Ott 18, 2011 | Centro internazionale, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«L’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’Istituto Universitario Sophia, giunto al suo quarto anno di vita, costituisce un’occasione indubbiamente opportuna per soffermarsi a considerare brevemente il tratto di cammino compiuto finora, al fine di trarne motivo per quanto ancora ci attende. I risultati accademici conseguiti costituiscono un dato incoraggiante. Ne sono espressione particolarmente eloquente i lavori di tesi che hanno completato il percorso di vari studenti. Infatti, essi risultano essere il frutto non solo di un impegno intellettuale portato avanti con serietà e competenza, ma anche di un’esperienza dai tratti indubbiamente unici. Secondo lo spirito del carisma dell’unità che anima l’Istituto, questa esperienza coniuga il pensiero con la vita concreta, la centralità dello studio con la valorizzazione dei rapporti da costruire ed alimentare quotidianamente in seno all’intera Comunità accademica. Tutto ciò ci consente di guardare al futuro di Sophia con ottimismo realistico, cioè con lo sguardo di chi, pur conscio delle inevitabili difficoltà del cammino, persegue sicuro un disegno di luce che gli è stato manifestato e che già vede, seppure in germe, attuarsi. E perché questo disegno che Sophia custodisce si realizzi sempre più pienamente, desidero quest’anno focalizzare la vostra attenzione su uno dei cardini fondamentali attorno a cui si sviluppa anche l’esperienza di Sophia: la vita della Parola, invitandovi a lasciarvi pervadere profondamente da essa, cioè dal modo di pensare, di volere, di amare di Gesù. Vivere la Parola, lasciarsi vivere dalla Parola: a questo ci esortava Chiara Lubich, riconoscendo in ciò una condizione indispensabile per accedere ad un nuovo modo di essere e di conoscere. Infatti, solo un uomo trasformato dalla Parola può conseguire una vera conversione della propria mente. Può divenire trasmettitore credibile della verità non solo annunciata ma vissuta. Può incidere efficacemente nei vari contesti sociali e culturali dove si trova ad operare, immettendovi il germe fecondo della vita del Vangelo. Di tutto ciò, grazie all’apporto di ciascuno di voi, Sophia può farsi sempre più autentica testimonianza. Questo è l’augurio che sentitamente vi porgo». Maria Voce
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Ott 17, 2011 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
«Speranze e dubbi. Sono questi i sentimenti che abbiamo in cuore quando arriviamo allo IUS”, racconta Gabriel Almeida, rappresentante degli studenti. “Sophia è per noi la risposta a una chiamata personale che Dio rivolge a ciascuno e che s’incontra con la storia di tanti, pronti ad essere sempre meglio una comunità itinerante desiderosa di costruire , non senza fatica, la civiltà dell’amore». Si respira aria di cambiamento, di crescita e di novità all’alba di questo IV° anno accademico dello IUS, alla cui inaugurazione hanno preso parte il 17 ottobre a Loppiano circa un migliaio fra docenti, studenti, amici da tutt’Italia; poi sindaci della Toscana, personalità politiche e religiose, oltre a diversi professori universitari provenienti da vari istituti europei con i quali Sophia sta stabilendo proficue relazioni di studio. «Sophia è una realtà giovane nel suo atto fondativo – ha affermato Mons. Betori, Gran Cancelliere dell’Istituto e arcivescovo di Firenze, nel suo saluto d’apertura, – ma che trova ampio spazio all’interno del mondo accademico, (…) in cui le è stato possibile avanzare una propria nuova proposta nel contesto culturale attuale all’insegna del dialogo e della comunione». «Rivolgo a voi la stessa esortazione del Papa al Seminario di Freiburg: “Noi siamo Chiesa. Siamolo! Siamolo proprio nell’aprirci nell’andare al di là di noi stessi e nell’essere insieme agli altri”».
