Movimento dei Focolari

Salvaguardia del creato: sorridere al mondo

Apr 29, 2015

Summit sui cambiamenti climatici in Vaticano in attesa dell’enciclica sull’ambiente. Ban Ki-moon, che ha incontrato papa Francesco, invita a cambiare gli stili di vita. Maria Voce rilancia “The Earth Cube” presentato negli Stati Uniti il 22 aprile, Giorno della Terra.

FotoAnsaPapaBanKimoon Nessuna anticipazione sull’enciclica di papa Francesco sul Creato, ma una grande attesa per  il documento che sarà pubblicato a inizio giugno. “Il mondo attende di ascoltare il suo insegnamento e quanto dirà sia nell’enciclica che nel suo discorso all’Assemblea delle Nazioni Unite il prossimo 25 settembre”, dichiara Jeffrey Sachs, direttore dell’agenzia ONU per lo sviluppo sostenibile (UN sustainable Development Solutions Networks), tra i promotori del summit, insieme alla Pontificia Accademia delle Scienze e a Religions for Peace, di cui Maria Voce è tra i co-presidenti. Presenti il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon, il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella e della Repubblica dell’Ecuador, Rafael Vicente Correa. IMG_8049 Un convegno che ha chiamato a raccolta scienziati, ecologisti, premi Nobel, leader politici e religiosi, per approfondire il dibattito sui cambiamenti climatici e lo sviluppo sostenibile, proprio in preparazione all’uscita dell’enciclica. Focus della giornata: le dimensioni morali dell’impegno per lo sviluppo sostenibile. Per questo il coinvolgimento delle comunità religiose, molto diverse tra loro, è parsa una novità di buon auspicio. Per Maria Voce, da questo summit emerge una “nuova coscienza che per ottenere qualcosa di positivo bisogna mettersi insieme, perché nessuno, da solo, ha la ricetta per uscire dalle situazioni più drammatiche. Rivela che l’umanità in sé ha la capacità di uscire dalle crisi, ma lo può fare se c’è una sinergia tra tutte le componenti. Sta venendo fuori il bisogno reciproco di ascoltarsi e di fare le cose insieme”. TheEarthCube (1) E le risposte che si trovano non possono essere solo tecniche, ma devono essere fondate nella dimensione morale e orientate al ben-essere dell’umanità: così il card. Turkson, presidente del dicastero di Giustizia e Pace. Il progresso economico, scientifico, tecnologico ha introdotto stili di vita inimmaginabili per i nostri predecessori, ma ha anche “dei lati oscuri e dei costi inaccettabili”. “Mentre la società globale si definisce sui valori del consumo e sugli indicatori economici, il privilegiato di turno è intorpidito davanti al grido dei poveri”. “Sui 7 miliardi di persone, 3 vivono in condizioni di povertà, mentre un’élite consuma la grossa parte delle risorse”. E il tema finisce inevitabilmente sul cibo, al centro della Expo mondiale del 2015, ormai alle porte. Turkson denuncia con forza lo sfruttamento del lavoro, il traffico di esseri umani e le moderne forme di schiavitù. Papa Francesco deplora questa “cultura dello scarto”, ricorda il cardinale, nella “globalizzazione dell’indifferenza”. “La Chiesa non è un’esperta in scienza, in tecnologia, o in economia” – dichiara – “ma è un’esperta in umanità”. Per vincere la sfida dello sviluppo sostenibile “sono necessarie la stessa conversione, trasformazione personale e rinnovamento invocati 50 anni fa da Paolo VI e incoraggiati oggi da papa Francesco”. “Una possibilità per agire concretamente ci viene offerta da un’iniziativa che si ispira al progetto di Eco One”, spiega Maria Voce in un’intervista. “Si tratta del ‘Dado della Terra’. Nelle sei facce riporta frasi che aiutano a vivere la tutela dell’ambiente: sorridi al mondo!, scopri le bellezze! Insegna a vivere anche la sobrietà, a prendere solo quello di cui si ha bisogno, come fanno gli alberi… Un modo di rispettare quindi le generazioni future. Si tratta di gesti quotidiani, di atti concreti: non sprecare l’acqua, riciclare i rifiuti, il riuso. L’ultima faccia dice: è ora il tempo, non aspettare domani. Queste semplici iniziative possono sostenere chi vuole mettere in pratica quanto il papa intende raccogliere nella sua prossima enciclica, ma non sa come fare”. 

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