Ago 20, 2015 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
[:zh]https://vimeo.com/131517252 Maika (英語+意大利語字幕): 名為『慶幸有差異,構建橋樑』是一個培育年輕領袖締造和平的計劃。在亞洲不同地方推行。 Nikko (英語+意大利語字幕): 二月份,大約30位來自印尼、泰國和菲律賓的學生,也有已踏入社會工作的青年參加這個活動。他們各自有不同的信仰,相聚在菲律賓馬尼拉附近的大谷地和平福音小城。 Maika(英語+意大利語字幕): 四天一起的生活有助練習『對談』的生活方式。對談是一條途徑來克服暴力與不能容忍。他們散發出富創造性的爆炸力。 Nikko(英語+意大利語字幕): 有反思和具體留心聆聽的時刻。以團隊方式工作,學會寬恕之道、犧牲與彼此信任的價值,視不同文化和宗教是充實自己之源。這些都是解決紛爭和成為推動和平使者的條件。 Maika (英語+意大利語字幕): 聚會隨後的幾個月,來自這三個國家的青年,在各自的地方為來自不同組織與團體的同齡青年舉行聚會,目的是分享他們在大谷地所體會到經驗,並明白到如何為各自城市和地區出現的問題尋找解決辦法,但首先要以身作則,由自己做起。 Nikko (英語+意大利語字幕): 菲律賓已開始進行具體的行動。在馬尼拉的一個地區舉行了一個同樂日,回教和天主教的兒童參加,加強彼此的認識和尊重。在菲律賓中部Tacloban,特別 為2013年因颱風受害的兒童舉辦一個提高自我形象和對未來充滿希望的工作坊。 Maika (英語+意大利語字幕): 要締造和平需要漫長的準備功夫。 Nikko (英語+意大利語字幕): 然而,如果我們現在不努力去建設,難有明天的成就。[:]
Mar 12, 2015 | Chiara Lubich, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Sociale
La tragedia dei profughi siriani in Libano e Giordania irrompe in una delle sale della Camera dei deputati attraverso le parole di Lara e George: schiette, semplici, fiduciose, come lo si è a vent’anni. La guerra che dilania la vicina Siria ha i colori del dramma di chi perde figli, casa, amici e al contempo si colora degli atti di fede e di eroismo di chi cerca e crede nel perdono anche tra religioni e non solo tra uomini. Abraham invece ha con se il bagaglio di un Paese dilaniato dal narcotraffico e dai signori della morte: il Messico. Lui stesso si è visto puntare una pistola alla testa dalla polizia perché scambiato per spacciatore, al posto di uno vero che gli stava a fianco e che la miseria aveva spinto su questa strada. La celebrazione del settimo anniversario di Chiara Lubich ha i connotati dell’impegno e delle azioni nei luoghi di frontiera, vissuti politicamente dai giovani dei Focolari, che in oltre trecento si sono dati appuntamento a Roma, nei luoghi del governo del Paese per mostrare azioni di dialogo, di solidarietà, di pace che toccano l’Italia e trasversalmente il pianeta.
La presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini, interpellata sul ruolo della politica nel sanare i conflitti e nel tutelare i diritti, ringrazia anzitutto per il coraggio di «accorciare le distanze tra istituzioni e cittadini e di far pace con il Palazzo, venendo ad abitarlo con questo incontro». Poi c’è l’analisi dei «virus attribuiti ai politici», tradimento del bene comune, razzismo, chiusura, demagogia che di fatto rispecchiano la società. La presidente però chiede di non cedere a chi vuole cambiare il dna del nostro popolo fatto di accoglienza e di solidarietà e sprona i giovani a mettersi «a disposizione della cosa pubblica con generosità, per influenzare le decisioni e le scelte fare così un servizio doveroso al Paese senza appiattirsi sulle contrapposizioni e sulla logica del nemico perché nei valori di Chiara Lubich c’è una visione di società e questa è politica, questo è non tirarsi fuori».
Il dialogo che segue apre spaccati sulle ferite del nostro tempo: il rapporto con il mondo musulmano, le guerre e le epidemie africane, le calamità naturali del sudest asiatico. Pasquale Ferrara, a proposito del rapporto con l’Islam, con le fedi, con la diversità ribadisce che «il dialogo non è l’arma dei deboli, ma progetti di azioni comuni che non sono belle iniziative ma operazioni che sanno costruire le fondamenta dello spazio pubblico, da cui il dialogo non può non proiettarsi. Dialogo diventa pensiero e progetto di futuro in cui mettere in gioco il positivo delle proprie identità». L’economista Luigino Bruni a proposito delle enormi disparità sociali invita i giovani «a studiare molto e ad imparare bene un mestiere, per non fermarsi agli effetti della povertà o delle discriminazioni per individuare le cause e innescare il cambiamento, perché pochi e ben motivati posso davvero dare una svolta». E cita la campagna di Slotmob, partita da quattro persone e ora capace di cambiare la legge dello stato; ricorda la marcia del sale di Gandhi che portò all’indipendenza dell’India. Conclude ricordando che «la felicità più importante non è la nostra ma quella degli altri e quindi serve impegnarci con creatività a risolvere problemi e trovare i beni e mettersi insieme per fare cose nuove».
