Set 11, 2018 | Focolari nel Mondo
Quest’anno il capodanno islamico viene celebrato il 12 settembre. Il primo mese del calendario, muharram (in arabo المحرم), è uno dei quattro mesi sacri dell’anno. Il calendario islamico è un calendario lunare, quindi muharram si sposta di anno in anno, se confrontato con il calendario gregoriano. Secondo alcuni questa festa celebrerebbe il passaggio di Mosè, in fuga dal Faraone, attraverso il Mar Rosso. Secondo altri, nel decimo giorno di muharram, giorno dell’Ashura, sarebbero stati creati Adamo ed Eva, il paradiso e l’inferno, la vita e la morte. Si tratta di una festa celebrata in diverse parti del mondo sunnita, come in Nordafrica, dove ha una connotazione particolarmente gioiosa. Nei primi dieci giorni di muharram gli sciiti osservano il digiuno, mentre per i sunniti si tratta di un digiuno volontario, e non obbligatorio come durante il Ramadan. (altro…)
Set 11, 2018 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale
RIPENSARE L’EDUCAZIONE OGGI Un impegno a più voci per una convivenza possibile Con lo scrittore Paolo Di Paolo, l’insegnante e scrittore Eraldo Affinati, il giornalista TG3 Rai Gianni Bianco, Giuseppe Gatti, magistrato della D.D.A. di Bari, Nello Scavo, giornalista di Avvenire, Emma Ciccarelli, vice presidente Forum associazioni familiari, i pedagogisti Ezio Aceti e Michele De Beni, gli psicologi Domenico Bellantoni e Chiara D’Urbano. La tenuta sociale a rischio, in un clima di paura e di scontro causato da difficoltà relazionali fra persone delle varie generazioni, di diversa appartenenza politica, culturale e religiosa, di tante nazionalità presenti nel nostro Paese, esige un ripensamento della visione stessa della persona. Di fronte ai profondi e radicali cambiamenti che la società sta attraversando è sempre più urgente porre attenzione all’ambito educativo, a partire dai più piccoli, senz’altro, ma con uno sguardo rivolto a tutte le età. Educare ed educarsi, a tutto campo; ripensare l’educazione interrogandosi sulle prassi e sulle competenze necessarie; mettersi in ascolto e in relazione, oltre gli stereotipi, gli steccati, la frammentazione sociale; dare spazio al protagonismo dei giovani. Sono alcuni fra i temi al centro del programma di domenica 30 settembre della nona edizione di LoppianoLab. Se ne parlerà in particolare con Eraldo Affinati, insegnante e scrittore, Emma Ciccarelli, vice presidente Forum associazioni familiari, il pedagogista Michele De Beni, e lo scrittore e giornalista Paolo Di Paolo (Auditorium di Loppiano, h.9.30) nella prima parte della sessione il cui titolo è: Dal sogno all’impegno: parliamo di educazione 4.0. Tra memoria e futuro…una questione di senso. Numerosi gli esperti, di vari ambiti e discipline che daranno il loro contributo su questi argomenti in un dialogo col pubblico, chiamato ad interagire nei diversi laboratori tematici previsti nell’arco dei due giorni: CERCATORI DI SENSO: identità, fragilità, bullismo, sexting… alleanza uomo-donna. Con Daniela Notarfonso, dir. Consultorio familiare, Noemi Sanchez, dottoranda in filosofia univ. Perugia, Leonardo Paris, teologo, Emma Ciccarelli, vice presidente Forum associazioni familiari, Chiara D’Urbano, psicologa e psicoterapeuta, Rosanna Virgili, biblista Ist. Teologico Marchigiano. Modera: Giulio Meazzini, giornalista Città Nuova. EDUCARSI ALLA CONVIVENZA. Come affrontare la crisi di una società minacciata da violenza, razzismo, questione migranti, disimpegno. Con Sergio Costa, Ministro dell’Ambiente (invitato in attesa di conferma), Giuseppe Gatti, magistrato della D.D. Antimafia di Bari, Gabriella Debora Giorgione, giornalista, consulente Caritas Benevento, Nello Scavo, giornalista Avvenire. Modera Gianni Bianco, Vice caporedattore cronaca -Tg3 RAI. NARRARE I GIOVANI. Con Paolo Di Paolo, scrittore e giornalista, Carlo Albarello, insegnante e ideatore dell’Atlante del ‘900, Eraldo Affinati, scrittore e insegnante. Modera: Matteo Girardi, Città Nuova. EMOZIONANDO. In dialogo con i genitori sulle emozioni dei figli. Con Ezio Aceti, esperto in Psicologia evolutiva e scolastica FILOSOFIAMO: percorsi di formazione al dialogo filosofico. Rivolti agli adulti per insegnare a bambini e ragazzi. Con Valentina Gaudiano, docente Istituto universitario Sophia WE CARE EDUCATION: all’educazione serve una casa – sogno, passione, cura Dialogo ed esperienze sull’essere educatori. Con Michele de Beni, pedagogista e docente Ist. Univ. Sophia, Domenico Bellantoni, psicoterapeuta, Paola Dal Molin, insegnante, Luigi Chatel, insegnante. ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO. Con Beatrice Cerrino, docente; Giuseppe Pintus, consulente del lavoro; Pietro Comper, imprenditore Un’occasione di confronto su un’ampia gamma di tematiche inerenti le nuove generazioni, che interpellano la famiglia, le agenzie culturali ed educative, il mondo dell’informazione, della politica, dell’associazionismo e chiamano in causa non solo gli addetti ai lavori ma chiunque avverte l’impegno dell’educazione oggi. «Non c’è ambito della vita in cui la questione possa essere ignorata – spiega Giulio Meazzini, giornalista di Città Nuova, curatore della sessione – perché le trasformazioni sociali determinano continui aggiustamenti delle modalità di rapporto tra le persone. A cominciare dalla comunicazione intergenerazionale: i giovani affermano la loro autosufficienza attraverso abilità e comprensioni del web che diventano escludenti, mentre gli adulti sperimentano nuove fragilità che li portano a ripiegare in una sorta di individualismo autoreferenziale, incapaci di offrire la loro esperienza dentro un ragionamento sul senso e sulla responsabilità della vita». In allegato: il programma generale della manifestazione e il programma LoppianoLab ragazzi e bambini Ufficio stampa LoppianoLab: Elena Cardinali – mob: 347.4554043 – 339.7127072– ufficiostampa@cittanuova.it Tamara Pastorelli – mob: 338.5658244 – 335.6165404 – ufficio.comunicazione@loppiano.it Web: www.loppianolab.it – Facebook: www.facebook.com/loppianolab – Twitter: @LoppianoLab Gruppo Editoriale Città Nuova – Polo Lionello Bonfanti Istituto Universitario Sophia – Loppiano Movimento dei Focolari in Italia Economia di Comunione Con il patrocinio del comune di Figline Incisa Valdarno
Set 11, 2018 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Vedi il programma completo, aggiornato al 4 settembre, dell’edizione 2018 del laboratorio multi tematico, che si svolgerà nella cittadella internazionale di Loppiano da venerdì 28 a domenica 30 settembre: Programma LoppianoLab 2018_aggiornato al 04 09. 2018 Gruppo Editoriale Città Nuova – www.cittanuova.it Polo Lionello Bonfanti – www.pololionellobonfanti.it Istituto Universitario Sophia – www.sophiauniversity.org Economia di Comunione: http://www.edc-online.org/it/ Loppiano – www.loppiano.it Movimento dei Focolari in Italia: www.focolaritalia.it
Set 11, 2018 | Focolari nel Mondo, Spiritualità
Set 10, 2018 | Cultura

La Chiesa è costitutivamente relazione di comunione, in cui ogni cristiano è chiamato a occupare il posto a lui riservato. Occorre, per questo, essere aperti alla chiamata di Dio, qualunque essa sia, e rispondere a Lui con responsabilità. In particolar modo, nel libro viene preso in considerazione il diaconato permanente, in quanto terzo grado dell’Ordine sacro. Uno degli obiettivi di questo studio è la comprensione e la riflessione critica sullo sviluppo e l’identità del diaconato permanente nella realtà pastorale italiana, cercando di superare un approccio ontologico e funzionale attraverso la prospettiva simbolica all’interno del discorso di un’ecclesiologia di comunione. Il diaconato permanente è infatti una risorsa per la Chiesa e non puramente un rimedio alla scarsità di vocazioni al sacerdozio ordinato; la dimensione teologico-pastorale qui evidenziata offre delle risposte alle esigenze della Chiesa di ogni tempo e in particolare a quella di oggi.
