Movimento dei Focolari

Loppiano – Presentazione del libro “Intervista a Giuseppe Maria Zanghì”

Presentazione del Volume di Marco Martino Intervista a Giuseppe Maria Zanghì. La sfida culturale del carisma dell’unità.  Confessioni intime e illuminanti riflessioni nell’intervista a Peppuccio: dalla crisi della cultura europea all’oggi della chiesa e dei Focolari. La storia di un uomo fedele al carisma di Chiara Lubich per oltre 60 anni. Dialogano Antonio Maria Baggio, Luigino Bruni, Piero Coda, Sergio Rondinara, Gérard Rossé. Conduce Alberto Frassineti. Sabato 23 gennaio 2016 alle ore 16.30 presso l’Auditorium di Loppiano.  

Premio Chiara Lubich per la fraternità

Sala capitolare Pio Sodalizio dei Piceni Piazza S.Salvatore in Lauro, 15 Roma Ore 15,30

  • Saluto della Presidente Milvia Monachesi
  • Saluto del Coordinatore Movimento Politico per l’Unità Italia Silvio Minnetti

Ore 16,00 SI PUÒ NORMARE LA FRATERNITÀ? Prof. Filippo Pizzolato Istituzioni di Diritto Pubblico – Università Bicocca Milano Tavola rotonda Esperienze a Confronto

  • Fabrizio Brignolo – Sindaco di Asti
  • Bruna Sibille – Sindaco di Bra
  • Giampiero Fontana – Sindaco di Grottaferrata
  • Pasquale Boccia – Consigliere Città Metropolitana di Roma
  • Pietro Fassino – Sindaco di Torino e Presidente Anci

Intervallo musicale OLTRE LA “NORMA” QUALI “POLITICHE”? Tiziano Vecchiato – Direttore Scientifico della Fondazione Zancan Padova. Intervallo musicale ore 17,30 CERIMONIA 7° EDIZIONE PREMIO CHIARA LUBICH PER LA FRATERNITA’   Ad oggi sono circa 134 i Comuni italiani e 4 a livello internazionale (Argentina, Brasile e Francia) che, a vario titolo aderiscono all’Associazione. Fondata da Pasquale Boccia, sindaco di Rocca di Papa (Rm) che ne è stato presidente per 5 anni, è ora presieduta da Milvia Monachesi, sindaco di Castelgandolfo (Rm); vice presidenti i sindaci di Montefalco (PG), Donatella Tesi, e Pisa, Marco Filippeschi. Ogni anno l’associazione propone un convegno di approfondimento e formazione sui temi della Fraternità. Il prossimo 22 gennaio, nella Sala Capitolare di San Salvatore in Lauro a Roma, l’ annuale appuntamento verterà su «Si può normare la Fraternità? Dal principio di Fraternità a Politiche di Fraternità». L’argomento scaturisce dal fatto che 5 Comuni italiani (Asti, Bra, Città Metropolitana di Roma, Grottaferrata) hanno inserito nei loro Statuti il principio di Fraternità.

Un patto di misericordia

Un patto di misericordia

Foto-di-gruppo-le-prime-focolarine

Foto di gruppo delle prime focolarine

«C’è un’esperienza di vita nel primo focolare che è stata un’applicazione di questo “amare per primi”. Specie in un primo tempo non era sempre facile per un gruppo di ragazze vivere la radicalità dell’amore. Eravamo persone come le altre, anche se sostenute da un dono speciale di Dio, e anche fra noi, sui nostri rapporti, poteva posarsi della polvere, e l’unità poteva illanguidire. Ciò accadeva, ad esempio, quando ci si accorgeva dei difetti, delle imperfezioni degli altri e li si giudicava, per cui la corrente d’amore scambievole si raffreddava. Per reagire a questa situazione abbiamo pensato un giorno di stringere fra di noi un patto che abbiamo chiamato “patto di misericordia”. Si decise di vedere ogni mattina il prossimo che incontravamo – in focolare, a scuola, al lavoro, ecc. -, di vederlo nuovo, nuovissimo, non ricordandoci affatto dei suoi nei, dei suoi difetti, ma tutto coprendo con l’amore. Era avvicinare tutti con questa amnistia completa del nostro cuore, con questo perdono universale. Era un impegno forte, preso da tutte noi insieme, che aiutava ad essere sempre primi nell’amare a imitazione di Dio misericordioso, il quale perdona e dimentica. Ora siamo certi che se non ci fosse stato questo patto di perdono quotidiano, il Movimento non avrebbe camminato neanche da Trento a Rovereto; in pratica, non avrebbe avuto l’energia necessaria per diffondersi». Chiara Lubich, L’amore al prossimo, all’incontro degli amici musulmani, Castel Gandolfo, 1 novembre 2002 (stralcio). (altro…)

