1 Set 2012 | Centro internazionale, Cultura, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
Carissime e carissimi, (…) Viaggiando per il mondo ho conosciuto i giovani di ieri e di oggi; ho visto trasformarsi le condizioni sociali in cui si vive; ho visto il frantumarsi di tante sicurezze; ho visto le sofferenze di non trovare lavoro, di non riuscire ad avere più momenti e luoghi di aggregazione se non il vuoto chiasso delle discoteche o il rumore delle folli corse in moto… E tutto in rapida evoluzione, in continuo cambiamento, cosicché sembra impossibile aggrapparsi ad un appiglio che non ceda, o salire uno scalino che non tremi. Ho sentito crescere una generazione che ha paura. Paura di illudersi e di essere delusa, paura di dare qualcosa di sé e di restare a mani vuote; paura di ritrovarsi soli pur in mezzo ad una folla. Ho però incontrato anche molti giovani, tra cui tanti di voi, che, nonostante tutto ciò, sanno che per la costruzione di un mondo più unito, occorrono cambiamenti innanzitutto personali, e quindi scelte radicali. E le fanno. (…) Leggi tutto:
Discorso di Maria Voce ai giovani presenti al Genfest
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1 Set 2012 | Cultura, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
L’intensa giornata di ieri, 31 agosto, è iniziata al Parlamento ungherese dove è stata accolta una delegazione internazionale dei giovani presenti al Genfest, e seguita nel pomeriggio con una grande festa nella spianata dello Sports Arena, l’apertura di una “Expo dell’Est Europa”, performance e attività sportive e interviste trasmesse in diretta audio. Alla sera, il festoso concerto serale con giovani artisti provenienti dai cinque continenti, preceduto dai saluti del sindaco di Budapest Tarlós István e dal Presidente della Conferenza Generale dell’Unesco M.me Katalin Bogyay. Benedetto XVI ha inviato un messaggio con “Calorosi saluti a tutti i giovani”. E, in riferimento al moto del Genfest “Let’s bridge” e ai ponti sul Danubio distrutti nella Seconda Guerra Mondiale, afferma che: “Dalle ceneri di quel terribile conflitto è nata la determinazione di costruire la pace su fondamenti duraturi, una determinazione che sarebbe stata l’inspirazione alla base della fondazione del Movimento dei Focolari. E auspica che “questa bellissima città sia un segno di speranza per ispirare tutti i giovani presenti a offrire la mano dell’amicizia a quelli che provengono da altri contesti e culture, ‘così da dare forma alla città terrena nell’unità e nella pace, rendendola in qualche misura un’anticipazione e una prefigurazione della città indivisa di Dio’ (Caritas in Veritate,7)”. Oggi, 1° settembre, la presentazione delle varie delegazioni nazionali e la prima parte di “Let’s brigde”, metafora della costruzione di un ponte nelle sue varie fasi. Si sono alternate riflessioni e testimonianze di giovani da varie parti del mondo impegnati a realizzare la fraternità universale. Un momento solenne: il via ufficiale dell’United World Project e l’adesione personale e collettiva dei giovani che vogliono fare sul serio. Il progetto ha lo scopo di mettere in evidenza e promuovere la fraternità messa in atto da singoli, gruppi, nazioni, dando vita ad un Osservatorio internazionale permanente riconosciuto dall’ONU. A questi giovani Maria Voce, si rivolge lanciando una sfida:“Guardate in alto. Guardate lontano, è lì che troverete l’appiglio sicuro. Guardate all’amore che è Dio. Lui è l’unico che non vi delude… Mettetevi dalla sua parte, cercando di vedere le cose e il mondo con i suoi occhi, e sarete pilastri fermi di ponti nuovi sui quali camminerete sicuri, felici, e tanti altri vi seguiranno”. L’intenso ascolto dei giovani sembra approvare ogni sua parola.
“E poi non abbiate paura! – continua la presidente –. Siate voi stessi ed entrate personalmente nella società, mettendo a disposizione di grandi e piccoli la vostra personalità, la vostra competenza e i vostri talenti. Il vostro contributo è unico, irripetibile, diverso da quello degli adulti… Siete chiamati ora a spendervi per qualcosa di immenso, lasciando dietro di voi qualcosa di immortale”. A questo punto Maria Voce incalza: “Occorre per questo passare subito all’azione… Cominciate quindi ad amare concretamente. Il primo passo non è quello delle azioni grandi, ma quello dei piccoli atti d’amore che fanno grande la vita e hanno il potere di cambiare il mondo e di incidere sulla società… E non lasciate che i ponti costruiti oggi vengano meno. Il primo ponte è stato costruito proprio fra tutti voi… Avete edificato insieme un pezzo di mondo unito e ognuno porta ora in sé la forza di questa esperienza… Così può partire da questo SportArena un unico fiume d’amore”. Conclude ricordando una frase della fondatrice, Chiara Lubich “occorre nel mondo un supplemento d’anima, un supplemento di amore. E questo dobbiamo portare!”. E augura loro:“Coraggio, allora! Tutti uniti in questa bellissima avventura!”. Alla sera, un grande e simbolico “Flashmob” realizzato dai 12.000 giovani presenti, in diretta streaming – e moltiplicato in tante parti del mondo –, nel Ponte delle Catene sullo storico Danubio, per mostrare l’impegno dei “Giovani per un mondo unito” a costruire ponti tra uomini, paesi, religioni e culture.
