karram. Per tutta la vita ho sognato di vivere in un mondo senza frontiere. Qui mi รจ sembrato di veder realizzato questo mio desiderio profondo, per questo mi sento parte di voi. Siete la conferma che solo lโamore toglie ogni ostacolo ed elimina le frontiereโ.
โHo vissuto in America Latina 27 anni โ ha continuato Jesรบs Morรกn โ ma non sono mai venuto in questa zona. Avete vissuto tanti dolori: il popolo Guaranรฌ รจ stato espropriato delle sue terre e disperso. Quel che state facendo oggi รจ importante anche se piccolo: non possiamo riscrivere la storia, ma possiamo andare avanti e sanare le ferite, accogliendo il grido di Gesรน abbandonato. Le ferite si sanano creando relazioni interregionali anche con i popoli originali perchรฉ di fatto sono gli unici realmente โtri-nazionaliโ. Anche loro hanno ricevuto la luce di Cristo; non dimentichiamo lโopera di evangelizzazione e promozione umana che i Gesuiti hanno fatto in questa regione con โlas Reducionesโ dal โ600 al โ700. Oggi siamo collegati a questa storia, a tutto quello che la Chiesa fa e sappiamo che lโunitร รจ la risposta in questo mondo che necessita di unโanima e di braccia per fare una vera globalizzazione allโaltezza della dignitร umanaโ.
Alla fine, riprendendo la parola, Margaret condivide quanto vissuto in questo mese: โQuesto viaggio ha aumentato in me la fede, la speranza e la caritร . In Amazzonia, ai confini del mondo, la โfedeโ รจ emersa potente: ho incontrato persone che credono fortemente che tutto รจ possibile, anche le cose piรน difficili. Loro sognano e realizzano! Vorrei avere anche solo un pizzico della loro fede, come dice il Vangelo: โSe avrete fede pari a un granello di senape, direte a questo monte: ยซSpostati da qui a lร ยป, ed esso si sposterร , e nulla vi sarร impossibileโ (Mt 17,20). Da lรฌ mi porto questa fede che sposta le montagne e il coraggio di sognare cose grandi. Poi, la parola del Genfest non puรฒ che essere โsperanzaโ: abbiamo vissuto questa esperienza insieme: tutto il Movimento era impegnato con i giovani e per i giovani. ร stato anche un evento ecumenico e interreligioso che ha dato molta speranza.
E per ultima la โcaritร โ, che oggi ho visto qui tra voi e che abbiamo toccato con mano nelle molte organizzazioni sociali con cui siamo venuti a contatto in questo mese: la Fazenda da Esperanรงa; i tanti movimenti e nuove comunitร ecclesiali con cui ci siamo incontrati a Fortaleza; lโincontro di UniRedes che raccoglie tutte le organizzazioni sociali e le agenzie culturali dellโAmerica Latina che si ispirano al carisma dellโunitร (di cui scriveremo a parte). Tutto questo dice โcaritร โ, perchรฉ ogni realtร sociale nasce dallโamore al prossimo, dal voler dare la vita per la propria gente.
Da questa frontiera parte una speranza per tutte le comunitร dei Focolari nel mondo e anche oltre. Nel dicembre scorso avevo suggerito il progetto โMediterraneo della fraternitร โ, dove raccogliere tutte le azioni giร in corso e quelle che emergeranno, per costruire la pace in quella regione che tanto soffre per la guerra. Anche da qui potrebbe partire un progetto di โfraternitร per lโAmerica Latinaโ che puรฒ essere allargato a tutti i suoi Paesi, lo affidiamo a Maria!โ.
โIl carisma dellโunitร di Chiara Lubich รจ una di queste grazie per il nostro tempo, che sperimenta un cambiamento di portata epocale e invoca una riforma spiritualeโ.[1]
Sulla pagina web della โMariapoli Ginettaโ, la piรน sviluppata delle tre cittadelle dei Focolari in Brasile, il racconto della sua storia inizia con questa frase di Papa Francesco che evidenzia molto bene ciรฒ che ha caratterizzato gli ultimi anni di questo luogo: un cammino verso un cambiamento organizzativo per testimoniare meglio la fraternitร vissuta nel quotidiano e per rispondere alle necessitร e alle domande delle persone che visitano la cittadella e dellโambiente in cui รจ inserita.
Tutto ciรฒ si รจ concretizzato con lโavvio di un processo di attualizzazione e di una gestione piรน partecipata e meno centralizzata delle diverse realtร che la compongono. Oggi ognuna ha un suo consiglio o comitato di gestione, composto da persone della Mariapoli e da professionisti del settore e che lavorano in sinergia anche con il consiglio della cittadella. โCorresponsabilitร โ รจ una parola chiave della Mariapoli Ginetta, assieme a uno sguardo verso il futuro e alla ricerca continua per attualizzare la mission della cittadella: โaccogliere, formare, testimoniare e irradiareโ.
