Mar 28, 2017 | Cultura, Focolari nel Mondo
L’Istituto Universitario Sophia, nella sua sede internazionale, organizza due giornate “aperte” per presentare l’offerta formativa e per attrezzarsi, lavorare e gestire un mondo in continuo cambiamento. Loppiano (Italia), 31 marzo e 30 aprile 2017. (altro…)
Mar 28, 2017 | Parola di Vita
E’ l’invito rivolto allo sconosciuto, incontrato lungo la via da Gerusalemme al villaggio di Emmaus, dai due compagni di viaggio che “conversavano e discutevano” tra loro di quanto accaduto nei giorni precedenti in città. Egli sembrava essere l’unico a non saperne nulla e per questo i due, accogliendo la sua compagnia, gli raccontano di “un profeta potente in parole ed opere davanti a Dio e agli uomini”, nel quale avevano riposto la loro fiducia. Era stato consegnato dai capi dei loro sacerdoti e dalle autorità giudaiche ai Romani, poi condannato a morte e crocifisso1 . Una immane tragedia, di cui non riuscivano a comprendere il senso. Lungo il cammino, lo sconosciuto, partendo dalla Scrittura, aiuta i due a cogliere il significato di quegli avvenimenti e riaccende nel loro cuore la speranza. Giunti ad Emmaus, lo trattengono a cena: “Resta con noi, perché si fa sera”; mentre sono a mensa insieme, lo sconosciuto benedice il pane e lo condivide con loro. Un gesto che permette di riconoscerlo: il Crocifisso era morto ed ora è risorto! E subito i due cambiano programma: tornano a Gerusalemme a cercare gli altri discepoli e dare loro la grande notizia. Anche noi possiamo essere delusi, indignati, scoraggiati per un tragico senso di impotenza di fronte a ingiustizie che colpiscono persone innocenti e inermi. Anche nella nostra vita non mancano il dolore, l’incertezza, l’oscurità…E quanto vorremmo trasformarli in pace, speranza, luce, per noi e per gli altri. Vogliamo incontrare Qualcuno che ci capisca fino in fondo e ci illumini il cammino della vita? Gesù, l’Uomo-Dio, per essere sicuro di raggiungere ognuno di noi nel profondo della propria situazione, ha accettato liberamente di sperimentare come noi il tunnel del dolore. Il dolore fisico, ma anche quello interiore: dal tradimento da parte dei suoi amici fino alla sensazione di essere abbandonato2 da quel Dio che aveva sempre chiamato Padre. Per la sua fiducia incrollabile nell’amore di Dio, ha superato quell’immenso dolore riaffidandosi a Lui3 e da Lui ha ricevuto nuova vita. Su questo stesso cammino ha portato anche noi uomini e vuole accompagnarci: “… Egli è presente in tutto ciò che ha sapore di dolore… Proviamo a riconoscere Gesù in tutte le angustie, le strettoie della vita, in tutte le oscurità, le tragedie personali e altrui, le sofferenze dell’umanità che ci circonda. Sono lui, perché egli le ha fatte sue … basterà fare qualcosa di concreto per alleviare le “sue” sofferenze nei poveri … per trovare una nuova pienezza di vita”.4 Racconta una bambina di sette anni: “Ho sofferto tanto quando il mio papà è stato messo in prigione. Ho amato Gesù in lui. Così non ho pianto davanti a lui quando siamo andati a fargli visita”. Così una giovane sposa: “Ho accompagnato mio marito Roberto negli ultimi mesi della sua vita, dopo una diagnosi senza speranza. Non mi sono allontanata da lui un attimo. Vedevo lui e vedevo Gesù… Roberto era in croce, davvero in croce.” Il loro amore reciproco è diventato luce per i loro amici, coinvolti in una gara di solidarietà che non si è più interrotta, ma si è estesa a tanti altri, dando vita all’associazione di promozione sociale “Abbraccio Planetario”. “L’esperienza vissuta con Roberto – dice un suo amico – ci ha trascinati a seguirlo in un vero e proprio cammino verso Dio. Spesso ci domandiamo quale significato abbiano la sofferenza, la malattia, la morte. Credo che tutti coloro che hanno avuto il regalo di percorrere questo pezzo di strada al fianco di Roberto abbiano ora ben chiara quale sia la risposta”. In questo mese tutti i cristiani celebreranno il mistero della morte e risurrezione di Gesù. E’ un’occasione per riaccendere la nostra fede nell’amore di Dio che ci permette di trasformare il dolore in amore; ogni distacco, separazione, fallimento, e la stessa morte, possono diventare anche per noi sorgente di luce e pace. Sicuri della vicinanza di Dio a ciascuno di noi, in qualsiasi situazione, ripetiamo con fiducia la preghiera dei discepoli di Emmaus: “Resta con noi, perché si fa sera”. Letizia Magri 1 Cf. Lc 24,19ss. 2 Cf. Mt 27,46; Mc 15,34. 3 Cf. Lc 23,46. 4 Cf. Chiara Lubich, Parola di vita/aprile – La porta, CN, 43, [1999], 6, p. 47. (altro…)
Mar 28, 2017 | Cultura
Scartati, emarginati, senza via di uscita: in loro sta la scintilla ispiratrice del progetto audiovisivo CSC media del Movimento dei Focolari, un video di 20 minuti che racconta 3 storie vere, anonime. I protagonisti al culmine del dolore si imbattono nella figura di Gesù che sulla croce grida l’abbandono e fanno l’esperienza di passare dalla morte alla vita, dal dolore all’Amore, come espresso da alcuni brani di Chiara Lubich che intercalano le storie. Un progetto a cui hanno dato vita una coralità di contributi. Interpreti. Alessio De Caprio (Italia), Rafael Reyes Loyo (Messico) e Sarah Finch (Gran Bretagna). Musiche di Sandro Crippa. Opere della Bottega di Ciro (Roberto Cipollone, Italia). Trailer, backstage e info su www.focolare.org/scartati Il video è disponibile in tre lingue: italiano, spagnolo e inglese. (altro…)
Mar 27, 2017 | Chiesa, Ecumenismo, Focolari nel Mondo, Spiritualità

Foto: Thomas Klann
La sera dello scorso 24 marzo, alla Vigilia del 60° anniversario dei Trattati di Roma, la Basilica dei XII Apostoli a Roma è strapiena di persone raccolte in preghiera, presieduta dal card. Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’unità dei Cristiani. Cattolici, protestanti, ortodossi, anglicani, chierici e laici hanno risposto all’invito di Insieme per l’Europa: iniziativa di 300 Movimenti e Comunità cristiani. Ne è esempio il coro composto da 8 Movimenti presenti a Roma e dal coro della comunità rumeno-ortodossa. Il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ha fatto giungere a tutti i «Sentimenti di ideale partecipazione, nella convinzione che momenti di incontro come questo diano un importante segno di speranza, necessaria per costruire un’Europa unita e solidale». Mons. Nunzio Galantino (segretario generale della conferenza dei vescovi italiani), Andrea Riccardi (fondatore della Comunità di Sant’Egidio), Gerhard Pross (attuale moderatore di Insieme per l’Europa), sono intervenuti in diversi momenti evidenziando i vari aspetti della crisi che attraversa l’Europa, provocata tra l’altro dagli egoismi nazionali, di gruppo ed individuali. Hanno lanciato sotto varie forme l’invito a credere ancora nel progetto dei Padri Fondatori dell’Europa: operare a favore della pace, della giustizia e della solidarietà nel mondo (cf. Preambolo del Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa, dichiarato dai Capi di Stato il 29.10.2004). Su questo sfondo, l’inno Trisaghion “Dio è Santo Dio, Santo e forte”, cantato insieme e con solennità, è risuonato particolarmente forte. 
