29 Ott 2013 | Chiesa, Famiglie, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Le famiglie sono giunte da tutto il mondo per l’appuntamento con Papa Francesco, il 26 e 27 ottobre, nel quadro delle iniziative proposte per l’Anno della Fede. L’incontro, dal titolo “Famiglia, vivi la gioia della fede!”, è stato promosso dal Pontificio Consiglio per la Famiglia. Una piazza in festa, con 100.000 persone in rappresentanza di 75 nazioni. Mamme e papà, nonni e nipoti, tanti bambini… hanno accolto Papa Francesco, tra gli applausi, canti e centinaia di palloncini colorati in volo. Diversi movimenti e aggregazioni laicali hanno collaborato per la realizzazione dell’evento, e tra questi anche le Famiglie Nuove dei Focolari. Alcune famiglie di diverse parti del mondo sono state chiamate a raccontare le loro storie. Tre coppie di fidanzati europei hanno espresso l’intenzione di sposarsi “nonostante tutto”; una coppia sposata, con un bambino in braccio, ha annunciato l’arrivo del secondo figlio; una famiglia ha raccontato della coraggiosa scelta della missione; un’altra dell’ormai nota isola del sud d’Italia, Lampedusa, che ha partecipato al salvataggio di alcuni profughi eritrei; poi, un nigeriano naufrago nella stessa isola; e ancora, una famiglia siriana costretta a emigrare dalla guerra… “La vita spesso è faticosa, tante volte tragica… – ha detto, dopo averli ascoltati, il Papa –. Ma quello che pesa veramente è la mancanza d’amore”. Il pontefice ha invitato le famiglie a non cedere alla “cultura del provvisorio” che taglia la vita a pezzi. “Gli sposi cristiani non sono ingenui – ha detto –, conoscono i problemi e i pericoli della vita. Ma non hanno paura di assumersi la loro responsabilità”. Tre le parole chiave che, secondo Francesco, non devono mancare mai in una famiglia: “permesso”, per non essere invadenti; “grazie”, per comunicarsi l’amore; “scusa”, per saper perdonare e ricominciare sempre ogni giorno (leggi il testo integrale). 19 le canzoni composte da parte dei giovani che hanno aderito al concorso “Talenti di famiglia” e 4.200 i disegni realizzati dai bambini nell’ambito dell’iniziativa “Presenta la tua famiglia a Papa Francesco”. Dalla Piazza San Pietro è partito anche il progetto di solidarietà per le famiglie della Siria, in collaborazione con Caritas italiana e Caritas Siria. La Domenica 27 ottobre, in un clima di raccoglimento si è celebrata la S.Messa. Il Papa ha invitato ancora a ritrovare nella semplicità la dimensione della preghiera e della gioia. “Pregate in famiglia, gli uni per gli altri”, ha detto. E riguardo alla fede “non tenerla per noi come un conto in banca”, ma condividerla con la testimonianza e l’apertura agli altri, spingendosi nelle periferie (testo integrale dell’omelia di Papa Francesco). L’evento era stato preceduto dalla XXI Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia (23/25 ottobre). “La famiglia fondata sul matrimonio indissolubile, tra un uomo e una donna, e aperta alla vita, è il motore del mondo e della storia”, ha affermato il Papa, ma “vogliamo stare vicino ai coniugi in crisi e a quelli separati”. Proprio per questo desiderio, l’obiettivo del Sinodo dei vescovi del 2014-2015 sulla famiglia, “non è ridefinire la teologia del matrimonio e della famiglia – ha specificato Monsignor Paglia –, ma accogliere e ascoltare le famiglie, così come sono nella complessità delle varie situazioni”. Per approfondimenti: www.familia.va Video – Radio Vaticana (altro…)
29 Ott 2013 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità

Associazione T. Zoffranieri
Un meeting della solidarietà che ha coinvolto tutti i cardini della vita di una comunità: è successo a Monte San Giovanni Campano, ai primi di settembre, durante la Festa dell’Impegno Civile. In un momento di crisi straziante, al cospetto di una politica incapace di dare soluzioni ai drammi di famiglie e imprese, ecco emergere dal basso quella società civile organizzata, che decide di farsi motore di cambiamento per una comunità più sensibile, più solidale ed inclusiva. Emiliano Fiore, ispiratore e promotore dell’iniziativa, racconta: “Ho sentito in cuore di dovermi spendere per la mia città, interessandomi ai suoi problemi, ai nuovi poveri, ai miei coetanei, all’ambiente, alle sue bellezze, al dolore oggi sempre più diffuso nei nostri ambienti”. “L’ho fatto in piena adesione a quell’Ideale trasmessomi da Chiara Lubich da ragazzo, che chiede scelte controcorrente. Vivere intensamente il carisma dell’unità ha significato sporcarmi le mani, proponendo esperienze e modelli che mettano al centro la relazione, la solidarietà, la legalità e la reciprocità. E la Festa dell’Impegno Civile è stata proprio questo, un’occasione per costruire reti di solidarietà, conoscersi, migliorarsi nella capacità di proteggere e tutelare le peculiarità di una città”. 
