Movimento dei Focolari

Meditazioni per la vita pubblica

Antonio Maria Baggio, docente di Etica sociale presso la Pontificia Università Gregoriana, in questa nuova pubblicazione, ha raccolto le riflessioni offerte dal “Movimento politico per l’unità” ai parlamentari italiani nel corso degli incontri tenuti a Roma dal 2001 al 2003. Questo Movimento, nato per iniziativa di Chiara Lubich nel 1996, riunisce politici appartenenti a diversi schieramenti che trovano nel carisma dell’unità, di cui è espressione la spiritualità del Movimento dei Focolari, un nucleo di idee comuni e una fonte di ispirazione per operare insieme. L’intento di tali incontri è quello di gettare ponti di fraternità, offrendo a chi opera a livello politico l’occasione per conoscersi più e meglio, per scambiarsi idee, per confrontarsi sui principi e valori, cristiani e umani, che ispirano un’azione politica al servizio dell’uomo. Ogni incontro si apre con un breve approfondimento di un aspetto della spiritualità dell’unità, a cui segue una riflessione “applicativa” nel campo della politica, arricchita da alcune esperienze concrete. Città Nuova Editrice, Roma, ottobre 2005

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I luoghi simbolo della pace

I luoghi simbolo della pace

I Ragazzi per l’unità correranno nei luoghi simbolo del pianeta

In luoghi che hanno conosciuto il dolore:a Medan (Indonesia) colpita dallo Tsunami, staffetta, anticipata alle 6 a.m. (ora locale) per il caldo, nel campus dell’Università Sumatra Utara; a Johannesburg (Sud Africa) attività sportive a Regina Mundi, luogo significativo per la fine dell’apartheid.  

Per chiedere la fine di ogni conflitto: a New York (Usa) si passerà davanti al Palazzo di Vetro dell’ONU; a Gerusalemme (Israele) si porterà un messaggio di pace nei luoghi sacri per le tre religioni monoteiste; a Nagasaki (Giappone) partenza vicino al luogo dove è caduta la bomba atomica 60 anni fa e pranzo nel ricovero per le vittime delle radiazioni; in Nuova Caledonia appuntamento a St.Luis, scenario di scontri tra wallisiani e melanesiani, popoli nativi di quelle isole.

 

In luoghi simbolo di unità: in Panama si correrà lungo il Ponte delle Americhe che unisce il nord ed il sud del continente; i ragazzi ungheresi e slovacchi attraverseranno il ponte Mária Valéria, sul Danubio, eretto per la fine delle rivalità tra i loro due popoli; a Seoul (Corea) si correrà in un luogo simbolo di unità tra le due Coree.

In luoghi rappresentativi: a Maratona (Grecia), che ha dato il nome alla moderna disciplina, staffetta lungo il percorso che unisce la città ad Atene; ad Oslo (Norvegia) giro in canoa tra i fiordi; a Città del Messico (Messico) tappa al Museo Antropologico, monumento alla cultura pre-ispanica e indigena; a Melbourne (Australia) partenza da Federation Square, simbolo della società multietnica australiana; ad Amman (Giordania) giro sul Monte Nebo e collegamento telefonico con Baghdad (Iraq).  

Presenza interreligiosa: sarà una caratteristica della maggior parte delle staffette. In particolare, a Coimbatore (India) correranno assieme ragazzi cristiani ed indù; le Piramidi faranno da sfondo alla marcia de Il Cairo (Egitto) con cristiani e musulmani; a Buenos Aires (Argentina) numerosi anche i ragazzi di religione ebraica; a Bangkok e Chang Mai (Thailandia) ragazzi cristiani e buddisti.

In Italia: le 30 staffette toccheranno, tra le varie città, Oniferi e Orani (Nuoro) in Barbagia, la Basilica di S. Francesco ad Assisi (Perugia), i ‘Sassi’ di Matera, Piazza dei Miracoli a Pisa, il Palazzo dei Normanni a Palermo.   (altro…)

Programma radiocronaca: “R4U RADIO”

Collegandosi via internet attraverso il sito www.run4unity.net cliccando sul link “R4U RADIO” si potrà seguire la radiocronaca che andrà in onda in sette momenti della giornata dagli studi del Centro S. Chiara audio, sostenuta da una redazione di Ragazzi per l’Unità.

