Ott 17, 2013 | Chiara Lubich, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Patience Mollè Lobè (Camerun), 56 anni, vedova, ingegnere, prima donna a svolgere l’incarico di vice-direttore presso il Ministero dei Lavori pubblici nel suo Paese. Una storia caratterizzata dall’impegno per la sua gente a partire da una profonda vita evangelica. Scelta che l’ha spinta a creare una fondazione per il riscatto di ragazze a rischio, a promuovere iniziative nell’ambito dell’Economia di Comunione e ad aiutare i concittadini a prendere coscienza civica attiva in favore del progresso del suo Paese. Scelta di vita che le ha procurato anche dei nemici. Più volte minacciata a morte, lei però non si arrende. “Ho conosciuto l’ideale dell’unità nel ’77 – racconta –, mentre frequentavo il liceo. Ero abituata ai catechisti religiosi, invece si è presentata una donna semplice, ma che aveva un modo di rapportarsi che subito mi ha attirato: era una focolarina. Ho voluto conoscere di più circa la sua vita e sono così stata accolta nella loro casa, il focolare. Sono uscita da quell’incontro con un’idea in testa: l’importanza di amare, di servire gli altri. Il mio primo gesto è stato preparare il cibo per la mia zia, nonostante non mi piacesse cucinare”. Dopo gli anni della gioventù vissuti intensamente con le gen della sua città, decide di trascorrere un anno e mezzo nella cittadella dei Focolari a Fontem (Camerun), “perché avvertivo – spiega – che prima dell’Università ci voleva un’esperienza spirituale profonda che mi aiutasse a mettere basi solide alla mia vita”. Nella facoltà d’ingegneria è l’unica donna. “Nell’ultimo anno di studio – continua Patience – mi sono fidanzata con un giovane della mia regione e ci siamo sposati l’anno seguente. Dio non ci ha donato dei figli, ma non lo abbiamo vissuto come una mancanza perché ci siamo impegnati su tanti fronti al servizio della comunità: come un’attività nell’ambito dell’EdC ed una fondazione per le ragazze a rischio. All’improvviso mio marito, sportivo e sano, presenta dei problemi allo stomaco e dopo alcuni mesi muore a soli 55 anni”. Mentre, ormai vedova, svolge il suo ruolo di capo servizio per conto del Ministero dei Lavori Pubblici, il Governatore la vuole alla Segreteria della Commissione per gli affari pubblici. “Ho visto, però, che dopo qualche anno si era infiltrata la corruzione – racconta – perciò presento le dimissioni. Ma, contro ogni attesa, vengo promossa a Sottodirettore. Cerco di svolgere questo nuovo servizio fedele ai miei principi cristiani – continua Patience –, anche se non è facile”. “Un anno dopo, nel 2007, sono promossa come vice-direttore del Ministero dei Lavori Pubblici nella regione più ricca. È la prima volta che una donna svolge una tale funzione. Ben presto, però, cominciano le minacce. Alcuni colleghi si sentono con le mani legate, non possono più fare come prima… Cercano di farmi sbagliare, mi presentano dei lavori con dei bilanci errati. Sono costretta a rivedere a fondo ogni appalto prima di firmare la concessione. Ricevo alcune telefonate anonime. Un giorno, addirittura, 5 persone cercano di entrare nella mia casa a 15 km di Douala, mentre io sono in città. Il guardiano riesce a bloccarli. Vedo persone che s’aggirano nel mio cancello, sporgo denuncia alla polizia. Mi dicono di avvertirli di ogni mio spostamento. La vita diventa impossibile”.
