9 Set 2015 | Chiesa, Cultura, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
Il Book Concert è un progetto sostenuto dalla Conferenza Episcopale Coreana. È nato tre anni fa con lo scopo di diffondere la fede attraverso la cultura e da allora, una volta al mese, a Seoul ci si ritrova attorno a scrittori e artisti conosciuti o esordienti. Ad agosto il Book Concert si è presentato con un’edizione speciale per i giovani: “Tu, io, noi, svegliamoci”, per ravvivare il messaggio di Francesco per la società coreana di oggi. Trasmessa interamente da una TV cattolica coreana, si è svolta all’inizio del mese nella storica Cattedrale di Myungdong, dove il Papa nel 2014 aveva celebrato la Messa per la pace e la riconciliazione del Paese. Ospiti principali tre scrittori: Kong Ji-young, scrittrice molto amata dai giovani; don Jin Seul-ki, un giovane sacerdote autore, e Cho Seung-yeon, un giovane esperto della cultura mondiale. “Wake up” era il cuore del messaggio del Papa ai giovani asiatici riuniti in
Corea l’anno scorso ed è stato anche il messaggio di quest’anno: svegliarsi e alzarsi, cioè mettersi in moto verso la società e i prossimi, soprattutto verso i sofferenti. Gli scrittori hanno parlato delle loro esperienze sul “wake up” [risveglio] personale, rispondendo alle domande dei giovani su come affrontare e superare le difficoltà di vita e di fede che si incontrano nella quotidianità. Un concerto dei ‘Third Chair’, e poi esperienze e dialogo. Non poteva mancare la preghiera per la pace con le parole di san Francesco, in un momento di profondo raccoglimento. 20 bandiere di diversi Paesi asiatici hanno costruito una coreografia per esprimere la fraternità, superando antichi rancori e ostilità tra nazioni. «Ho lavorato in due “equipe”, quella della sceneggiatura e quella della parte artistica» – racconta uno dei giovani dei Focolari -. «Abbiamo presentato la performance preparata in occasione dell’Asian Youth Day dell’anno scorso e che concludeva il Book Concert. Non sono mancate difficoltà e tensioni nella preparazione, ma abbiamo puntato ad un clima di reciproca comprensione anche tra generazioni, sapendo che solo così questo evento sarebbe diventato un dono per tutti i giovani invitati». «Anche col nostro servizio, a volte nascosto, – commenta un altro dei giovani volontari – abbiamo potuto rivivere la visita del Papa dell’anno scorso e trasmettere questa esperienza a tanti altri giovani». (altro…)
30 Mag 2015 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
Arrivano da Damasco, Aleppo, Homs, Banias, Kfarbo e Tartous. Chi poteva immaginare un week-end con i giovani da tutte le parti della Siria. Una pazzia? Si sono chiesti gli organizzatori. Forse, ma è diventata una realtà. Il numero è andato crescendo giorno dopo giorno finché sono diventati 67. «La nostra avventura è incominciata così», raccontano. «Abbiamo scelto un posto sicuro dove tutti potessero arrivare, anche dovendo fare 10 ore di viaggio. L’idea era di trascorrere 3 giorni insieme dove poter vivere, condividere, pregare, piangere, giocare, stare nella natura, ma tutto nell’amore reciproco fra noi». «Cosa importa nella mia vita?» era il titolo del week-end, domanda che risuona ancora più forte in una situazione precaria come quella dei giovani siriani. Divisi in quattro gruppi con diversi temi: “Un’amicizia speciale col Padre”, “Ogni giorno da Gesù”, “L’Amore che rende liberi”, “L’amore a Maria”, che hanno approfondito con brani della Sacra scrittura, dei Papi e dei santi, accompagnati da storie vere di giovani che li hanno preceduti nella corsa verso la santità. «Quando sono arrivata al week-end ero stanca dalla guerra – confida Fatima – e sentivo che la vita era ferma, ma lì ho sperimentato di nuovo la presenza di Dio nella mia vita e il suo Amore per me attraverso l’amore degli altri. Adesso quando passo momenti difficili, mi basta pensare che c’è qualcuno che sta pregando per me e che sta cercando di vivere allo stesso modo, e questo mi dà una pace interiore grande. Ho capito che la cosa più importante è vivere la vita… amando Gesù in ogni prossimo».