Nel corso della radiocronaca ci saranno collegamenti telefonici con alcuni posti significativi del mondo. Le trasmissioni resteranno disponibili durante la giornata per il riascolto. Il sito sarà sempre interattivo: nel corso delle 24 ore arriveranno foto e notizie delle varie staffette avvenute nel mondo, a seconda dei fusi orari, che rimarranno a disposizione per dare informazioni su cosa sta accadendo in tempo reale. Sabato 8 ottobre ore 22.45- 23.00: Saluti e presentazione Ragazzi per l’unità. Che cos’è Run4unity. Mappa delle staffette del mondo, con messaggi dei ragazzi. Countdown. Domenica 9 ottobre ore 7.45 – 8.00: Saluti. Breve presentazione Ragazzi per l’unità e che cos’è Run4unity Collegamenti e notizie: Oceania e Asia Est. Collegamenti con: Noumea (Nuova Caledonia); Medan (Indonesia – Tsunami); Chiang Mai (Tailandia) con ragazzi buddisti e capi religiosi. ore 10.30 – 10.50: Saluto per chi si mette in ascolto. Rilancio staffetta e notizie Asia, Medio Oriente e Europa. Collegamenti con: Coimbatore (India) con ragazzi indù di Shanti Ashram e intervista a Vinu Aram. Gerusalemme: ragazzi ebrei, cristiani e musulmani nei luoghi sacri delle tre religioni. Norvegia in canoa sui fiordi. Ungheria-Slovacchia. ore 12.00 – 12.30: Rilancio staffetta e notizie: Italia, Europa e Africa. Collegamento con Fontem e intervista al Fon. Messaggio di Chiara ai ragazzi del mondo. Collegamento con Piazza S. Pietro: saluto del Papa all’Angelus. Lettura del “Messaggio dei ragazzi”. ore 17.15 – 17.30: Rilancio staffetta e notizie America del Sud. Collegamenti con: Repubblica Ceca, dal Parlamento commenti personalità. Sao Paulo (Brasile). Buenos Aires (Argentina) con ragazzi ebrei e cristiani. ore 21.00 – 21.30: Sintesi della staffetta nel mondo e notizie: Nord e Centro America Collegamenti con: Messico e New York, dove si attende la consegna del messaggio all’ONU. Ore 23.00 – 23.10 Conclusione della staffetta ed ultime notizie dal mondo. Invito ad andare avanti con le prossime iniziative dei Ragazzi per l’unità. (altro…)

“Facciamo rivivere le nostre città”

“Facciamo rivivere le nostre città”

“Facciamo rivivere le nostre città” sarà il motto della staffetta mondiale Run4unity: ragazzi di lingue, culture e religioni diverse si sono dati appuntamento dalle 11 alle 12 a.m., domenica 9 ottobre, nei luoghi più significativi dei loro Paesi per chiedere che si realizzi al più presto la fraternità universale.

Una giornata sportiva, per testimoniare insieme l’impegno a costruire un mondo unito partendo dalle varie città e vivendo la Regola d’oro “Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te”, presente nel Vangelo e nei libri sacri delle principali religioni del mondo. A piedi, di corsa, coi pattini, in bicicletta raggiungeranno, in tutto il mondo, posti nei quali le tensioni sono in atto, e luoghi simbolo di pace. Passeranno accanto a sedi istituzionali locali e mondiali. A Roma la staffetta si concluderà in Piazza S. Pietro, con l’atteso saluto del Papa all’Angelus. Una comunione dei beni coinvolgerà Paesi del nord e del sud del mondo: partecipando alle attività sportive i ragazzi potranno donare oggetti che saranno distribuiti, nelle città toccate dalla staffetta, ai loro coetanei più poveri o sostenere borse di studio per i ragazzi dei Paesi in guerra o in difficoltà economiche.  

In tempo reale: dalle 11 p.m. (ora italiana) di sabato 8 ottobre, alle 11 p.m. (ora italiana) di domenica 9 ottobre, aggiornamenti radiofonici in streaming e collegamenti telefonici con: Noumea (Nuova Caledonia); Coimbatore (India); Gerusalemme (Israele); Fontem (Camerun), Buenos Aires (Argentina); San Paolo (Brasile); New York (Usa).

