Movimento dei Focolari
Andrea Riccardi: la speranza che non delude

Andrea Riccardi: la speranza che non delude

Dal 4 al 6 giugno 2025, alla vigilia del Giubileo dei Movimenti, che ha riunito in Piazza San Pietro le varie realtà ecclesiali con la partecipazione di Papa Leone XIV, si è svolto in Vaticano l’Incontro annuale con moderatori delle associazioni di fedeli, dei movimenti ecclesiali e nuove comunità, al quale anche i Focolari hanno preso parte.  Mettere insieme i carismi per contribuire al cammino di unità nella Chiesa è il comune desiderio che ha animato i vari partecipanti, in un momento storico che ci mostra un mondo estremamente lacerato e polarizzato. Condividiamo di seguito alcune interviste a Presidenti e Fondatori che mettono in luce la grande necessità di sentirsi fratelli in questo percorso e, al contempo, la gratitudine nel mettersi al servizio per rafforzare, tutti insieme, la speranza.

Ascoltiamo Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’ Egidio.

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“The Best Spirituals”, nuovo album del Gen Rosso

“The Best Spirituals”, nuovo album del Gen Rosso

Il Gen Rosso, la band internazionale del Movimento dei Focolari, ha annunciato l’uscita del nuovo album dal titolo “The Best Spirituals”. Questa raccolta rappresenta un momento significativo nella loro carriera poiché raccoglie le versioni live dei brani più celebri del repertorio spiritual della band, registrati durante i tour dal 2020 al 2025. L’album si distingue sia per la selezione dei brani che per i nuovi arrangiamenti e le reinterpretazioni che offrono un volto fresco e attuale a melodie senza tempo.

Ogni traccia è frutto di un attento lavoro di rivisitazione pensato per coinvolgere il pubblico e far rivivere l’essenza degli “Spirituals” in un contesto contemporaneo. In più le performance dal vivo catturano l’emozione e la connessione unica tra gli artisti e il pubblico, creando un’esperienza immersiva in cui tutti possono sentirsi parte del messaggio universale di speranza e prossimità.

“Vedere questi brani continuare a vivere e a generare vita ancora oggi è qualcosa di meraviglioso e molto importante, un patrimonio che va valorizzato e custodito nel tempo” afferma il gruppo musicale. Questo desiderio di mantenere viva la tradizione si riflette nei concerti del Gen Rosso, dove il pubblico è invitato a cantare e partecipare, trasformando ogni performance in un evento collettivo di gioia e condivisione. “The Best Spirituals” non è solo un album; è un invito a scoprire e riscoprire la bellezza dei messaggi che questi brani portano con sé. Con suoni, arrangiamenti armonici e ritmi nuovi la band continua a portare avanti tutta la sua passione per la musica, rendendo omaggio a un patrimonio musicale e culturale che trascende il tempo e le generazioni.

L’uscita dell’album è un’opportunità imperdibile per gli appassionati della musica del Gen Rosso e per chiunque creda nel potere dell’arte come strumento di unione e cambiamento.

Il Gen Rosso invita tutti a unirsi a loro in questo particolare viaggio musicale, riscoprendo insieme il valore intramontabile degli “Spirituals” e lasciarsi trasportare dalle emozioni che solo la musica e la storia insieme sapranno evocare. L’album è disponibile dall’11 agosto su tutte le piattaforme digitali.

Lorenzo Russo
Foto: Il Gen Rosso al Giubileo dei Giovani a Tor Vergata (Roma) il 2 agosto 2025 (© Gen Rosso)

Vangelo vissuto: con il tesoro nel cuore

Vangelo vissuto: con il tesoro nel cuore

Mia suocera era rimasta insoddisfatta del lavoro fatto dall’operaio mandatole dal figlio. Quando le facemmo notare che non era mai contenta di niente, reagì vivacemente. Più tardi, a cena, manteneva ancora il broncio, e quando feci per minimizzare l’accaduto, partì in quarta rimproverandomi cose di cui non mi sentivo assolutamente colpevole.

