Movimento dei Focolari
Il “successo” di una proposta a scuola

Il “successo” di una proposta a scuola

Per la mostra scientifica che avrà luogo nella sua scuola, Teresa, una gen 4 di Porto Alegre (i gen 4 sono i bambini dai 4 agli 8 anni del Movimento dei Focolari) viene invitata a presentare un lavoro scegliendo fra vari argomenti: inquinamento, alcolismo, ecologia ecc. Non convinta di questi temi, Teresa, d’accordo con la compagna Valentina – anche lei gen 4 – propone alla maestra di fare un lavoro che metta in luce il positivo: l’arte di amare come risposta ai succitati problemi. L’arte di amare è una proposta di vita attinta direttamente dal Vangelo e lanciata da Chiara Lubich. Consiste nell’ “amare tutti”,  “amare come sé”, “amare per primi”. “Quella parola – diceva Chiara – la sola, che può fare dell’umanità una famiglia”. La maestra accetta, e le due gen 4 preparano tutto. Il giorno stabilito, sono più di 300 i bambini che presentano i loro lavori. Lo stand di Teresa e Valentina è fra i più visitati! A quanti le chiedono cosa c’entri l’arte di amare con la scienza, Teresa risponde con convinzione che se la gente la vivesse non ci sarebbe più alcolismo, né inquinamento, ecc… Aiutata da una presentazione in power point, illustra con alcune esperienze cosa provoca l’arte di amare se vissuta. Una giornalista passata di lì, molto colpita, pubblica un articolo sul giornale della città soffermandosi particolarmente sulla proposta “alternativa” di Teresa. “Non credo in Dio, ma davanti a queste bambine non posso far a meno di credere all’amore” ha commentato un papà ateo, ed un’altra mamma, con le lacrime agli occhi: “Sento rinascere nel cuore la speranza in un mondo migliore!”. Finita la mostra, la maestra chiede a Teresa di presentare il lavoro alla fiera del libro che si terrà il mese successivo: così Teresa e Valentina, per un giorno intero, in un salone allestito apposta per loro in cui  passano a turno tutti i bambini della scuola (dai 4 agli 8 anni), presentano il power point e tirano un dado – “il dado dell’amore” – ai cui lati viene declinata l’arte di amare. Il tutto con  l’aiuto del libro “Alla scoperta del dado dell’amore” (che raccoglie esperienze di gen 4 di tutto il mondo). (altro…)

Il “successo” di una proposta a scuola

Ho scoperto il Cielo!

“Oggi ho scoperto il Cielo:  Dio è Amore,  Lui ci ama immensamente!” cantano le 780 gen 4 – le bambine del Movimento dei Focolari – riunite a Castelgandolfo per il loro Congresso dal 24 al 27 giugno scorsi. Sono arrivate per lo più da Italia ed altri paesi europei, ma in prima fila  anche  50 provenienti da Burundi e Ruanda, Brasile, Argentina, Bolivia e Libano. Valeria della Bolivia: “Sinceramente il Congresso è stato la cosa migliore che mi sia successa. Quello che più mi è piaciuto è stato imparare da Gesù ad amare, e adesso amo di più di prima, non so come ringraziare Dio…”. Andare a Roma per lei sarebbe stato impensabile senza le più svariate iniziative messe in moto dalle gen 4 di tutto il mondo: la cifra raccolta – più di 5.000 euro – ha reso possibile la partecipazione sua e delle altre arrivate dai continenti extraeuropei. Come i gen 4, anche loro hanno seguito il filo dell’Amore  di Dio verso il suo Popolo eletto fino a Gesù, venuto in terra per portarci l’amore del Padre.  Un movimentato gioco durato tutto il pomeriggio le ha aiutate a scoprire Gesù presente non solo in Cielo ma fra noi, quando ci amiamo, nel fratello, nella sua Parola, nell’Eucaristia. “Le tue risposte erano veramente interessanti e si vedeva che hai risposto con il cuore” così scrivono a Maria Voce dopo l’incontro con lei: le avevano posto alcune domande piuttosto impegnative. Scrivono ancora:  “Grazie per aver risposto saggiamente ad ogni nostra domanda! Finalmente so come realizzare il mio sogno: per diventare santa bisogna amare tutti perché Gesù è in tutti!”  “…Il congresso mi ha insegnato molte cose di Gesù, mi ha cambiato il cuore, quando tornerò a casa non sono più la stessa, quando ci sarà un’occasione per aiutare sarò la prima a farmi avanti”. Una festa con danze, canti tipici e scenette è l’occasione per l’incontro con i primi compagni e compagne di Chiara: un dono reciproco, un momento di intesa semplice e profonda, da cui non si sa chi sia uscito più felice. Scoperto l’amore di Dio, le gen 4 hanno sperimentato di essere veramente sorelle al di là di ogni provenienza, lingua e cultura: “Sono stata contenta di stare sempre con le altre gen 4  – scrive Laurette del Ruanda – ci siamo amate, e quando arriverò in Ruanda io amerò tutti”. In tutto il mondo – dalla California ad Hong Kong – gruppi di gen 4  si sono riuniti per seguire via internet alcuni momenti dell’incontro. Scrivono da Fontem, in Cameroun: “Il collegamento video è stato bellissimo! Abbiamo capito che non importa dove siamo, Dio è sempre con noi e allo stesso tempo in Cielo. …Siamo molto felici di poter donare la cosa più bella che abbiamo, cioè Dio, ai nostri amici. Con l’amore, possiamo trasformare il mondo pieno di odio. Facendo così, Gesù sarà felice di noi e lo incontreremo in Paradiso. Grazie!” (altro…)

Il “successo” di una proposta a scuola

Gen 4: un’onda d’amore sempre più grande!