Set 10, 2018 | Centro internazionale
«Il tuo giorno, mio Dio, io verrò verso di Te … Verrò verso di Te, mio Dio, […] e con il mio sogno più folle: portarti il mondo fra le braccia» (Il Grido, Città Nuova). A 10 anni dalla morte di Chiara Lubich, siamo ancora stupiti dalla profezia sociale di questa donna straordinaria che, col suo ideale dell’ut omnes (Gv 17,21), da Trento è arrivata al mondo. Ma non si può comprendere il carattere profetico della sua persona senza considerare il contesto storico in cui è vissuta e la sua partecipazione ai destini dell’umanità: la nascita nel Trentino, allora periferia esistenziale di grande significato storico e sociale, l’esperienza della povertà, il dramma delle guerre mondiali. In mezzo alle vicende del suo tempo, si manifesta in lei un carisma particolare, quello dell’unità: «L’anima deve sopra ogni cosa puntare sempre lo sguardo nell’Unico Padre di tanti figli. Poi guardare tutte le creature come figlie dell’Unico Padre. Oltrepassare sempre col pensiero e coll’affetto del cuore ogni limite posto dalla vita umana e tendere costantemente e per abito preso alla fratellanza universale in un solo Padre: Dio». In questi appunti del 2 dicembre 1946 si possono cogliere i capisaldi della profezia sociale della Lubich: Chiara, infatti, non è stata una riformatrice sociale, come non lo è stato Gesù. Il sogno di Chiara, in effetti, punta più in alto e in profondità, al fondamento antropologico e teologico di ogni forma sociale: la fratellanza universale e l’unità come l’ha pensata l’uomo-Dio, Gesù. Per questo, potremmo dire che la prima opera sociale di Chiara è stata la stessa comunità dei Focolari, nata a Trento dopo la guerra, la quale, prendendo alla lettera le parole degli Atti degli Apostoli (At 2,42-48), viveva la comunione radicale dei beni e si prodigava ad accudire la moltitudine di poveri e sofferenti che il conflitto aveva lasciato alle spalle. Questa radice non si è mai persa, anzi è la fonte ispiratrice di tutti i progetti sociali attivati in questi anni da lei e da quelli che hanno fatto proprio l’Ideale dell’unità. In ciò si evidenzia il genio umano ed ecclesiale di Chiara. Genio umano, perché la risoluzione dei problemi sociali – sempre più gravi nonostante le apparenze e il progresso tecnologico, con la massa crescente e scandalosa di scartati e sfollati in tutti gli emisferi della terra, frutto di sistemi iniqui e di una globalizzazione al servizio delle potenze del mondo –, non dipende da strategie sociologiche o da azioni che operano sugli strati superficiali della realtà umana, ma dalle opzioni fondamentali e dai valori profondi che muovono le coscienze. Genio ecclesiale, perché la missione della Chiesa non si esaurisce nella carità e nella cura degli ultimi (comunque indispensabile), ma nell’annuncio, alla luce dell’incarnazione del Verbo, della dignità di ogni uomo in quanto figlio di Dio. Senza queste due motivazioni essenziali, antropologica ed ecclesiale, non si afferra la vera dimensione sociale del carisma di Chiara Lubich, informato da una intrinseca socialità, che si dispiega in vita, azione e studio (vedi le Scuole sociali e l’Istituto Universitario Sophia). Quale la conseguenza concreta di questa prospettiva per tutti noi? Se vogliamo, ci aspetta una storia; anche noi abbiamo davanti una storia. Chiara ci riscatta dall’anonimato per renderci protagonisti