
Il centro evangelico di formazione “Haus Schoenblick” (Schwaebisch Gmuend)
150 responsabili di movimenti evangelici e chiese libere, nella variegata realtà del mondo evangelico, e alcuni rappresentanti di movimenti cattolici, si son posti una domanda: come rimanere fedeli al proprio carisma nei momenti di forte cambiamento?
È la situazione in cui si trovano diversi movimenti, sorti nel secolo scorso per rispondere all’una o all’altra delle sfide dell’ideale cristiano, e alla ricerca oggi di nuove risposte, adatte ai tempi che viviamo, sempre fedeli alla radice che li ha originati.
All’appuntamento di quest’anno del “Convegno di responsabili”, Gerhard Pross, moderatore e tra i volti più conosciuti di
Insieme per l’Europa (la rete di movimenti cristiani che lavora insieme per il continente europeo) ha fortemente voluto la presenza di
Maria Voce, presidente dei Focolari, e prima a succedere a
Chiara Lubich alla guida del Movimento dopo la sua scomparsa nel 2008. La riflessione di Maria Voce ha aiutato a comprendere la
differenza tra la fase di fondazione, il “periodo carismatico”, “pieno di sorprese, nuovo, dinamico, luminoso”
e la fase della maturità, il “periodo della fedeltà creativa” di un movimento, in cui “far crescere, sviluppare, moltiplicare” quanto intuito e fatto nascere dalla fondatrice/fondatore, con originalità. Ha continuato raccontando l’impegno dei
Focolari a vivere un
protagonismo diffuso di quanti ne vivono la spiritualità e ne condividono i fini, e soprattutto a “uscire” sempre più fuori “nei vari ambienti della vita e della società”, senza limitarsi a vivere e testimoniare l’unità al suo interno, ma portando lo spirito e l’esperienza di unità in tutto il mondo, “perché tutti siano una cosa sola” (Gv. 17,21), il fine specifico dei Focolari. «
Non possiamo perciò pensare a noi – afferma Maria Voce – dobbiamo “uscire”, donarci per essere noi stessi». Fondamentale per andare oltre se stessi, la scelta di Gesù che, nel suo abbandono, va oltre se stesso per ricomporre l’unità fra gli uomini e con Dio, uno dei punti cardine della spiritualità dell’unità.
C’erano evangelicali, pentecostali, carismatici, ciascuno impegnato in modo diverso o in opere sociali, o sul fronte dell’evangelizzazione, della formazione, dell’impegno politico. Il “Convegno di responsabili” esiste già dal 1974, ben prima che nella chiesa cattolica Giovanni Paolo II desse il via, nella Pentecoste 1998, alla comunione tra i movimenti. C’è quindi un’esperienza di condivisione che va avanti da anni. Momento importante, nella memoria di tutti i presenti, è stato però nel 2000, quando con Chiara Lubich a Rothenburg si è fatto un passo avanti nella riconciliazione. Si erano infatti depositati dissapori e incomprensioni che sono stati resettati nel «momento sacro del perdono reciproco», così ne parla Maria Voce, «esperienza fondante della comunione tra movimenti e comunità di Chiese diverse, da cui più tardi è emerso l’”Insieme per l’Europa».
Una tappa comune a cui si guarda adesso insieme è Monaco 2016, quando la rete di Insieme per l’Europa si ritroverà per un congresso e una manifestazione pubblica, a sua volta tappa verso il cinquecentenario della Riforma di Lutero, offrendosi come segno profetico di un’Europa riconciliata e unita.
Di ritorno dalla Germania, il 4 marzo, Maria Voce si è recata poi in udienza da papa Francesco insieme ai Vescovi amici dei Focolari, e ha portato il saluto dei 150 rappresentanti di movimenti evangelici e la loro speranza nel comune impegno verso l’unità. «Bene», ha affermato papa Francesco nel ringraziare. «Molto importante il lavoro ecumenico che portate avanti».
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