Movimento dei Focolari

Grazie dalla Svizzera

 

Mollens, 12 agosto 2010

Ieri, nella ricorrenza sempre viva di Santa Chiara, innumerevoli persone nel mondo intero si sono radunate spontaneamente in piccoli e grandi gruppi per festeggiare Chiara e il suo Carisma.

Vorrei ringraziare i moltissimi che – per lettera, email o sms – si sono uniti a noi, comunicandomi il rinnovato e gioioso impegno a testimoniarlo e ad irradiare dovunque la sua luce.

Maria Voce (Emmaus)

Un’economia a servizio dei popoli

Una cittadella di persone

8 agosto 2010: splendida giornata di sole a Krizevci in Croazia. E non solo come tempo atmosferico. Un passante casuale, infatti, noterebbe forse una gioia di particolare intensità sui volti degli abitanti della cittadella Faro. In particolare tra le focolarine e i focolarini che, dai paesi circostanti in cui vivono – Croazia, Serbia, Macedonia, Bosnia Erzegovina, Moldavia, Romania e Bulgaria –, sono qui convenuti per incontrare Emmaus, la presidente dei Focolari, la “loro” presidente. Innamorati di Dio Le hanno parlato della vita in mezzo a popoli tanto diversi, divisi nella storia da muri dolorosi di guerre e incomprensioni. Le hanno raccontato gioie e difficoltà, speranze e decisioni: “O viviamo da innamorati di Dio o non ha senso quello che facciamo”. Emmaus ha risposto ringraziandoli per la loro fedeltà, perché “pur di tante lingue, fedi e provenienze, tutti appartenete all’unico popolo di Dio”. Le ha fatto eco Giancarlo, il copresidente, colpito dal vederli così fortemente “cuore e servizio” delle comunità. Raggio di sole Nel pomeriggio, per gli ospiti visita alla scuola dell’infanzia “Raggio di sole”. Sorta nel 1995, con 4 sezioni miste per 110 bambini dai 3 ai 6 anni è oggi il fiore all’occhiello non solo della Mariapoli Faro, ma anche dell’intera città. Subito dopo la guerra, infatti, i focolarini chiesero al comune di Krizevci quale fosse un bisogno primario della popolazione e la risposta fu, appunto, la scuola dell’infanzia. Con gli aiuti ricevuti dall’estero, tanta fantasia e iniziative concrete, iniziò allora un’avventura educativa che oggi è modello sia per la Croazia che per altre nazioni. Integrando la pedagogia agazziana con i principi educativi frutto del carisma di Chiara Lubich – in particolare la cultura del dare, l’educazione al difficile, al dolore, alla pace, l’accoglienza del diverso e l’arte di amare –, si lavora per la formazione integrale della personalità dei bambini e lo sviluppo delle loro capacità cognitive e comunicative. Dopo 15 anni di attività, grazie anche alla collaborazione con Educazione e Unità, l’esperienza fatta diventa contributo scientifico prezioso per enucleare i paradigmi della pedagogia di comunione anche a livello accademico, come nelle facoltà pedagogiche di Zagabria (Croazia) e Skopje (Macedonia). Ideale e famiglie In serata, l’incontro con le famiglie che vivono nella cittadella, e contribuiscono, tra l’altro, anche a dar vita alle aziendine di Economia di Comunione  collegate. Bella gente, famiglie unite che hanno attraversato l’orrore della guerra senza perdere la fiducia nell’amore di Dio che tutto vince. Tante le testimonianze, semplici e concrete: “Siamo fortunati, i nostri figli fin da piccoli respirano questo clima di amore scambievole”. “Qui impariamo a vivere onestamente il nostro essere cittadini responsabili”. “Ogni giorno, dopo il lavoro, tornando alla cittadella ci rendiamo conto di quanto sia importante per noi questo ideale”. “Siamo venuti qui per aiutare altre famiglie e abbiamo ricevuto il centuplo”. Emmaus conferma: “La cittadella è fatta di case, alberi e vialetti, ma soprattutto di persone che testimoniano l’amore reciproco e danno questa impronta anche alle pietre, alle case accoglienti e armoniose, a tutto. Se non ci foste voi la cittadella non esisterebbe. E’ il vostro amore scambievole che ne giustifica il nome, Faro, accendendone la luce”. “ – conclude il co-presidente Giancarlo Faletti –, è merito vostro perché avete creduto nella possibilità di essere cittadella e, con la vostra forza e costanza, siete promessa di tanti frutti in futuro”.

