Movimento dei Focolari
Youth for a United World initiative in the Philippines

Youth for a United World initiative in the Philippines

IMG_0871Negros Oriental State University is located in Dumaguete City, in the central part of the Philippines. It would be just like any other university in town if not for the Youth for a United World who are enrolled among its students.  With the desire to share with their fellow students the precious pearl that they had found, they came up with the idea of registering the Y4UW (Youth for a United World) officially in the university as a bona fide association whose membership is open to all students. It is now constituted with a core group of about 10 officers and a membership of about 25 students. The officers receive a monthly formation from the local leaders of the Youth for a United World and the New Humanities. They hold a monthly General Assembly at which all the members meet to listen to the “Word of Life”, share their experiences and discuss other business. When they launched the #OpenYourBorders initiative, 250 students together with the President and the Vice President of the University got to know more about Y4UW. Last November 29 to December 3, the Negros Oriental State University celebrated its Foundation Day. The Y4UW association came up with the idea of putting up a booth which they called “The Room”. This was inspired by real-life escape games which are a type of physical adventure games in which players are locked in a room with other participants and they have to use the elements of the room to solve a series of puzzles, find clues, and escape the room within a set time limit. It was a great success. A good number of young people flocked into “The Room” to play the game. It was a good opportunity to meet many young people for the first time and to explain to them the life and the ideal of the Youth for a United World. The gen and the other members of the association wrote: “We were happy to hear common praises like ‘Wow, what a clever idea!’ or ‘I want to be a part of this group!’ Hearing things like that just made all the struggles and challenges worthwhile. We hope to do it again in the very near future.”

#riscaldiamolasiria

#riscaldiamolasiria

#riscaldiamolasiria_1«Un contatto della comunità del Movimento dei Focolari, ai confini con la Siria, ci ha messo al corrente della critica situazione che si trovano a vivere. In Siria fa molto freddo adesso, non hanno come riscaldare la casa e gli indumenti adatti per sopportare le basse temperature. Non hanno neanche la possibilità di comprarli, sia per difficoltà economiche sia perché a causa dell’embargo non arriva questo tipo di indumenti. Dopo un rapido confronto tra di noi abbiamo capito che potevamo, e volevamo, fare subito qualcosa per questi fratelli. Tramite un gruppo facebook, che tiene in rete tutti i giovani dei Focolari in Italia, abbiamo allargato questa richiesta d’aiuto a tutti, diffondendola con l’hashtag  #riscaldiamolasiria. La soluzione più immediata per andare incontro alle loro esigenze era quella di spedire un pacco con i vestiti adatti. Abbiamo iniziato noi giovani dall’aprire i nostri armadi fino ad organizzare punti di raccolta in tutta Italia per raccogliere gli indumenti. La generosità di ognuno non si è fatta attendere! Con l’aiuto anche della parte adulta del Movimento e di tutte le comunità, nel giro di qualche giorno, molti pacchi stanno raggiungendo la Siria. All’inizio il nostro entusiasmo nell’aiutarli sembrava frenarsi per gli elevati costi di spedizione, ma dalle varie notizie da tutta Italia in tempo reale, siamo riusciti ad identificare la tariffa più economica e sicura. Il nostro aiuto non si vuole fermare qui, continueremo ad essere presenti concretamente per loro con tutti i mezzi a nostra disposizione! Per ora faremo arrivare in Siria il necessario, e il resto andrà a chi ha più bisogno nelle nostre città». Maria Chiara De Lorenzo (altro…)

«La malattia mi ha fatto cambiare la visione del mondo»

«La malattia mi ha fatto cambiare la visione del mondo»

20160115-03Una sera, al cinema con la sorella, avverte dolore a un dente. Non poteva immaginare che fosse il primo sintomo di qualcosa di grave. Nei giorni successivi si gonfia la guancia sinistra e non riesce quasi ad aprire la bocca. «Mi faceva molto male, però anziché andare dal dentista, cerco di guarire da solo mettendomi impacchi e creme. Niente mi aiuta ed è sempre peggio. Alla fine vado dal dentista che rimane scioccato e mi manda subito da un medico chirurgo, il quale mi fa ricoverare. Rimango sorpreso, ma non mi preoccupo più di tanto. Penso di tornare a casa in un paio di giorni». Dalle analisi si costata però che qualcosa non va bene nel sangue. Viene trasferito in un altro reparto, poi in un’altra clinica. Infine la diagnosi è severa: leucemia. «Non sapevo nulla di questa malattia – racconta Nikola –, non immaginavo che avrei dovuto sottopormi alla chemioterapia e che la cura sarebbe stata lunga. Ho cominciato le prime sessioni della chemio e mi sembrava di perdere la ragione. Mi venivano in testa tutti i pensieri più neri. Ho cominciato a dubitare dell’esistenza di Dio e a chiedermi perché fosse successo proprio a me. Cosa avevo fatto di male, forse Lui mi aveva abbandonato? Ho cercato la risposta e ho capito che questa malattia è un messaggio di Dio per me. Ho sperimentato la Sua presenza in maniera più forte, era sempre accanto a me; avvertendo che voleva qualcosa da me, ho pensato tanto a cosa potrebbe essere. Mi è venuto in mente di tutto, forse dovevo donarmi totalmente agli altri? La malattia mi ha svegliato da una vita vuota che mi scorreva davanti, mi ha fatto cambiare la visione sul mondo e adesso vedo tutto in modo più sereno. Una delle cose che ho fatto è smettere di fumare e di questo sono molto orgoglioso! Qui in ospedale ho conosciuto molte care persone e un paio di buoni amici. Un giorno pieno di sole ho aperto la finestra e ho visto passare una ragazza. L’ho guardata e lei mi ha sorriso con tanto amore. Dopo ho scoperto che è un’infermiera. Ho capito allora che la felicità sta in piccoli segni di attenzione come questo. Un ragazzo mi ha detto: tutto quello che è mio è anche tuo. Nessuno mi aveva mai detto una cosa del genere. Ho provato una grande gioia». «Ho avuto fortuna, perché sono risultato compatibile con i miei fratelli per il trapianto di midollo. Questo diminuisce il tempo delle cure e le probabilità che la malattia ritorni. Sono molto riconoscente per tutte le preghiere e per tutti i messaggi che arrivano da tutto il mondo attraverso Facebook. In ospedale ci facciamo compagnia, e quando ci si trova insieme con un gruppo di giovani, il tempo passa velocemente. Poi ho un fratello buono che mi ha lasciato il suo computer! Così posso vedere dei film, navigare in internet… Trascorro tanto tempo in preghiera. Le condizioni in cui viviamo non rendono la vita facile, ma ci si abitua a tutto…». 20160115-01 Alla domanda su cosa direbbe ai suoi coetanei, Nikola risponde: «Direi: imparate pure dal passato, fate pure piani per il futuro, ma più importante è vivere l’attimo presente, è questo che ho imparato. Sappiate che la vera felicità si raggiunge con piccoli segni di attenzione e non preoccupatevi del domani, perché quando imparate a farlo vi sentirete molto meglio. Se vi arrivano pensieri negativi, cambiateli subito con altri positivi. Fate così ogni volta e, col tempo, spariranno. Amate chi vi passa accanto e siate sempre riconoscenti di tutto quello che avete». Fonte: Novi Svet 1-2. / 2015 (altro…)