Nel 2022 la cittadella ha festeggiato 50 anni di vita e da quel primo gruppo di focolarine in una casupola senza luce, ne gas, oggi conta un totale di 454 abitanti che vivono sul suo terreno e nei dintorni.
Negli anni sono passate decine di migliaia di persone: moltissimi giovani che hanno trascorso un periodo o alcuni anni per imparare a vivere la fraternitร nel quotidiano, o per intraprendere la strada di consacrazione a Dio nel Movimento dei Focolari, poi famiglie, sacerdoti, religiosi e visitatori occasionali.
La Mariapoli Ginetta รจ parte della municipalitร di Vargem Grande Paulista che dista appena unโora dalla trafficatissima megalopoli di San Paolo e il cambio di scena quando si arriva รจ totale: molto verde, case, nessun grattacielo, parchi e aree gioco per i bambini; la vivibilitร di un piccolo centro, rispetto ad una metropoli รจ il valore aggiunto di questo luogo. โCi siamo trasferiti 6 anni fa da San Paoloโ โ racconta una giovanissima coppia con tre bambini. Sono una delle quattordici famiglie che negli ultimi anni si sono spostate da diverse cittร per crescere i propri figli โin un luogo in cui imparano a trattare gli altri con amore, dove cโรจ spazio per vivere una vita a misura dโuomoโ. Questo, insieme alla scuola dei giovani che sta per iniziare la sua ottava edizione, sono segni di una rinnovata vitalitร sociale della cittadella.
Corresponsabilitร e gestione partecipata
โOggi nella cittadella ci sono molti degli elementi che compongono una convivenza urbanaโ โ spiegano Iris Perguer e Ronaldo Marques corresponsabili della Mariapoli Ginetta. โCi sono abitazioni, un centro cittร rappresentato dalla struttura del Centro Mariapoli e dalla chiesa di Gesรน Eucaristia, lโEditrice Cidade Nova, un centro audiovisivi, ambulatori medici, atelier vari, la rinomata panetteria e caffetteria โEspiga Douradaโ, i progetti sociali al servizio della popolazione piรน svantaggiata, il โPolo Spartacoโ, unโarea commerciale e produttiva dove le aziende operano secondo i principi di Economia di Comunione, la sezione brasiliana dellโIstituto Universitario โSophia ALCโ (America Latina e Caraibi)โ.
โQuesta nuova modalitร di gestione partecipata che state attuando โ ha commentato Margaret Karram โ รจ unโopportunitร straordinaria di apertura della cittadella ad altri che vogliono contribuire a costruirla, a formarsi e fare unโesperienza di unitร . Devo dirvi che dopo aver partecipato al Genfest mi รจ nata in cuore una grande speranza; ho avuto la forte impressione che in questi giorni Dio abbia bussato nuovamente alla porta del Brasile e chiede di rispondere e sostenere quanto รจ nato nei giovani. Anche questa cittadella, insieme alla Mariapoli Gloria e alla Mariapoli Santa Maria, ha ora una nuova possibilitร e responsabilitร di capire come rispondere; di offrire una testimonianza di vita evangelica vissuta in una comunitร socialeโ.
La seconda generazione del Polo Spartaco
Mariza Preto racconta che anche il Polo imprenditoriale ha intrapreso un coraggioso cammino di sviluppo e apertura.
โNel 2016 un debito accumulato negli anni a causa di mancati pagamenti indicava chiaramente che la sostenibilitร economica del Polo era a rischio. Gli imprenditori erano demotivati, preoccupati perchรฉ allโorizzonte non si vedeva nessuno interessato ad iniziare una nuova attivitร al Polo. Sono stati anni difficili, in cui si sono tentate molte strade, compresa quella di costruire relazioni con gli imprenditori della regione che ha portato alla nascita di eventi comuni e momenti di confronto e incontro. Ma la svolta รจ avvenuta nel 2019 quando durante una fiera espositiva che abbiamo organizzato al Polo, la maggior parte degli espositori erano esterni alla nostra realtร . In quel periodo โEspriโ, la societร di gestione del polo aveva molti capannoni vacanti e una crescente fragilitร finanziaria. ร stato allora che il consiglio del Polo ha deliberato di ammettere imprese e imprenditori che non conoscevano lโEconomia di Comunione ma che volevano agire secondo i suoi principi. Cosรฌ che รจ avvenuta la โrinascitaโ del Polo: ogni azienda che desidera oggi entrare al Polo si sottopone ad un processo di conoscenza della vita aziendale che qui viviamo e aderisce alle linee di gestione di unโimpresa di Economia di Comunioneโ.
