2 Mag 2016 | Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Sociale, Spiritualità
«Dobbiamo andare avanti, essere fonti di luce, risposta a chi vive il dolore. Tanti si sentono frustrati per non poter fare nulla; diamo loro la possibilità di aiutare». Queste parole di una giovane ecuadoriana, nel contesto di emergenza umanitaria in cui si trova il paese dopo il terremoto del 16 aprile scorso, dicono la nuova rotta delle azioni della Settimana Mondo Unito 2016, che proprio in Ecuador vede il suo punto centrale. Nel percorso pluriennale della Settimana Mondo Unito, nata dai giovani dei Focolari in seguito al Genfest 1995 e che coinvolge tutto il Movimento, l’edizione del 2016 era da tempo in preparazione con l’occhio puntato sull’Ecuador e sull’interculturalità, così insita nei paesi andini. Obiettivo dell’iniziativa: dare voce alla cultura della fraternità presente nel mondo, capace di attivare il meglio di ciascuno. Faremo un Festival per la Pace il 7 maggio a Quito, per esprimere l’interculturalità, dal titolo “La solidarietà è una via per la pace”. Partecipa e dona speranza: è ciò di cui abbiamo più bisogno adesso ed è ciò che ognuno può certamente dare». Con questo appello i giovani dell’Ecuador propongono una risposta mondiale a chi vuole aderire, sia partecipando alla raccolta fondi in corso, sia postando sull’apposita pagina Facebook un video saluto che testimoni la fraternità e sia motivo di speranza (fb.com/JMUEcuador). Il Festival per la Pace è soltanto una delle molte azioni in atto dal giorno stesso del terremoto, quando immediatamente i propri canali social sono stati messi al servizio della diffusione dell’informazione ufficiale sull’emergenza. Ad opera dei ragazzi in molte parti del mondo, un’altra azione della Settimana Mondo unito è Run4unity: ad ogni latitudine, dalle 11:00 alle 12:00, si fa un percorso correndo a piedi, in bici, con i roller, in barca. A conclusione un time-out, un minuto di silenzio o di preghiera per la pace. Alcuni dei luoghi simbolo: Mexicali, Messico, località di frontiera con gli Stati Uniti, il Run4unitysi correrà lungo il muro che divide i due paesi, in segno di unità e pace; a Bari, Italia, si svolgerà nell’Istituto Penale Minorile Fornelli; a Sopron, Ungheria, una città al confine con l’Austria, Run4unity è inserito in una corsa ufficiale che attraversa il confine ed alla quale partecipano giovani rifugiati di un campo profughi in Austria (http://www.run4unity.net/2016/). Fa parte della Settimana Mondo Unito anche il progetto Living Peace, promosso da El Rowad American College del Cairo, Egitto, e dalla ONG dei Focolari New Humanity: rete di scuole medie di 103 paesi con oltre 50.000 ragazzi, che punta a fare crescere nei diversi ambienti di apprendimento l’impegno a vivere per la pace (http://living-peace.blogspot.it/p/italiano.html). L
a giornata del 1º maggio vede appuntamenti ormai tradizionali per i giovani a Loppiano, Italia, e ad Abrigada, Portogallo. «Molti popoli su un unico pianeta, siamo fratelli. Vivere e lavorare perché questa fraternità si concretizzi in politica, economia, nel sociale e nella cultura. Per arrivare a un mondo migliore in cui siamo famiglia perché siamo esseri umani», è l’idea che ha animato il programma di Loppiano. Ad Abrigada la giornata si concentra sull’idea della pace come punto focale, che permette di vedere la realtà in “alta definizione”. L’ambito della Settimana Mondo Unito è il mondo e le iniziative locali sono vissute con questo orizzonte. Dal concerto per la pace a Medan, Indonesia, alle visite ad un ricovero per anziani in Nuova Zelanda nel vivo del dibattito sulla legalizzazione dell’eutanasia. Dal Festival Amani di Goma, nella Repubblica Democratica del Congo, al workshop ecumenico voluto da giovani e sacerdoti delle chiese cattolica, russo-ortodossa, armena, luterana e evangelica «per andare oltre i pregiudizi». Significativo il saluto video inviato dai ragazzi di Aleppo, Siria, ai coetanei dell’Argentina (fb.com/focolaresconosur). Si possono seguire molte delle iniziative attraverso gli indirizzi http://www.unitedworldproject.org/it/ e fb.com/uwpofficial ed è possibile partecipare attraverso i social pubblicando post, foto e video con l’hashtag #4peace, per dare voce a tutte le iniziative, grandi e piccole, che ogni giorno «costruiscono ponti di fraternità fra le persone». Fonte: Comunicato Stampa SIF Foto galleria https://vimeo.com/164901348 https://vimeo.com/164386634 (altro…)