Fino ad alzarsi da tavola e andare a rifugiarsi in camera. Ah, se ognuno fosse rimasto a casa sua!… Ma dentro di me la voce della carità che copre come un manto difetti e debolezze mi spinse ad andare da lei. La trovai in lacrime. Alla mia richiesta di perdono, ai rimproveri contro me associò anche il figlio. Non mi restò che andarmene: mi sembrava di aver fatto abbastanza… ma la voce di prima mi suggerì di riprovare. Sparecchiata la tavola, tornai da lei per convincerla che ero veramente dispiaciuta, l’abbracciai come avrei fatto con mia madre. E la lasciai solo dopo che la tensione si allentò e la vidi assopirsi. Ne ringraziai Dio e l’indomani il mio saluto sorridente tolse a mia suocera l’ultimo imbarazzo.

Maria Luisa – Italia

Mi ero ricoverata per un intervento al naso nell’ospedale di Ribeirão Preto. Non era la prima volta, perché ho una malattia rara e ho bisogno di cure frequenti: per questo non mi piace l’ospedale e avevo tanta paura, però mi sono messa a fare tutto per amore di Gesù.

Per esempio, ho bevuto il latte con la panna, che non mi piace per niente; nel giorno dell’intervento ho indossato senza fare storie i vestiti dell’ospedale; sono rimasta senza pranzo per prendere l’anestetico; ho aspettato con amore il ritardo di quattro ore per operarmi e ho cercato di amare gli altri bambini ricoverati con me. Dopo l’intervento, ho aspettato altre ore il medico che doveva chiamarmi per il controllo.

Avevo già fame, ero stanca e mi ha preso il nervoso, così ho rovesciato una sedia e ho brontolato. Però subito mi sono ricordata di ciò che avevo promesso a Gesù e mi sono pentita. Poco dopo s’è aperta la porta: era il medico e mi ha chiamata.

Paulinha, 7 anni – Brasile

Una mattina sento suonare il campanello di casa: la persona si annuncia come B., l’inquilina che abita sotto di me, affetta da Alzheimer. Mi chiede il favore di farla entrare perché è rimasta chiusa fuori casa senza chiavi, in assenza del marito. Le apro e la invito a fermarsi un po’ da me intanto che lui arriva.

© svklimkin-Pixabay

Siccome la vedo triste e confusa (a volte si rende conto della sua situazione), per non farle pesare la cosa le faccio osservare che quell’imprevisto può capitare a tutti, per disattenzione. Scambiamo quattro chiacchiere, finché lei si ricorda di essere rimasta senza chiavi e di nuovo si fa prendere dall’ansia.

Siccome non me la sento di lasciare quel prossimo in quello stato, pur trovandomi su una sedia a rotelle, per tranquillizzarla l’accompagno in ascensore al piano di sotto.

Prima però B. si è fatta prossimo anche lei per me: ha avuto infatti l’attenzione di sistemare il tappetino davanti alla mia porta d’ingresso in modo che questa non possa chiudersi. Così le faccio compagnia fino all’arrivo del marito.

M. – Italia

(tratto da Il Vangelo del Giorno, Città Nuova, anno X– n.1° luglio-agosto 2025)
Foto: © Pixabay