Discorso di Maria Voce ai giovani presenti al Genfest
Messaggio del Santo Padre, Benedetto XVI
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31 Ago 2012 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Dopo un anno di preparativi e grande attesa è stato dato il via al Genfest 2012 a Budapest! L’aria per le strade della capitale ungherese è di festa, di amici che si ritrovano finalmente dal vivo e non più solo in rete. La mattina del 31 agosto, con la presidente Maria Voce, una delegazione internazionale di giovani del Movimento dei Focolari è stata accolta al Parlamento ungherese. Il ministro degli Affari Esteri, Martonyi Jànos, ha rivolto un messaggio di benvenuto, nel quale ha sottolineato che: “Le sfide sono globali e le risposte sono universali, legate ai valori universali”. Aggiungendo che: “Alla cultura del dell’odio bisogna rispondere con la cultura dell’amore”. Ed ha ringraziato i Giovani per un mondo unito “che hanno portato qui questa straordinaria iniziativa. Attraverso il loro amore, riscopriamo il nostro”. Nel pomeriggio di ieri si è svolta l’inaugurazione dell’ Angolo della fraternità, in un giardino pubblico della capitale che i giovani hanno voluto e realizzato con la collaborazione del Comune di Budapest. “Vogliamo dare speranza alla nostra città” ha detto Rita, ungherese di 25 anni , davanti alle autorità e ad una colorata folla di diverse centinaia di giovani presenti all’inaugurazione.
Gergő Jedlicsita è architetto. Ha quasi trent’anni ed è lui che ha progettato questo spazio nel cuore della movida giovane di Budapest. Si tratta di cinque blocchi di marmo avorio, rettangolari, di varie misure, installati su una piattaforma in un angolo del parco. Rappresentano i cinque continenti. Sulle facce è scolpita la regola d’oro – fare agli altri ciò che vorremmo fosse fatto a noi – nelle principali lingue del pianeta, con il braille in aggiunta. Un segno tangibile che vuole ricordare il messaggio che, dal Genfest 2012, partirà per il mondo. Il musical “Streetlight” del gruppo internazionale Gen Rosso, con la presenza di oltre 4.000 persone, ha concluso la giornata. Sul palco, con gli artisti, si sono esibiti 120 teen agers ungheresi che hanno realizzato con loro un workshop di due giorni. Sono 104 le nazioni rappresentate dei cinque continenti, tra cui spicca il gruppo di 250 giovani dal Medio Oriente. Numerosi i cristiani di diverse Chiese, un centinaio circa appartengono ad altre religioni e consistente è la presenza di giovani di convinzioni non religiose.
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30 Ago 2012 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Programma del Genfest 2012
A poche ore dall’inizio dell’atteso evento, ci arrivano da tutto il mondo richieste per seguire il Genfest in diretta. Ecco alcune indicazioni utili: Internet streaming: http://www.genfest.org/live Su internet sarà possibile seguire in diretta il programma allo Sport Arena su otto canali (internazionale, ungherese, inglese, francese, spagnolo, portoghese, arabo e italiano), con i seguenti orari: * venerdì 31 agosto dalle 19:30 alle 22:00; * sabato 1º settembre dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 17:00; il “flashmob” al Ponte delle Catene tra le 21:00 e le 22:00. Social Media È previsto l’uso, da parte dei 12.000 partecipanti, dei canali ufficiali del Genfest 2012: 


Trasmissioni nel mondo Le trasmissioni saranno in audio internazionale, cioè, nelle diverse lingue utilizzate durante l’evento (italiano, ungherese e inglese). 1/9/2012 – 10:00 Differita “Apertura Genfest 2012” (sintesi del giorno precedente); – 10:30 Diretta dalla Sport Arena; – 15:30 Diretta dalla Sport Arena; – 17:30 Differita “Concerto Genfest 2012” (programma del giorno precedente). Parametri di recezione Per conoscere i parametri di recezione delle diverse aree geografiche del mondo: http://dunaworld.hu/eng/reception.html Per l’Italia, Telepace trasmetterà la maggior parte del programma. E anche TV2000, venerdì 31 agosto, nel programma “Nel cuore dei giorni”, dalle 17:00 alle 18:00, dedicherà uno spazio al Genfest. L’appuntamento, allora, a fra poche ore, tutti allo Sport Arena di Budapest!
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The Genfest 2012 project has been funded with support from the European Commission.
This communication reflects the views only of the author, and the Commission cannot be held responsible for any use which may be made of the information contained therein.