1 Mag 2016 | Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità

Le dirette streaming di Loppiano a partire dalle 10.00 domenica mattina
Azioni di accoglienza, solidarietà, educazione alla legalità, economia civile e partecipazione politica in atto in Italia e nel mondo, al centro del Festival dei giovani a Loppiano promosso dai Giovani per un Mondo Unito dei Focolari. Con la partecipazione straordinaria del Gen Verde e del Gen Rosso. Parlerà Wael Suleiman, direttore della Caritas giordana, Paese che ospita milioni di rifugiati siriani e si racconterà l’impegno per la ricostruzione delle zone terremotate in Ecuador. Poi ci saranno i ragazzi delle Officine di fraternità della Campania, quelli del Cantiere della Legalità della Sicilia e l’Associazione Arcobaleno della Lombardia. Per non parlare delle decine di azioni promosse quotidianamente nelle carceri, nelle stazioni ferroviarie, nei centri d’accoglienza e in molti altri luoghi delle nostre città dai Giovani per un Mondo Unito dei Focolari in Italia. L’edizione 2016 del Festival del Primo Maggio a Loppiano sarà questo e molto altro. Ideato e realizzato dai giovani per i giovani, quest’anno s’intitolerà FLOW. Inizia dove sei e darà voce all’arcipelago d’iniziative personali e collettive che sono parte del Progetto Mondo Unito – United World Project, collettore e promotore di azioni e progetti che rendono visibile la corrente, “flow”, appunto, che percorre il mondo sotto il segno della fraternità universale. Molti i contributi musicali e artistici dei giovani: coreografie, musiche e canzoni dall’Italia e dal mondo. Parteciperanno anche i gruppi internazionali Gen Verde e Gen Rosso con brani del loro repertorio e attività di animazione. Anche il Festival del Primo Maggio porta il marchio della Settimana Mondo Unito, expo mondiale, itinerante di azioni di fraternità, promossa da oltre 20 anni dai Giovani per un Mondo Unito. Questa edizione porta il titolo Link cultures – Un camino para la paz; molte le manifestazioni in diversi Paesi. In Ecuador, sede mondiale di questa edizione, si lavorerà alla raccolta di fondi e alla ricostruzione, con e per le popolazioni terremotate. Il Programma della manifestazione ▪ 10.00 → WORLD FLOW – Talenti, danze, musica dal mondo. ▪ 11.00 → FLOW – Spazio a storie di accoglienza, fraternità, impegno sociale e politico in Italia e nel mondo. Musica, danza, arte e storytelling per un mondo unito. ▪ 12.30-15.00 → FLOW EXPO – Viaggio interattivo nei mondi della fraternità. Politica, economia, sociale, arte, cultura, natura nella prospettiva dell’unità. ▪ 15.30-16.30 → FLOW RUN – Una corsa a colori, al di là degli ostacoli per accelerare la Pace. ▪ 17.00 → LET’S BE THE FLOW – Pensieri, parole, musica e impegno per la Pace. W www.loppiano.it – www.primomaggioloppiano.it Fb primomaggioloppiano TW @1Maggio_Flow INS 1maggioloppiano
29 Apr 2016 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità

Micheline Mwendike
«Nella Repubblica Democratica del Congo – esordisce Micheline che incontriamo a Castel Gandolfo (Roma) a margine del Congresso OnCity promosso dai Focolari – le differenze sono molto evidenti. Ci sono oltre 400 fra tribù ed etnie e da una città all’altra non solo cambiano le abitudini alimentari ma anche gli idiomi che nel Paese sono più di 800. Inoltre, nella sola Goma, la mia città, ci sono più di 200 tra chiese di diverse confessioni cristiane, moschee musulmane e altre forme di culto». Quando la differenza etnica e religiosa ha cominciato ad essere un problema? «Durante la dittatura del presidente Mobutu le sofferenze della popolazione dal punto di vista economico, culturale e anche politico erano diventate troppo grandi. E la concezione su “chi è l’altro”, con la sua lingua e la sua cultura, è stata manipolata dalle ideologie che hanno portato a ritenere la cultura dell’altro un fattore da eliminare. Così, nel 1992, è iniziata la guerra nei villaggi contro il nemico che era la tribù di fronte. Chi oggi ha meno di 24 anni non può sapere cosa sia la pace perché ha visto solamente la guerra e i danni che provoca. Tutti infatti abbiamo perduto persone care. Ma la guerra non ha distrutto le nostre culture. Esse esistono ancora, con tutta la loro bellezza. Noi giovani che cerchiamo di vivere la spiritualità dell’unità, vogliamo ritrovare i legami che ci uniscono e che ci rendono complementari