Anche da un monastero si raggiungono le periferie

Anche da un monastero si raggiungono le periferie

monastero_janua_coeli«Incontro in parlatorio una persona, non più giovane, mandata da un amico comune. È stata operata di un tumore che per il momento non dà particolari problemi. Però non è tranquilla, non accetta la malattia, vive un momento di grande incertezza. Vorrebbe farsi aiutare da uno psicologo o da uno psichiatra, ma intanto viene da noi. Certo, dico, l’aiuto medico e farmacologico in certi momenti possono essere utili, ma solo la fede può donarle la pace che cerca, la forza per accettare la malattia, la speranza e la gioia di continuare a vivere fidandosi e affidandosi al Signore Gesù e a Maria, nostra madre. Quando ci salutiamo penso: chissà se la rivedrò ancora? Forse sono stata troppo precipitosa nel proporre un cammino di fede. La porto comunque con me nella preghiera. Dopo alcuni giorni mi telefona: “La settimana prossima parto per Lourdes”. È l’occasione per riaccostarsi ai sacramenti e iniziare un cammino di fede sotto la protezione della Madonna». «Un’altra esperienza, molto forte, la vivo con un ragazzo giovane malato di leucemia. Viene a trovarmi con la ragazza, con cui convive, e chiede preghiere per riuscire ad accettare questa grande prova. Ci sentiamo al telefono e ogni tanto viene in monastero per, come dice lui:, “ricaricarsi e fare buona scorta di serenità e di pace”. Vorrebbe sposarsi, ma il momento è difficile e rimandano. Dopo il trapianto di midollo osseo torna a casa e perfino al lavoro, ma per poco tempo. Nuova ricaduta, ancora chemioterapia … È sempre speranzoso, non si arrende. Mi racconta di persone conosciute in ospedale con la sua stessa malattia che a un certo punto non riescono più a camminare, arrivano in ospedale prima con le stampelle, poi in carrozzella e poi … non si vedono più. Lui sta facendo lo stesso percorso, ma sembra non rendersene conto. Intanto anche il rapporto con la sua ragazza si fa difficile, per cui doppia sofferenza. Faccio il possibile per stargli vicino, lo ascolto, cerco di amarlo “fino in fondo” e prego soprattutto perché lui ritrovi la preghiera e ravvivi la fede. Gli regaliamo una medaglia della Madonna miracolosa appartenuta a Madre Teresa di Calcutta davanti alla quale inizia a pregare con fervore. Trova serenità, pace e la forza di interrompere la convivenza e tornare a casa dai genitori. Si accosta al sacramento delle Riconciliazione, riceve l’Eucaristia ogni settimana e anche l’Unzione degli infermi. Dopo 2 mesi dal ritorno a casa parte per il cielo a 29 anni, ma con Gesù nel cuore».   «Molti sono i contatti con persone che vivono difficoltà familiari. Con una giovane sposa e mamma è iniziato da anni un cammino di ascolto e di sostegno orante. Ora la cosa più importante è aiutarla a rafforzare il suo rapporto personale con Gesù perché dia senso a ogni cosa, ogni gesto, anche il più piccolo. L’ideale dell’unità di Chiara Lubich mi aiuta molto in questo, così, con questa giovane donna, facciamo il patto di dire sempre “per te Gesù” prima di ogni azione e di chiedere il suo aiuto in ogni momento della giornata cercando di vivere bene l’attimo presente. Penso alle difficoltà della vita fraterna e che io per prima devo vivere quello che dico a lei. Con questo patto camminiamo insieme e ci sosteniamo a vicenda».

