Custodire l’ambiente
Custodire l’ambiente
Custodire l’ambiente
Cogliere il positivo negli altri
Una ragazza innamorata di Dio che, all’età di 17 anni scopre di avere un tumore osseo e, anche nella malattia, non smette mai di alimentarsi dell’amore per Dio, più forte di ogni altra cosa. “Per te Gesù, se lo vuoi tu, lo voglio anch’io!”
È in quarta elementare quando conosce il Movimento dei Focolari. Entra così nel gruppo Gen (Generazione nuova), i e le giovani dei Focolari. Non parla di Gesù agli altri, lo porta con la sua vita. Dice infatti: “io non devo parlare di Gesù, glielo devo dare… prima di tutto mettendomi in atteggiamento di ascolto, ma soprattutto col mio modo di amare”.
“Chiara Luce” è il nome che ho pensato per te; ti piace? – le scrive Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari in risposta a una sua lettera – È la luce dell’Ideale che vince il mondo…”.
Chiara Luce parte per il Cielo il 7 ottobre 1990. Pronuncia queste ultime parole: “Mamma ciao, sii felice, perché io lo sono”, a coronamento di una sofferenza vissuta nella luce radiosa della fede. La sua breve vita è oggi un esempio per migliaia di ragazzi in tutto il mondo. All’attenzione della Fondazione, canale ufficiale istituito per mantenere perenne e viva la memoria della beata Chiara e per custodirne i luoghi, continuano ad arrivare molte richieste e segnalazioni che confermano come la Beata Chiara Luce sia conosciuta e amata in tutto il mondo, soprattutto fra i giovani.
Nel giorno del suo compleanno (Chiara nasce il 29 ottobre del 1971) e della ricorrenza liturgica a Sassello (Italia), città natale, si vivrà una giornata intensa di festa, aperta a tutti, e con la possibilità di seguire alcuni appuntamenti in diretta streaming sul sito ufficiale di Chiara Badano: Fondazione Chiara Badano.
Nella locandina potete leggere il programma con gli orari (fuso orario utc+1).
Per informazioni e richieste: fondazione@chiarabadano.org
Lorenzo Russo
Dare ciò che abbiamo in più
Il 16 ottobre 2024 presso la sede Parlamento Europeo a Bruxelles (Belgio) si è tenuta la conferenza finale del progetto DialogUE, un’iniziativa volta a promuovere il dialogo interculturale e interreligioso in Europa. L’evento è stato ospitato dall’eurodeputata Catarina Martins (GUE-NGL) e ha visto la partecipazione di 50 rappresentanti dei partner del progetto, istituzioni europee, leader religiosi e membri della società civile.
Focus dell’evento è stata la presentazione delle raccomandazioni per l’Unione Europea del progetto DialogUE – “Diverse Identità Alleate, Aperte, per Generare un’Europa Unita” su temi cruciali per l’attuale situazione europea e mondiale, riassunti nella brochure “DialogUE Kit”.
“Si vede a occhio nudo che qualcosa succede quando parlano persone di pace”, ha detto l’eurodeputata Catarina Martins della Sinistra Europea, che ha aperto l’incontro in una sala del parlamento europeo. “E questo è proprio un momento di questo tipo. Il dialogo è uno strumento potente di pace”.
Il progetto nasce dall’impegno pluridecennale di New Humanity, espressione del Movimento dei Focolari, che ha promosso in modo significativo le buone pratiche di dialogo interreligioso e interculturale. L’approccio favorisce il rispetto reciproco e la fiducia, elementi essenziali per un dialogo proficuo e per sforzi collaborativi.
Francisco Canzani, consigliere generale per l’area di Cultura e Studio del Movimento dei Focolari ha sottolineato nel suo intervento che il dialogo è costruito da tre elementi: atteggiamenti, strumenti, metodo. Su quest’ultimo, il metodo del consenso differenziato e del dissenso qualificato, nato all’interno della piattaforma tra cristiani e marxisti DIALOP, è oggi fonte di ispirazione e pratica per altri gruppi di dialogo.
Nel 2023 e 2024, il progetto ha coinvolto 4 gruppi di dialogo in 3 aree principali: Comunicazione, Ecologia e Politiche Sociali. I gruppi di dialogo sono stati:
Il progetto ha principalmente facilitato la diffusione del significato e delle metodologie necessarie per un dialogo efficace. Ha inoltre riunito esperti internazionali su queste tre sfide chiave, i quali hanno aiutato i partecipanti a comprendere i principali documenti dell’UE su questi argomenti e ad esplorare le diverse dimensioni di ciascun tema.
I gruppi hanno collaborato per identificare principi condivisi e proposte comuni. Il loro lavoro ha portato alla formulazione di raccomandazioni che sono state presentate al Parlamento Europeo.
Il progetto DialogUE –– è stato promosso da un consorzio di 14 organizzazioni della società civile provenienti da 9 Paesi membri dell’UE.
Tra i risultati principali raggiunti dal progetto: 12 incontri internazionali e una formazione per facilitatori ed esperti; il coinvolgimento diretto di 1.200 cittadini e oltre 10.000 indirettamente; la creazione del “Dialogue Kit”, destinato a educatori, ONG e decisori politici per promuovere il dialogo e la coesione sociale. Questi incontri hanno portato a raccomandazioni condivise per i decisori dell’Unione Europea, volte a promuovere politiche più inclusive e sostenibili.
Nel pomeriggio del 16 ottobre, si è tenuto un gruppo di discussione ospitato dalla KU Leuven (Università di Lovanio) a Bruxelles, durante il quale i partecipanti hanno analizzato alcune buone pratiche emerse dal progetto e hanno discusso su come diffondere ulteriormente queste iniziative attraverso il ‘Dialogue Kit’.
Ana Clara Giovani – Tomaso Comazzi e Luisa Sello
Foto: ©Marcelo Pardo
Per informazioni sul progetto: https://www.new-humanity.org/en/project/dialogue/
Per rivedere l’evento cliccare qui:
Immedesimarsi con gli altri
Avere un atteggiamento di benevolenza
I giovani del Movimento dei Focolari, insieme al Genfest in Brasile, hanno organizzato anche 44 edizioni locali del Genfest in vari Paesi del mondo. Qui alcune immagini degli eventi nei vari Paesi e alcune brevi testimonianze da Costa d’Avorio, Etiopia, Egitto, Giordania, Slovacchia e dalla Corea.
Far proprie le preoccupazioni degli altri
Mettere in rilievo l’altro