Dal 10 al 16 ottobre, i ragazzi passeranno la staffetta ai giovani del Movimento dei Focolari, per la Settimana Mondo Unito (www.mondounito.net), appuntamento mondiale, con dibattiti, manifestazioni, serate culturali ed azioni per parlare di pace e di unità ad ogni livello, sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni all’ideale del mondo unito, realizzare brani di fraternità. Ufficio stampa e-mail: info@run4unity.net   (altro…)

Parola di vita: mese di ottobre 2005

È la risposta ad una richiesta che viene rivolta a Gesù da un gruppo di farisei e da alcuni uomini di Erode: le tasse alle forze d’occupazione romana si devono pagare oppure no? È un tranello per trarlo in inganno. Se Gesù risponde di sì i farisei lo accuseranno di collaborazionismo con il nemico ed egli perderà la fiducia del popolo. Se risponde di no gli erodiani, legati all’autorità romana, diranno che è un sovversivo e lo accuseranno come un sobillatore. Gesù chiede allora di mostrargli la moneta d’argento con la quale si pagava il tributo e di dirgli di chi è l’immagine e l’iscrizione che vi è impressa. Gli rispondono che è quella dell’imperatore. Se è dell’imperatore, riprende Gesù, rendete all’imperatore quello che è suo. Riconosce così il valore dello Stato e delle sue istituzioni. Ma la sua risposta va ben oltre, indicando ciò che è veramente importante: rendere a Dio quello che è già suo. Come sulla moneta romana c’è l’immagine dell’imperatore, così nel cuore di ogni essere umano è stata impressa l’immagine di Dio: ci ha creati a sua immagine e somiglianza!  Noi quindi gli apparteniamo e a lui dobbiamo tornare. A lui soltanto va dato il tributo totale ed esclusivo della nostra persona. La cosa più importante non sta nel versare l’imposta all’imperatore romano, ma nel dare a Dio la propria vita e il proprio cuore.

«Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio»

Come vivere dunque questa Parola di vita? Rinnovando la stima, il senso di responsabilità e l’impegno per la “cosa pubblica”, nel rispetto delle leggi, nella tutela della vita, nella conservazione dei beni della collettività: edifici pubblici, strade, mezzi di trasporto… Offrendo il contributo attivo, critico e deciso di idee, proposte, suggerimenti per il sempre migliore andamento del quartiere, della città, della nazione, senza attendere passivamente; prestando la nostra opera di volontariato nelle strutture sanitarie, civili; perfezionando il nostro lavoro. Svolgendo il nostro compito con competenza e amore, possiamo realmente servire Gesù nei fratelli, nelle sorelle e contribuire a che lo Stato e la società rispondano al disegno di Dio sull’umanità e siano pienamente a servizio dell’uomo.

«Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio»

Andrea Ferrari, un ragioniere milanese, ha saputo fare dell’ufficio della Banca dove lavorava il luogo in cui attuare questa Parola di vita. “Ogni mattina – scrisse – quando mancano pochi minuti alle otto e trenta, marco il cartellino, entro nel palazzo degli uffici e incomincia la mia fatica quotidiana. Ma che strano lavoro il mio: andare, venire, salire scale, attendere davanti ad usci chiusi, ricevere e portare schede, e così da tanti anni… Se serberò la carità, nonostante i contrattempi, le lettere da rifare tre volte, avrò fatto tutta la mia parte, perché sento che è proprio Gesù che mi ha messo qui”. “Sono un ragioniere – diceva rivolgendosi a Gesù con semplicità – e Ti servo da ragioniere. Ecco la mia vita, Signore, voglio farla diventare tutta Amore!” Un giorno un’anziana signora, che allo sportello si era sempre vista trattare da lui non come un’anonima cliente ma come una “persona”, non sapendo come esprimergli la propria riconoscenza gli portò un sacchetto di uova! Andrea è morto a 31 anni a Torino, in seguito a un incidente stradale, in ospedale. “Dovrò proprio morire così da solo, senza vedere nessuno?” La suora rispose che bisognava accettare la volontà di Dio. A questa parola Andrea si ravvivò, sorrise: “Abbiamo imparato a riconoscerla sempre, come nostro ideale, anche nelle piccole cose, anche – e qui ammiccò con quell’arguzia che gli era solita – anche nel rosso di un semaforo”. Egli ha ubbidito a Dio e in quella obbedienza d’amore è andato verso di Lui.   Chiara Lubich   (altro…)