gli uni agli altri». Sei impegnata in un movimento di giovani che vogliono la pace del Congo, di cosa si tratta? «È un movimento di azione formato da giovani congolesi. Sogniamo una società in cui si rispetti la dignità delle persone e la giustizia sociale. Il nostro Paese è ricco ma i suoi abitanti sono poveri. Vogliamo contribuire attivamente alla costruzione del Congo. Siamo convinti che il cambiamento debba partire da noi congolesi senza distinzioni di tribù, religione, lingua. In questo senso lavoriamo per coscientizzare la popolazione sul suo potenziale e sui suoi doveri. Io stessa, nel coinvolgermi attivamente in azioni per contribuire al cambiamento, mi sento più forte, più protagonista. Anche grazie all’accesso alle informazioni e all’amicizia con persone di tribù diverse, ho capito che in tutti i gruppi ci sono i buoni e i cattivi, che sono stati alcuni leader per motivi di potere a strumentalizzare l’odio». Qual è il vostro contributo specifico come movimento di giovani? «Cerchiamo di far conoscere alla gente la verità sui fatti e sulla vita del Paese. Per esempio: abbiamo denunciato un massacro sul quale il governo non ha fatto alcuna inchiesta per trovare i colpevoli, né cercato di proteggere la popolazione della zona che era stata colpita. Organizziamo discussioni su temi importanti come la pace, il ruolo della comunità internazionale, quello di noi giovani, cercando di gettare le basi su come costruire insieme il nostro futuro. Vogliamo diffondere la convinzione che le soluzioni si trovano nella collaborazione fra tutti. Per noi giovani è difficile capire il perché della spirale di violenza che per lunghi anni ha devastato il Paese. Per i giovani è più facile comprendere che l’appartenenza tribale è uno dei tanti aspetti dell’identità delle persone. Il messaggio che vogliamo far passare è che le nostre rispettive diversità non vanno viste come un motivo di divisione ma come un fattore positivo che rende l’umanità più ricca». (altro…)
27 Apr 2016 | Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Incontro. Riconciliazione. Futuro. Tre parole che racchiudono il significato dell’appuntamento di Monaco, nella Karlsplatz (Stachus), dove avrà luogo la manifestazione promossa da oltre 300 movimenti e comunità di diverse Chiese cristiane. Obiettivo: riflettere insieme sulle sfide aperte dell’Europa, e portare alla luce testimonianze della rete a volte nascosta, ma molto attiva, di una società civile che si spende per l’accoglienza, per la solidarietà con i più deboli e svantaggiati, come ponte tra est e ovest, e per il superamento dei conflitti, espliciti o latenti. «L’Europa, cosa ha da dire, cioè da donare, al mondo?» si domanda la presidente dei Focolari Maria Voce, a proposito degli obiettivi di IPE. «L’esperienza di questi 2mila anni di cristianesimo, che ha fatto maturare idee, cultura, vita, azioni, che servono per il mondo di oggi… e che, purtroppo, finora non sono venuti tanto in rilievo. Perché dell’Europa in questo momento vengono in rilievo le difficoltà, i drammi, i muri, l’intolleranza e non viene invece in evidenza tutto questo bene che c’è». Nell’Evangelii Gaudium papa Francesco parla delle ‘città invisibili’ quel “tessuto connettivo in cui gruppi di persone condividono le medesime modalità di sognare la vita e immaginari simili e si costituiscono in nuovi settori umani, in territori culturali, in città invisibili” (EG 74). «Subito dopo però – spiega Jesús Morán, copresidente dei Focolari – il Papa dice che queste città invisibili sono cariche di ambivalenza. Questi territori culturali sono carichi di violenza e di emarginazione, le città invisibili sono anche le mafie. Allora con questa fraternità animata dall’amore» che è lo specifico anche del messaggio di Insieme per l’Europa «vorremmo mostrare le città invisibili del bene, dove ci sono buone pratiche, dove si accolgono i rifugiati, dove c’è la comunione». Quali le attese per questa edizione dell’evento europeo che si situa alla vigilia dei 500 anni della Riforma, in una particolare congiuntura che vede il continente sempre più in crisi, anche per l’incapacità di rispondere coralmente alla crisi dei migranti? Ne parliamo con Ilona Toth – ungherese – e Diego Goller – italiano – , coinvolti in prima persona come Movimento dei Focolari nella preparazione di Insieme per l’Europa. «Di recente si è incontrato presso la sede romana della Comunità di