Feb 22, 2017 | Chiara Lubich, Cultura, Focolari nel Mondo
«Dire Assisi e dire Pace e Fraternità è come dire una parola sola». Con questa frase emblematica contenuta nella motivazione, l’Associazione “Città per la Fraternità” ha assegnato l’ottava edizione del Premio “Chiara Lubich per la fraternità” al Comune di Assisi, che ha «saputo contribuire e declinare i principi della “fraternità universale” in Italia e nel mondo». A ritirare il Premio, il 17 febbraio scorso a Roma, nella Sala Capitolare San Salvatore in Lauro, il sindaco di Assisi Stefania Proietti e Padre Egidio Canil, delegato per lo ‘Spirito di Assisi’ della Basilica di S. Francesco. Presenti anche Ilona Toth e Diego Goller del Movimento dei Focolari, l’europarlamentare Silvia Costa e numerosi primi cittadini e amministratori dei comuni che aderiscono all’associazione, fra cui il sindaco Emanuele Crestini di Rocca di Papa, comune in cui Chiara Lubich ha vissuto gran parte della sua vita terrena.
Due le sottolineature dell’Associazione nel conferire il Premio alla città di Francesco: lo Spirito di Assisi, riconosciuto su scala mondiale da persone delle più diverse religioni e l’intuizione del filosofo Alfio Capitini ispiratore della Marcia per la Pace Perugia-Assisi, iniziativa che rivive ogni anno dal 1961. Il riconoscimento è stato consegnato dalla presidente dell’Associazione Milvia Monachesi che ha anche annunciato tre Menzioni speciali: alla città di Manfredonia (Italia), al Coordinamento nazionale Enti Locali per La Pace e all’organizzazione messicana Promoción de la Persona para una Sociedad Fraterna. La premiazione ha avuto luogo a conclusione del convegno “Europa: Libertà Uguaglianza e … la Fraternità? Quale chance oggi” indetto dall’Associazione promotrice del Premio che ha come obiettivo di riunire comuni che si riconoscono nel principio della fraternità come agire politico. Superare la visione del proprio territorio, acquisire un orizzonte politico, culturale, sociale, amministrativo che sappia porsi in discussione nello spirito del condividere, garantendo governabilità e capacità di coinvolgimento della società civile.
Sono queste le sfide emerse nel citare le diverse attività svolte nel trascorso anno associativo, nella prospettiva, per l’anno a venire, di dare vita ad un progetto in sinergia col Comune di Betlemme. L’analisi delle problematiche e delle potenzialità è stata offerta dai relatori Donato Falmi, già direttore dell’Editrice Città Nuova, Diego Goller e Ilona Toth esponenti di Insieme per l’Europa, dal sindaco di Pisa Marco Filippeschi e dall’on. Silvia Costa, giunti all’unanime conclusione che un’Europa senza la Fraternità sarebbe impensabile. Toccante anche la testimonianza di Alì Ehsani, giovane afghano, che ha vissuto la sua infanzia e adolescenza in una Kabul devastata dalla lotta tra fazioni.
Fonte: Associazione Città per la Fraternità
SIR-Servizio Informazione Religiosa
Assisi News
https://youtu.be/edJSuqMdDaI
Feb 14, 2017 | Chiesa, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Il 10 febbraio 2017, fra Gino Alberati, nell’aula dell’Assemblea legislativa del governo di Manaus, ha ricevuto il titolo di cittadino amazzonense, una onorificenza meritata per i suoi 47 anni di missione spesi a beneficio della gente dell’Amazzonia in Brasile. Fra Gino Alberati, un autentico ed infaticabile cappuccino, ha vissuto tutti questi anni animato dalla Spiritualità dell’unità che caratterizza il Movimento dei Focolari. Il deputato José Ricardo Wending, impegnato nel gruppo di politici che promuovono il Movimento politico per l’unità (MPPU) che trae ispirazione proprio da questo movimento, è stato il principale artefice di questa alta e significativa onorificenza. Il momento del conferimento si è svolto in modo semplice e fraterno. Sono saltate le etichette del protocollo superate dal clima di fraternità creatosi. Nel suo discorso, privo di rigida ufficialità, il piccolo fratello fra Gino ha sottolineato la sua vocazione alla fraternità, nota che fa parte del suo essere figlio di san Francesco d’Assisi. Ha trasmesso anche il senso semplice e profondo del carisma dell’unità, di Chiara Lubich, conosciuto quand’era giovane frate in partenza per il Brasile.