I segni dello Spirito nel Novecento

I segni dello Spirito nel Novecento

“Il XX secolo è stato, per così dire, il «teatro» in cui sono entrati in scena determinati processi storici e ideologici, che si sono mossi nella direzione della grande «eruzione» del male, ma è anche stato lo scenario del loro superamento” (Papa Giovanni Paolo II in “Memoria e Identità”, pag. 13). Osservando con maggiore attenzione la storia del Novecento, “secolo tra i più secolarizzati”, non possiamo non cogliere come esso sia stato disseminato di tante luci di speranza che, spesso nei momenti più tragici, hanno illuminato il cammino di popoli e di culture. Si tratta di tante vite cristiane, forti fino al martirio, uomini e donne di fede che hanno testimoniato, con una vita non avara di sguardi e gesti di carità, l’opera dello Spirito nella storia umana. In questo senso constatiamo come il secolo trascorso, pur col suo fardello di tragedie, sia stato davvero caratterizzato dall’azione dello Spirito Santo. E’ possibile, allora, rileggere la storia del Novecento in chiave spirituale e in esso cogliere i segni della presenza luminosa dello Spirito, attraverso le testimonianze di alcuni protagonisti che questo secolo hanno attraversato? Se molte letture storiche sono state date, ci sembra sia mancata una visione d’insieme spirituale, capace di evidenziare come nel Novecento il bene non sia stato soffocato dal male e attesti come i semi di verità e di giustizia siano stati diffusi dallo Spirito Santo anche fuori dai confini visibili del cristianesimo. Volendo raccogliere questa sfida, è in programma nei giorni 30 settembre – 2 ottobre 2005, a Lucca, un Convegno Internazionale dal titolo “I segni dello Spirito nel Novecento. Una rilettura storica: il racconto dei testimoni”. L’iniziativa è patrocinata, con vivo interesse, dal Pontificio Consiglio per i Laici e dal Senato della Repubblica Italiana. Al Convegno interverranno leader di Movimenti e Associazioni cattoliche, esponenti del mondo ecclesiale, sociale, culturale, scientifico, economico e politico, uomini e donne provenienti da diversi Paesi del mondo, che hanno dato vita ad opere di forte “impronta carismatica”, determinando un risveglio della carità e del bene nei campi più svariati. (altro…)

Vescovi di varie Chiese in Romania accolti dal Patriarca ortodosso Teoctist I

Vescovi di varie Chiese in Romania accolti dal Patriarca ortodosso Teoctist I

Accogliendo l’invito del Patriarca ortodosso di Romania, Teoctist I, e del suo Sinodo, l’annuale Convegno internazionale di vescovi di varie Chiese, amici del Movimento dei Focolari, questa volta è stato ospitato a Bucarest, in un Paese considerato, per più ragioni, ponte tra Oriente e Occidente. Lo stesso Patriarca ha aperto il Convegno la mattina del 21 settembre.

I vescovi presenti a Bucarest provengono da 19 Paesi. La Chiesa Ortodossa è rappresentata da vescovi del Patriarcato ecumenico di Constantinopoli, dei Patriarcati di Antiochia e Romania, della Chiesa ortodossa della Serbia, Cechia e Slovacchia. Esponenti della Chiesa siro-ortodossa provengono dalla Siria, dall’India e dall’Olanda. Sono rappresentate inoltre la Comunione anglicana (Inghilterra e Italia), le Chiese evangelico-luterane di Germania, Svezia, Norvegia, Gran Bretagna, Romania e Stati Uniti, la Chiesa metodista (Brasile). Più di 10 i vescovi cattolici di vari Paesi. “La presenza del Risorto in mezzo al suo popolo: centro della vita ecclesiale e fulcro della nostra comune testimonianza”, è al centro delle riflessioni del Convegno, come recita il titolo. E’ questo mistero di Gesù, che si fa presente, come ha promesso, tra “due o tre riuniti nel suo nome”, che i vescovi desiderano approfondire come via per la comunicazione della fede nel tempo presente e per una sempre più piena comunione della Chiesa di Cristo. Si sono alternati approfondimenti teologici e spirituali, e non sono mancati dialogo e scambio delle esperienze che mostrano l’agire del Risorto nella vita quotidiana e nei diversi ambienti. Su questa Presenza ha dato un apporto importante Chiara Lubich con una conversazione videoregistrata, proprio perché questa presenza di Gesù nella comunità è lo specifico del suo carisma di unità. L’incontro con la vita monastica, la liturgia, l’iconografia orientali, così vivamente presenti in Romania, sono stati di stimolo ed arricchimento ed hanno favorito una più profonda comunione con la Chiesa rumeno-ortodossa e con le altre Chiese presenti in quella terra. Nello stesso tempo, vescovi provenienti dai diversi continenti, hanno potuto offrire la loro testimonianza di comunione fraterna a questo popolo che al grido “unitate, unitate” ha saputo dare un impulso indimenticabile alla causa dell’unità dei Cristiani, quando Giovanni Paolo II nel 1999 visitò quel Paese.   (altro…)

Risolvere i problemi insieme e nell’amore

Risolvere i problemi insieme e nell’amore

Il Patriarca ortodosso di Romania, Teoctist, che aveva invitato e ospitato nel Palazzo patriarcale di Bucarest i 40 vescovi di varie chiese amici del Movimento dei focolari, giunti da 16 Paesi per il loro annuale Convegno internazionale, ha partecipato all’incontro in diversi momenti.

