Movimento dei Focolari
chiaraluce.org vi aspetta su Internet

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Far conoscere la sua esperienza mettendo in risalto la spiritualità collettiva da cui è scaturita, questo è l’obiettivo di www.chiaraluce.org. Un sito per tutti (da subito è disponibile, oltre che in italiano, anche in inglese ed in spagnolo), in cui mettere in risalto la sua esperienza di vita che è anche quella di tanti di noi. Da qui l’idea di non chiamare il sito Chiara Luce Badano ma semplicemente ChiaraLuce, non un sito commemorativo ma un sito su un’amica, viva e presente. Il sito è diviso in tre parti denominate Life Love Light. Non a caso: il sito infatti vorrebbe essere un proseguimento ideale della serata di festa e di incontro con ChiaraLuce svoltasi all’Aula Paolo VI lo scorso 25 settembre. Life: la prima, ed attualmente l’unica sezione ad essere online, riguarda la vita di ChiaraLuce, suddivisa a sua volta in 7 sezioni – l’attesa, l’infanzia, l’adolescenza, la malattia, la partenza, la beatificazione, l’onda – ognuna corredata da foto e video. La seconda, Love, approfondirà la spiritualità collettiva e raccoglierà al suo interno le esperienze più significative da tutto il mondo. Infine la parte Light, la più sociale e dinamica, andrà online entro febbraio. Direttamente collegata con i più importanti Social Network, da Facebook a Orkut, passando da Twitter e Youtube, permetterà di conoscere tutto quello che la rete offre sull’argomento, sulle iniziative in corso, su quelle passate e su quelle future legate a ChiaraLuce. Si potranno lasciare impressioni e commenti. Benvenuti quindi su: www.chiaraluce.org (altro…)

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Dal “Club del Dare” al Paradiso

Lo scorso sabato 4 novembre si è svolto, con più di 800 persone, il funerale di Christopher, gen3 di diciassette anni e uno degli animatori del “Club del Dare”, un progetto educativo portato avanti dai Ragazzi per l’Unità in varie scuole del Panama. Christopher è stato vittima di una rapina lo scorso 31 ottobre: stava tornando a casa quando un ladro lo ha pugnalato al petto per rubargli il telefonino. Poco prima di morire è riuscito a parlare con sua mamma e, pur rendendosi conto di essere prossimo alla sua partenza per il cielo, ha cercato di tranquillizzarla e le ha sorriso. La sua vita, anche se breve, lo aveva preparato a questo momento. Sempre disponibile quando c’era da aiutare qualcuno, il suo sorriso era una sua caratteristica immancabile. La mamma racconta che lei era non praticante, e che è stato Christopher a donarle la fede ed a inserirla nella vita della parrocchia; inoltre, lui era un punto di riferimento e di appoggio per entrambi i genitori, anche dopo che si sono separati. Nel 2005 viene in contatto con il “Club del Dare” e subito inizia a farne parte, diventando ben presto uno dei più impegnati nel portarne avanti le varie iniziative per diffondere la cultura del dare ed aiutare i più poveri. Dopo un anno di prova riceve in una cerimonia ufficiale la tessera di membro del Club. Per lui è una grande gioia, rivestita però della serietà e consapevolezza di aver fatto una scelta di vita. S’impegna a vivere il Vangelo insieme ai gen3 della sua città. Il suo funerale, nonostante il grande dolore, si è svolto in un clima di festa, tantissimi i giovani, che  avevano preparato canzoni, video e striscioni,  inoltre tutti i presenti – membri del movimento dei focolari, salesiani, parrocchiani, compagni di scuola e amici –  erano coscienti che Christopher stava continuando a sorridere dal cielo e stava passando loro la fiaccola dell’amore radicale a Dio e a i prossimi. Si potrebbero scrivere tantissimi episodi raccontando la vita sempre in donazione di Christopher, tanto che anche la stampa nazionale ha voluto sottolineare questa sua caratteristica scrivendo che lui aveva il “dono di essere persona”. I suoi compagni hanno organizzato una manifestazione in favore della non violenza; di lui ha parlato in un’intervista alla tv anche la ministro della Pubblica Istruzione, Lucy Molinar, che ha presentato Christopher come un modello per i ragazzi di oggi. Anche altri giornali hanno parlato di lui e due reti televisive si sono recate alla sua scuola durante la manifestazione. La presidente dei Focolari, Maria Voce, ha scritto alla mamma di Christopher per assicurarle a nome di tutti le preghiere e la vicinanza. Inoltre, ricordando che da poco è stata dichiarata beata un’altra giovane del movimento, Chiara Luce Badano, suggerisce come “con questi avvenimenti, sembra che il Signore voglia mettere in evidenza esempi di giovani che hanno fatto una scelta radicale di Lui, nel mondo di oggi così travagliato”. Christopher lascia dietro di sé una scia di amore concreto e tanti ragazzi e giovani impegnati a seguire il suo esempio.  (altro…)

