Giu 9, 2010 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Sono stati in cinquemila tra sacerdoti, diaconi, seminaristi, religiosi e laici ieri alla sala Nervi per la vigilia della conclusione dell’Anno sacerdotale che hanno assistito ad un pomeriggio ricco di momenti artistici e di testimonianze. Un evento che è stato promosso e realizzato dai sacerdoti del Movimento dei focolari e del Movimento di Schoenstatt, in collaborazione con il Rinnovamento Carismatico cattolico internazionale e di altri organismi ecclesiali. Filo conduttore di tutto il convegno, il mettere in luce come le testimonianze di coerenza e la vita di comunione sacerdotale, sostenuta dai nuovi carismi, possano essere dono per tutto il clero. Un ricco momento artistico è stato coordinato dal gruppo Gen verde con un coro ortodosso rumeno, il “Psalmodia Transylvanica”, e la piecé teatrale Ars amoris, sulla vita di Giovanni Maria Vianney trasmessa in diretta televisiva. Un contributo sostanziale è venuto dalle vicende raccontate da tre sopravvissuti al massacro di un gruppo di seminaristi in Burundi, e oggi sacerdoti, in ricordo di chi ha voluto testimoniare con la vita che l’unità tra le due popolazioni in guerra (hutu e tutsu), è possibile. A seguire la storia di Brendan Purcell, prete irlandese che ha superato un “momento di prova”, in cui il suo celibato stava per essere messo
a rischio, abbracciando con più radicalità la scelta di Dio. E infine il racconto di un sacerdote tedesco, caduto nel tunnel dell’alcolismo e salvato dalla sua comunità. «Il respiro della comunione è un elemento fondamentale per la salute del corpo della Chiesa», ha sottolineato il segretario di stato card. Tarcisio Bertone, venuto a portare il saluto del papa. Un sacerdote, intervenuto al convegno ha così commentato il pomeriggio: «Oggi ricomincio a vivere il mio sacerdozio con entusiasmo delle origini e la maturità dei 40 anni trascorsi». Significative, infine, le reazioni dei laici. «Oggi ho visto la chiesa di domani, quella che accompagnerà e crescerà i miei figli. Tutta la mondialità, l’unità della chiesa che ho trovato, ha fatto centro nel mio cuore». Testi dell’incontro, foto scaricabili, TV collegate e ulteriori informazioni: www.sacerdotioggi.org oppure sacerdotioggimail.com (altro…)
Giu 6, 2010 | Chiesa, Focolari nel Mondo, Spiritualità
“Sacerdoti oggi” è il titolo di un pomeriggio di testimonianze e contributi artistici con cui vari Movimenti ecclesiali intendono contribuire a un rinnovamento della vita e del ministero dei sacerdoti, nella Chiesa e nella società di oggi. Alla radice, i nuovi carismi, doni dello Spirito con cui Dio arricchisce la Chiesa, proprio in questo tempo di particolari difficoltà, per condurla verso “una nuova primavera”. Attesa la partecipazione di sacerdoti provenienti da oltre 70 nazioni dei cinque continenti. L’evento si svolgerà il 9 giugno prossimo in Vaticano nell’Aula Paolo VI, nell’ambito delle manifestazioni per la conclusione dell’Anno Sacerdotale, in preparazione alla veglia del 10 giugno con il Papa in piazza s. Pietro e alla solenne celebrazione eucaristica dell’11 giugno (v. www.annussacerdotalis.org). Promotori dell’iniziativa: i sacerdoti del Movimento dei Focolari e del Movimento di Schoenstatt in collaborazione con l’ICCRS (Rinnovamento Carismatico Cattolico Internazionale) e altre aggregazioni ecclesiali. Il programma delineerà in tre momenti un identikit dei sacerdoti oggi: Uomini di Dio – fratelli tra i fratelli, nell’unico popolo – profeti di un mondo nuovo. Ogni “tappa” sarà introdotta da un pensiero di Benedetto XVI (in video). Nella parte conclusiva si proporranno alcuni pensieri di Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari, e di P. Josef Kentenich, fondatore di Schoenstatt. Testimonianze – Tra i protagonisti: un sacerdote dell’Irlanda sulla fedeltà alla chiamata di Dio; dal Burundi, i sopravvissuti all’assalto al seminario minore di Buta in cui sono morti martiri 40 giovani; dalla Germania, un sacerdote che ha superato il problema dell’alcol con l’aiuto della sua comunità. Altri contributi parleranno