Natale in Bulgaria

Natale in Bulgaria

Gostilya«Nei giorni precedenti il Natale siamo andate a Gostilya, un villaggio a nord della Bulgaria, per trovare alcuni amici che negli ultimi anni sono venuti a Sofia per le Mariapoli. Volevamo dimostrare la nostra riconoscenza ed affetto, andandoli a visitare nel posto dove vivono». È il racconto di M. Lucia, Majda, Julia e Ildiko, originarie di Italia, Slovenia, Germania e Romania e che attualmente compongono l’unico centro del Movimento dei Focolari in Bulgaria. «Non ci aspettavamo di trovare un paesino quasi morto», continuano. Dei 1.500 abitanti agli inizi degli anni ’90, infatti, ora sono appena un centinaio a causa della forte emigrazione. I ragazzi sono una ventina. Hanno chiuso la scuola, l’asilo, la biblioteca e altri luoghi pubblici. La chiesa cattolica è stata riaperta da 3 anni, da quando è stato ordinato un anziano diacono che vive la spiritualità dell’unità. NataleBulgaria3«Avevamo preparato una tombola con regali per tutti e portato in dono la statuetta di Gesù Bambino in gesso realizzata dai bambini. Non potevamo immaginarci che la loro gioia sarebbe stata così grande: erano grati che qualcuno fosse venuto da loro. Sono arrivate anche una famiglia che abita a 30 km di distanza, e altre persone a quasi 3 ore di macchina. Il Sindaco ci ha volute suoi ospiti e ci ha fatto fare una “visita guidata” del paesino». «Tutti facevano a gara per donarci qualcosa: una anziana signora, molto povera e malata, che non è potuta venire all’incontro, ha fatto una focaccia dolce per la colazione. Prima di partire, siamo passati da casa sua per ringraziarla e regalarle un Gesù Bambino. Commossa, ha ascoltato i nostri canti di Natale sulla porta. E ancora abbiamo ricevuto  un pollo enorme per il pranzo di Natale, barattoli di miele e altre conserve fatte in casa “ecologicamente pulite” – come hanno tenuto a precisare». NataleBulgaria2Dopo Gostilya, è la volta dell’estrema periferia della capitale bulgara. A Sofia, il 24 dicembre, le focolarine fanno visita ad una famiglia rom con 7 bambini. Li conoscono da anni, e cercano di aiutarli come possono. Una di loro, Majda, li ha preparati al battesimo e un’altra ha fatto da madrina. A sottolineare l’amore e la stima, la mamma ha voluto chiamare l’ultima figlia Majda, un nome sloveno, che non c’è in Bulgaria. Julia, che lavora invece in una scuola tedesca, ha parlato di questa famiglia ai suoi colleghi, che hanno voluto donare vestiti, generi alimentari e giocattoli. «Abbiamo potuto preparare così dei regali personalizzati per ciascuno – raccontano -. Un’insegnante ha voluto che venissero con noi i suoi tre figli (di 8, 11 e 13 anni), per accostarsi ad una realtà diversa da quella a cui sono abituati. Sostenuti da tutta questa solidarietà, siamo partiti per Botunetz, il nome del sobborgo in cui vive la nostra famiglia. Avevamo comprato un piccolo albero di Natale, per adornarlo insieme.  La mamma aveva pulito la casa e vestito bene i bambini, ma c’era tanta umidità e freddo e muffa. Siamo stati da loro alcune ore, preparando l’albero, cantando canzoni di Natale, colorando disegni del presepe, aprendo i regali. Tutti erano felici e c’era fra noi l’aria di un vero Natale». È stato così anche alla tradizionale Messa nelle carceri di Sofia, dove un gruppo del Movimento dei Focolari va ogni anno insieme con le Suore di Madre Teresa; e per la festa in un club di pensionati… Un Natale in cui, per chi racconta, è stato possibile sperimentare una condivisione, all’insegna della gioia, della sobrietà e della solidarietà. Maria Chiara De Lorenzo (altro…)

Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2016

La data tradizionale per la celebrazione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, nell’emisfero nord, va dal 18 al 25 gennaio. Nell’emisfero sud, in cui gennaio è periodo di vacanza, le chiese celebrano la Settimana di preghiera in altre date, per esempio nel tempo di Pentecoste. Qui si possono trovare i testi preparati da un gruppo misto di lavoro della Lettonia, nominato dalla Chiesa cattolica (Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani) e dal Consiglio ecumenico delle Chiese (Ginevra). Le Chiese cristiane invitano a «trovare opportunità in tutto l’arco dell’anno per esprimere il grado di comunione già raggiunto tra le chiese e per pregare insieme per il raggiungimento della piena unità che è il volere di Cristo stesso», secondo la preghiera di Gesù al Padre: “perché tutti siano una cosa sola” (Gv 17). Il Movimento dei Focolari nel mondo è impegnato a promuovere e sostenere i vari eventi locali in programma per le celebrazioni della settimana di preghiera, anche attraverso la testimonianza del suo tipico contributo, il ‘dialogo della vita’, basato sul comandamento dell’amore reciproco (Gv 13, 34). Alla frase scelta per la Settimana di preghiera 2016 si ispira anche la Parola di Vita del mese di gennaio: «Chiamati a proclamare le opere meravigliose del Signore» (cfr 1 Pietro 2, 9) (altro…)

Redescobrir a Árvore da Vida – Luigino Bruni

Redescobrir a Árvore da Vida – Luigino Bruni

  O Livro do Génesis é um texto surpreendente para quem procura novas palavras e reflexões para desafiar a economia de hoje, que desvalorizou os bens sufocando-os com as mercadorias, tirando do horizonte tudo aquilo que não está à venda. Luigino Bruni, Professor de Economia Política na Universidade LUMSA em Roma e no Instituto Universitário Sophia, ajuda-nos a penetrar o texto bíblico e a deixarmo-nos interpelar por ele, nos nossos comportamentos, nos relacionamentos, no contributo que damos à sociedade em que vivemos.   ISBN 978-989-99392-4-0 156 pág. Ÿ 13×20 cm Ÿ € 12,00   Editora Cidade Nova