Padre Heinrich Walter. Foto: Thomas Klann
P. Heinrich Walter, del Movimento di Schönstatt, ha sottolineato in un’intervista: «Ci sono due punti salienti nel cammino verso una nuova integrazione europea. Bisogna coltivare le radici cristiane dell’Europa: noi ci impegniamo in questo. E bisogna rispettare la libertà dell’altro: come Insieme per l’Europa proviamo a vivere così. Questa esperienza la vogliamo condividere con tutta l’Europa». Simeon Catsinas, parroco greco-ortodosso a Roma, dopo la Veglia ha voluto condividere la sua gioia: «Sono felice di questa serata. Dobbiamo lavorare insieme come cristiani e dare testimonianza comune». Alla domanda se il documento “Dal Conflitto alla comunione” sia un modello per l’Europa, il decano della Chiesa evangelica luterana in Italia, pastore Heiner Bludau, ha risposto: «Sicuramente il documento è un passo in avanti. Ora deve incidere sempre più nella vita. Così potrà diventare un modello convincente per tutta l’Europa». 
Foto: Thomas Klann
Durante la Veglia i vari interventi hanno trovato consonanza nei testi della Sacra Scrittura. Dal canto suo, Jesús Morán, copresidente dei Focolari, ha affermato che «L’Europa non si può pensare senza il cristianesimo. Il cristianesimo che l’ha formata è, però, quello della Chiesa unita. Quindi, la cattolicità ecumenica è una realtà fondamentale di essa. L’Europa deve ritrovare se stessa come civiltà del cristianesimo. I valori cristiani sono valori europei e viceversa. La cultura del dialogo, della tolleranza, dell’apertura, della fraternità, possono essere vissuti al di là della propria confessione, religione e di ogni credo. Mi auguro che questo momento di preghiera insieme serva a risvegliare questi grandi valori». Oltre 4.000 persone hanno seguito l’evento in diretta streaming, molte le condivisioni sui social media. Anche in 50 città europee si sono svolte simili veglie, con solennità e grande partecipazione.
Beatriz Lauenroth
Foto gallery (Flickr)
(altro…)
Mar 27, 2017 | Focolari nel Mondo
La rete internazionale HDC – Health Dialogue Culture (prima denominata MDC – Medicina Dialogo Comunione) promuove un Congresso a San Paolo, Brasile dal 7 al 10 Settembre 2017 dal titolo: PROMUOVERE LA SALUTE GLOBALE. STRATEGIE E AZIONI A LIVELLO INDIVIDUALE E COLLETTIVO. Il recente dibattito sui sistemi sanitari ha consolidato il principio che la biochimica e la genetica non siano sufficienti per una comprensione approfondita della salute e della malattia, e che si debba tener conto del contesto personale e socioculturale per realizzare un vero processo di presa in carico e cura. Altrettanto forte è l’evidenza che la salute contribuisce notevolmente alla crescita economica e al benessere sociale e che lindividuazione e promozione dei determinanti di salute della popolazione dovrebbero essere considerati obiettivi strategici dello sviluppo.Per i sistemi sanitari è sempre più prioritario includere nei propri paradagmi nuovi elementi, basati sulla centralità del paziente, considerato nella sua globalità e complessità, e delle sue esperienze. Le relazioni tra i professionisti della sanità e tra questi e i fruitori dei servizi sanitari assumono con chiarezza il ruolo di elementi-chiave di ogni sistema sanitario. Anche la dimensione spirituale non può essere ignorata e può avere una influenza sostanziale su qualità di vita, soddisfazione e risultati di salute personale.Il Congresso intende focalizzarsi su questi aspetti cercando di approfondirli, anche attraverso la condivisione di esperienze e buone pratiche, contribuendo al dibattito sulla nuova metodologia per raggiungere equità ed accessibilità dei servizi sanitari, a livello locale e globale. (altro…)
Mar 27, 2017 | Cultura, Focolari nel Mondo, Senza categoria
Rappresentanti di 21 gruppi editoriali dei Focolari si sono incontrati dal 24 al 26 marzo a Castelgandolfo per una comunione professionale sulla propria identità e su nuove forme di collaborazione a livello internazionale. Maria Voce li ha ringraziati per il loro importante lavoro a servizio della diffusione del messaggio del Movimento. (altro…)