di un sogno. Tutti protagonisti, nessuno escluso. Guislain Lafont, il grande teologo domenicano, parla del “principio della piccolezza”, che riassume la filosofia pratica di papa Francesco. Si tratta della convinzione che « la salvezza viene piuttosto dal basso che dall’alto». Chiara ha saputo declinare magistralmente questo “principio della piccolezza” nell’impegno per un vero rinnovamento sociale, scatenato dal paradigma dell’unità. Questa è la sua grandezza. Fonte: Città Nuova n.6, giugno 2018 (altro…)
Set 10, 2018 | Dialogo Interreligioso, Focolari nel Mondo
Le comunità ebraiche di tutto il mondo celebrano nei giorni 10 e 11 settembre, con vigilia il 9, la festività di Rosh ha-shanah, il Capodanno ebraico, dell’anno 5779. «La festa – spiega l’UCEI, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane – ha un carattere e un’atmosfera assai diversi da quella normalmente vigente nel capo d’anno “civile”. Piuttosto è considerato giorno di riflessione, di introspezione, di auto esame e di rinnovamento spirituale. È il giorno in cui, secondo la tradizione, il Signore esamina tutti gli uomini e tiene conto delle azioni buone o malvagie che hanno compiuto nel corso dell’anno precedente. Nel Talmud infatti è scritto “A Rosh Ha-Shanah tutte le creature sono esaminate davanti al Signore”. Non a caso tale giorno nella tradizione ebraica è chiamato anche “Yom Ha Din”, giorno del giudizio. Il giudizio divino verrà sigillato nel giorno di Kippur, il giorno dell’espiazione. Tra queste due date corrono sette giorni che sommati ai due di Rosh Ha-Shanà e a quello di Kippur vengono detti i “dieci giorni penitenziali”. Rosh Ha-Shanah riguarda il singolo individuo, il rapporto che ha con il suo prossimo e con Dio, le sue intenzioni di miglioramento». (altro…)
Set 9, 2018 | Chiara Lubich, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale

Maurizio Certini, direttore del Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira.
Giovani universitari, provenienti da tutto il mondo. È particolarmente a loro che si dedica il Centro La Pira, cercando di rispondere alle nuove sfide poste dal mondo delle migrazioni. Come valorizzate il sogno che muove questi giovani a venire a studiare in Italia? Sono ragazzi e ragazze con un “potenziale umano” preziosissimo, che possono diventare “ponti” di buone relazioni culturali, economiche e politiche, tra Paesi. Accoglierli e sostenerli era il sogno del Card. Benelli, che volle istituire per loro un Centro diocesano internazionale, intitolandolo al prof. Giorgio La Pira, promotore di pace nel mondo intero e per tanti anni sindaco di Firenze, di cui si è appena concluso l’iter canonico del processo di beatificazione. Era il 1978, appena quattro mesi dopo la sua morte, quando Benelli si rivolse a Chiara Lubich per chiedere la disponibilità di alcune persone del Movimento per avviare questa esperienza. Le scrisse: «[…] Molti giovani si sono ritrovati soli, nel più impressionante disagio e amaro disorientamento. Vogliamo servirli, conoscerli, fare che si sentano accolti, porci al loro fianco, rispettandoli e aiutandoli in tutto, stabilire con loro un dialogo che coinvolga la nostra realtà di uomini. Se sono musulmani, li aiuteremo a esserlo meglio, se ebrei ad essere ebrei. Vogliamo offrire loro un servizio che tonifichi l’anima e con finezza cristiana li ponga nel rispetto della loro dignità».