dell’esperienza della malattia; della vita affettiva e del celibato vissuti in un contesto di fraternità; della pastorale nell’odierno ambiente multiculturale e multi religioso. Ancora, dal Brasile, una vasta azione di evangelizzazione insieme ai laici nel sud del Paese. Atteso il saluto del Card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato Vaticano. Il Card. Claudio Hummes, Prefetto della Congregazione per il Clero, presiederà i Vespri con cui si concluderà la serata. Il Card. Francisco Javier Errázuriz, Arcivescovo di Santiago del Cile, già presidente del Consiglio Episcopale Latinoamericano (CELAM), interverrà con una testimonianza teologica. La parte artistica sarà curata dall’International Multiartistic Performing Group Gen Verde, assieme a sacerdoti di varie parti del mondo. Le coreografie saranno eseguite dai seminaristi del Centro internazionale di spiritualità di comunione “Vinea mea” a Loppiano (Firenze). Tutti i partecipanti saranno coinvolti in questo pomeriggio. Sono previsti, infatti, brevi momenti in cui i sacerdoti, seminaristi e laici nonché le consacrate e i consacrati presenti, in piccoli gruppi, dialogheranno tra loro sulle tematiche svolte. Collegamenti televisivi – Il programma potrà essere seguito in molti Paesi del mondo grazie a internet e ai satelliti del Centro Televisivo Vaticano, di Telepace, EWTN, Canção Nova, Telelumière e Mariavision. In Italia: diretta internet: http://live.focolare.org. Telepace trasmetterà l’evento in diretta, TV2000 in differita a partire dalle ore 22 del 9 giugno. Per le altre lingue vedere il sito www.sacerdotioggi.org Iniziative in preparazione agli eventi con il Papa: o 8 giugno – Giornata di ritiro proposta dal Rinnovamento Carismatico Cattolico – Basilica Lateranense (ore 9.30-19.30 – www.iccrs.org). o Nei giorni precedenti e successivi agli eventi conclusivi dell’Anno Sacerdotale, la cittadella internazionale dei Focolari a Loppiano offre ai sacerdoti un programma speciale (www.loppiano.org). o 11 giugno – Il Movimento di Schoenstatt invita i sacerdoti a un momento di festa pomeridiano a Belmonte (Roma-Casalotti) (ore 16-21 – www.schoenstatt.de). A servizio dei giornalisti: Programma, testi, foto, accredito sono scaricabili dal sito www.sacerdotioggi.org Per un approfondimento dei contenuti vedere il Glossario, a firma dei responsabili dell’evento, sac. Hubertus Blaumeiser (per il Movimento dei Focolari) e p. Michael Johannes Marmann (per il Movimento apostolico di Schoenstatt) Ufficio stampa: Carla Cotignoli, cell. +39-348-8563 347 Silvestre Marques, cell. +39-340-0538 300; Sr. Kornelia Fischer, cell. +49-160-96851374 José Luis Correa, cell. +39-389-1230 117; Hector Lorenzo, cell. +39-347-8956 072 (altro…)
Giu 3, 2010 | Chiesa, Cultura, Focolari nel Mondo
290 dirigenti dell’Associazione “Família da Esperança” si sono recati il 28 maggio scorso al Centro internazionale del Movimento dei Focolari a Rocca di Papa per festeggiare e ringraziare Chiara per il riconoscimento appena ricevuto da parte del Pontificio Consiglio per i Laici. I membri dell’Associazione – di orgine brasiliana ma oggi diffusa in tutto il mondo – sono impegnati in diversi campi sociali, il principale è quello del recupero dei giovani tossicodipendenti. Presso il centro dei Focolari, hanno potuto incontrare Eli Folonari, segretaria particolare di Chiara Lubich, Maria Voce e Giancarlo Faletti, rispettivamente presidente e co-presidente del Movimento dei Focolari, per un momento di scambio e di riflessione sul tema di “Dio Amore”. “Quali sono i legami fra di noi? Il legame principale – ha detto Maria Voce – è la vita della Parola, che si traduce nelle azioni concrete, giorno per giorno, e che ci porta in un cammino di santità, non importa partendo da dove, ma da vivere nell’attimo presente”. “La Parola di Dio – ha proseguito Giancarlo Faletti – non è come le altre parole. Le altre parole producono una pianta che ha pochi giorni di vita e poi marcisce. Invece, la Parola di Dio produce una grande pianta che dura per sempre. Io credo che voi siete testimonianza di questa vitalità”.