Questi 47 anni spesi in Brasile hanno confermato quanto ha detto. La sua voce tenorile, che non è mai mancata di risuonare in mezzo alle foreste amazzoniche, è risuonata anche in quest’aula, perché ha cantato l´Ave Maria tra la commozione di tutti. Oltre alle autorità civili e religiose, era presente un folto gruppo di confratelli cappuccini e alcuni membri dell’Opera di Maria. Nei vari interventi che si sono succeduti si è sottolineato il prezioso servizio dei missionari alla Chiesa, non solo nell’evangelizzazione, ma soprattutto nell’amore concreto al prossimo per la promozione umana. Soprattutto nel campo dell’educazione e prevenzione della salute, così fragile e minacciata in queste terre. Fonte: Blog CROM (altro…)
Ott 2, 2016 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
Al concorso – promosso dall’Associazione Città per la Fraternità – possono partecipare tutte le amministrazioni locali, di qualsiasi parte del mondo. Progetti e iniziative possono concorrere se:
- istituiscono e/o diffondono, nel territorio principalmente locale, ma anche nazionale e internazionale, pratiche di fraternità universale, secondo le diverse accezioni di significato di tale principio;
- stimolano i cittadini a impegnarsi per il bene comune e a partecipare alla vita della comunità civile,
- favoriscono la crescita di una cultura della cittadinanza attiva e inclusiva.
Il progetto deve essere rappresentativo di un modo di amministrare non episodico e sempre più consapevole del valore del principio della fraternità universale. Da parte di amministrazioni pubbliche e altri soggetti sociali, economici, culturali, è possibile sia auto-candidarsi, che segnalare progetti altrui. Tutte le segnalazioni devono essere inviate entro e non oltre il 10 gennaio 2017 alla Presidenza dell’Associazione “Città per la Fraternità”, c/o Comune di Castel Gandolfo, Piazza Libertà, 7 00040 Castel Gandolfo (Rm). Scarica il bando (pdf) Per info: http://www.cittaperlafraternita.org/ (altro…)
Lug 2, 2016 | Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Quali sono le sfide dell’Europa oggi? Qual’è la responsabilità sociale, politica nei confronti degli altri continenti? Quale contributo possono portare i movimenti cristiani? Molte le domande che hanno aperto la seconda giornata di Congresso, il 1° luglio, con focus sull’oggi del continente europeo con le sue sfide locali e mondiali. “Occorre passare dall’Europa dei padri e fare quella dei figli – ha esordito Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di S. Egidio – i cristiani devono riscegliere l’Europa, insieme, non possiamo farla da soli. Non può vivere per se stessa, deve vivere un cristianesimo per gli altri e con gli altri. E’ ora il tempo di un ‘umanesimo spirituale’, la vita delle Chiese e delle comunità deve emergere e portare il proprio contributo”. Gérard Testard di Efesia (Parigi) pone l’accento della necessità dell’azione cristiana nello spazio pubblico. Non ci può essere da una parte la cittadinanza celeste e dall’altra quella terrestre. Occorre vivere insieme. Michael Hochschild, sociologo e docente di pensiero post-moderno al Time-Lab di Parigi, ha sottolineato l’importanza sociopolitica dei Movimenti e delle Comunità spirituali in Europa. Ma perche’ cio’ sia, afferma “dovete considerarvi e dimostrare con maggiore decisione di essere forze “plasmanti” del panorama culturale. Dovete diventare ‘Movimenti socio-civili‘”. Ha inoltre affermato che in un tempo di incertezza e povertà di visioni, le Comunità come quelle impegnate in Insieme per l’Europa offrono modelli di vita alternativi. “Può essere proprio la paura del futuro che ci costringe a fare di tutto