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29 Ago 2012 | Chiara Lubich, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni

Video di Chiara Lubich al Genfest 1990
«(…) Quale funzione avete voi, Giovani per un mondo unito? Voi volete condividere con i vostri coetanei le aspirazioni e le lotte perché prevalgano i grandi valori che propugnano: la libertà, i diritti umani, la democrazia, l’uguaglianza… Voi poi, siete fortemente decisi a dare il vostro contributo concreto ai problemi, (…) sostenendo o dando origine a nuove opere, a micro realizzazioni che dimostrino agli adulti che cosa si potrebbe fare, anche su vasta scala, qualora si possedessero gli strumenti, la competenza, l’esperienza, la maturità. Potete dare ciò che è più importante: potete offrire un’anima a quanti lavorano in quest’immenso cantiere, che è oggi il nostro pianeta (…), saziare la fame di sacro e di santo, dello spirituale che ogni cuore porta con sé. Ma come? Sappiamo che Dio, spiritualissimo, è Amore. È, dunque, l’amore l’elemento spirituale più atteso: quell’amore che Dio, fattosi uomo, ha portato sulla terra. Immaginiamo che ripassino davanti ai nostri occhi alcune scene sintomatiche del mondo d’oggi. Osserviamo nell’Est, in nazioni che hanno visto i recenti cambiamenti, gente che esulta di gioia per le ritrovate libertà; insieme persone impaurite e deluse, depresse per il crollo dei loro ideali. Leggiamo sui volti minacce di rivalse, di vendette, anche di odio. E pensiamo: che cosa direbbe Gesù se apparisse in mezzo a loro? Ne siamo certi: parlerebbe oggi, come allora, ancora di amore. “Amatevi – direbbe – come io ho amato voi” (Gv 15,12). È soltanto insieme, nella concordia, nel perdono, che si può costruire un solido futuro. Trasferiamoci, come per susseguenti immaginarie dissolvenze, in altri luoghi, su un paese dell’America latina, ad esempio: di là grattacieli, spesso moderne cattedrali erette al dio-consumo, e di qua baracche, favelas e miseria, fisica e morale, e malattie d’ogni genere. Che cosa direbbe Gesù a questa vista desolante? “Ve l’avevo detto di amarvi. Non l’avete fatto ed ecco le conseguenze”. E se altri quadri ci offrissero, come in un collage, squarci di città, conosciute come le più ricche del mondo, e altre con tecniche le più avanzate, e panorami di ambienti desertici con uomini, donne e bimbi che muoiono di fame. Che direbbe Gesù se apparisse nel bel mezzo? “Amatevi”. O se vedessimo immagini di lotte razziali con stragi e violazione di diritti umani… O interminabili conflitti come quelli che avvengono in Medio Oriente, col crollo di case, feriti, morti ed il continuo micidiale cadere di bombe o di altri ordigni mortali?… Domandiamoci ancora: che direbbe Gesù di fronte a tanti drammi? “Ve l’avevo detto di volervi bene. Amatevi come io vi ho amato”. Sì, così direbbe di fronte a questi ed alle più gravi situazioni del mondo attuale. Ma la sua parola non è solo un rimpianto di ciò che non è stato fatto. Egli la ripete oggi per davvero. Perché Egli è morto, ma è risorto e – come ha promesso – è con noi tutti i giorni fino alla fine del mondo. E ciò che dice è di un’importanza immensa. Perché questo “Amatevi a vicenda come io vi ho amati” è la chiave principale per la soluzione d’ogni problema, è la risposta fondamentale ad ogni male dell’uomo. (…) È esigentissimo e forte ed ha però il potere di cambiare il mondo. (…) E un amore pronto a dare la vita è ciò che Egli chiede anche a noi verso i fratelli. Non è sufficiente per Lui l’amicizia o la benevolenza verso gli altri; non gli basta la filantropia, né la sola solidarietà. L’amore che chiede non si esaurisce nella non-violenza. È qualcosa d’attivo, d’attivissimo. Domanda di non vivere più per sé stessi, ma per gli altri. E ciò richiede sacrificio, fatica. Domanda a tutti di trasformarsi da uomini pusillanimi ed egoisti, concentrati sui propri interessi, sulle proprie cose, in piccoli eroi quotidiani che, giorno dopo giorno, sono al servizio dei fratelli, pronti a donare persino la vita in loro favore. (…) Andate, dunque, avanti senza esitazione. La giovinezza, che possedete, non fa calcoli, è generosa: sfruttatela. Andate avanti voi cristiani che credete in Cristo. Andate avanti voi di altre religioni, sostenuti dai nobilissimi principi su cui poggiate. Andate avanti voi di altre culture, che magari non conoscete Dio, ma sentite nel cuore l’esigenza di porre tutti i vostri sforzi per l’ideale d’un mondo unito. Tutti, mano nella mano, state certi:la vittoria sarà vostra». Chiara Lubich (altro…)