Gruppo guardie giurate Agri
E così, nella roccaforte ciociara, 16 gruppi di volontari impegnati in vari campi, Misericordia, Circolo Legambiente Lamasena, Civilmonte, Avus, Ass.ne Carabinieri in congedo, Caritas, Ass.ne Santi Antonio e Nicola, Ass.ne Culturale Colli, Gioventù Francescana, Ucim, Ass.ne Tiziano Zoffranieri, A.g.r.i., Ass.ne Protezione Civile Madonna del Pianto, Afas, Forum Provinciale del Terzo Settore, hanno deciso di riscoprire quei genuini legami di comunità, di fraternità, rideterminando un nuovo processo di cambiamento e di sviluppo della propria città, rendendola concretamente più solidale. Si è parlato di ambiente, dell’esigenza di conoscere il piano di protezione civile della città; si è ascoltata musica con band locali, per esaltare i talenti del territorio; si sono allestiti mercatini dell’artigianato, del riuso e della solidarietà. Sono stati riaperti sentieri naturalistici abbandonati da anni, bonificando aree preda di discariche abusive. E poi presentazione di libri, rassegne, promozione di progetti sociali della Caritas locale; e ancora approfondimenti sulle origini della città, dei fatti che l’hanno resa celebre, tra questi la carcerazione di San Tommaso d’Aquino nel castello a due torri che svetta su una delle due colline del paese. 
Gli organizzatori
“In quei giorni – ci spiega Emiliano – mi veniva in mente uno scritto di Chiara, oggi molto attuale e quanto mai denso di spunti, “L’attrattiva del tempo moderno”, nel quale scrive: vorrei dire di più, perdersi nella folla, per informarla del divino, come s’inzuppa un frusto di pane nel vino”. Fedele a quella profezia, ho deciso allora di perdermi nella folla, di gettarmi anima e corpo nella mischia della mia città, per informarla che farsi passare addosso questa crisi significa assecondarla”. Quella della Festa dell’Impegno Civile è stata una vera e propria best practice di una comunità che ha voluto far conoscere a se stessa e al mondo circostante quello che di più bello c’è al suo interno, favorendo la costruzione di una comunità a dimensione di famiglia, dove ciascuno stima l’altra associazione più della propria, per un bene più alto, quello della propria città, delle famiglie e imprese. Del resto lo ha detto anche l’economista Luigino Bruni, che, alla domanda da dove iniziare, in un tempo così difficile e buio, risponde: “Un popolo non esce da crisi profonde e identitarie come la presente, senza riscoprire una vocazione, una storia, un sano entusiasmo, un destino. Oggi all’Italia (e noi aggiungiamo a Monte San Giovanni Campano) mancano queste dimensioni ed è da qui che bisogna ripartire”. (altro…)
23 Ott 2013 | Centro internazionale, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Un impegno ad uscire fuori da se stessi, ad andare incontro alle periferie anche esistenziali del mondo, mettersi in ascolto dell’umanità di oggi. Si sono lasciati così i 211 delegati del Movimento dei Focolari provenienti dai cinque continenti, al termine del loro incontro annuale che si è svolto nel centro internazionale di Rocca di Papa, dal 26 settembre al 19 ottobre. In una diretta Internet, in cui si sono collegati più di 10 mila punti nel mondo, la presidente Maria Voce ha salutato tutti con un messaggio, sottolineando l’impegno ad orientare lo sguardo e le energie verso le “periferie del mondo”, non solo quelle legate alla povertà materiale, ma anche a quelle dove Dio è assente. Un processo che i Focolari hanno iniziato da tempo e che ha segnato le origini del carisma a Trento e la vita della fondatrice Chiara Lubich e della prima comunità focolarina. Come allora anche oggi i Focolari sentono con urgenza l’imperativo a dimenticarsi di se stessi, curandosi degli ultimi, facendo di tutto perché ci sia una comunione piena. “Spinti da Gesù – ha incalzato Maria Voce parlando ai focolari di tutto il mondo – che continua a soffrire nell’umanità di oggi. Umanità che alle volte ci assale con i suoi dubbi, alle volte con la sua disperazione, ma che vuole incontrare Chi può dare senso a queste domande”. Ma per incontrare il mondo occorre “uscire dalle nostre sicurezze e immergere nell’umanità la fiamma, dell’amore evangelico”. È l’amore che trasforma i fratelli in unica famiglia di figli di Dio, con dei rapporti veri, e dove l’un per l’altro è pronto a dare la vita: un amore che diventa reciproco. Questo sarà il punto della spiritualità dell’unità che tutti i membri del Movimento approfondiranno durante l’anno.
