Movimento dei Focolari
1968-2018: Mariapoli Lia, la rivoluzione continua

1968-2018: Mariapoli Lia, la rivoluzione continua

La cittadella dei Focolari in Argentina compie 50 anni. Pat Santoianni, Cecilia Gatti, Adriana Otero e Israele Coelho ne raccontano la vocazione: i giovani. Ha da poco compiuto Cinquant’anni la cittadella di O’Higgings in Argentina, quella tra le 25 Mariapoli permanenti nel mondo dedicata alla formazione dei giovani. E non poteva nascere sotto una stella migliore, perché tutto è iniziato proprio nel 1968, l’anno della contestazione giovanile. Oggi O’Higgins è conosciuta nel mondo come Mariapoli Lia, in onore di Lia Brunet, ragazza coraggiosa e dalla mentalità aperta sul mondo, pioniera di questa cittadella dei Focolari in terra americana; è stata una delle prime che a Trento, fin dagli anni ’40, ha condiviso con Chiara Lubich ideali e vita. Fino ad oggi oltre 3.500 giovani da tutto il mondo hanno fatto la “experiencia”, cioè la scelta di trascorrere da alcuni mesi fino ad un massimo di due anni nella cittadella lavorando, studiando e sperimentandosi nella convivenza multiculturale, all’insegna della spiritualità dell’unità, per poi tornare alla propria vita, ma attrezzati di un bagaglio umano e di pensiero che apre mente e cuore su popoli e culture. “In questi anni abbiamo messo a punto un percorso formativo; – racconta Pat Santoianni, antropologa e corresponsabile della Formazione alla Mariapoli Lia – uno dei principi di questa proposta formativa riconosce che è l’intero corpo sociale che forma; è un percorso esistenziale-antropologico sul modo di percepire la vita, il pensiero, l’azione”. Adriana Otero, biologa, una delle coordinatrici del team di formatori, spiega che l’esperienza punta alla formazione integrale della persona: “Cerchiamo di essere costantemente sintonizzati sulle sfide e i rischi che le nostre società pongono ai giovani nei diversi campi: relazionalità, scelte, libertà, impegno sociale e civile, dialogo intergenerazionale e interculturale, tecnologia. Centrale è anche l’esperienza lavorativa che per molti è la prima”. Al centro del percorso pedagogico della Mariapoli Lia c’è la relazione interviene Cecilia Gatti, ricercatrice in Pedagogia: “L’educazione è relazione: è questo uno dei principi della Pedagogia che si ispira alla spiritualità dei Focolari e che ispira il nostro percorso. Di conseguenza è il rapporto con l’altro che mi permette di stringere legami, ripensare la mia vita, condividerla e costruire il tessuto sociale. Avere per scuola, una città fa sì che tutta la vita diventi occasione di apprendimento: ogni rapporto, ogni dialogo, ogni incontro”.

Infine, nell’epoca del Web 4.0 ci si domanda se la scelta di O’Higgins – piccolo borgo in mezzo alla Pampa argentina – funzioni veramente come luogo di formazione per questi giovani millennials. Israele Coelho, pedagogista brasiliano, corresponsabile per la Formazione e coordinatore del percorso per i giovani, risponde che è l’esperienza stessa a dimostrarne la validità: “Nonostante questo luogo lontano da tutto possa apparire un controsenso, continua a dimostrarsi adatto ai giovani, per andare in profondità con la propria storia, per far silenzio dentro e per interrogarsi sul proprio rapporto con Dio e con gli altri. Per molti di loro la ‘experiencia’ è un momento importante per fare o rifare le scelte fondamentali della vita”.  

Stefania Tanesini

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I focolarini di Fontem scrivono

L’ondata di violenze nel Sud Ovest del Camerun non accenna a fermarsi e i focolarini hanno dovuto lasciare la cittadella, pur restando in Camerun. “Per quanto tempo riusciremo a resistere? Come si evolverà la situazione? Potremo continuare a vivere a Fontem? Abbiamo continuato a perseverare anche nelle condizioni più avverse”.  Con queste parole i focolarini della cittadella in Camerun hanno voluto condividere il 16 novembre scorso la difficile decisione di non rientrare per ora alla cittadella – pur rimanendo nel Paese – poiché mancano “le condizioni di base per poter continuare a viverci”. “Molte cose sono successe – continuano nel comunicato – ed in particolare alcuni gravi incidenti ci hanno fatto riflettere sulle decisioni da prendere. (…) È con il cuore pesante che abbiamo deciso di non rientrare a Fontem per il momento, in modo da riprendere le forze e cercare di capire cosa Dio vuole”. L’ondata di violenza che sta attraversando il Sud Ovest del Camerun dove si trova Fontem, purtroppo non accenna a cessare. Negli scorsi mesi anche i vescovi camerunensi hanno più volte fatto sentire la loro voce, alzando “un grido di angoscia” per l’aggravarsi delle condizioni di sicurezza nelle regioni anglofone, chiedendo una mediazione politica per evitare “inutili guerre civili”. La cittadella dei Focolari si trova infatti in una zona di acceso scontro armato ed ha dovuto chiudere da tempo il Complesso scolastico ma continua a far funzionare la sua struttura ospedaliera e ad offrire assistenza a chi ne ha bisogno. (altro…)