Nel frattempo il Ministro, vedendo come Patience riesce a lavorare mettendo tutti insieme, vuole portarla al Ministero. Lei è stanca di lottare, ma “ho capito che dovevo ancora ‘dare la vita per la mia gente’ – confessa –. Ho accettato il ruolo di direttore per portare lo spirito evangelico in quell’ambiente così difficile, mantenendomi ferma contro l’illegalità. Sono andata avanti perché non avevo alcun interesse personale, era il mio contributo al bene del Paese. Ora, anche essendo ufficialmente in pensione, presiedo una commissione degli affari pubblici. Ho valutato centinaia di casi, evitando che venissero presi dei soldi in modo illegale”. “Di recente – continua – mi è stato chiesto di candidarmi come deputato”. Le minacce, però, si fanno più forti. “Il giorno dopo le nomine delle liste del mio partito, durante la notte, mi sveglio con una pistola puntata al collo…”. Nonostante la sua lista fosse ritenuta dai più la migliore, senza spiegazione è stata presa un’altra. “Mi sono messa comunque in moto per convincere tutti dell’importanza di andare a votare, casa dopo casa, creando un bel clima di famiglia a casa mia che, nel frattempo, era diventata il quartiere generale della campagna. Il giorno del voto un’altra minaccia: cinque militari armati arrivano a casa, mi cercano… ma non mi trovano. Ero stata, infatti, avvertita dalle autorità”. I risultati delle elezioni arriveranno fra alcuni giorni. È probabile che il suo partito vinca, ma Patience afferma che il suo obiettivo l’ha già raggiunto: lavorare per il bene del Paese, al di là dei risultati; e superando con la forza del Vangelo i timori e le minacce. Intervista raccolta il 12 ottobre 2013 presso il Centro internazionale delle Volontarie – Movimento dei Focolari, a Grottaferrata (Roma). (altro…)
Ott 7, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale
«Comunità locali versus istituzioni nazionali? Il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie locali, Graziano Delrio non ha dubbi. “È dalle piccole comunità e dal locale che provengono oggi le migliori risorse per il cambiamento del nostro Paese”. Lo ha affermato a LoppianoLab, rispondendo alle domande degli studenti dell’Istituto universitario Sophia, nel corso dell’appuntamento “Custodire l’uomo”. Sul palco anche due docenti: l’urbanista Elena Granata e il politologo Alberto Lo Presti, hanno offerto stimoli alla riflessione a partire dalle rispettive competenze disciplinari. Moderatore della serata Michele Zanzucchi, direttore del periodico Città Nuova che ha inserito il programma della serata nella più ampia cornice della manifestazione.
“La città è un luogo delicatissimo – ha proseguito Delrio – va molto amata, per questo credo che oggi la cultura della comunità e della città vada ripensata. Negli ultimi 20 anni è stata data precedenza agli spazi privati ma occorre riconsiderare il ruolo e la cura di quelli pubblici, che creano comunicazione, rapporti”. E sulle aspettative di soluzione della crisi riposte nella politica nazionale: “Stiamo chiedendo risposte ad un livello istituzionale dal quale non possono arrivare; le risposte sono nella società che ha la capacità di provocare grandi cose”. Affrontando il grande tema dell’identità dei giovani nel panorama sociale attuale, ha affermato che la nostra società deve superare un difetto culturale verso i giovani. “Una società che voglia investire sui giovani deve avere il coraggio di lasciarli sbagliare”. Denuncia poi la mancanza di spazi e risorse che li incoraggino ad impegnarsi e a rischiare ma non nega, allo stesso tempo, che la società debba essere esigente nei loro confronti: “perché altrimenti significa che non si ha stima di loro”.
Dal panorama italiano si è passati alla prospettiva europea: per superare localismi e nazionalismi in Europa, il ministro si è dimostrato ottimista verso il contributo dei giovani e azzarda una sfida: “Nascerà presto una generazione di figli, di giovani fondatori dell’Europa. Abbandoneranno il concetto di nazione abbracciando quello di patria”. E ad uno studente egiziano, sui moti di piazza Tahrir: “Dobbiamo chiedere scusa ai giovani arabi dell’altra sponda del Mediterraneo. Dovremmo fare di più per aiutare una transizione democratica dei loro Paesi. Occorre riscoprire la vocazione del nostro territorio nazionale ad essere ponte nel cuore del Mediterraneo, verso le culture dell’Africa del Nord, del Medio Oriente”» Fonte: Istituto Universitario Sophia online Video: https://www.focolare.org/it/news/2013/10/07/serata-di-sophia-a-loppianolab-2013/ Galleria di immagini su: flickr (altro…)
Ott 5, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale
“Essere portavoce dei più bisognosi e di coloro che non sono ascoltati da nessuno”; da questo profondo desiderio inizia l’impegno politico di Charity Chege, volontaria del Movimento dei Focolari di Juja, Kenya. Assistente sociale, madre di 4 figli, il suo quotidiano le fa toccare con mano la sofferenza dei propri concittadini: bambini orfani, anziani che devono prendersi cura dei nipotini perché i genitori sono morti di Aids, persone che vivono in povertà assoluta. “Alla vigilia delle elezioni del 2007 – racconta – espressi a Chiara Lubich il desiderio di servire la mia gente e la decisione di presentarmi come candidata al consiglio comunale. Lei mi incoraggiò, ricordandomi che «la politica è l’amore degli amori»”. Charity non risultò tra gli eletti, “ma – commenta – ho sentito che per me non cambiava nulla, potevo e dovevo continuare a servire ed amare”. Purtroppo le occasioni non mancano, alle elezioni seguono disordini e conflitti tra membri di etnie diverse: “tante persone hanno perso la vita, altre hanno perso tutto, e altre ancora hanno dovuto abbandonare le loro terre per via delle violenze”. Nel 2013 Charity sceglie di candidarsi di nuovo, in uno schieramento che rispecchi i suoi valori ideali: “A chi, sorpreso, mi domanda perché io non abbia preferito un gruppo in cui la maggioranza dei membri sia della mia tribù, rispondo: io vivo per la famiglia universale!”. La campagna elettorale si rivela un’occasione per conoscere ed accogliere disagi e necessità: “quando siamo andati a trovare i senza tetto vittime delle violenze delle elezioni del passato, sentivo che era più importante amarli come potevo che non esporre il mio programma. Ho trovato tanta rabbia e ho parlato loro del perdono. Due colleghe mi hanno chiesto come mai mi comportavo così, e io ho risposto che il nostro rapporto con le persone è la cosa la più importante e che se vogliamo la loro felicità, dobbiamo aiutarli a perdonare”. Anche stavolta l’elezione non si è concretizzata, ma molti, conoscendo il suo impegno, si rivolgono a Charity, certi del suo aiuto e disponibilità: “Un giorno ero al mercato – racconta –; mi avvicina una signora e mi chiede se posso far qualcosa per lei perché malata. Aggiunge che numerosi altri abitanti del villaggio sono nelle sue stesse condizioni; intuisco trattarsi di Aids. Questa circostanza mi ha fatto entrare in contatto con una trentina di persone che convivono con il virus. Nei nostri villaggi nei loro confronti c’è un forte pregiudizio per cui sperimentano atteggiamenti negativi, abusi e maltrattamenti. Spesso si sentono allontanati e scartati anche dalle proprie famiglie, a volte si arrendono alla malattia e sono riluttanti a cercare le cure necessarie. Ho deciso di dare in prima persona il mio contributo amando concretamente uno per uno, e coinvolgendo anche i giovani del Movimento. Con loro ci stiamo adoperando perché questi nostri amici si sentano innanzi tutto accettati e poi cercheremo di far qualcosa di bello con e per loro”. (altro…)
Set 23, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Sono 2000 le persone – tra imprenditori, giovani, famiglie, docenti, istituzioni – che, dal 20 al 22 settembre, hanno affollato la cittadella internazionale di Loppiano (FI), oltre ai 3000 circa che hanno seguito la manifestazione sui social media. LoppianoLab 2013 non offre conclusioni, bensì azioni e progetti in partenza o in continuità perché frutto di quattro anni di lavoro in rete in tutto il Paese. Ai lavoratori sardi il Papa ha detto che all’Italia «serve nuovo slancio per ripartire» e «una nuova generazione di laici cristiani impegnati, capaci di cercare con competenza e rigore morale soluzioni di sviluppo sostenibile». Gli fanno eco i partecipanti di LoppianoLabche hanno provato a progettare un’Italia nuova, in dialogo con una trentina di docenti universitari, due ministri, un sottosegretario, tre magistrati, una cinquantina di giornalisti, gli studenti dell’Istituto Universitario Sophia.
Sono una ventina, le iniziative presentate. Come l’azione di Famiglie Nuove Onlus che ogni anno raccoglie oltre 6 milioni di euro per i progetti di adozioni a distanza; la rete di giovani film makers a cui sta a cuore la formazione sociale; il lavoro di tanti religiosi che scendono per strada verso immigrati e disagiati; i comunicatori al servizio della legalità e del bene comune; la costituzione di sinergie tra cittadini e istituzioni a livello territoriale e nazionale per progetti formativi e buone prassi in risposta all’emergenza immigrazione. Dal mondo dell’economia e del lavoro, la proposta della Scuola di Economia Civile, rafforzata dall’esistenza di oltre 200 aziende che in Italia hanno abbracciato il progetto di Economia di Comunione: emerge la proposta di un diverso stile imprenditoriale, capace di contribuire al rinnovamento dell’economia italiana.