Al centro dell’incontro le riflessioni dei vescovi su: “La presenza del Risorto in mezzo al suo popolo: centro della vita ecclesiale e fulcro della nostra comune testimonianza”, come recitava il titolo, e le due conversazioni videoregistrate di Chiara Lubich, quale contributo alla piena comunione tra le Chiese. Il rapporto fraterno tra i partecipanti è risultato la nota caratteristica del Convegno. Il Patriarca ha rivolto all’inizio un discorso di benvenuto ai partecipanti ed ha presenziato alla giornata conclusiva, con rappresentanti delle varie Chiese e del mondo civile, in cui persone dei Focolari di diverse età e vocazioni hanno proposto testimonianze sul loro impegno tra i giovani, in famiglia, nella parrocchia, nell’economia e nella politica. Tra i 300 presenti, anche i vescovi della Conferenza episcopale cattolica rumena. Intervenendo in chiusura, il Patriarca tra l’altro ha detto: «Vediamo che il mondo si allontana sempre di più da Cristo e manca l’amore (…). E costato, purtroppo, che siamo ancora lontani dal momento in cui potremo testimoniare insieme che serviamo totalmente la Parola del Salvatore nostro Gesù Cristo. Amiamoci gli uni gli altri per poter testimoniare lo stesso pensiero: è una parola che ci riscalda in ogni momento. Ho avuto occasione di ascoltare cose speciali in questi giorni (…). Sentendo i racconti dei giovani, pensavo a come sarebbe proficuo se anche noi, vescovi, e le nostre Chiese provassimo a rivedere nello stesso modo uno per uno tutti i problemi che ci amareggiano (…). E lo dico con moltissima sincerità, perché davanti a me ho i vescovi greco-cattolici, nel rapporto con i quali noi, Chiesa ortodossa rumena, riconosciamo che siamo lontani dalla giustizia e dalla verità, soprattutto dall’amore di Cristo. Proviamo, secondo l’esempio e le opinioni di questi giovani e di questi fratelli, a trovare anche noi delle vie per risolvere i problemi che ancora abbiamo. Se lo vogliamo, possiamo farlo». Sullo sfondo delle questioni non ancora risolte in Romania tra la Chiesa greco-cattolica e la Chiesa ortodossa rumena, problemi legati ai beni ecclesiastici confiscati durante il regime comunista, le parole del Patriarca Teoctist hanno profondamente colpito i presenti e hanno fatto ricordare il grido popolare «Unitate, unitate!» che accompagnò nel 1999 l’abbraccio tra il Patriarca e Giovanni Paolo II in visita nel paese. Momento di grande intensità la Divina Liturgia domenicale celebrata dal Patriarca Teoctist, che, dopo l’omelia, ha dato la parola al Card. Miloslav Vlk, arcivescovo di Praga, promotore principale del Convegno dei vescovi. Si è anche svolto un incontro con l’intera Conferenza episcopale cattolica rumena, che riunisce i vescovi latini e greco-cattolici.  Segno forte di comunione la solenne concelebrazione cattolica nella cattedrale di San Giuseppe, durante la quale si sono alternati i canti del coro cattolico e quelli degli studenti ortodossi della facoltà teologica di Cluj. Hanno fatto ingresso in processione nella cattedrale gremita, assieme ai vescovi cattolici, anche i vescovi di varie Chiese. “Voi che avete vissuto fra noi questa settimana – ha detto nell’omelia l’arcivescovo di Bucarest, Joan Robu –, siete per noi una sorgente di vita, di idee nuove. Questa è per me una vera speranza per l’unità”. Nel corso dell’incontro, i partecipanti hanno avuto la possibilità di conoscere dal vivo la vita monastica (Curtea de Arges, Bistrita e Horezu), la ricchissima liturgia e l’iconografia della Chiesa rumeno-ortodossa. Non sono mancate le visite alle diverse comunità cristiane (luterana, riformata e anglicana) nella capitale rumena, e la presenza alle rispettive celebrazioni.  Hanno partecipato al convegno vescovi ortodossi del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, dei Patriarcati di Romania e della Serbia, della Chiesa ortodossa di Cechia e Slovacchia; vescovi siro-ortodossi da India, Siria e Olanda. Inoltre vescovi anglicani della Chiesa d’Inghilterra e vescovi evangelico-luterani di Germania, Romania, Svezia, Norvegia, Gran Bretagna e Stati Uniti, e un vescovo della Chiesa metodista del Brasile. Presente un vescovo della Mar Thoma Syrian Church dall’India. 14 i vescovi cattolici. (altro…)