La storia dell’associazione ha inizio nel 1983 in un angolo di strada della città di Guaratinguetà, nell’interno dello Stato di S. Paolo. Nelson Giovanelli si è avvicinato ad un gruppo di giovani drogati vicino a casa sua spinto a mettere in pratica le parole dell’apostolo Paolo, “Mi sono fatto debole con i deboli…”. Uno di loro, Eleutério, è stato il primo a sentirsi coinvolto e a chiedere aiuto per uscire dalla dipendenza della droga. Ne sono seguiti tanti altri. A sostenere l’opera di Nelson Giovanelli fin dall’inizio è stato il tedesco frei Hans Stapel, che aveva conosciuto il carisma dell’unità di Chiara Lubich e quello della povertà di S. Francesco di Assisi. Nasce e si sviluppa una vita comunitaria vissuta con i giovani emarginati e fondata su uno stile di vita evangelico. Oggi l’associazione ha diffusione mondiale. Conta con 68 Fazendas (di cui 40 solo in Brasile) che assistono 3.000 giovani. E’ presente in altri nove Paesi del mondo: Germania, Russia, Filippine, Mozambico, Messico, Guatemala, Paraguai, Uruguai, Colombia e Argentina.
La Fazenda da Esperança è diventata più conosciuta dopo la visita di Papa Benedetto XVI alla comunità di Pedrinhas nell’ambito del suo viaggio apostolico in Brasile avvenuto nel 2007. L’incontro del Santo Padre con i ragazzi della Fazenda è stato uno dei momenti più commeventi di quel viaggio. Il papa rivolse un appello molto forte a chi semina morte attraverso la droga: “Dio chiederà conto di ciò che hanno fatto”. E ai giovani, ritornati alla vita grazie alla Fazenda da Esperança, ha consegnato un mandato per il futuro: “Voi dovete essere ambasciatori della speranza!”. La “Famiglia della Speranza” – nome ufficiale dell’Associazione di fedeli appena approvata –non è una congregazione o un istituto secolare, non può essere definita come un movimento spirituale come i Carismatici o i Focolari, ma una nuova comunità di laici. È qualcosa di nuovo nella Chiesa. A questo proposito Maria Voce ha detto: “la Chiesa non approva una Regola. Approva una realtà, una vita che c’è. E quindi, questo riconoscimento è un segno di gioia. Con questa gioia in cuore – vostra, nostra e di tutta la Chiesa – penso che possiamo veramente ringraziare Dio”. Su Città Nuova leggi anche: “L’amore che dà speranza” di Daniel Fassa (altro…)
Giu 2, 2010 | Chiesa, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
“Parrocchia testimone dell’amore di Dio”: è stato questo il tema del convegno del movimento parrocchiale e del movimento diocesano che si è svolto presso il Centro Mariapoli di Castel Gandolfo dal 16 al 18 aprile. Il tema si è ispirato alla riflessione che il Movimento dei Focolari sta dedicando a “Dio Amore” e all’ l’enciclica di Benedetto XVI “Deus caritas est”. Vi hanno partecipato oltre 1500 animatori provenienti dai vari continenti. “La certezza più grande che ci siamo portati dietro – scrive un giovane – è quella che Dio ci ama immensamente, la frase che è stata ripetuta di più in questi tre giorni! Noi l’abbiamo recepita e ci è entrata dentro con nuova certezza e convinzione… E non possiamo che gioire di ciò e trarne forza!” Nel convegno è venuto in luce un volto di Dio non sempre presente nella mentalità corrente: “Senza volerlo – scriveva don Silvano Cola, primo sacerdote focolarino, che ci ha lasciato nel 2007 – spesso abbiamo predicato un Regno di Dio dove il padre paternalista sembra dire al bambino: sii buono, fa quel che ti dico perché poi ti do il premio”. La parrocchia passa da “luogo in cui si amministra localmente la Chiesa” a “luogo in grado di annunciare il Dio che Gesù ci ha rivelato”, “spazio che rende visibile la comunità delle persone radunate nel nome di Gesù”. Questa l’esperienza di alcune parrocchie dove si cerca di vivere la comunione e la condivisione. Un’esperienza di attualità in quest’anno particolare dedicato ai sacerdoti, cuore vivo della parrocchia. In primo piano la relazione fraterna fra le persone, fra le famiglie, fra