Movimento dei Focolari

Aldo (Fons) Stedile ci ha lasciato

Set 30, 2013

Tra i primi a seguire Chiara Lubich a Trento fin dagli inizi del Movimento dei Focolari. Il 2 ottobre alle ore 15 i funerali, al Centro Mariapoli di Castel Gandolfo.

Aldo Stedile ci ha lasciato questa notte, all’età di 88 anni. Originario del Trentino, è stato tra i primissimi a seguire Chiara Lubich agli inizi del Movimento, costituendo con Marco Tecilla, il primo focolare maschile, nel 1949. “Dall’intimo di chi crede in me, sgorgheranno torrenti di acqua viva” (Gv. 7, 38): da questa frase evangelica che ha guidato dall’inizio la sua vita gli è stato attribuito il nome ‘Fons’ [fonte in latino], con cui è conosciuto da tutti nel Movimento. Al Centro internazionale dei Focolari è stata allestita la camera ardente. I funerali saranno celebrati mercoledì 2 ottobre alle ore 15 presso il Centro Mariapoli di Castel Gandolfo (Via S. Giovanni Battista De La Salle).

___

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla Newsletter

Pensiero del giorno

Articoli Correlati

Chiara Lubich ai giovani: la gioia dei primi cristiani

Chiara Lubich ai giovani: la gioia dei primi cristiani

Ad aprile del 1984 a pochi giorni della conclusione del Giubileo straordinario della Redenzione, si celebrava il Giubileo dei giovani che vide la presenza a Roma di 300.000 ragazzi. Il 12 aprile Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, tenne una catechesi sulla gioia ai giovani nella Basilica di San Giovanni Laterano. Di seguito uno stralcio del suo intervento.

Paolo Rovea, una vita in Dio

Paolo Rovea, una vita in Dio

Il 3 luglio 2025 Paolo Rovea, medico e focolarino sposato italiano ha concluso la sua vita terrena. Tanti i messaggi arrivati da varie parti del mondo dopo la sua scomparsa, che vanno a comporre un mosaico unico e ricchissimo, come era Paolo.

Vangelo vissuto: il coraggio di fermarsi

Vangelo vissuto: il coraggio di fermarsi

La parabola del buon Samaritano ci insegna non solo a farci prossimi, toccando le ferite di chi ci sta intorno e abbattendo le mura dei pregiudizi, ma attraverso questa Parola comprendiamo l’arte della compassione e l’infinita misericordia con cui Dio ci abbraccia, si prende cura di noi, lasciandoci liberi di abbandonarci al suo amore