I risultati conseguiti da Sophia in questi primi quattro anni di vita appaiono incoraggianti: sono 83 gli studenti ordinari iscritti fino ad ora al corso di Laurea magistrale, di cui 34 quest’anno. 33 hanno discusso il lavoro di tesi e conseguito il titolo accademico in “Fondamenti e prospettive di una cultura dell’unità”. 15 sono gli iscritti al ciclo di dottorato, mentre 7 provengono da percorsi di laurea magistrale presso altre istituzioni accademiche e stanno acquisendo i crediti necessari per accedere al dottorato. Da notare anche la presenza di 31 studenti non ordinari per i quali sono stati approntati percorsi di studio personalizzati. E sono proprio i risultati accademici a costituire il dato più incoraggiante dello IUS, come sottolinea Maria Voce, vice Gran Cancelliere e presidente dei Focolari: «Ogni volta che firmo un attestato, sento la gioia di dire che un altro è arrivato ad assorbire i principi di questa cultura dell’unità per portarla nel mondo». «Quanto costruito fino adesso ci consente di guardare al futuro di Sophia con ottimismo realistico». E fissa nella vita della Parola evangelica il cardine fondamentale su cui sviluppare anche l’esperienza di Sophia: «Vi invito a lasciarvi pervadere profondamente da essa, cioè dal modo di pensare, di volere, di amare di Gesù».
Nell’illustrare le sfide e le prospettive per il futuro di questa comunità accademica, il preside Piero Coda spiega come sia oggi necessaria una riqualificazione del corso di studi, così da rendere i titoli più rispondenti a livello scientifico e maggiormente spendibili sul piano accademico e professionale. “Per questo sono in fase di definizione tre nuovi corsi di laurea specialistica in Studi politici, Economia e management, Ontologia trinitaria”. Uno spazio più ampio all’interno dell’Istituto verrà dato allo studio e alla ricerca delle Scienze Sociali, grazie all’istituzione della cattedra in “Fondamenti di studi sociali” e ad un prossimo congresso in collaborazione con l’Università di Trento. Vera Araujo, sociologa brasiliana, nella prolusione ufficiale, afferma la propria convinzione che «Non c’è mai stato un periodo migliore di questo per essere un sociologo”. “Anche noi vogliamo dire una parola sulla possibilità di trovare nuovi paradigmi e modelli: (…) la persona, la fraternità, la comunione, l’amore-agape, l’unità. Non solo concetti o paradigmi, ma attrezzi da mettere nella cassetta da lavoro degli operatori del sociale». Riflessione che ha il sapore di un incoraggiamento e di un augurio non solo per la nuova sociologia, ma anche – e forse soprattutto – per l’avventura accademica di Sophia, chiamata ad irrorare la società di una cultura nuova. [nggallery id=72] Altre foto: Flickr photostream (altro…)
Ott 17, 2011 | Centro internazionale, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
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Di nuovo ai blocchi di partenza: lunedì 17 ottobre la comunità accademica dello IUS si ritrova presso l’Auditorium di Loppiano a partire dalle ore 10,30 per l’inaugurazione del quarto anno accademico. La giornata vede presenti, oltre agli studenti, ai docenti e allo staff dell’Istituto, anche gruppi di amici da tutta Italia e oltre, studenti che si avvicinano curiosi alla proposta formativa di Sophia e giovani già laureati nei corsi precedenti, docenti di altre università invitati per l’occasione, personalità della vita economica e politica del territorio, accanto agli abitanti del Centro internazionale di Loppiano che è partecipe del percorso dello IUS fin dal suo avvio. Anche quest’anno presenti alla cerimonia d’inaugurazione la presidente del Movimento dei focolari, dott. Maria Voce e l’arcivescovo di Firenze, mons. Giuseppe Betori, che rappresentano le maggiori autorità accademiche. C’è attesa