Il senso comunitario dei progetti messi in atto dai giovani dei Focolari e monitorati dall’Osservatorio della fraternità previsto dallo United world project esplicita secondo Paolo Frizzi la «prospettiva antropologica e civile del carisma dell’unità capace di forgiare un’umanità nuova in grado di condividere azioni di vita a partire anche dalle differenze per costruire cose durature con l’orizzonte del mondo». Si conclude con un appello alla politica che impegna i parlamentari presenti a rispondere con i fatti alle richieste comuni dei giovani europei e non, sul commercio di armi, sull’istruzione e sulle diseguaglianze, sulla legalità, sulle crisi umanitarie del Mediterraneo e persino sul controllo democratico delle scelte politiche. “La fraternità in cammino”, titolo scelto per la manifestazione vuole passi concreti e comuni da politica e cittadini. La votazione unanime dei presenti lo ha confermato. di Maddalena Maltese fonte: Città Nuova online
Fraternità in cammino: rivedi la diretta streaming
Mar 10, 2015 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
«La strada per un mondo di pace è lunga. Intraprenderla richiede coraggio, senza vacillare di fronte alla sofferenza, al dolore e alla sconfitta». Così si esprime Val Fajardo, un giovane dei Focolari, al termine dei 5 giorni del “Progetto Uniti per la Pace 2015”, a metà febbraio presso la cittadella “Mariapoli Pace”, a Tagaytay City (Filippine). La conferenza, promossa da YSEALI (Young Southeast Asian Leaders Initiative) – che mira a rafforzare nei giovani lo sviluppo della leadership e le reti nel Sud-est asiatico –, con la collaborazione del Movimento dei Focolari, ha riunito 30 giovani leader da Thailandia, Filippine e Indonesia per discutere sui conflitti religiosi e culturali nella regione dell’ASEAN (Associazione delle nazioni dell’Asia sudorientale) e per condividere le migliori pratiche atte a mitigarli. I delegati erano di diversi ambiti e di varia provenienza – blogger di moda, consiglieri presidenziali, insegnanti, giornalisti, studenti, responsabili di ONG e operatori sociali – tutti impegnati a lavorare per la pace. Il gruppo ha cercato di addentrarsi nella comprensione dei conflitti per lasciarsi poi guidare dall’ottica del dialogo interreligioso e interculturale. Da qui è passato all’analisi del paradigma della fraternità, che porta all’unità e alla reciprocità ed evidenzia il potere dell’azione collettiva, che sono componenti essenziali alla costruzione della pace.
Spinti dal disperato bisogno di pace nel mondo, i giovani delegati hanno lavorato intensamente anche su proposte di progetti per affrontare la mitigazione e la risoluzione dei conflitti, da attuare simultaneamente nei loro paesi: “Peace Attack” in Indonesia; “Youth Leaders for Peace Camp” in Thailandia; e “Peace for real” nelle Filippine. I vari workshop hanno evidenziato la forza, la creatività e l’impegno di ogni partecipante. In tutti emergeva l’esigenza di coinvolgere giovani e adulti, ciascuno come protagonista di pace. «La costruzione di un mondo unito comporta necessariamente che lasciamo i nostri accampamenti per uscire allo scoperto. Ma non siamo soli nei nostri sforzi. Ci sono altri con cui possiamo condividere questi obiettivi. È arrivato il momento di impegnarci tutti insieme».
Nikko Yumul, dei Focolari, tra i coordinatori del programma afferma: «I giovani sono nella fase della vita in cui l’attrattiva a realizzare progetti, anche grandi, è al culmine. Così la costruzione della pace sarà in loro come una scintilla che diventa incendio. È solo questione di tempo». A conclusione è stato inaugurato un “Parco della Pace”, come simbolo del progetto 2015, e i delegati hanno piantato alberi in una scuola pubblica vicino alla Mariapoli Pace. Al centro del parco il “Dado della pace“, sui lati del quale sono riportati i principi per la costruzione della pace. Presenti all’inaugurazione autorità civili locali, presidi, docenti e studenti. Al Movimento dei Focolari è stato chiesto di essere partner in questo progetto fino a settembre 2015. Si è istituito così un comitato al fine di progettare il contenuto del programma e selezionare adeguate risorse umane, nella convinzione che perseguire l’obiettivo della fraternità universale è la via per risolvere i conflitti. Fonte: New City Press Philippines (altro…)