130 rappresentanti di 40 Movimenti e Comunità cristiane, provenienti da 14 Paesi europei, 8 lingue, 4 traduzioni simultanee. I numeri dei tre giorni della rete Insieme per l’Europa (10-12 novembre) svoltisi al Centro internazionale del Movimento dei Focolari (Castel Gandolfo, Roma). «Un anno fa, durante il nostro incontro annuale che si teneva in Olanda – ricorda Beatriz Lauenroth –, ci ha raggiunto la notizia degli attentati di Parigi; questi e altri avvenimenti di quest’ultimo tempo che portano alla frammentazione dell’Europa ci confermano, ora più che mai, che c’è bisogno di incontrarci e di lavorare insieme per l’unità». Tanti dei presenti hanno sottolineato questa necessità, come il tedesco Elke Pechmann dell’ Offensive Junger Christen: «Insieme per l’Europa non è un lusso, non è un qualcosa in più. È un notevole investimento per il presente e, in particolare, per il futuro dell’Europa». La rappresentante di Mosca, Larisa Musina (Trasfiguration Fellowship of Minor Orthodox Brotherhoods, St. Philaret), ha espresso invece l’importanza di approfondire la conoscenza reciproca per crescere nel dialogo: « : «Per essere veri amici bisogna conoscersi bene. Dobbiamo allargare il dialogo tra i Paesi dell’Est e quelli dell’Ovest. Insieme ad altri Paesi dell’Europa dell’Est anche noi russi possiamo dare tanto all’Ovest». La Svizzera ha fatto sentire la voce delle nuove generazioni: «I cinque giovani della JAHU qui presenti – spiega Selomi Zürcher –, sentiamo nostro il futuro dell’Europa. Sappiamo apprezzare l’esperienza e la sapienza degli adulti. E chiediamo a loro di avere fiducia in noi e di voler imparare anche da noi. Così l’Europa dei nostri padri può diventare anche l’Europa dei figli». Alla domanda, suggerita negli interventi, negli scambi personali e nei lavori di gruppo, su come sarà il cammino futuro di Insieme per l’Europa, si risponde con delle proposte concrete. Passi che i singoli Movimenti e Comunità possono fare, nel corso del 2017, in favore dei propri Paesi e per Insieme per l’Europa. Come una veglia di preghiera alla vigilia del prossimo 25 marzo, giorno in cui ricorrono i 60 anni della firma dei Trattati di Roma, considerati come uno dei momenti storici più significativi del processo di integrazione europea. Per l’occasione tante personalità politiche europee si incontreranno a Roma. Insieme per l’Europa vuole così essere presente, inviando già prima ai politici un documento «sulla nostra idea di Europa e ci auguriamo che simili veglie si tengano nelle città europee dove siamo presenti». Un’altra iniziativa molto sentita dai partecipanti: il desiderio di creare spazi di incontro e di condivisione. «Vogliamo incrementare la comunione tra i Movimenti a livello locale e offrire ancora un programma rivolto alle singole città», aggiungono. Le impressioni prima di lasciarsi esprimono l’entusiasmo sperimentato nei tre giorni insieme: «Vorrei contagiare il mio entusiasmo per l’Insieme ad altri giovani, e mi auguro che l’anno prossimo possiamo esserci più numerosi» (Una giovane, Germania). «Al nostro rientro metteremo al corrente tutti gli altri movimenti in Slovenia su quanto abbiamo vissuto qui. Inviteremo anche un vescovo cattolico ed uno luterano, perché conoscano che anche i laici, insieme alle Chiese, si mobilitano per un futuro migliore del Continente» (Un giovane, Slovenia). Con il Convegno di Castel Gandolfo si è allargata la partecipazione, con la qualifica di “Amici di Insieme per l’Europa”, anche a famiglie religiose e a gruppi carismatici di antica fondazione. Il prossimo appuntamento degli “Amici di Insieme per l’Europa” è previsto a Vienna, dal 9 all’11 novembre 2017.
Vivere con sobrietà
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