Sant’Egidio, il Comitato d’Orientamento di Insieme per l’Europa, dove convergono i vari movimenti che animano questo cammino. È stato un momento di ulteriore confronto e di elaborazione di idee. Un anno prima del 500° anniversario della Riforma di Lutero (1517-2017), vorremmo mostrare che già esiste una rete di cristiani uniti, che lavorano tra movimenti e tra varie Chiese», spiega Diego Goller. «Cerchiamo di anticipare i tempi, e di dare il segnale che in questo Insieme c’è un segno di un’unità raggiunta, non istituzionalmente o teologicamente, ma nell’essere, essenzialmente, riconciliati: “500 anni di divisione sono abbastanza” è, infatti, il titolo di uno dei momenti della manifestazione. Ci muoviamo anche nella linea di quanto chiesto da papa Francesco e dal patriarca Kirill nella dichiarazione congiunta, cioè che i cristiani dell’Europa orientale e occidentale si uniscano per testimoniare insieme il Vangelo». «Si tratta di un’azione politica nel senso più nobile del termine», afferma Ilona Toth. «Lo scopo è far vedere tutto quel bene che c’è. La profezia di Insieme per l’Europa è insita nel suo nome. Insieme, è il dono della fraternità. Tra noi cristiani, e su più vasta scala con persone di altre religioni, di altre culture. Poi c’è il lato politico, dove l’Insieme si realizza: i carismi come risposte in atto ai problemi anche politici delle città». «A Monaco», conclude, «vorremmo mostrare questa corrente di bene che è già in atto, frutto anche dei valori del cristianesimo maturati lungo i secoli e portati a galla oggi dai vari carismi». La manifestazione del 2 luglio sarà preceduta da un Congresso dei Movimenti (30 giugno/1 luglio) al Circus-Krone-Bau: 17 Forum e 19 Tavole rotonde coinvolgeranno esponenti delle Chiese, della politica, della società civile su argomenti di attualità. In preparazione all’evento di Monaco, lo scorso 21 aprile a Ginevra, presso il Consiglio Ecumenico delle Chiese, si è svolta una tavola rotonda dal titolo “Europa: quale identità? Quali valori?”. Tutte le info sulla manifestazione su www.together4europe.org Maria Chiara De Lorenzo (altro…)
18 Apr 2016 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità

Foto: Jose Jacome
«Il nostro paese è stato colpito da un forte terremoto di magnitudo 7,8 su scala Richter con epicentro nelle zone costiere. È stato sentito in tutto l’Ecuador, ma anche in alcune regioni della Colombia e nel nord del Perù – scrivono Ardita e Fabian dalla comunità dei Focolari di Quito all’indomani del sisma – La situazione è critica, soprattutto in alcune città distrutte». «La solidarietà della gente si sta manifestando in modo tempestivo e concreto: persone che hanno messo a rischio la propria vita per l’altro, testimonianze di tanti che hanno perso qualcuno; ma in mezzo al dolore si sente forte la fede in Dio dei nostri popoli; è commovente, e questo ci anima a credere di più nel Suo amore». Per rispondere all’emergenza in Ecuador il Movimento dei Focolari attiva una raccolta fondi, mentre è in corso la valutazione circa l’opportunità e le condizioni per un intervento sul posto. Anche dal Giappone arrivano notizie dirette attraverso le comunità dei Focolari di Nagasaki e di Tokio: «Il Paese da due giorni è in un clima di “sospensione” per il terremoto sull’isola di Kyushu, nella regione di Kumamoto e di Oita, di fronte alla regione di Nagasaki. Questa situazione ha attivato un’immediata solidarietà e preghiere in ambito religioso ed anche civile». Le autorità locali hanno già predisposto l’accoglienza per le quasi 184.000 persone sfollate. Per aiutare: CAUSALE: Emergenza Terremoto Ecuador
Azione per un Mondo Unito ONLUS (AMU) |
Azione per Famiglie Nuove ONLUS (AFN) |
IBAN: IT16 G050 1803 2000 0000 0120 434 presso Banca Popolare Etica |
IBAN: IT55 K033 5901 6001 0000 0001 060 presso Banca Prossima |
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Codice SWIFT/BIC: BCITITMX |
I contributi versati sui due conti correnti con questa causale verranno gestiti congiuntamente da AMU e AFN. Per tali donazioni sono previsti benefici fiscali in molti Paesi dell’Unione Europea e in altri Paesi del mondo, secondo le diverse normative locali. I contribuenti italiani potranno ottenere deduzioni e detrazioni dal reddito, secondo la normativa prevista per le Onlus, fino al 10% del reddito e con il limite di € 70.000,00 annuali, ad esclusione delle donazioni effettuate in contanti. (altro…)