Il primo giorno hanno approfondito uno dei cardini della spiritualità dell’unità, «Dio Amore». Ripercorrendo la storia degli inizi dei Focolari a Trento durante la seconda guerra mondiale, nel crollo di tutto, si ripercorreva anche la realtà siriana di oggi. «Tutto crolla solo Dio rimane», affermava qualcuno, quindi: «Cosa importa davvero nella mia vita?». Uno di loro ha detto: «Vivere il cristianesimo in modo radicale». Il secondo giorno, attorno a uno storico discorso di Chiara Lubich ai giovani negli anni ’70, «Gesù Maestro», è emersa la loro sete di Dio. «Non sono mancate le serate con canti, danze e giochi che ci hanno fatto sperimentare il senso di una vera famiglia», scrivono ancora Murad e Lina. Andando via qualcuno affermava: «Ringrazio Gesù per tutti i momenti di gioia e di dolore». «Ho sperimentato di nuovo la carezza di Dio – scrive Haashim – sento la responsabilità di portare questa grazia a tutti quelli che sono attorno a noi». Giorni indimenticabili per tutti. «Sono stati giorni» – scrive Samir – «in cui abbiamo preso pace, serenità e che ci hanno dato la forza per tornare a vivere in questa situazione drammatica». «Nonostante tutta l’assurdità della guerra – conclude Nahda – non mi sento sola». (altro…)
7 Mag 2015 | Chiesa, Cultura, Dialogo Interreligioso, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
«I fatti che sono successi hanno risvegliato la solidarietà nella comunità cittadina. Tanti leader e gruppi religiosi, e organizzazioni civili, si sono messi a lavorare insieme per pulire strade ed edifici e per aiutare in tanti modi, facendo vedere il volto positivo della città, pur ferita profondamente», scrive Lucia, corresponsabile del Movimento dei Focolari, da Washington. I fatti di cui parla sono ben noti, e cioè le proteste popolari che si sono scatenate a Baltimora, nello scorso mese e tuttora in corso, dopo la morte del 25enne afroamericano Freddie Gray mentre era in stato di arresto. Baltimora, la più grande città del Maryland con più di 600.000 abitanti, è un crogiuolo di gruppi etnici in particolare afroamericani. Leonie e Jennifer, due volontarie dei Focolari, abitano in centro città. «La situazione rimane molto tesa; ieri il sindaco aveva chiuso le scuole e il governatore dello stato ha dispiegato le forze armate. Comunque tutti quelli che conosciamo stano bene». Leonie è proprio vicina ai luoghi degli scontri e insegna in una scuola elementare di quasi tutti afro e dove c’è molta povertà. «Alla TV ho visto un mio allievo di 3° elementare partecipare a saccheggi di edifici e proprietà». «Non possiamo restare indifferenti, vogliamo fare qualcosa di concreto, con la consapevolezza che il nostro contributo per stabilire rapporti veri tra le persone è più urgente che mai. Non solo, ma che ogni atto d’amore costruisca rapporti nuovi e che contribuisca a far crescere la fraternità tra le persone », scrivono Marilena e Mike. «Intanto, parteciperemo ai diversi momenti di preghiera organizzati dalle autorità religiose, a cominciare dalla messa che l’arcivescovo Lori celebrerà nel nostro quartiere, invocando la pace». «Oggi sono ritornata a scuola – racconta Leonie –, cercando di vedere i miei allievi (che hanno partecipato ai saccheggi) con “occhi nuovi”. Ho contattato un insegnate afroamericana musulmana che conosce due rappresentati religiosi neri nella scuola per offrire solidarietà e ci siamo messi d’accordo per lavorare insieme». Jennifer lavora in una ditta dove sono quasi tutti bianchi. «Una mia collega che abita vicino ai luoghi delle violenze è venuta oggi a trovarmi e mi diceva la sua sofferenza nel vedere quello che sta accadendo, ma non aveva il coraggio di dirlo a nessuno per timore di essere emarginata dai colleghi. È stata l’occasione per dire che possiamo cominciare noi a costruire il dialogo con tutti, una persona alla volta, e diffondere così una mentalità nuova. La mia collega non è praticante, ma si è illuminata in volto e mi ha detto che questo è proprio quello che vuole anche lei». Intanto, i leader delle diverse comunità religiose cominciano a lavorare insieme per la pace. «Sono stata invitata dall’Imam Talib della moschea di Washington a offrire, il 5 maggio, la mia testimonianza come focolarina, e l’ideale che ci anima», continua Lucia. «Vuole che parli in un incontro aperto al pubblico e organizzato da loro insieme al Procuratore Distrettuale, per integrare la prospettiva religiosa come una dimensione essenziale per calmare la violenza. Il titolo dell’evento è: “Heal the Hurt, Heal the Heart” (Cura la ferita, cura il cuore). Ci sembra un’ottima possibilità di dialogo fra religioni, ma anche un’opportunità per far vedere, più che lo scontro, la ricchezza delle diversità etniche della nostra società». (altro…)
24 Apr 2015 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale

Foto: WFP/Abeer Etefa
Molte città della Siria oggi sono distrutte e l’elettricità manca per buona parte del giorno. Il Consiglio dei capi delle confessioni cristiane ad Aleppo, mentre la città vive un intensificarsi della violenza, si appella alla comunità internazionale per dire «Basta con la distruzione e la desolazione. Basta essere un laboratorio per armi di una guerra devastante». «Vogliamo assicurare a quanti sono coinvolti in queste situazioni che non li dimentichiamo – aveva detto Papa Francesco all’Angelus del 1° marzo – ma siamo loro vicini e preghiamo insistentemente perché al più presto si ponga fine all’intollerabile brutalità di cui sono vittime». «Siamo lì con voi – vorremmo poter dire, riprendendo le parole di un’amica, fino a pochi mesi fa a Damasco – e non ci diamo pace per aiutarvi, per sostenervi, non soltanto con le preghiere, ma con ogni forma possibile di iniziativa. Io so e sappiamo che state vivendo una delle grandi sofferenze anche per il freddo, anche per la mancanza di elettricità, per la mancanza di lavoro! Dobbiamo mobilitarci presto, dobbiamo fare presto. Siamo con voi e vi ringraziamo». In questa mobilitazione, che non è tardata ad arrivare, chi volesse ancora contribuire, può farlo effettuando un versamento di qualsiasi importo su uno dei seguenti conti correnti: Causale: Siria, Emergenza Siria c/c postale n. 81065005 codice IBAN: IT74 D076 0103 2000 0008 1065 005 codice SWIFT/BIC: BPPIITRRXXX c/c bancario n. 120434 presso Banca Popolare Etica – Filiale di Roma codice IBAN: IT16 G050 1803 2000 0000 0120 434 codice SWIFT/BIC: CCRTIT2184D Intestati a: Associazione “Azione per un Mondo Unito – Onlus” Via Frascati, 342 – 00040 Rocca di Papa (Roma, Italy) (altro…)