per la prolusione della sociologa Vera Araújo, in un momento in cui la grave crisi che attraversa l’Europa e l’Occidente, che è anzitutto di matrice culturale, pone in primo piano la questione antropologica. A quattro anni dalla costituzione dello IUS, la domanda è lecita: quale orizzonte si profila oggi? Nonostante sia tuttora aperta la sperimentazione del primo quinquennio, da una primissima valutazione emergono dati incoraggianti. Sono circa 150 gli studenti che, dal 2008 ad oggi, hanno frequentato e seguono i corsi, 30 i laureati, mentre entro l’anno accademico, alla laurea magistrale in Fondamenti e Prospettive di una cultura di unità, già consolidata, si aggiungeranno altri tre percorsi di laurea specialistica in Studi politici, Economia e management, Ontologia trinitaria. “La caratteristica matrice interdisciplinare di Sophia emerge con chiarezza dai singoli curricola, dai temi di ricerca dei dipartimenti e dai seminari, dai lavori delle tesi di laurea e di dottorato; un percorso, quest’ultimo, che si sta stagliando in modo interessante e forse inatteso”, aggiunge il preside Piero Coda, che analizzerà questi dati nella sua relazione annuale. “E sono oltre una dozzina i centri universitari nel mondo (dal Brasile all’Austria, dall’Ungheria al Messico) che hanno avviato rapporti di collaborazione e di reciproco riconoscimento dei percorsi di studi”. Non manca infine la prospettiva degli studenti, di quanti cioè sfidano ogni giorno la novità di vita e di pensiero di Sophia e la arricchiscono della loro adesione attiva.
Set 10, 2011 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
La “primavera araba” e il complesso scenario di relazioni politiche e giuridiche del quadrante medio-orientale, sono stati al centro del Seminario di studio che si è recentemente concluso nel Trentino (27-30 agosto 2011), promosso dall’Istituto Universitario Sophia, in collaborazione con Mppu/Movimento politico per l’unità e Ced/Comunione e Diritto. L’iniziativa, che ha usufruito del contributo della Provincia di Trento e della collaborazione delle amministrazioni locali della Valle del Primiero, rappresenta la prima edizione di un più articolato progetto pluriennale di ricerca rivolto a giovani universitari, per incrementare, all’interno dei loro percorsi formativi, accademici e professionali, una “cultura della fraternità universale” tra popoli e culture. Caratteristica dell’esperienza è stata la possibilità di mettere in comunicazione competenze e linguaggi disciplinari diversi per approfondire un tema multidimensionale, in una stretta interazione tra docenti e studenti di area giuridica e politologica, gran parte dei quali già collegati tra loro per la partecipazione a precedenti iniziative (come i seminari estivi promossi da CeD/Comunione e Diritto, e le “Scuole di partecipazione” del Mppu/Movimento politico per l’unità). E tale approccio inter-disciplinare, caratteristico dell’esperienza formativa dello IUS, ha interessato e coinvolto, confermandosi uno strumento imprescindibile sia per una seria analisi e comprensione degli eventi, sia per intervenire su di essi. Il programma ha chiesto concentrazione e impegno personale a ciascuno dei partecipanti – complessivamente cinquanta persone, di cui 38 giovani – offrendo allo stesso tempo, per la straordinaria bellezza dell’ambiente naturalistico in cui si è svolto, le Dolomiti del Primiero, tempi adeguati anche per la conoscenza reciproca e lo svago. Ma a portare su quelle montagne la Summer School non è stato solo lo splendido paesaggio e la temperatura mite. Ad agire da catalizzatore è stato anzitutto il riferimento all’esperienza di Chiara Lubich e del primo gruppo del nascente Movimento dei focolari che, in questa stessa vallata, lungo gli anni ’50, si trovò a vivere alcune tappe