A Rocca di Papa erano presenti anche rappresentanti delle comunità dei focolari che vivono in Paesi in guerra. E in questi contesti fortemente provati dal conflitto armato e dalla divisione, la proposta evangelica dell’amore reciproco come via della pace diventa profezia di un futuro di riconciliazione per questi popoli. “Ci siamo trovati non per difenderci, ma per perdonare chi ci ha fatto del male, per incoraggiarci ad amare di più”, affermano i rappresentanti dei Focolari della Siria. Parole forti, cariche di storie personali, di passi compiuti, di una vita che nonostante il buio della “notte siriana”, non cessa di andare avanti nella speranza che diventa preghiera mondiale che “solo il bene può vincere il male”. L’incontro dunque dei delegati termina con l’augurio di tornare nei propri Paesi “con cuore aperto, ciascuno al paese da dove è partito, per estendere questa esperienza di comunione”. Con la speranza che “il Vangelo vissuto da tanti porti ad una nuova avanzata del Regno di Dio nel mondo”. (altro…)
22 Ott 2013 | Cultura, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
La grande sala della cittadella argentina di O’Higgins trasformata in un’ambientazione da Circo: i personaggi, attraverso i loro numeri, la coreografia e proiezioni visuali accompagnate da temi musicali, mostravano la complessa realtà che affronta la società di oggi. Un programma senza intervalli, che attraverso l’arte voleva trasmettere un messaggio profondo ed incisivo. Quale? Puntare in alto, così come è stato proposto nella canzone che è stata il tema della Festa, ad avere fiducia nella forza di lavorare insieme con l’apporto di ciascuno, a credere che si possono rompere le barriere dell’individualismo per riuscire a trasformare la società, nei diversi ambienti nei quali si svolge giorno per giorno la vita dei giovani, a lottare per una “cultura del dare” basata nel servizio disinteressato, per una cultura della fraternità e del perdono che rompa gli schemi di un’umanità fossilizzata e frivola che soffre, a credere che i grandi ideali non sono una utopia, ma una realtà che si può realizzare facendo, nei gesti quotidiani, una vera rivoluzione d’Amore. Cuore della preparazione dell’evento sono stati gli 80 giovani presenti quest’anno nella Mariapoli Lia. Punto di partenza è stato per loro chiedersi quale messaggio dare ai numerosi giovani che arrivano ogni anno proprio per questa festa. La proposta è stata quella di “mostrare a tutti come potrebbe essere la società, se l’amore reciproco fosse la legge fondamentale del nostro agire”. Alla fine di una riflessione critica sulla società contemporanea hanno smascherato uno dei suoi mali più frequenti: l’individualismo.