Giulio Meazzini

Altre immagini della visita alla Cittadella Faro: Galleria di foto

 

Un’economia a servizio dei popoli

Una risposta d’amore

Benedettini, Trinitari, Agostiniani, Salesiani, Premonstratensi, Dehoniani e religiosi di altri antichi e nuovi carismi: si ritrovano il 7 agosto, provenienti da vari continenti, in una cittadina croata situata tra verdi colline a un’ora da Zagabria, Krizevci, nel cui tessuto urbano è incastonata la Mariapoli Faro. Un incontro annuale ormai abituale per i rappresentanti dei tanti religiosi che hanno innestato la linfa nuova della spiritualità dell’unità sulla radice del carisma dei propri fondatori. Anche quest’anno il programma è arricchito dalla presenza di Emmaus, Maria Voce, presidente del Movimento dei focolari, che per la prima volta visita un paese dell’est Europa: “Ovunque si trova la stessa famiglia di Chiara”, esordisce incontrandoli. La volontà di Dio Nel dialogo con i religiosi, Emmaus, insieme al copresidente, Giancarlo Faletti, tocca vari punti importanti per la vita di tutto il Movimento nell’anno sociale che si apre dopo l’estate. “Durante l’anno passato abbiamo meditato l’amore di Dio e da lui ci siamo lasciati amare: gioie, difficoltà, provvidenze inattese, tutti sono stati segni, in modi diversi, del suo amore. Nell’anno che sta per iniziare, mi sembra che lui ci sfidi a rispondere, per vedere cosa sappiamo fare e dove ci può portare la reciprocità. Fare dunque la sua volontà risvegliando la nostra tensione alla santità. Ma non da soli: possiamo farcela solo in unità. Santità collettiva, dunque, santità dell’Opera tutta. Fare la volontà di Dio sarà la nostra risposta di amore”. Più bella Un religioso chiede come si può aiutare la Chiesa in questo momento difficile. Emmaus risponde con la sua abituale immediatezza e serenità: “Ho l’impressione che la Madonna voglia fare una carezza alla Chiesa, che la voglia bella, anche attraverso di noi. L’Opera di Maria, se è se stessa, contribuisce come una figlia piccola a fare più bella sua madre”. Sulla stessa linea, il copresidente Faletti sottolinea che i momenti di difficoltà aiutano a far cadere il superfluo, tutto quello che non è Dio. Il dialogo prosegue mettendo in evidenza la fantasia, l’iniziativa, il coinvolgimento richiesti, più che nel passato, ad ogni religioso: essere lievito propositivo nelle comunità del mondo, sentirsi ognuno responsabile non solo della propria piccola o grande area di attività, ma di tutti, in modo da andare avanti “a corpo”. Difficoltà e ottimismo Non mancano domande impegnative, come quella relativa alla difficoltà, per i religiosi, di portare oggi il Vangelo alla gente. “Anche nel nostro passato ci sono stati momenti e luoghi dove non potevamo fare manifestazioni, o incontrarci, o addirittura parlare di Vangelo – puntualizza Giancarlo Falletti –. Non avevamo niente, eppure proprio lì è venuto in evidenza il centro della nostra vita: tenere Gesù sempre presente in mezzo a noi”. “Non è una parola o un concetto – aggiunge Emmaus –, ma una persona, un compagno, la possibilità di non essere soli, di sapere cosa fare in ogni situazione, senza rischiare di essere la brutta copia del passato. La realtà socio-ecclesiale infatti oggi è diversa dal passato, per cui non possiamo ripetere le stesse cose di 25 anni fa. E siccome Dio ha qualcosa da dire, anche attraverso di noi, alle persone del nostro tempo, dobbiamo attualizzare quello che il nostro carisma suggerisce, per la Chiesa e la società di oggi. Questa sfida è anche al centro della mia esperienza di presidente”. E conclude: “Che bella famiglia ci ha donato Chiara! Non riesco a non essere ottimista”. Faro Segue la Messa, concelebrata nella cornice della splendida cattedrale greco cattolico di Krizevci. Infine, alcune comunità del Movimento offrono ad Emmaus e Giancarlo, ai religiosi ed anche ai gen (i giovani dei Focolari), qui riuniti da tutto il mondo per la loro scuola annuale, un momento di festa, con canzoni, scenette comiche, costumi e dolci tipici dei loro paesi.Nel saluto finale, Emmaus sottolinea quello che è stato lo sfondo di tutta la giornata: “L’amore scambievole tra tutti ha permesso di fare di tanti popoli e lingue presenti qui alla Mariapoli Faro un’unica armonia. Se ognuno, tornando, porterà nel suo paese questa armonia, allora veramente la cittadella sarà un faro per tanti”.