gruppi, associazioni e movimenti, fra tutti. Così la parrocchia diventa “epifania” di Dio, testimone del suo amore. “Il compito importante che devo affrontare è quello di far lievitare nella parrocchia, dove appartengo, la fraternità tra tutte le realtà parrocchiali”, commenta uno dei partecipanti. Una parrocchia testimone dell’amore di Dio inoltre può rispondere efficacemente alle sfide dell’oggi: le attese dei giovani, le crisi della famiglia, le situazioni di dolore, le nuove povertà, l’urgenza del dialogo. Una forte impressione ha suscitato in tutti la testimonianza su Chiara Luce Badano raccontata dalla mamma, dal papà attraverso un video e da testimoni che l’hanno conosciuta. Il sì che lei ha detto a Gesù quando le è stato annunciato il male, ha spronato molti ad un atteggiamento nuovo di fiducia totale nella volontà di Dio. (altro…)
Mag 25, 2010 | Chiesa, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
“C’è bisogno di politici autenticamente cristiani, ma prima ancora di fedeli laici che siano testimoni di Cristo e del Vangelo nella comunità civile e politica”. Lo ha detto Benedetto XVI parlando il 21 maggio scorso alla XXIV Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per i Laici che ha dedicato le discussioni al tema “Testimoni di Cristo nelle comunità politica”. Nominata il 2 dicembre consultore del dicastero vaticano, anche Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, ha partecipato alla Assemblea. Il tema è stato scelto per rispondere ad un desiderio del Papa: far nascere “una nuova generazione di cristiani che davvero sappiano impegnarsi in politica. Ne è nato – racconta Maria Voce – un dibattito serrato. La cosa che emergeva molto forte è che non è la Chiesa a “fare” nuovi politici. A lei spetta il compito di formare i cristiani. E se i cristiani sono formati, allora potranno essere anche dei buoni politici. Quindi ripartire dalla testimonianza cristiana: essere testimoni di Cristo nella comunità politica”.
“Da più parti – prosegue la presidente del Movimento dei focolari – veniva fuori come uno dei posti privilegiati in cui oggi si formano i cristiani sono i movimenti”. Lo ha sottolineato anche papa Benedetto XVI nel suo discorso ai membri e ai consultori dell’assemblea. “L’appartenenza dei cristiani alle associazioni dei fedeli, ai movimenti ecclesiali e alle nuove comunità – ha detto il Santo Padre -, può essere una buona scuola per questi discepoli e testimoni, sostenuti dalla ricchezza carismatica, comunitaria, educativa e missionaria propria di queste realtà”. Maria Voce è intervenuta in assemblea portando alcune esperienze sostenute dal Movimento dei Focolari in campo politico. “Non si può pensare che il Movimento dei Focolari non si interessi alla politica – ha detto Voce -, se si pensa che il primo focolarino sposato era un politico, Igino Giordani, che è avviato alla beatificazione. E poi Chiara Lubich ci ha insegnato a guardare ad un Solo Padre, e che siamo tutti fratelli, quindi anche i politici sono nostri fratelli a cui portare sostegno”. Tra le esperienze citate in assemblea, Maria Voce ha parlato del “Forum permanente politico per l’unità” che si è costituito nel 2008 nella Corea del Sud ed è composto da un attivo gruppo di parlamentari che aderisce al Movimento politico dell’Unità. Il Forum nasce con l’intento di offrire un luogo stabile di dialogo e di progettazione politica. Nel suo recente viaggio in Asia, Maria Voce aveva incontrato i membri del Forum e li aveva incoraggiati nell’impegno a sostegno di una politica che abbia come riferimento la fraternità. Ed è proprio per questa finalità che il 26 febbraio scorso, l’iniziativa ha ricevuto dal Presidente dell’Assemblea nazionale un riconoscimento pubblico quale migliore gruppo di ricerca – fra i 60 concorrenti – nell’attività parlamentare e nell’attuazione della Costituzione. La somma in denaro che accompagna il trofeo è stata immediatamente destinata per l’avvio di una “Scuola di formazione sociale e politica” che il Mppu in Corea ha in programma di inaugurare nel prossimo autunno. (altro…)
