21 Mag 2014 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale
Il peggio probabilmente è passato, dopo l’alluvione che si è abbattuta su Croazia, Serbia e Bosnia-Erzegovina. Per ora si contano una cinquantina di vittime, ma si tratta di un bilancio provvisorio; e la situazione rimane particolarmente critica nelle regioni bagnate dal fiume Sava – compresa Belgrado -, dove sono partite le operazioni di evacuazione che hanno coinvolto sinora 25 mila persone su 400 mila che vi abitano. Intanto arrivano i primi aiuti dall’estero – anche l’Italia, ha annunciato il ministro degli Esteri Mogherini, ha stanziato 300 mila euro -; ma la solidarietà è più che mai viva anche tra le popolazioni colpite. Željka di Slavonski Brod – una delle città sulla Sava – ci scrive: «I social network sono pieni di parole d’incoraggiamento e sostegno, e le persone si offrono per aiutarsi gli uni gli altri. Quelli che non possono fare niente pregano; gli altri portano da bere e da mangiare a quelli che stanno riempiendo i sacchi con la sabbia per fare degli argini». Sono infatti migliaia i volontari che giorno e notte costruiscono gli argini, o raccolgono aiuti per chi ha perso tutto e si trova nei centri di accoglienza. In tutta la Croazia moltissime realtà – dalla Caritas, alle aziende, alle parrocchie, ai movimenti – si sono mobilitate per aiutare: così chi porta aiuti non paga l’autostrada e le compagnie telefoniche forniscono internet e chiamate gratis nei posti colpiti. Anche alcuni membri del Movimento dei Focolari si sono offerti di andare nel centro-sud del Paese per portare soccorso: «Di un aiuto più concreto ci sarà bisogno quando si dovranno sistemare le case – spiegano -, ma purtroppo molte non sono più abitabili». Ma non mancano le iniziative dei singoli: un barista ha messo a disposizione il suo locale come punto di raccolta per gli aiuti, e ha donato tutto il guadagno di una giornata rendendo i clienti partecipi dell’iniziativa.
Ancora di più sono state però colpite Bosnia, Erzegovina e Serbia, tanto che la Croazia stessa ha raccolto e inviato subito aiuti, pur essendo essa stessa in difficoltà. La città serba più colpita è Obrenovac, dove è stata disposta l’evacuazione di tutti i 20.000 abitanti. «Il pericolo non è finito – scrivono dalle comunità locali dei Focolari -, soprattutto per la minaccia di frane. Inoltre, tutta la produzione agricola è andata distrutta, per cui c’è e ci sarà nei giorni a venire carenza di cibo». Fortunatamente anche qui si sono subito mobilitati in gran numero i volontari, e stanno affluendo aiuti dalla Russia, dall’UE e dai Paesi vicini. «Questa solidarietà fa davvero impressione – proseguono -. Anche la Chiesa cattolica, che è una minoranza nel Paese, attraverso la Caritas si è subito attivata per raccogliere aiuti e, attraverso le strutture dello Stato, sta distribuendo viveri ai più bisognosi per un valore totale di 30 mila euro. Qui nessuno guarda se sei ortodosso, cattolico, o di un’altra religione». Alcune parrocchie hanno messo a disposizione le proprie strutture, come ad esempio a Sid, dove la grande casa vescovile accoglie i rifugiati – in maggioranza ortodossi -, mentre i parrocchiani preparano loro da mangiare. Domenica 25 maggio nelle cinque diocesi della Serbia le offerte raccolte durante le messe verranno destinate agli aiuti per le zone più colpite. Per aiutare la popolazione colpita dalle inondazioni, si può versare un contributo sul conto corrente dell’AMU, con la causale EMERGENZA BALCANI: Associazione Azione per un Mondo Unito – Onlus Conto corrente presso Banca Popolare Etica, filiale di Roma Codice IBAN: IT16G0501803200000000120434 Codice SWIFT/BIC CCRTIT2184D (altro…)
21 Mag 2014 | Chiara Lubich, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