Qual è la situazione quarant’anni dopo? Le condizioni di vita degli studenti universitari stranieri, meritevoli ma con pochi mezzi, sono sicuramente migliorate, grazie all’esonero dalle tasse e alla messa a disposizione di alloggi e mense. Ma il percorso formativo resta, per molti, una corsa a ostacoli: la lontananza da casa, la necessità di mantenersi da soli, la difficoltà di studiare in un contesto culturale poco noto, la burocrazia, le sirene del consumismo. Chi conosce le storie di tanti di questi ragazzi rimane colpito dal loro coraggio, dall’esempio di fortezza nelle prove e di resistenza nelle difficoltà. I problemi più seri si manifestano al secondo o al terzo anno quando, anche se volenterosi e motivati, non riescono a conseguire i crediti necessari per rimanere nelle residenze universitarie. Per loro si apre all’improvviso una voragine, e può essere l’avvio di un processo deprimente, che porta all’abbandono dello studio e all’infrangersi di un sogno. Negli anni, quanti giovani sono transitati dal Centro? Numerosissimi. Si è cercato di far fronte con entusiasmo a tanti bisogni, cercando soluzioni, dando loro speranza. Molti, delusi e scoraggiati, sono riusciti a riprendere in mano la propria vita, completando il percorso di studio. L’esperienza universitaria all’estero rappresenta una singolare occasione culturale e professionale. Ma occorre una speciale attenzione per adeguare con creatività l’impegno istituzionale e associativo, che deve essere coordinato e attento alle differenze culturali e religiose, ponendo al “centro” gli studenti, per accompagnarli integralmente nel loro cammino.
Un’associazione sostenuta prevalentemente dal volontariato può incidere sulla società e sulla politica? Giorgio La Pira fece sue le parole di un grande architetto rinascimentale, Leon Battista Alberti: «Che cos’è la città? È una grande casa per una grande famiglia». Oggi il mondo è una città globale. Con la nostra azione, guardiamo alle città del mondo attraverso gli sguardi e le storie dei numerosi “ospiti”, aprendoci alla reciprocità. In italiano, “ospite” è colui che accoglie, ma anche colui che è accolto. Al Centro cerchiamo di generare comunità, consapevoli di trovarci in un contesto sociale sempre più plurale, che necessita di persone aperte al dialogo, capaci di reciproca integrazione. Oggi il bisogno sociale di comunità è fortissimo: il mondo è di corsa, spesso alienato, crescono le sopraffazioni, le falsità, il sospetto, la paura. Il nostro piccolo “campo di gioco” si dilata ogni giorno a livello cittadino, nazionale, internazionale: siamo convinti che si vince solo se si genera comunità, volendo costituire la società come un corpo civile, ponendo al centro la persona umana con la sua dignità. Chiara Favotti (altro…)
Set 7, 2018 | Chiara Lubich, Spiritualità
«L’Antico e il Nuovo Testamento formano un solo albero. La fioritura avvenne nella pienezza dei tempi. E l’unico fiore era Maria. Il frutto che ne seguì fu Gesù. Anche l’albero dell’umanità era stato creato ad immagine di Dio. Nella pienezza dei tempi, alla fioritura, avvenne l’unità fra Cielo e terra e lo Spirito Santo sposò Maria. Abbiamo dunque un solo fiore: Maria. Ed un solo frutto: Gesù. Ma Maria, seppure una, è la sintesi della creazio¬ne intera al culmine della sua bellezza, quando si presenta come sposa al suo Creatore. […] Maria è il fiore fiorito sull’albero dell’umanità nato da Dio che creò il primo seme in Adamo. È Figlia di Dio suo Figlio. Guardando una piantina di geranio, che s’apriva in un fiore rosso, mi domandavo e le domandavo: «Perché fiorisci in rosso? Perché dal verde cambi in rosso?» Mi sembrava una cosa così strana! Oggi ho capito che tutta l’umanità fiorisce in Maria. Maria è il Fiore dell’umanità. Ella, l’Immacolata, è il Fiore della Maculata. L’umanità peccatrice è fiorita in Maria, la tutta bella! E, come il fiore rosso è grato alla piantina verde con le radici e il concime che la fece fiorire, così Maria è, perché vi fummo noi peccatori, che costringemmo Dio a pensare a Maria. Noi dobbiamo a Lei la salvezza, Ella la vita sua a noi». Chiara Lubich, Maria trasparenza di Dio, pp. 85-87 (altro…)
Set 6, 2018 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
https://vimeo.com/279279065 (altro…)