Giulio Meazzini

Altre immagini della visita alla Cittadella Faro: Galleria di foto

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Un’economia a servizio dei popoli

Faro, un nome profetico

Un nome profetico: Faro. Faro di luce per tutti coloro che la visiteranno, luogo di incontro e formazione per persone di varie nazioni, Chiese, religioni e uomini di buona volontà. In questi decenni si è manifestata davvero tale, arrivando ad accogliere – ad oggi – oltre 4.000 visitatori ogni anno, e mettendosi al servizio di corsi di formazione internazionali, campi di lavoro, incontri culturali, e di carattere ecumenico e interreligioso. E’ in  circostanze ostili a qualsiasi tipo di raggruppamento di persone che la spiritualità dell’unità si affaccia in Croazia all’inizio degli anni ’60, e nonostante questo, lo stile di vita basato sul Vangelo, promosso dai Focolari, è andato dilagando nelle varie parti del Paese. Una ex-residenza vescovile non in uso, alcune case e 22 ettari di terra a Križevci, a 60 km da Zagabria, sono state messe a disposizione al Movimento negli anni ’80, proprio quando si stava cercando un posto stabile per gli incontri. “Potrebbe essere un punto di incontro per i paesi socialisti!“ ha esclamato Chiara Lubich. Dieci anni dopo, la profezia si è realizzata, col contributo di tanti che si sono rimboccati le maniche per trasformare i vecchi edifici (le stalle, le officine, la residenza e le curie in stato precario) nell’attuale “Centro Mariapoli“, che adesso offre gli ambienti idonei per corsi di formazione. Negli anni della guerra ’91-’95 tanti che dalla Serbia, Bosnia, Croazia sono passati hanno potuto ritrovare la forza di perdonare e di ricominciare. Alcune famiglie si sono stabilite qui. E per educare alla fraternità le nuove generazioni è cominciata la scuola materna „Raggio di sole“. Dopo il lancio dell’Economia di Comunione in Brasile, anche nella cittadella Faro nascono le prime aziendine per dare un lavoro ai nuovi arrivati. Un momento storico è stata la visita di Chiara nell’aprile ’99 che ha dato una nuova luce a tutte le realtà esistenti lasciando un’impronta indelebile in tutti gli abitanti, nella stessa città di Križevci e oltre. E’ in questo contesto che si svolgerà dal 6 al 10 agosto prossimi la visita della Presidente dei Focolari Maria Voce, e del Copresidente Giancarlo Faletti. Una visita informale, il cui “pretesto“ è l’appuntamento in agenda con la segreteria internazionale dei religiosi – una delle 22 diramazioni del Movimento dei Focolari – previsto per il 7 agosto, ma che comprenderà anche momenti di dialogo con i focolarini e gli altri abitanti della cittadella. Attualmente nella cittadella – oltre i centri dei Focolari e le famiglie che vi abitano stabilmente – sono presenti alcune attività produttive dell’EdC: un’impresa agricola con il prugneto (15ettari), il punto-vendita all’ingrosso di fiori “Plantart“, l’autofficina “Bestim“, oltre alla ditta “Stellae Fari“ che comprende un calzeificio, un parrucchiere, la vendita di prodotti di una ditta EdC italiana. Nella scuola materna „Raggio di sole“ lavorano 19 operatori per  110 bambini che, nell’ambito della pedagogia di comunione, crescono nella cultura della solidarietà e reciprocità. La sua irradiazione penetra nella Croazia e oltre con frutti spesso inaspettati. E’ un prezioso laboratorio che offre spunti per l’elaborazione delle linee della pedagogia di comunione, anche alle Università di Zagabria e di Skopje. Si muovono alcuni passi anche nel settore dello Sport. La collaborazione con le strutture locali ha avuto una progressiva apertura, fino al riconoscimento pubblico che recentemente la città di Križevci ha dato al Movimento dei Focolari. (altro…)