Movimento dei Focolari

Il dialogo del popolo

Mag 18, 2011

“Il tempo presente domanda a tutti ogni sforzo verso la fratellanza universale e a noi cristiani di ricomporre l’unità della Chiesa lacerata da secoli”. Nell’aprile 2003 Chiara Lubich si rivolgeva così a migliaia di giovani riuniti a Budapest per un incontro ecumenico dal titolo: “Chi cercate?”.

(…) La guerra divide gli uomini, anzi li massacra; e il terrorismo arreca immensi danni, per rancore o per vendetta, causati soprattutto dallo squilibrio esistente nel mondo fra Paesi ricchi e Paesi poveri. E’ quindi più che mai necessario puntare all’unità e suscitare dovunque la fratellanza che può generare condivisione anche di beni. Ma come si può accendere quella fratellanza nel mondo che compagini l’umanità in una sola famiglia? Lo si può certamente riscoprendo chi è Dio. Noi cristiani crediamo in Dio, sappiamo che egli esiste, ma Dio, se lo vediamo perfettissimo, onnisciente e onnipotente, è spesso pensato da noi lontano, inaccessibile, e perciò non abbiamo un rapporto con lui. E’ Giovanni evangelista che ci dice chi è Dio: “Dio è Amore” (1 Gv 4,8) e per questo è Padre nostro e di tutti. Affermazione questa che, ben compresa, cambia radicalmente le cose. Infatti, se Dio è Amore ed è Padre, è allora vicino a noi, a me, a te, a voi; vi segue in ogni vostro passo, si nasconde dietro tutte le circostanze della vostra vita, liete o tristi o indifferenti; conosce tutto di voi, di noi. Lo dice, ad esempio, una frase di Gesù: “Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati” (Lc 12,7), contati dal suo amore, dall’amore di un Padre. Dobbiamo dunque essere certi che egli ci ama. Ma non basta: dobbiamo porre Dio al primo posto nel nostro cuore: prima di noi stessi, prima delle nostre cose, prima dei nostri sogni, prima dei nostri parenti. Gesù lo dice chiaro: “Chi ama il padre e la madre più di me non è degno di me” (Mt 10,37). E qui viene un’altra domanda: se Dio è Amore, è Padre nostro, quale il nostro atteggiamento nei suoi confronti? E’ ovvio: se egli è Padre di tutti noi, noi dobbiamo comportarci da figli suoi e da fratelli fra noi; vivere in pratica quell’amore che è la sintesi del Vangelo, e cioè tutto quello che il Cielo esige da noi. (…)

___

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla Newsletter

Pensiero del giorno

Articoli Correlati

Chiara Lubich ai giovani: la gioia dei primi cristiani

Chiara Lubich ai giovani: la gioia dei primi cristiani

Ad aprile del 1984 a pochi giorni della conclusione del Giubileo straordinario della Redenzione, si celebrava il Giubileo dei giovani che vide la presenza a Roma di 300.000 ragazzi. Il 12 aprile Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, tenne una catechesi sulla gioia ai giovani nella Basilica di San Giovanni Laterano. Di seguito uno stralcio del suo intervento.

Paolo Rovea, una vita in Dio

Paolo Rovea, una vita in Dio

Il 3 luglio 2025 Paolo Rovea, medico e focolarino sposato italiano ha concluso la sua vita terrena. Tanti i messaggi arrivati da varie parti del mondo dopo la sua scomparsa, che vanno a comporre un mosaico unico e ricchissimo, come era Paolo.

Vangelo vissuto: il coraggio di fermarsi

Vangelo vissuto: il coraggio di fermarsi

La parabola del buon Samaritano ci insegna non solo a farci prossimi, toccando le ferite di chi ci sta intorno e abbattendo le mura dei pregiudizi, ma attraverso questa Parola comprendiamo l’arte della compassione e l’infinita misericordia con cui Dio ci abbraccia, si prende cura di noi, lasciandoci liberi di abbandonarci al suo amore