affinché esso sia migliore”, ha affermato Herbert Lauenroth, esperto in intercultura presso il Centro ecumenico di Ottmaring (Augsburg). Nella sua analisi l’attuale situazione in Europa nasce come reazione alla paura e all’insicurezza causata da un senso di soffocamento esistenziale. Situazione che, al contempo, rappresenta una sfida: La paura potrebbe diventare un’esperienza di apprendimento. “Si tratta di preferire ciò che è sconosciuto, estraneo, ciò che sta all’estremità come luogo in cui imparare la fede.” Attraverso il confronto con gli abissi che la società sta incontrando comprendiamo che un nuovo orientamento sulla base della fede è possibile. “L’Europa sta attraversando la notte dei suoi principi, la notte del suo ruolo nel mondo, la notte dei suoi sogni”, ha affermato la presidente dei Focolari Maria Voce nel suo intervento. “L’Insieme per l’Europa ci sembra proprio il soggetto capace di ispirare persone singole o associate nel loro impegno per una Europa libera, riconciliata, democratica, solidale e fraterna e che può essere dono per il resto dell’umanità”. Steffen Kern della Federazione evangelica di Wuerttemberg prosegue la riflessione su Europa e speranza: “Dove riponiamo la speranza noi cristiani? Occorre senso di responsabilità e prenderci su i dolori e le oscurità delle nostre città. Abbiamo fondato a Stoccarda la Casa della Speranza che accoglie donne e persone sole per testimoniare con il nostro impegno che Dio non abbandona nessuno”. Thomas Roemer (YMCA, Monaco) chiarisce che se non sostituiamo l’Europa della paura con quella della speranza, quest’ultima rischia la morte. Anche l’Europa, come i discepoli un tempo, è sulla barca con Gesù. “Gesù c’è anche nelle tempeste, bisogna avere fede. Lui è salito sulla barca per salvarci”. Nel pomeriggio “Insieme per l’Europa” ha aperto i propri luoghi di dialogo, confronto e progettualità a quanti desideravano incontrare i protagonisti e le tematiche di queste giornate. Alla tavola rotonda su “Cristiani e musulmani in dialogo” è emersa la necessità di conoscersi, incontrarsi e lavorare insieme attorno alle sfide sociali e culturali. Pasquale Ferrara, neo ambasciatore italiano ad Algeri ha sottolineato che il dialogo non lo fanno le culture o le religioni, ma le persone. E’ necessario un bagno di concretezza e realtà. E l’imam Baztami ha invitato ad incontrare l’altro, a conoscerlo. Molte le idee e i progetti emersi dal dibattito tra la filosofa delle Religioni Beate Beckmann-Zoeller, il dr. Thomas Amberg della Chiesa Evangelica, il vescovo francese M. Dubost. Alla tavola rotonda “Verso una sostenibilità in Europa” il card. Turkson, l’ingegnere ambientale Daniele Renzi, Hans-Hermann Böhm, e altri esperti hanno seguito l’invito di Papa Francesco per un dibattito serio e aperto sui cambiamenti climatici e le sfide ecologiche. “Scienze e religioni dovrebbero dialogare – ha affermato il card. Turkson – per dare un contributo comune alla società”. “La mistica dell’incontro” ha messo in dialogo esponenti della sinistra europea con teologi e filosofi di movimenti cristiani. “Riguardo alle domande ultime del senso: siamo più vicini tra noi di quanto pensiamo”, ha affermato Walter Baier, membro del partito comunista austriaco e coordinatore della rete europea “transform! Europe”. Jesús Moran, copresidente del Movimento dei Focolari si è espresso a favore di nuove ed inclusive forme dell’integrazione di persone di diverse convinzioni. E ha concluso: “L’armonia tra noi quest’oggi è motivo di grande speranza”. Il cardinal Kurt Koch, presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani parla di Incontro, riconciliazione, futuro (le tre parole che danno il titolo della manifestazione). “E’ Dio che viene incontro e fa il primo passo”. “E si può perdonare solo quando si riconosce il male, il negativo per questo è un lavoro duro dei cuori”. I movimenti cristiani sono così “chiamati a essere missionari della riconciliazione a cominciare dalla preghiera, poi, tradotta in vita quotidiana”. Fonte: www.together4europe.org (altro…)