Mag 23, 2010 | Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Ci può raccontare l’esperienza vissuta alla giornata di “Insieme per l’Europa” a Monaco? «E’ stata un’esperienza costruttiva perché ha dato ai membri dei diversi movimenti e carismi la possibilità di incontrarsi di nuovo ed anche in un certo senso di partecipare alle varie espressioni che i movimenti hanno. Questa partecipazione alla vita e al carisma dell’altro è un arricchimento perché apre alle ricchezze dell’altro. E’ sempre interessante verificare come alla fine, nonostante tutta questa varietà di carismi, c’è un fondamento comune tra questi movimenti: è la fede in Dio, in Gesù Cristo, mandato dal Padre per la salvezza del mondo. Sì, mi sembra di poter dire che le espressioni dei Movimenti sono come tanti fiori diversi posti su un unico albero. Un albero che a Monaco si vedeva molto bene. Si vedeva solido, molto solido». Quale oggi il ruolo di questi movimenti nella Chiesa e in Europa? «Testimoniare la possibilità della comunione. Essere un laicato impegnato e qualificato. Non un laicato in cui ciascuno va per la sua strada, ma che decide di condividere con altri una stessa meta: l’unità. L‘unità delle chiese, l’unità dell’Europa, l’unità fra tutti. Magari si cammina con modalità diverse, ma tutti verso la stessa direzione e tutti insieme. Mi è sembrato in questo senso importante anche la presenza dei vescovi e il riconoscimento che davano dell’utilità del cammino fatto finora insieme in vista di un’Europa più cristiana, non solo più unita, ma più cristiana perché fondata sui principi del cristianesimo». Ma i cristiani in Europa sono divisi. Quanto pesa questa divisione? «E’ la sofferenza di vivere insieme per un’unità ancora non piena. Quando c’è l’amore reciproco e i dolori dell’uno diventano i dolori dell’altro, allora è possibile essere sinceri. E’ possibile cioè rendersi conto delle difficoltà che ancora ci sono ma anche della possibilità che abbiamo di farle sciogliere un po’ alla volta. Si tratta anche di capire che cosa possiamo fare noi in attesa che i responsabili dei dialoghi teologici trovino le parole e le modalità giuste per arrivare ad espressioni di verità su cui tutti possono essere d’accordo. Perché sicuramente la verità è una, non è molteplice. Solo che bisogna arrivare ad una verità che sia espressa in una maniera in cui veramente tutti si ritrovino. Questo è logicamente un’azione dello Spirito Santo, ma pensiamo e constatiamo che quanto più amore reciproco c’è tra i cristiani, tanto più è facile incontrarsi su alcuni punti magari controversi e trovare il modo di capirsi e di andare avanti insieme. E’ come quando si cammina in una scalata: ci si ferma un momentino per fare un passo più in alto. Mi sembra poi importante questa testimonianza in un momento in cui ci sono tante ombre sulla Chiesa. Far vedere cosa Gesù dice di se stesso: le mie parole non passeranno. Anche le parole di accusa che pesano oggi sulla Chiesa cadranno se mostriamo la Chiesa come deve essere, se mostriamo cioè questa realtà di comunione tra noi e la nostra decisione di essere radicali nel vivere il Vangelo». E’ questa la risposta che i movimenti possono dare in questa situazione della Chiesa? «Convertiamoci a vivere di più il Vangelo e di più in comunione. La cosa principale è proprio quello di portare tutti a credere all’Amore di Dio e a vivere nel momento presente quello che Dio ci chiede con generosità, con radicalità». Il tema del Kirchentag era la speranza. Anche la giornata di “Insieme per l’Europa” è stata un segno di speranza? «Sicuramente. Si vedeva nella gioia di tutti. In qualsiasi momento si entrava, si aveva l’impressione di una iniezione di fiducia. Fiducia in Dio, fiducia negli uomini, fiducia nella Chiesa».
a cura di Maria Kuschel
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