A 30 anni dalla sua fondazione, oggi il Polo Spartaco si compone di 9 edifici, vi hanno sede 10 aziende per un totale di 90 dipendenti.
โQui lโeconomia di comunione รจ viva โ ha detto Jรฉsus Morรกn. Oltre allโaspetto carismatico, qui si vede quello produttivo che funziona ed รจ in atto il ricambio generazionale degli imprenditori. Tutto questo ci dice che siamo entrati in una nuova fase in cui la profezia di Chiara Lubich รจ viva. Ringraziamo tutti i pionieri, quelli che hanno iniziato e ci hanno creduto e hanno permesso che arrivassimo fino quiโ.
SMFocolari
ร attraverso la SMF, โSociedade Movimento dos Focolariโ che la cittadella si impegna in diverse opere sociali sul territorio. La SMF promuove il rafforzamento della comunitร e l’accesso ai diritti e alle garanzie di protezione, soprattutto per i bambini, i giovani e le donne in situazioni di vulnerabilitร sociale. Le tre Opere Sociali in cui lavorano gli abitanti della Mariapoli Ginetta operano nel campo della prevenzione per giovani in condizione di vulnerabilitร , realizzano percorsi di accompagnamento per le loro famiglie e accolgono persone senza fissa dimora. Questa รจ una goccia nel mare della necessitร di dignitร , lavoro e giustizia di tanta gente e come ha spiegato Sรฉrgio Previdi, vicepresidente di SMF โEโ solo un tassello del progetto culturale basato sulla fraternitร che vogliamo sviluppare sul territorio e nella nostra cittร โ.
Stefania Tanesini
[1] Messaggio del Santo Padre Francesco per lโapertura del convegno internazionale โUn carisma al servizio della Chiesa e dellโumanitร โ in occasione del centenario della nascita della serva di Dio Chiara Lubich
Bullismo A scuola, durante un intervallo, mi stavo lavando le mani nel bagno quando cinque o sei ragazze e due ragazzi mi hanno assalita, tirandomi i capelli e dandomi pugni e calci. Mi hanno rotto anche gli occhiali. Sono scappati in fretta quando, alle mie grida, รจ accorsa la bidella. Perchรฉ? Eppure mi sembrava di avere un buon rapporto con tutti. Dallโinchiesta che sโรจ fatta poi, si รจ venuto a sapere che quel giorno il โgiocoโ del gruppo consisteva nellโaggredire la prima ragazza bionda che avrebbero incontrato. E io sono bionda. Per giorni sono rimasta traumatizzata allโidea di tornare a scuola. Nel movimento cattolico di cui faccio parte un giorno ci raccontavamo come avevamo vissuto lโinvito di Gesรน a perdonare settanta volte sette. Per la prima volta mi sono resa conto di quanto sia difficile perdonare. Ci ho pensato e ripensato per giorni. Poi ho capito che la forza per perdonare รจ un dono del Risorto. Io non ne sarei stata capace. E quando sono tornata a scuola, libera e serena, sentivo di aver fatto un passo importante nella mia vita di fede. (M. H. โ Ungheria)
Una โcassa di quartiereโ Mi aveva colpito questa definizione ascoltata durante uno dei nostri incontri comunitari: โUna cittร รจ lโuomo in rapporto con lโaltroโฆโ. โQuindi lo รจ anche un quartiereโ, conclusi pensando a quello in cui abito. Da allora ogni nuovo giorno mi sembra piรน interessante se lo vivo come possibilitร di stabilire rapporti autentici con vicini di casa, conoscenti, eccโฆ Si entra cosรฌ nelle storie piรน diverse, si condividono gioie e dolori, si scoprono modi sempre nuovi di andare incontro a certe esigenze. Come nel caso della โcassa di quartiereโ, nata dallโidea di mettere in comune qualcosa dei nostri soldi per certe necessitร di cui veniamo a conoscenza: lโabbiamo collocata nel garage messo a disposizione da uno di noi, la cui porta non รจ chiusa a chiave, cosรฌ ognuno puรฒ attingere ad essa quando occorre. Sulla cassetta ci sono due scritte: โDate e vi sarร datoโ e โChi ama dona con gioiaโ. La somma raccolta รจ servita a volte per lโacquisto di scarpe particolari, di vestiti, per deposito a causa di un ricovero, per prestiti senza interessi e anche prestiti senza ritorno. (A. โ Italia)
A cura di Maria Grazia Berretta
(tratto da Il Vangelo del Giorno, Cittร Nuova, anno Xโ n.1ยฐ maggio-giugno 2024)