Mar 27, 2017 | Cultura, Focolari nel Mondo
Stasera in scena l’abbattimento delle diversità. Poteva essere questa la locandina dello spettacolo di sabato 18 marzo al “Mandela Forum” di Firenze, che ha ospitato “Campus – the musical”, un evento artistico unico nel suo genere, in cui persone con diverse abilità, per lo più giovani, si sono unite attorno a veri professionisti, i componenti del gruppo musicale internazionale Gen Rosso, nato nel 1966 da un’idea e dal carisma di Chiara Lubich. E la scelta del posto non poteva essere più indovinata: il centralissimo palazzetto dello sport di Firenze (Italia), destinato a manifestazioni pubbliche e agonistiche, concerti, dibattiti, che nel 2004 ha cambiato nome in “Nelson Mandela Forum”, per portare all’interno di una comunità che vive di eventi culturali di altissimo livello anche il senso dell’apertura, dello scambio, dell’incontro gioioso tra “diversità”, quali esse siano. «
Scopo della libertà – diceva Mandela – è crearla per gli altri». E se per alcuni la libertà di muoversi e cantare al ritmo di sonorità etno-afro, samba, jazz, rock, pop o rap può sembrare scontata, per chi gestisce una difficile quotidianità sopra una sedia a rotelle, e magari fa i conti con un marciapiede invalicabile, o con i limiti imposti da un disagio psichico, può rappresentare un sogno. Un sogno che “Uniti senza barriere”, associazione che opera nel mondo della disabilità nel territorio, ha voluto trasformare in realtà, grazie all’incontro con il Gen Rosso e alla collaborazione con altre associazioni, enti e realtà impegnate nel sociale. “Campus – the musical” è uno spettacolo ispirato a fatti reali, che presta tutta la tavolozza di colori e decibel di cui la band è capace per dare voce e anima all’arma pacifica (e cara a Mandela) del dialogo. Ambientato in un Campus universitario – in cui si intrecciano le storie di nove ragazzi di differenti nazionalità, giovani alla ricerca di una strada, con un passato pesante alle spalle e l’incognita di un futuro tutto da inventare – è un musical dal respiro globale, sostenuto da un impianto narrativo che punta al cuore delle sfide delle contemporaneità, grazie al linguaggio universale di una colonna sonora rigorosamente live. Il progetto arriva sulla scena dopo una lunga riflessione sui temi “forti” del nostro tempo: incontro tra culture, lotta ai terrorismi di ogni genere, integrazione. Proposte, più che risposte. Ma concrete, come il progetto “Italia per”, che il gruppo internazionale porta avanti con workshop e spettacoli di volta in volta dedicati a una problematica specifica.
Al “Nelson Mandela”, dopo molte ore di prove, ragazzi e bambini disabili, e anche quattro bambini piccoli con le loro mamme, hanno debuttato ballando e cantando un sogno di unità e fraternità, con l’orgoglio di esserne diventati protagonisti e l’emozione delle voci e dei volti, mentre gli artisti di professione facevano un passo indietro per lasciare loro tutta la scena e gli applausi (un migliaio le persone in sala). “Campus”, di sicuro, un obiettivo l’ha già raggiunto: quello di ribaltare i canoni tradizionali con cui di solito la disabilità viene intesa, e mostrare quali siano i veri limiti della nostra esistenza, quando costruiamo barriere materiali e culturali che dividono, e ci rapportiamo agli altri pensando di avere un “quid” in più da insegnare o mostrare. «Sembrava impossibile finché non è stato realizzato» avrebbe ripetuto Mandela. (altro…)