Dal dono di sé a sorgente della gioia anche nello sport

Carissime e carissimi partecipanti al terzo Congresso internazionale di Sportmeet,

vi so riuniti a Trento, la città natale del Focolare, per il congresso dal titolo “Sport & Joy – Con lo sport autentico corre la gioia”. Un saluto tutto particolare ai presenti e a quanti si uniranno a loro nella città, con il vivo augurio che questo avvenimento possa contribuire a far divampare la realtà di “Trento ardente” da noi sempre tanto amata. Lo sport fin dall’antichità è nato come un momento di gioia per chi gareggia e per chi vi assiste. Non per niente si parla ancor oggi di “giochi olimpici”. Col cristianesimo poi non si dovrebbe solo valorizzare l’uomo o la donna che vincono, ma si dovrebbe far risalire a Dio la gloria per aver creato persone particolarmente dotate nel fisico (singoli o gruppi) senza sottovalutare l’apporto dei maestri, degli allenatori, dei sostenitori. In particolare, col cristianesimo chi perde conosce il valore della sofferenza e della sconfitta, perché il Figlio di Dio le ha valorizzate. Per lui può esserci una gioia più profonda che nasce dall’aver dato, dato se stesso negli allenamenti, o nei rapporti reciproci per costruire una squadra, dato tutto di sé nell’ esibizione al pubblico. Solo dalla donazione, dall’amore, nasce la gioia interiore, più limpida, più pura, per chi vince (se ha lottato e vinto per amore) e per chi perde (se ugualmente ha lottato e perso per amore). Allora lo sport diventa autentico e sarà elevato alla sua dignità sociale. Potrà contribuire a ricreare gli uomini in questa civiltà troppo stressante, ad essere un elemento di affinità, di fratellanza e di pace tra popoli e nazioni. Nell’antica Grecia, durante le Olimpiadi, tutte le guerre venivano sospese. Che non siamo oggi meno d’allora! Con questo augurio vi saluto ancora tutti e auguro, specie ai giovani, la gioia di uno sport autentico. Chiara Lubich (altro…)

Sport and Joy: con lo sport autentico corre la gioia

Sport and Joy: con lo sport autentico corre la gioia

‘La sportivizzazione della società e le sue conseguenze’, ‘sport e miraggi di successo e ricchezza’, ‘valore educativo dei modelli di sport oggi proposti’, ‘felicità nella pratica sportiva o nel successo?’: queste alcune delle problematiche che investono il mondo dello sport, al centro di un Congresso internazionale – in questo Anno Internazionale dello Sport e dell’Educazione Fisica, promosso dall’ONU – dal titolo: ‘Sport & Joy – Con lo sport autentico corre la gioia’.

Sportmeet for a United World, che ha promosso l’evento, vuole aprire il dialogo nel mondo dello sport sul rapporto fra “attività motoria, sport e felicità”, un provocatorio accostamento in un’epoca nella quale vivere in modo non effimero l’esperienza della felicità, personale e collettiva, sembra essere una chimera.  

Esperti, studiosi e testimoni del mondo dello sport hanno aiutato a declinare il tema nei suoi riflessi sociologici, economici, pedagogici e psicologici.

Che cos’è Sportmeet E’ una rete mondiale di sportivi e di operatori dello sport animati dal desiderio di contribuire, anche attraverso lo sport, alla costruzione di un mondo più unito. E’ un’espressione del Movimento dei Focolari. Prossimi appuntamenti Il 9 ottobre, Sportmeet collaborerà a Run4Unity, la “staffetta” sportiva planetaria promossa dai Ragazzi per l’Unità, del Movimento dei Focolari: 24 ore di sport per la pace organizzate in decine di città in tutto il mondo (www.run4unity.org).   (altro…)