Focolari e Rissho Kosei Kai: un ponte che continua a reggere felicemente, gettato anni orsono dai rispettivi fondatori, Chiara Lubich e Nikkyo Niwano. Sin dall’inizio degli anni ‘80, infatti hanno avviato, a partire da una semplice amicizia personale, un cammino di iniziative comuni tra i due movimenti religiosi, quello cristiano dei Focolari e quello buddhista della Risho Kosei Kai (RKK). Il 3 il 4 maggio scorsi, infatti, una delegazione di sette giovani del Movimento dei Focolari provenienti da tutto il mondo ha partecipato a Tokyo al Simposio dei giovani buddhisti e cristiani promosso dai due Movimenti, sul tema «Conserviamo la nostra fede nella vita quotidiana e ne trasmettiamo la gioia». Un viaggio – esteso dal 30 aprile all’8 maggio – che non è stato soltanto un semplice assistere ad una conferenza: «Il programma lo abbiamo preparato assieme alla RKK e ai Focolari del Giappone di cui siamo poi stati ospiti – spiegano i partecipanti -, e abbiamo vissuto la preparazione e il viaggio stesso come un’occasione per conoscere più in profondità la storia dell’amicizia con la RKK e consolidarla. Un piccolo passo nel dialogo con i nostri amici buddhisti, ma importante nel più grande ambito del dialogo interreligioso». Né ci sono stati momenti di scambio soltanto nell’ambito del Simposio: il 2 maggio la delegazione internazionale dei giovani ha trascorso una giornata con gli studenti del Seminario di Gakurin e incontrato il preside della scuola, mentre il 6 maggio è stata la volta della comunità dei Focolari di Tokyo, della quale fanno parte anche alcuni buddhisti, con momenti di dialogo ed esperienze.
Conoscere un Paese, poi, significa anche avvicinarsi alla sua storia e alla sua cultura: così il 5 maggio il gruppo ha visitato la capitale, e il 7 il santuario di Enoshima Hase-dera. Per quanto riguarda il Simposio, i partecipanti hanno ripercorso la storia dell’amicizia fra la RKK – che conta sei milioni di aderenti, risultando così il secondo movimento buddhista per consistenza numerica – e Focolari, presentati a turno dalle due parti; si sono poi succeduti gli interventi sul tema scelto per il confronto, accompagnati dalle esperienze dei giovani dei Focolari e della RKK, nonché vari momenti di dialogo e workshop. Nel secondo giorno di Simposio i giovani hanno portato i loro saluti all’attuale presidente della RKK, Nichiko Niwano, intervenuto assieme alla moglie per il memorial day (la ricorrenza della morte del fondatore, celebrata il 4 di ogni mese). Numerose le testimonianze lasciate dai giovani di entrambi i Movimenti alla fine del Simposio: «È nata una nuova collaborazione: vogliamo andare avanti insieme – ha affermato una ragazza giapponese -. È un giorno storico, e fra dieci anni sarò orgogliosa di dire: anch’io c’ero!». «Abbiamo trovato una famiglia», hanno concluso altri. «Siamo tornati con in cuore una grande gratitudine a Chiara e una grande passione per il dialogo interreligioso – hanno detto i giovani dei Focolari al rientro nei rispettivi Paesi -, che abbiamo riscoperto essere una strada importantissima nella nostra corsa verso il Mondo Unito». (altro…)
20 Mag 2014 | Chiara Lubich, Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Spiritualità
“La spiritualità dell’unità mi aiuta a conoscermi di più e a radicarmi come francescano conventuale […]. Vengo da un ordine di fraternità, oggi l’ho vista realizzata qui”. “La giornata di oggi mi ha ricordato di vivere con impegno per la fratellanza nella mia comunità. Abitando in una casa per studenti, siamo spesso occupati con i nostri compiti e ce ne dimentichiamo quanto sia importante!”. Così si esprimono due religiosi, a conclusione dell’incontro del 3 maggio scorso, organizzato dal Movimento dei Focolari per giovani religiosi e religiose di diverse congregazioni, a Yogyakarta (Indonesia). Di recente i focolarini vi si sono trasferiti dalla ricca Singapore per animare la numerosa e più umile comunità indonesiana.