Giu 10, 2016 | Chiara Lubich, Focolari nel Mondo
Il 4 giugno a Viterbo, capoluogo della Tuscia, è stato dedicato a Chiara Lubich, il Giardino di “Porta della Verità”, per sottolineare l’accoglienza da parte della città del suo messaggio di unità tra i popoli: «un messaggio di interculturalità vissuta come ricchezza nella diversità e rispetto reciproco», come si legge su uno dei quotidiani locali, che hanno dedicato ampio spazio alla notizia. Il giardino di “Porta della Verità” è un piccolo spazio di verde appena dentro le mura del centro storico della città di Viterbo. Il 4 giugno erano presenti molti ragazzi delle scuole e alcuni personaggi del corteo storico, oltre alle autorità cittadine. Presenti il sindaco Leonardo Michelini e il vescovo Lino Fumagalli. Il progetto, promosso dal Comune nel 2014, ideato e concretizzato dalle Acli in collaborazione con l’Istituto Comprensivo “L. Fantappiè”, prevedeva l’istallazione del Dado Solidale. «L’idea di questo progetto è nata da un viaggio a Trieste dove abbiamo visto per la prima volta il Dado Solidale», spiega il presidente delle Acli di Viterbo, Renzo Salvatori. «Volevamo averlo anche nella nostra città perché è un esempio concreto di solidarietà. La realizzazione della nostra iniziativa è stata possibile grazie alla stretta collaborazione di tutti i settori dell’amministrazione comunale. Un grazie particolare va ai ragazzi dell’Istituto Fantappiè, sono loro le frasi impresse sulle facce del dado, e all’ex assessore Fabrizio Ferzini perché questo progetto è iniziato quando lui era in carica e Viterbo aderì all’Associazione Città per la Fraternità’’.
«Il tema della solidarietà non è solo religioso – sottolinea il vescovo Lino Fumagalli – ma riguarda la vita di tutti noi connotando la persona umana nei suoi rapporti sociali. Sulla quantità delle opere solidali si può misurare il grado di crescita di una società. Bisogna dare vita ad una cultura condivisa per ottenere un mondo migliore e quando ciò accade la gioia degli altri diventa anche la nostra gioia. Le frasi che si possono leggere sulle facce del dado, se concretizzate ogni giorno, scaldano il cuore. Ricordate, ragazzi, che la diversità è ricchezza». Gli studenti raccontano le loro esperienze quotidiane di solidarietà spiegando, inoltre, cosa li abbia guidati nell’elaborazione delle sei frasi scelte per il Dado Solidale (attraverso un concorso interno alla scuola in cui sono state valutate le oltre 120 frasi presentate). «Il Dado Solidale è un progetto che dà senso al lavoro della scuola che inizia all’interno delle classi e continua anche dopo il suono della campanella – aggiunge il dirigente scolastico dell’Istituto Fantappiè Alessandro Ernestini -. Bisogna riconoscere che la scuola è un elemento importante per la comunità, capace di lavorare sul territorio insieme alle varie associazioni, come le Acli, e agli organi amministrativi». «Questa giornata è un momento che entra nella storia della città – conclude il sindaco Leonardo Michelini -. Il progetto all’inizio, a dire la verità, non sembrava molto realizzabile, forse perché troppo legato in apparenza alla sfera religiosa, ma i messaggi che il Dado Solidale trasmette sono laici e dal valore universale». Fonte: ViterboPost https://youtu.be/GMLBOasn3As (altro…)