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Il “fenomeno” Chiara Luce

“Il fenomeno Chiara Luce Badano”, così ha definito l’accaduto attorno alla giovane di Sassello dichiarata beata il 25 settembre scorso, il giornalista Rosario Carello, conduttore del programma “A sua immagine”, andato in onda su Rai Uno il 10 ottobre. “Il fenomeno, non è tanto lei, che certamente ha vissuto in modo straordinario” – dirà Maria Voce, presidente dei Focolari – ma piuttosto il fenomeno mondiale che ha scatenato con la sua vita esemplare, pur nella normalità di una giovane di oggi. Il Papa l’ha proposta come modello di santità per i giovani di tutto il mondo, invitando a conoscerla: “…Una vita breve ma un messaggio stupendo. 19 anni pieni di vita e di fede. Due, gli ultimi, anche di dolore, vissuti nella fede e nella gioia che nasceva dal suo cuore pieno di Dio… Una grazia di Dio – ha continuato il Santo Padre – aiutata dalla collaborazione umana”, e ricorderà innanzitutto i suoi genitori, la comunità parrocchiale e il Movimento dei Focolari, al quale apparteneva. La sera del 25 settembre l’Aula Paulo VI è diventata un’esplosione di gioia e di “voglia di santità”, testimoniata da migliaia di giovani dentro e fuori la sala, che si sono espressi con canti, danze, coreografie, immagini, esperienze di vita. Tutti volevano dire qualcosa di lei, come un gruppo di ragazzi latinoamericani: “Chiara Luce è un modello per i giovani. Lei ha saputo superare molti ostacoli fino ad arrivare a diventare santa. E’ un grande esempio per tutti noi”. E alcuni giovani sotto la bandiera del Libano: “Chiara Luce ci dice che possiamo seguire il suo esempio con la nostra vita. La santità non è lontana da noi giovani”. Ancora una ragazza africana: “Per me il momento più toccante della giornata è stata la beatificazione, era la prima volta che partecipavo ad una, molto commovente”. Una giovane italiana, sintetizzando l’intensa giornata: “Ho capito che per diventare santi occorre amare sempre”. “La santità per noi giovani – un ragazzo a nome di un gruppo dell’India – appare oggi molto difficile, ma se proviamo a seguire le sue orme sarà un’esperienza meravigliosa”. E, infine, l’entusiasmo messicano: “E’ stato molto forte conoscere la vita di Chiara Luce e l’evento è stato bellissimo. Con il suo esempio, siamo sicuri che riusciremo ad andare avanti in un cammino di santità.” Ma chi è questa giovane, nuova beata, di nome Chiara? Come si spiega questo “fenomeno” di una ragazza nata in un paesino della Liguria, Sassello, che diventa la “santa dei giovani”? “Ciò che mi colpisce di lei – confida un ragazzo italiano – è che ha fatto dell’ordinario un’avventura straordinaria”. E 400 di questi giovani arrivati da tutto il mondo, si sono fermati in Italia nei giorni successivi per approfondire la spiritualità dell’unità con la quale Chiara Luce è arrivata agli altari. “Voglia di santità” nei giovani, ecco il fenomeno che la sua beatificazione ha messo in evidenza in un mondo che pare pensare ad altro. (altro…)

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Il “fenomeno” Chiara Luce

“Il fenomeno Chiara Luce Badano”, così ha definito l’accaduto attorno alla giovane di Sassello dichiarata beata il 25 settembre scorso, il giornalista Rosario Carello, conduttore del programma “A sua immagine”, andato in onda su Rai Uno il 10 ottobre. “Il fenomeno, non è tanto lei, che certamente ha vissuto in modo straordinario” – dirà Maria Voce, presidente dei Focolari – ma piuttosto il fenomeno mondiale che ha scatenato con la sua vita esemplare, pur nella normalità di una giovane di oggi. Il Papa l’ha proposta come modello di santità per i giovani di tutto il mondo, invitando a conoscerla: “…Una vita breve ma un messaggio stupendo. 19 anni pieni di vita e di fede. Due, gli ultimi, anche di dolore, vissuti nella fede e nella gioia che nasceva dal suo cuore pieno di Dio… Una grazia di Dio – ha continuato il Santo Padre – aiutata dalla collaborazione umana”, e ricorderà innanzitutto i suoi genitori, la comunità parrocchiale e il Movimento dei Focolari, al quale apparteneva. La sera del 25 settembre l’Aula Paulo VI è diventata un’esplosione di gioia e di “voglia di santità”, testimoniata da migliaia di giovani dentro e fuori la sala, che si sono espressi con canti, danze, coreografie, immagini, esperienze di vita. Tutti volevano dire qualcosa di lei, come un gruppo di ragazzi latinoamericani: “Chiara Luce è un modello per i giovani. Lei ha saputo superare molti ostacoli fino ad arrivare a diventare santa. E’ un grande esempio per tutti noi”. E alcuni giovani sotto la bandiera del Libano: “Chiara Luce ci dice che possiamo seguire il suo esempio con la nostra vita. La santità non è lontana da noi giovani”. Ancora una ragazza africana: “Per me il momento più toccante della giornata è stata la beatificazione, era la prima volta che partecipavo ad una, molto commovente”. Una giovane italiana, sintetizzando l’intensa giornata: “Ho capito che per diventare santi occorre amare sempre”. “La santità per noi giovani – un ragazzo a nome di un gruppo dell’India – appare oggi molto difficile, ma se proviamo a seguire le sue orme sarà un’esperienza meravigliosa”. E, infine, l’entusiasmo messicano: “E’ stato molto forte conoscere la vita di Chiara Luce e l’evento è stato bellissimo. Con il suo esempio, siamo sicuri che riusciremo ad andare avanti in un cammino di santità.” Ma chi è questa giovane, nuova beata, di nome Chiara? Come si spiega questo “fenomeno” di una ragazza nata in un paesino della Liguria, Sassello, che diventa la “santa dei giovani”? “Ciò che mi colpisce di lei – confida un ragazzo italiano – è che ha fatto dell’ordinario un’avventura straordinaria”. E 400 di questi giovani arrivati da tutto il mondo, si sono fermati in Italia nei giorni successivi per approfondire la spiritualità dell’unità con la quale Chiara Luce è arrivata agli altari. “Voglia di santità” nei giovani, ecco il fenomeno che la sua beatificazione ha messo in evidenza in un mondo che pare pensare ad altro.