Da lì la scelta di uno slogan che li ha aiutati a portare avanti l’iniziativa proposta, con l’idea di giocarsi la vita per grandi ideali: “Sei capace di cose grandi… Rompiamo gli schemi!”. Uno slogan che fa eco all’invito di Papa Francesco a Rio de Janeiro proprio ai giovani argentini: “Hagan lío”, fate chiasso. E così, con centinaia di giovani provenienti non solo dall’Argentina e dalle sue province più lontane, ma anche da Uruguay e Paraguay, il ricco programma dei due giorni ha aperto lo spazio alla partecipazione con vari workshop, visita alla cittadella, un recital per la pace con diversi gruppi musicali invitati e il complesso della Mariapoli Lia. Il lavoro insieme ha portato a cercare delle soluzioni alle problematiche poste nella sfida iniziale. Poi si riparte, ma col desiderio di mettere in pratica nella vita quotidiana l’uscita dall’individualismo, una risposta alle parole di Francesco: «Voglio che vi facciate sentire (…), voglio che si esca fuori, voglio che la Chiesa esca per le strade, voglio che ci difendiamo da tutto ciò che è mondanità, immobilismo, da ciò che è comodità, da ciò che è clericalismo, da tutto quello che è l’essere chiusi in noi stessi. Le parrocchie, le scuole, le istituzioni sono fatte per uscire fuori…». (altro…)
10 Ott 2013 | Dialogo Interreligioso, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Nasce dai giovani della Giordania l’idea di ‘A Shout for Peace’: una settimana per la pace, a partire dal 7 settembre e, come conclusione, una serata alla quale invitare tutti i propri amici. Idea presto condivisa con i Giovani per un Mondo Unito del Medio Oriente, alcuni dei quali si trovavano proprio in Giordania per partecipare ad un incontro con la presidente e il copresidente dei Focolari, Maria Voce e Giancarlo Faletti. Si è deciso così di fare tutti qualcosa per la pace, nello stesso giorno, ognuno nel proprio Paese; e poi di ritrovarsi, grazie ad una conferenza telefonica, e pregare insieme per la PACE. Ed ecco il panorama di quanto accaduto in contemporanea nei vari Paesi: Giordania – 35 giovani musulmani e cristiani, danno il via ad un collegamento telefonico con i giovani di Fortaleza, in Brasile: “Ci hanno assicurato – spiegano – che pregano per la pace assieme a noi, insieme a tanti giovani di altri movimenti cattolici”. In linea c’è poi l’Iraq: “Un’occasione speciale per assicurarci vicendevolmente che siamo sempre uniti e che lavoriamo per lo stesso scopo”. Poi meditazioni dai rispettivi testi sacri, Bibbia e Corano, e pensieri spirituali di Chiara Lubich, Igino Giordani, Madre Teresa ed altri. La serata si conclude con una preghiera per la Siria e per tutto il Medio Oriente, tramite una conferenza telefonica con il Libano, la Terra Santa e l’Algeria. “Che momento speciale! La dimostrazione viva che l’unità cresce, nonostante la guerra nei nostri Paesi”. Terra Santa – “Mostrare ai nostri amici che non siamo soli a voler vivere per la pace”, questo il senso della serata in Terra Santa, col collegamento telefonico in diretta. La mattina successiva: un approfondimento sul “mettere Dio al primo posto” e una passeggiata distensiva.
Egitto – Il coprifuoco impedisce che i giovani si incontrino di sera per il collegamento. Ma il sentimento di essere uniti con gli altri non viene meno. Così lo esprime Sally, appena rientrata dalla Giordania: “Sono tornata in Egitto portando con me quell’unità. Sento che tra noi, nonostante le distanze che ci separano, c’è questa forte unità che mi ha aiuta ad avere la pace negli avvenimenti di ogni giorno; e anche a diffonderla ovunque”. Iraq – Grande emozione per il collegamento telefonico con la Giordania. Anmar, siriana, riferisce: “Ero davvero commossa dalla forza e dall’efficacia della preghiera. In queste ultime settimane riceviamo tante brutte notizie riguardo al mio Paese ed l’attacco sembrava imminente. Ma poi, grazie anche alla forza delle nostre preghiere, ho notato che i politici hanno cominciato i negoziati… è davvero un miracolo. Continuiamo a pregare!”. Algeria – Per la prima volta collegati con i giovani degli altri Paesi arabi, i Giovani per un Mondo Unito algerini sono felici. “Abbiamo sentito veramente l’atmosfera della presenza di Dio tra di noi”. Libano – Sono 40 i GMU, del Libano e dalla Siria (alcuni giovani siriani vivono in Libano) a ritrovarsi in una chiesa a Beirut: “La pace è il nostro scopo, ma a volte sentiamo che è così difficile da realizzare. Vedere questi giovani da tutto il MO, riuniti per pregare per la pace, ci dà la certezza e la forza per continuare a costruirla attorno a noi”. Comune a tutti l’impegno del Time Out, alle ore 12: un momento di silenzio o di preghiera per la pace.
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