che hanno segnato in modo indelebile il suo sviluppo. Fu allora che si intuì con maggiore chiarezza la forza carismatica dell’idea dell’unità e della sua traduzione in un diverso modello di socialità umana, illuminato dalla fraternità universale. Un principio che, anche in questi giorni, ha saputo offrire chiavi inedite di lettura e di azione, andando oltre la frammentarietà di risposte dettate dall’emergenza, con la forza di un pensiero nuovo. Come dare continuità all’iniziativa? In chiusura, all’entusiasmo dei giovani si è aggiunta la concretezza e la capacità di progetto del presidente della Comunità di Valle, del sindaco di Tonadico e di altri amministratori del territorio, con i quali si sono già tracciate alcune piste. Ciò che si intravede è la possibilità che il Primiero ospiti annualmente una settimana di studi internazionali, proposta dal team di Sophia in collaborazione con altre reti di esperti, mettendo a fuoco ogni anno un tema specifico trattato in modo interdisciplinare. Fonte: http://www.mppu.org/ – 6 settembre 2011 (altro…)
Ago 28, 2011 | Chiara Lubich, Cultura, Focolari nel Mondo, Spiritualità
In una lettera degli anni Quaranta, Chiara Lubich scriveva una frase folgorante: «Vedi, io sono un’anima che passa per questo mondo. Ho visto tante cose belle e buone e sono sempre stata attratta solo da quelle. Un giorno (indefinito giorno) ho visto una luce. Mi parve più bella delle altre cose belle e la seguii. Mi accorsi che era la Verità». La sua aspirazione, appena diplomata come maestra, era di frequentare l’università cattolica di Milano. Pensava: «È cattolica, parleranno di Dio, mi insegneranno tante cose di Dio». Un concorso permetteva a 33 candidati di accedervi gratuitamente. Chiara risultò trentaquattresima. Le sembrò di aver perso una grande occasione. Tra le lacrime, una voce però si fece largo nel turbinio del suo cuore: «Sarò io il tuo maestro!». L’aspetto dello studio ha in questa risposta interiore il suo riferimento. Più avanti, nel 1980, spiegava ancora: «Già nel ‘44 Gesù ha chiesto a me di lasciare lo studio e di mettere i libri in soffitta (…). Affamata di verità, avevo visto l’assurdo di cercarla attraverso lo studio della filosofia quando la potevo trovare in Gesù, verità incarnata. E ho lasciato di studiare per seguire Gesù. (…) Lì, in quell’episodio, c’è un preludio di quello che sarebbe fiorito col tempo nel Movimento. Avremmo visto splendere una luce, ma essa sarebbe stata l’anima di una vita. (…) Dopo quella rinuncia o meglio, dopo quella scelta che Dio ha chiesto a me, la luce è venuta veramente abbondante. Essa ci ha illuminati sulla spiritualità che Dio voleva da noi, essa ha plasmato giorno dopo giorno l’Opera che si andava sviluppando. Noi abbiamo chiamato questa luce ‘sapienza’. (…) Ed abbiamo capito che la sapienza era fondamentalmente il nostro nuovo studio, lo studio di tutti i membri dell’Opera di Maria (…). Pur avendo lasciato già nel ‘43-‘44 gli studi, nel 1950 sentii la necessità di riprendere i libri in mano e di studiare teologia. Sentivo il bisogno di poggiare le tante intuizioni di quel periodo su una base sicura». Numerosi sono i luoghi in cui si realizza la cultura dell’unità, ad esempio, la cosiddetta “Scuola Abbà”, che cura la dottrina che sgorga dal carisma dell’unità, che è alla sorgente di numerose iniziative che permeano i vari campi del pensiero e della vita. L’Università Popolare Mariana, finalizzata a fornire una formazione teologica di base ai membri del Movimento. Altre scuole e corsi orientati agli scopi specifici del Movimento. Nel campo editoriale l’editrice Città Nuova, con numerose pubblicazioni in varie lingue, e la rivista di cultura Nuova Umanità. Infine, dal 2008, l’Istituto Universitario Sophia con sede a Loppiano (Incisa V. – Firenze). (altro…)