Movimento dei Focolari
Argentina, a Córdoba insieme ai Rom

Filippine, in cammino per l’impegno civile

Manila, capitale delle Filippine, megalopoli di più di 11.0000.000 di abitanti, città di enormi contrasti sociali dove da anni si lotta per una democrazia equa e solidale, dopo decenni di forte dittatura che non ha fatto altro che aumentare le distanze tra ricchi e poveri. Spesso nelle parrocchie si concentrano diverse iniziative sociali a favore dei più disagiati. Si sente anche la necessità di formare le persone ad una partecipazione civica democratica per una ricostruzione equa del Paese. Anche il Movimento parrocchiale presente nel Paese – persone animate dalla spiritualità dei Focolari che operano a servizio della parrocchia – da tempo ha messo nel programma di formazione la necessità di un impegno concreto nel sociale, attraverso la promozione di iniziative di solidarietà, alimentazione, abitazione, educazione civica e politica aperte a tutti. In occasione delle elezioni del Sindaco e vice sindaco di Manila, la parrocchia di S. Roque a Manila ha deciso di organizzare un Forum di educazione e formazione della cittadinanza alla politica e partecipazione democratica. Il Forum, svoltosi il 20 aprile, è stato ideato insieme al Vicariato coinvolgendo sia le 48 parrocchie della diocesi di Manila che il Ministero degli Affari pubblici. I lavori di preparazione in équipe con le varie realtà interessate, hanno avuto inizio da febbraio, con la stesura del programma, inviti, interventi. Al Forum hanno partecipato 2000 persone di cui 1400 dalle diverse parrocchie, con partecipanti di Ong come l’Associazione dei trasporti, la Federazione dei commercianti, oltre a deputati, leader di gruppi ecumenici, gruppi di insegnanti e uomini di affari. I candidati a Sindaco, vice sindaco ed assessori hanno presentato i loro programmi per i prossimi 3 anni per la città di Manila; a seguire domande e risposte in un clima di rispetto e fiducia. Lo stile di attacco all’avversario come strategia di campagna elettorale, tipico di questi momenti, ha lasciato il posto ad un’esperienza di fraternità, dove tutti – delle varie appartenenze politiche – alla fine sono usciti soddisfatti. “Avevo paura – confida uno degli organizzatori – che fosse superiore alle nostre forze, invece è stato un successo”. E tra le impressioni finali: “Ho capito quale è il programma dei candidati e a quali valori si ispirano. Grazie di quanto avete fatto”. (altro…)

Argentina, a Córdoba insieme ai Rom

Argentina, giovani e solidarietà

“Sabato scorso c’era una vera folla che scendeva dal treno: ho visto con i miei occhi questo ‘esercito’, tanti  Giovani per un mondo unito che arrivavano a La Plata.…  Li ho visti, poi,  nei vari quartieri, lavorando come matti, con amore e impegno, ed ho pensato: sì, è chiaro, questa è la vera rivoluzione!”. Così scrive Sofia dopo una intensa giornata di lavoro, offrendo aiuto e assistenza a chi ha subito i danni della grande inondazione del 3 di aprile: metà della città inondata, molti i morti e il dolore di perdere tutto. E, ancora una volta, sono i giovani che si mettono in prima linea per organizzare la rete di solidarietà che si è attivata in tutto il paese. “Eravamo più di 40 – racconta Pilar -. Ci siamo divisi in tre gruppi per poter offrire meglio il nostro aiuto. Una famiglia ha aperto le porte della sua casa per poter raccogliere materiale e distribuirlo nel quartiere. Ma avevano tutte le loro cose coperte di fango, così alcuni sono rimasti ad aiutarli, mentre altri preparavano cibi e vestiario per chi che ne aveva bisogno. Altri hanno iniziato a pulire le case dei vicini. Sono molto stanca, però super contenta di aver dato una mano”. “Siamo andati in una scuola per selezionare le donazioni e scaricare camion di materiali, materassi, acqua e detersivi. Parlando con la gente del quartiere, ci siamo resi conto della grande necessità di condividere quanto si sta vivendo. C’è chi ha perduto tutto! Un signore, che abbiamo aiutato a caricare la spazzatura sul camion, ci ha offerto l’unica cosa che aveva: acqua calda per il mate. Ha perso tutti i mobili, e l’acqua ha distrutto il materiale del suo locale di elettronica”. “Ho dedicato molto tempo ai bambini: racconti pieni di vita, di sentimento… Sguardi che attraversano l’anima, perché in mezzo al caos ed alla perdita delle cose materiali, la gente cerca affetto, cerca chi ascolti la loro esperienza. Ho dovuto fare da mamma a più di qualcuno di loro, dando da mangiare ai più piccoli, sorvegliando neonati di pochi mesi, mentre le mamme pulivano…”. In un’altra città, Luisa ed altri amici cominciano una  campagna “casa per casa” avvisando che avrebbero raccolto materiale, vestiario e che sarebbe stato aperto un conto in banca per raccogliere fondi.  Ma “non so se qualcuno depositerà qualcosa…” confida a qualcuno.  Joaquín, di nove anni, sta ascoltando la conversazione mentre guarda alla televisione le immagini dell’inondazione; si alza, va nella sua stanza, e ritorna per consegnare una busta a Luisa: “Qui ci sono i miei soldi”. La mamma, stupita, gli dice: “Ma questi erano per la tua bicicletta” (era un anno che Joaquín stava risparmiando per comprarla). Joaquín le risponde: “Mamma, loro ne hanno più bisogno di me”. Anche molte famiglie dei Focolari hanno subito considerevoli perdite economiche. Dopo i primi momenti di sorpresa e di dolore,  si sono unite alla grande corrente di solidarietà, aprendo le case ad altri, raccogliendo e distribuendo donazioni, aiutando come possibile. Guardando la gravità dei danni, tutto quello che si riesce a fare sembra poco. Uno dei Giovani per un Mondo Unito venuti col treno per aiutare, lo esprime in questo modo: “Sento che il mio contributo è piccolo, però ogni granello di sabbia vale. Forse non possiamo risolvere i problemi di tante famiglie, però possiamo unirci nella preghiera perché Dio Amore aiuti queste persone che debbono ricominciare da zero. Grazie a ciascuno!… Mi ha dato molta speranza, molta forza, il vederci uniti per, in qualche modo, «morire per la nostra gente!»”. A cura di Carlos Mana, Argentina (altro…)