Maria Voce in USA

Maria Voce in USA

Qui, alla “Luminosa”, cittadella dei Focolari per il Nord America, in fatto di accoglienza non sono secondi a nessuno. Per la venuta di Maria Voce e Giancarlo Faletti viene da supporre che abbiano predisposto uno dei più lunghi inverni dell’ultimo periodo in modo che un po’ di neve potesse ancora corredare e rendere più suggestiva la scenografia di boschi e prati lungo le strade e attorno alle abitazioni. Quando poi i due illustri ospiti si sono recati in visita all’edificio ad un piano che accoglie la redazione della rivista Living City e l’editrice New City Press, ecco che un gruppetto di agili cervi è passato a una decina di metri dai visitatori tra lo stupore generale. «Mai successo prima», notavano i residenti. «Potenza dei media», il parere di altri. Lasciata Montréal, la presidente dei Focolari ha raggiunto “Luminosa”, come prima tappa della sua “scoperta” degli Stati Uniti, dopo una giornata di viaggio in auto, comprensiva degli adempimenti alla frontiera, con tanto di foto digitale del volto e di impronte elettroniche delle dieci dita. È la prima volta che la presidente e il co-presidente giungono negli Stati Uniti. Un tripudio di gioia è stata l’accoglienza al loro arrivo nella cittadella, che si trova nella zona di Hyde Park – famosa per aver dato i natali al presidente Roosvelt –, a due ore di auto da New York. Uno striscione colorato di benvenuto con annessi palloncini ha anticipato, all’inizio della strada verso la cittadella, la festa tributata dagli abitanti sotto lo sventolio della bandiera a stelle e strisce degli Usa e il vessillo dei Focolari, grande stella oro in campo azzurro, disegnata proprio qui da Chiara Lubich nel 1990. La fondatrice dei Focolari ha fatto visita alla cittadella nel 1990 e nel 1997. Segni di vicinanza e di partecipazione ad un progetto che le stava a cuore per questa immensa ed influente nazione. La prima idea fu manifestata da Chiara nell’ottobre 1984. Da allora fu iniziata la ricerca della località più adatta e prese avvio una raccolta di denaro, sostenuta dalla generosità di tanti e da interventi della Provvidenza. Fu inaugurata il 14 settembre ’86, anche se Chiara, all’ultimo momento, non poté intervenire per ragioni di salute. Ma questa assenza assegnò valore profetico al contenuto del messaggio che indirizzò per la solenne occasione. «Avrà una sua bellezza e una sua vocazione», indicava, pur domandandosi: «Sarà ecumenica e vi parteciperanno persone di altre religioni?». E confidava: «Tutto fa capire di sì, perché prima di tutto deve esprimere questo popolo, e come il popolo americano ha saputo comporre in uno persone, gruppi etnici, provenienti da stati e da continenti diversi, così la cittadella degli Usa sarà un bozzetto esemplare anche di quell’unità dei popoli, aspetto sociale della preghiera di Gesù “che tutti siano uno”. Venticinque anni dopo, su quei 33 ettari sorgono 22 edifici, una piscina all’aperto e un campo sportivo. Gli abitanti sono una cinquantina, da vari Paesi del mondo, e nel periodo estivo sono numerose le presenze prolungate per condividere l’esperienza di una fraternità cosmopolita. Abitazioni per famiglie e per giovani, per sacerdoti e per religiose si alternano alle sedi dei focolari. Al centro della cittadella sorge la chiesa dedicata alla Madonna della Luce. Le diverse sale ospitano incontri sino a 500 persone, dai ragazzi ai vescovi, alle famiglie. Un laghetto e un piccolo corso d’acqua completano il paesaggio, frequentato da una simpatica varietà di animali, tra cui i socievoli scoiattoli. In questa cornice, Maria Voce e Giancarlo Faletti hanno incontrato per due giorni i responsabili del Movimento di Canada, Usa e Caraibi, e Oceania. Da martedì 29 è iniziato un ritiro spirituale per 260 focolarine e focolarini  nel Nord America.

Dall’inviato Paolo Lòriga

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