Il tema principale, “Ruolo del carisma nella vita consacrata per fare la Chiesa più bella ed il mondo più unito”, è stato introdotto da P. Piero Trabucco dell’ordine della Consolata, appositamente giunto da Roma, dal Centro dei Religiosi dei Focolari. Di seguito, un fitto scambio di esperienze e domande volte soprattutto a chiarire il legame spirituale dei religiosi ai Focolari, che risale fin dal sorgere del Movimento. La vasta diffusione, inoltre, dello spirito evangelico di unità contenuto nel carisma di Chiara Lubich, si deve in buona parte all’operato dei religiosi e religiose che, avendo conosciuto questo spirito di comunione in Italia, poi l’hanno trasmesso dove sono stati trasferiti in tante parti del mondo. Le impressioni, positive ed a tratti entusiastiche degli 80 partecipanti di 18 differenti congregazioni, hanno evidenziato principalmente la volontà di riscoprire le origini dei diversi carismi, così com’erano nel pensiero del loro fondatore. E, di conseguenza, l’impegno di viverlo in maggiore spirito di fraternità e unità, ciascuno nelle proprie comunità.
Sary John, gesuita, si dice colpito dall’idea di “amare per primo” ed evidenzia la ricchezza dell’esperienza vissuta durante la giornata, insieme a religiosi di differenti congregazioni. Suor Valentina, commenta: “Quest’incontro mi ha spinto ad ‘uscire’ dalla mia congregazione per conoscerne altre ed imparare ad amarle come la mia”. E suor Novianti: “L’esempio di Chiara Lubich, profeta di pace e d’amore in mezzo al mondo, mi ha tanto toccato”. Suor Pasifica (OSF), scrive: “Il Focolare, risponde alle sfide dell’oggi della vita consacrata. L’incontro mi ha soddisfatto molto perché ha riacceso in me la fede e l’amore per il carisma della mia congregazione”. E ancora: “Un bell’incontro, soprattutto quando è stato sottolineato di tornare alle radici della spiritualità delle proprie congregazioni, il sogno del fondatore. Questa consapevolezza mi spinge a desiderare il suo stesso pensiero e i suoi stessi sentimenti”. “Mi sono accorta che fin adesso non vivo nell’amore pieno e mi auguro che questo incontro diventi un nuovo inizio”. In molti, sulla scia di questa giornata all’insegna della spiritualità dell’unità, auspicano nuove occasioni di incontro per crescere insieme su questa via di comunione e di fraternità tra i vari carismi. Galleria di foto (altro…)
16 Mag 2014 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria

© Foto: AFP
«Per la nostra piccola comunità variegata – ci scrivono – , composta di cristiani di varie Chiese e di musulmani, è il momento della preghiera, della solidarietà, della condivisione della sofferenza di questi fratelli e sorelle. E di affidare a Dio, ancora una volta, con fede, il futuro di questo nostro Paese. Anche Papa Francesco ha pregato “per la miniera in Turchia, e per quanti vi si trovano intrappolati nelle gallerie” e ne è stata data comunicazione nel Paese, con sentita riconoscenza». Sono 282 le vittime finora ufficialmente accertate, ma il numero potrebbe ancora salire (e forse è molto più alto). Il sovrapporsi di due turni di lavoratori proprio nell’ora di avvicendamento ha purtroppo raddoppiato il numero degli uomini rimasti nelle profondità della miniera di carbone di Soma, a 120 km da Smirne, in cui è avvenuta l’esplosione di due giorni fa. Almeno un’ottantina i feriti, quando ancora diverse decine di lavoratori mancano all’appello. Il governo ha decretato tre giorni di lutto nazionale per quella che è la peggiore tragedia industriale avvenuta in Turchia. Colpiscono profondamente le immagini che provengono dal luogo del disastro, in particolare la dignità di questa gente, abituata a un lavoro durissimo dei suoi uomini e ragazzi, anche giovanissimi. Un minatore, appena uscito dal tunnel viene aiutato a salire sulla lettiga dell’ambulanza: “Devo togliermi gli stivali?”, chiede, nel timore di sporcare il lenzuolo bianco. Il Paese è in protesta: troppo frequenti questi disastri sul lavoro, e anche stavolta i dati, i contorni e le implicazioni di quanto è avvenuto sembrano essere piuttosto confusi, mentre il governo riesce male a dar l’immagine di una reale preoccupazione e vicinanza al popolo. Il numero delle morti