Sul fronte dell’emergenza legalità: un progetto di legge per la regolamentazione del gioco d’azzardo associato alla campagna Slotmob (campagna di mobilitazione dei cittadini “per il buon gioco” e “contro le nuove povertà e la dipendenza dal gioco d’azzardo”); la promozione di scelte di acquisto e consumo critico; l’attuazione di reti e spazi di cooperazione sono la risposta “al plurale” a racket, usura, illegalità diffusa. Istituzioni e cittadini, associazioni e imprenditori stanno intessendo – insieme – un percorso comune verso una cultura diffusa della legalità. In apertura di LoppianoLab, la presidente dei Focolari, Maria Voce, nel riconoscere la portata nazionale dell’evento, “laboratorio per eccellenza” perché costruito da tante forze vitali del Paese, ne aveva sottolineato le finalità: “dare risposte alla complessa e difficile situazione dell’Italia”. Con l’augurio – condiviso – che da esso possano emergere sempre più proposte e azioni che abbiano in sé la forza innovativa del “pensare, agire, vivere nella e per la ‘terra promessa’: la fraternità universale”. Leggi anche: Insieme è un verbo – di Michele Zanzucchi, su Città Nuova online La città senza periferie – di Giulio Meazzini, su Città Nuova online Speciale Slot Mob – dossier sulla campagna di mobilitazione dei cittadini “per il buon gioco” e “contro le nuove povertà e la dipendenza dal gioco d’azzardo” (altro…)
Set 13, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Sociale
Al centro di questa quarta edizione le sfide del lavoro e della legalità affrontate da diversi attori della società civile: giovani, lavoratori, imprenditori e uomini di cultura. Sarà un “laboratorio di laboratori” l’edizione 2013 di LoppianoLab, manifestazione che da quattro anni ospita e mette in dialogo le diverse anime della società civile italiana, con l’obiettivo di dare ossigeno alla rinascita democratica, economica e culturale del Paese. Non solo crisi dunque, ma anche risorse nascoste e innovazioni silenziose che alimentano la crescita economica e civile. Titolo scelto per quest’anno: “Custodire l’Italia, generare insieme il futuro”. Il programma: lavoro e legalità al centro Vasto e articolato, il programma abbraccerà le sfide economiche, sociali e culturali che interpellano l’Italia e l’Europa. Dibattiti, tavole rotonde, workshop interattivi. Il 20 settembre, l’inaugurazione della Scuola di Economia Civile (SEC), con l’intervento del ministro del Lavoro Enrico Giovannini. «La sfida della SEC è coniugare economia e felicità pubblica, mercato e persona, gratuità – spiegano gli economisti Stefano Zamagni e Luigino Bruni, tra gli ideatori del progetto –. Per questo nasce un laboratorio di formazione permanente per imprenditori, dirigenti e per chi opera nelle imprese, nelle organizzazioni a movente civile e sociale, per chi lavora nelle pubbliche amministrazioni e nelle libere professioni». Il ministro per gli Affari regionali e le autonomie locali con delega allo Sport, Graziano Delrio, interverrà il 20 settembre all’appuntamento culturale promosso dall’Istituto Universitario Sophia (IUS). Cuore dell’incontro saranno i temi della partecipazione attiva alla gestione della cosa pubblica, con un’attenzione privilegiata ai giovani. Il tema della legalità sarà trasversale a tutti gli appuntamenti di LoppianoLab 2013: dai laboratori su politica e legalità, famiglia, informazione, immigrazione e intercultura, fino al convegno centrale di sabato 21 settembre, che raccoglierà voci, progetti e proposte emerse dai partecipanti in dialogo con vari esperti e con il sottosegretario all’Economia e Finanze, Pier Paolo Baretta e Giangiacomo Schiavi, vicedirettore del Corriere della Sera. Interverrà anche il sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, Giuseppe Gatti, coautore, insieme al giornalista RAI Gianni Bianco, de “La legalità del NOI”: storie di riscatto ed emancipazione dalla logica della violenza, della sopraffazione, del malaffare, dell’omertà. Promotori dell’evento: Polo Lionello Bonfanti – Gruppo Editoriale Città Nuova – Istituto Universitario Sophia – Cittadella di Loppiano Ufficio stampa LoppianoLab: Elena Cardinali – mob: 347/4554043 – ufficiostampa@cittanuova.it Stefania Tanesini- mob: 338/5658244 – sif@loppiano.it Attive le reti sociali: Facebook: www.facebook.com/loppianolab – Twitter: @LoppianoLab Blog: www.loppianolab.blogspot.it (altro…)