Una rete di famiglie: il dialogo crea comunità

Una rete di famiglie: il dialogo crea comunità

Da più di tredici anni, siamo coinvolti in un dialogo concreto con un gruppo di famiglie musulmane turche che vivono nella nostra città, Lubiana (Slovenia). Un’ esperienza iniziata in modo del tutto casuale. Lavoravo come dentista e una delle prime famiglie turche arrivate in Slovenia era tra i miei pazienti. Da quel primo incontro è nato un legame profondo, che nel tempo ha coinvolto altre famiglie della stessa comunità. Dopo il fallito colpo di stato in Turchia nel 2016, infatti, molte persone sono state accusate di appartenere a un movimento ostile e sono state costrette a fuggire, trovando rifugio nel nostro Paese. Da quel momento, il numero di famiglie con cui abbiamo iniziato a interagire è cresciuto rapidamente, arrivando a circa 50 persone in pochi mesi. 
Ben presto abbiamo compreso che non si trattava di un semplice scambio culturale, ma questo legame si è trasformato in un rapporto di vero aiuto reciproco: abbiamo dato una mano per apprendere la lingua, per sbrigare pratiche burocratiche, iscrizioni scolastiche fino al sostegno in quelle che sono le necessità della vita quotidiana. Un’amicizia, insomma, che man mano ha dato vita ad un dialogo profondo, anche sui valori e sulla spiritualità.

Col tempo, abbiamo avuto l’opportunità di presentare loro il Movimento dei Focolari e l’ideale del mondo unito. Questo ha dato vita a una condivisione di molti punti in comune tra il carisma focolarino e la loro spiritualità.

Uno degli aspetti più significativi di questo percorso è stato prendere parte alle festività religiose gli uni degli altri. Abbiamo partecipato alle cene di iftar durante il Ramadan, mentre le famiglie musulmane hanno mostrato interesse per le festività cristiane. Per quattro anni consecutivi, abbiamo celebrato insieme il Natale. Le famiglie musulmane erano inizialmente sorprese dalla profondità spirituale di questa festa, avendone una visione principalmente consumistica, influenzata dai media occidentali.

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Da questo desiderio di approfondire ulteriormente il dialogo, è nato il progetto Pop the Bubbles in collaborazione con l’Associazione per il Dialogo Interculturale e Social Academy, dove lavoro. L’obiettivo era superare pregiudizi e barriere tra le comunità, favorendo l’incontro tra famiglie turche e slovene. Il progetto ha coinvolto un gruppo di famiglie per un anno intero, durante il quale abbiamo lavorato insieme per individuare valori comuni tra le due culture. Alla fine del percorso, sono emersi sei valori fondamentali: famiglia, cittadinanza attiva, dialogo interculturale, democrazia, libertà e inclusione. Per concludere il progetto, abbiamo organizzato due campi di convivenza, uno di tre giorni e uno di cinque, a cui hanno partecipato 73 persone. Oltre agli incontri di scambio culturale, il progetto ha portato anche a iniziative concrete di solidarietà, come l’aiuto ai rifugiati ucraini. Questo ha dimostrato che lavorare insieme per un obiettivo comune può rafforzare i legami tra comunità diverse. Inoltre, negli ultimi anni, ho iniziato a lavorare in una ONG (Social Academy) che si occupa di giovani e le famiglie turche mi hanno chiesto di prendermi cura anche dei loro figli adolescenti, trasmettendo loro quei valori comuni che abbiamo scoperto insieme. Questo passaggio è stato molto significativo, perché ha dimostrato la fiducia che si era creata tra le nostre comunità. 

Nello stesso periodo è nato un progetto innovativo: la creazione di un’applicazione per favorire il dialogo tra persone con opinioni opposte – hardtopics.eu. L’app funziona mettendo in contatto due persone che hanno risposto in modo divergente a un questionario su temi polarizzanti. Il sistema le abbina e le invita a un confronto in un ambiente preparato, con l’obiettivo di superare la polarizzazione sociale e promuovere una cultura del dialogo. Questa app verrà presto utilizzata nelle scuole superiori e nelle università di Lubiana. L’entusiasmo mostrato dai giovani durante la fase di test ha confermato il valore di questa iniziativa.

Penso che sia fondamentale creare reti di dialogo interreligioso a livello europeo. Il percorso che abbiamo intrapreso dimostra che con pazienza e dedizione si possono costruire relazioni autentiche basate sulla fiducia, sul rispetto e sulla condivisione dei valori comuni. 

 di Andreja Snoj Keršmanc (Slovenia)