bianche in Turchia ha un triste primato: secondo i sindacati 5000 sono state le vittime sul lavoro nel 2013, il 19% dei quali all’interno delle miniere. La Turchia è il primo paese europeo per incidenti sul lavoro e il terzo a livello mondiale. Il disastro poi sopraggiunge in un momento estremamente delicato della vita sociale e politica in Turchia, dopo che le ultime elezioni amministrative hanno visto di nuovo in testa il partito di Erdogan e ci si prepara alle presidenziali del prossimo agosto. La tensione dai tempi di piazza Taksim dello scorso giugno è latente e così esplode di nuovo la protesta. I sindacati hanno indetto un giorno di sciopero generale, cosa rara in questo Paese, dove la difesa dei diritti dei lavoratori ha molta strada da fare. «Il vescovo della Chiesa latina cattolica di Istanbul – concludono –, ha espresso con un messaggio alle autorità la partecipazione al dolore della Nazione e la vicinanza alle famiglie delle vittime». Fonte: Movimento dei Focolari (altro…)
16 Mag 2014 | Chiesa, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Sociale
Il Comitato Umanità Nuova, espressione sociale del Movimento dei Focolari, da trent’anni opera anche nel centro storico di Genova a favore delle persone più emarginate, ha portato avanti una serie di iniziative legate al tema della migrazione. Con il patrocinio di diverse istituzioni e associazioni liguri si è venuta creando una rete sempre più fitta di relazioni, che ha arricchito il tessuto connettivo della città. Il luogo scelto è stato il Galata Museo del Mare, in cui, oltre a numerose testimonianze della vita marinara, vi sono ricostruiti scenari storici della migrazione italiana: dalle navi passeggeri di una volta ai quartieri della Boca a Buenos Aires o Ellis Island negli USA. Questa la cornice che ha ospitato una mostra, a inizio del 2014, dal titolo “In profondità: viaggio tra memoria e migrazione”, focalizzata sul tema delle migrazioni interiori, cioè sull’atteggiamento d’anima che coincide con il nomadismo culturale dell’arte contemporanea. Vi hanno esposto artisti di diversa provenienza come Ignacio Llamas dalla Spagna o Claire Morard dalla Francia, ma anche Piero Gilardi, uno dei primi artisti pop italiani, noto a livello internazionale. Il tema delle migrazioni è stato luogo di convergenza per il dialogo multiculturale, interreligioso, ecumenico, di incontro e di stretta collaborazione tra alcuni movimenti cattolici già nel passato impegnati nelle manifestazioni collegate ad “Insieme per l’Europa” (Cursillos, Sant’Egidio, Equipe Notre Dame, Incontri Coniugali e Rinnovamento nello Spirito), con la partecipazione da protagonisti degli stessi migranti. Il movimento Famiglie Nuove ha poi presentato i temi del sostegno a distanza e dell’integrazione scolastica, coinvolgendo 200 studenti delle scuole superiori liguri. Complessivamente, la partecipazione è stata di circa un migliaio di persone, includendo anche un laboratorio di scrittura creativa e il Finissage-concerto, curato dalla classe Jazz del Conservatorio Paganini di Genova; grazie al quale si sono poi ritrovati una ventina di artisti per dar vita ad una tre giorni di dialogo, che ha consentito a ciascuno dei partecipanti di ritrovare nuove energie per proseguire sulla via della comunione artistica.
Dignità e valore della persona hanno caratterizzato il dibattito, lasciando spazio anche alle toccanti esperienze di Chaia, giovane Saharawi che ha raccontato la sua sofferta esperienza e di un giovane magrebino che, dopo aver attraversato il deserto, è sbarcato a Lampedusa ed ora è integrato nella realtà genovese. Significativi i momenti di dialogo che hanno ospitato esponenti di spicco del mondo religioso e associativo, come il presidente di Migrantes, il pastore della Chiesa Evangelica Sudamericana, l’Imam della comunità islamica e l’abate di un tempio buddista. Un commento ci sembra esprima la realtà vissuta da tanti: “Mi pareva che quel luogo acquistasse una sacralità e diventasse tempio, pagoda, sala, moschea, perché si stava compiendo un’unica preghiera per l’unico Dio di tutti gli uomini, e non era questione di sentimenti soltanto, ma di intelligenza e cuori che diventano uno”. (altro…)