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Chiara Luce è beata – 25 mila alla celebrazione

“E’ per me una profonda emozione veder realizzato lo splendido luminoso disegno di Dio su questa giovane diciottenne”, afferma Maria Voce, Presidente del Movimento dei focolari, nel ringraziamento finale della cerimonia per la beatificazione. Audio mp3 – Ringraziamento finale di Maria Voce alla Cerimonia per la Beatificazione, Santuario del Divino Amore, 25 settembre 2010 Con la cerimonia di beatificazione, svoltasi il pomeriggio del 25 settembre al Santuario del Divino Amore, sono entrate nel vivo le celebrazioni in onore di Chiara Luce Badano, una ragazza di 18 anni nata a Sassello (Savona) nel 1971 e morta nel 1990 per un osteosarcoma, al termine di una vita segnata da un luminosa fede e dall’adesione alla spiritualità del Movimento dei focolari. La profonda e gioiosa cerimonia di beatificazione è stata presieduta dal prefetto per le Cause dei Santi, Sua Eccellenza Mons. Angelo Amato, appositamente delegato da Papa Benedetto XVI. “Una ragazza dal cuore cristallino”, così mons. Amato definisce Chiara Luce nella sua omelia. “Una ragazza moderna, sportiva, positiva – continua – che in mondo ricco di benessere, ma spesso malato di tristezza e di infelicità ci trasmette un messaggio di ottimismo e di speranza”. Vi hanno assistito circa 25.000 persone, soprattutto giovani, provenienti da 57 Paesi dei cinque continenti. Gremito anche l’esterno del Santuario, dove sono stati allestiti diversi maxischermi. Tra i presenti, anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. La festa però non è finita qui, si prolunga infatti fino a Domenica e contiene alcuni eventi inediti, dedicati in particolare ai giovani, presenti anche i genitori della beata, caso più unico che raro, reso possibile dalla giovane età di Chiara e dall’iter della causa, particolarmente breve. Sabato sera in Vaticano l’aula Paolo VI ha ospitato una festa con musica e testimonianze, e migliaia di persone hanno seguito l’evento da piazza S.Pietro, grazie, anche qui, ai maxischermi. Domenica mattina, alle 10.30 il segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, celebra una Messa di ringraziamento nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura. Alle 12, all’Angelus, il Papa pronuncia un saluto ai presenti in collegamento da Castel Gandolfo. Incontri paralleli, in collegamento tv o internet, sono in programma in vari Paesi del mondo. In conclusione della S. Messa, Maria Voce, Presidente del Movimento dei Focolari ha espresso il suo ringraziamento in queste parole: “Innanzitutto a nome del Movimento dei Focolari, qui rappresentato da persone di 69 Paesi dei cinque continenti, ringrazio Mons. Amato che a nome del Santo  Padre ha presieduto questa solenne e  commovente cerimonia. Ringrazio e saluto le autorità religiose e civili, tutte le persone presenti in questo santuario o nel prato che lo circonda, e anche tutti coloro che seguono questo momento attraverso i media. Un ringraziamento speciale proprio agli operatori che rendono possibile dare a questo evento una dimensione planetaria. E’ per me una profonda emozione veder realizzato lo splendido luminoso disegno di Dio su questa giovane diciottenne, svelatosi poco a poco a lei stessa e poi a tutti noi; il vederlo riconosciuto oggi dalla Chiesa,  quale primo frutto maturo del nostro Movimento. È un momento storico, una conferma, da parte della Chiesa, che la spiritualità dell’unità vissuta porta alla santità. Quanta gratitudine a Dio per il Carisma che ha mandato sulla terra attraverso Chiara Lubich e quanta gioia nei nostri cuori per questo dono che oggi ci fa la Chiesa! Anche il Cielo sarà in festa! E’ un nuovo impegno. Chiara Luce ci sprona ad andare avanti, anzi a ‘correre’ nella via della santità. Che il suo esempio sia di luce per il maggior numero di persone possibile,  e contagi tanti e tanti.” (altro…)