Il titolo annunciava “La più grande avventura del mondo”. Già la preparazione, fatta dai più grandi per i più piccoli, faceva intuire che il congresso – che si è svolto a Castel Gandolfo dal 17 al 20 giugno – sarebbe stato un gioco d’amore alla luce del sole di Dio. L’importanza dell’evento era sottolineata anche dalla sua dimensione mondiale. Infatti era vivo il collegamento con gli altri gen4 del mondo, tramite le loro esperienze, foto, canti e scenette che avevano mandato, e poi attraverso una diretta via internet. Ciò che ha reso ancor più prezioso l’incontro è che i gen4 ammalati hanno offerto la loro malattia, il loro dolore per la sua riuscita. Uno dei temi fondamentali è stato la conoscenza di Dio come si è manifestato nella storia: nella creazione, nell’amicizia col suo popolo prediletto come protettore, difensore, guida e salvatore. Poi il Suo dono più grande, Gesù che ci rivela il cuore di Dio con la storia del padre misericordioso che accoglie il figlio prodigo. Poi la conoscenza dei profeti, dei santi, di tutti quelli che con la loro vita sono stati e sono messaggeri dell’amore di Dio, e attraverso la loro voce, come quella di Chiara, siamo stati raggiunti anche noi. Proprio Chiara, attraverso il video, ripeteva ai gen4: “Sapete qual è la vera felicità? Provate: è quella che ha la persona che ama, che ama, che ama. Quando si ama si è felici e se si ama sempre si è felici sempre. Che cosa potete fare voi nel mondo? Dare la felicità, insegnare ad amare». Il suo messaggio è stato accolto. Flavio diceva: “In un gioco bisognava correre da una parte all’altra senza farsi prendere… ma poi ho visto un libretto per gli appunti per terra. Mi sono fermato, l’ho preso e l’ho portato subito al suo proprietario”. E Joe: “Ho costruito un aeroplano di carta, ma un bambino l’aveva perso. Io allora gli ho regalato il mio”. Gli incoraggiamenti a “provare il segreto della vera felicità” oltre che alle attività, agli spazi creativi, sono stati gli incontri con molti degli amici e amiche di Chiara. Tra questi Emmaus, che ha dato una consegna impegnativa: “Se noi siamo uniti, possiamo portare avanti questa rivoluzione che Dio ha mandato al mondo tramite Chiara. Dovete portare nel mondo un’onda d’amore”. E la consegna è stata accolta. Si vede dagli echi che arrivano da quanto sono tornati a casa. Una grande sfida che i più piccoli lanciano a tutti. Qualche gen4 ha invitato gli amici ad una festa e ha raccontato ciò che ha vissuto, altri hanno aggiornato le comunità da dove provenivano. Ciò che dà garanzia è il coraggio che hanno preso. Un gen4 ha dichiarato davanti a molti che vuole diventare santo. Ciò ha meravigliato chi lo ascoltava ed è stato interrogato su come pensava di raggiungere questo scopo. Lui ha spiegato che è molto semplice: la santità è volersi bene, sempre, senza misura. L’onda d’amore è partita! (altro…)

Il “successo” di una proposta a scuola

«Noi con gli altri»: a scuola di solidarietà

Un progetto di solidarietà – Nell’ambito della campagna umanitaria “Il cuore si scioglie”, lanciata dalla Unicoop, catena di supermercati italiani, è partito il progetto “Noi con gli altri”. Obiettivo: sensibilizzare gli studenti delle scuole superiori toscane al tema della condivisione, coinvolgendoli in prima persona in esperienze di solidarietà in zone disagiate. Tra le varie aree di intervento è stato scelto anche il Camerun (Africa), dove a Fontem il Movimento dei Focolari è presente da oltre 40 anni. In collaborazione con i Focolari della Toscana e di Fontem, sono stati avviati anche alcuni interventi a favore della tribù dei Mundani. In viaggio – Dal 14 al 24 febbraio, un gruppo di 20 persone coinvolte nel progetto si è recato a Fontem. Fra loro: Claudio Vanni, dirigente Unicoop, Massimo Toschi, assessore alla Regione Toscana, Piero Taiti, direttore sanitario dell’ospedale di Prato, e 7 studenti dell’Istituto Tecnico “Dagomari” di Prato, vicino Firenze, accompagnati da una insegnante. Strutture in continuo sviluppo – Ha suscitato grande interesse la visita al nuovo reparto per le malattie infettive dell’ospedale di Fontem, e al nuovo campo di pallavolo del College. Ma la meta dei giovani visitatori italiani era il villaggio di Besalì, nella regione dei Mundani, tribù di 8.000 persone. Avventuroso il viaggio per raggiungerlo: 58 km di pista in piena foresta, parecchi corsi d’acqua da attraversare su ponti di fortuna o a guado, dato che si era ancora nella stagione secca. Ma alla fine la fatica ed il disagio sono stati cancellati dalla calda accoglienza del Fon, il capo tribù, dei dignitari e di tutta la popolazione del villaggio in festa. Perché proprio Besalì? Per rispondere ad una richiesta di aiuto per i tanti ragazzi che non hanno la possibilità di andare a scuola. La Unicoop ha accettato la proposta di inserire tra i suoi progetti umanitari anche la scuola di Besalì. I dirigenti di Unicoop si erano già mostrati in passato molto interessati all’esperienza di Fontem, offrendo volentieri la loro collaborazione per completare l’installazione del sistema elettrico nel nuovo reparto per le malattie infettive. Ora è stata avviata la costruzione della scuola elementare a Besalì, dove il Fon ed alcuni dignitari del villaggio hanno offerto il terreno. I lavori, portati avanti in mezzo a tante difficoltà logistiche, sono ormai nella fase conclusiva. (altro…)