Mar 26, 2017 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Sono arrivato a Baghdad come Nunzio Apostolico in Iraq e Giordania, due settimane dopo il terribile attentato del 2010 nella cattedrale siro-cattolica che ha provocato la morte di 2 sacerdoti, 44 fedeli e 5 soldati. Nel visitare la cattedrale, si possono immaginare la desolazione e la percezione che ho avvertito nel profondo di essere stato inviato lì per condividere quel dolore. I rapporti tra cristiani e musulmani erano compromessi da anni, al punto che anche in Nunziatura per qualsiasi lavoro o acquisto si sceglievano solo cristiani. Sentivo di dover andare contro-corrente. Ho iniziato col cercare di imparare l’arabo (purtroppo con poco successo!) per poter salutare tutti. Quando mi era consentito, andavo ad intrattenermi con le guardie addette alla protezione della Nunziatura, a volte condividendo la cena preparata da loro, anche se i soldati non sono i cuochi migliori. La suora che mi faceva da interprete non era molto d’accordo, ma io ero convinto che qualcosa bisognava fare. Sentivo che dovevo “fidarmi”, anche se ciò mi creava qualche sorpresa. Una volta un barbiere musulmano da cui avevo cominciato ad andare, per togliermi i peli dalle orecchie mise un po’ di gas del suo accendino nell’orecchio e poi diede fuoco. Sapevo di essere ingenuo, ma era una ingenuità voluta, nella ricerca di cogliere le ragioni dell’altro. L’unico musulmano che lavorava in Nunziatura era il giardiniere. Quando sono partito mi ha detto: “Te ne vai, e io vorrei che mi lasciassi un po’ della tua pace”. Forse aveva colto che si trattava di quella pace interiore che solo Gesù può dare. Una volta, parlando con i gen (i giovani dei Focolari), Chiara Lubich – ricordando l’imperatore Costantino che aveva visto nel cielo una croce con su scritto: “In questo segno vincerai” – ha detto che la nostra arma è Gesù Abbandonato.e che non c’è altra via per l’unità che quella della croce. Lì Gesù ha preso su di sé ogni divisione, ogni separazione, ed è risorto. Anche per noi la sconfitta si trasformerà in vittoria. Nel maggio 2015 sono stato trasferito a Cuba. Erano in corso i preparativi per la visita di papa Francesco. Tutto procedeva molto bene, ma un piccolo incidente diplomatico all’ultimo momento ha turbato i preparativi. Ed io in un attimo ho perso la pace interiore, proprio mentre il Papa era presente. Entrando in piazza della Rivoluzione all’Avana per la Messa solenne, ho visto il ritratto stilizzato di Che Guevara, con la scritta: “Hasta la victoria, siempre!” (fino alla vittoria, sempre!). Ho subito pensato alla chiave della nostra vittoria: Gesù Abbandonato. E ho capito che non potevo arrivare alla vittoria se non passando per quella sconfitta. Gesù non poteva risorgere senza morire. Gesù Abbandonato non è lo strumento da usare in caso di necessità perché risolva i nostri problemi, è lo Sposo con cui essere “una carne sola”. E se mi lamento di qualcosa o di qualcuno, mi rendo conto che mi lamento di Lui. Non posso dire di averLo scelto se preferisco che non ci sia. Capisco che devo essere contento quando c’è, più di quando non c’è. Allora i problemi, le divisioni, le guerre, la povertà, etc., non mi spaventano più. Non vivo aspettando che passino presto, ma nella speranza che nasce dalla certezza che in Lui sono già risolti. Allora vivo sereno, e posso trasmettere la pace anche a chi non condivide la mia fede, come al giardiniere della Nunziatura di Baghdad. (altro…)
Mar 26, 2017 | Focolari nel Mondo
Papa Francesco, nell’Angelus del 19 marzo, assicura la sua “vicinanza alla cara popolazione del Perù, duramente colpita da devastanti alluvioni. Prego per le vittime e per quanti sono impegnati nel prestare soccorso”. Il Movimento dei Focolari prega e si adopera sul posto per portare sollievo. (altro…)
Mar 25, 2017 | Chiesa, Focolari nel Mondo
Al funerale del card. Miloslav Vlk – Praga, 25 marzo 2017. «Porto un saluto a nome dei vescovi amici dei Focolari – vescovi cattolici e di altre Chiese in tante nazioni del mondo. Per noi il card. Miloslav è stato un amico, un fratello e anche un padre. «Egli ha incarnato Gesù in molti modi», ha scritto in questi giorni un vescovo luterano. Nei nostri incontri di vescovi ci ha fatto sperimentare la freschezza del Vangelo vissuto e la gioia di essere, attorno a Gesù, una famiglia di veri fratelli. Nello spirito del Concilio Vaticano II, ha promosso in maniera instancabile l’unità dei cristiani e la comunione tra i vescovi e col Papa. Grazie, Miloslav, per averci mostrato, con la tua testimonianza eroica, cosa vuol dire mettere Dio al primo posto e qual è il segreto per rendere la Chiesa sempre più bella, una e viva!» (altro…)