Mar 13, 2018 | Chiesa, Spiritualità
“Cinque anni di pontificato luminosi e fecondi”: è pieno di gioia e di gratitudine profonda l’augurio che Maria Voce rivolge a Papa Francesco, anche a nome delle comunità del Movimento sparse in tutto il mondo. In una dichiarazione assicura il rinnovato impegno di “portare l’annuncio del Vangelo agli uomini e le donne nelle più varie condizioni della vita umana”. “Ci sentiamo privilegiati nel poter vivere questo tempo in cui lo Spirito attraverso di Lui chiama la Chiesa ad una duplice azione – continua la presidente dei Focolari –: il ritorno ad una vita profondamente evangelica e una nuova attenzione ai segni dei tempi, che invitano tutti noi cristiani a raggiungere gli uomini e le donne nelle più varie condizioni della vita umana. E il Papa con i suoi gesti e le sue parole ne è l’esempio più coinvolgente. In questo cammino entusiasmante ci sappia fedelmente al suo fianco nel rinnovato impegno di collaborare con tutte le nostre forze all’annuncio di un Dio che ama il mondo da morire. Gli assicuriamo tutto il nostro affetto e la nostra preghiera”. (altro…)
Mar 8, 2018 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
M
aría Cecilia Perrín è una solare ragazza argentina, nata a Punta Alta (Buenos Aires) nel 1957. Dopo due anni di fidanzamento, vissuti intensamente con il desiderio di mettere solide basi cristiane alla nascente famiglia, si sposa con Luis nel 1983. Due anni dopo, mentre è in corso una gravidanza, le viene diagnosticato un cancro. Con il sostegno del marito e della famiglia sceglie di non seguire il consiglio di un “aborto terapeutico”. Muore all’età di 28 anni, dopo la nascita della bambina. Per sua espressa richiesta, le sue spoglie riposano presso la Mariapoli Lia (O’Higgins, Buenos Aires), luogo di gioia e di speranza. La sua reputazione di santità, l’eroismo nell’accettazione della malattia, l’esempio di vita cristiana e le molte grazie ricevute per sua intercessione hanno fatto iniziare, il 30 novembre 2005, la causa della sua beatificazione.
Maria Orsola Bussone, nata nel 1954 a Vallo Torinese, nel nord Italia, è una bambina aperta, generosa, sportiva. A 11 anni partecipa con la famiglia ad un incontro del Movimento parrocchiale a Rocca di Papa. Scrive a Chiara Lubich: «Voglio amare sempre, per prima, senza aspettarmi nulla, voglio lasciarmi adoperare da Dio come vuole Lui e voglio fare tutta la mia parte, perché quella è l’unica cosa che vale nella vita». Il 10 luglio 1970, a 15 anni, mentre partecipa come animatrice a un campo estivo con la parrocchia, muore colpita da una scarica elettrica, mentre si asciuga i capelli con un phon. La sua fama di santità si diffonde, molta gente accorre alla sua tomba per invocarne l’intercessione. Tramite il diario e le lettere si conosce la sua spiritualità profonda. Le viene intitolato il Centro parrocchiale alla cui costruzione aveva contribuito. Il 17 dicembre 2000 si è conclusa la fase diocesana della causa di beatificazione. Il 18 marzo 2015 Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto con cui è stata dichiarata Venerabile. Margarita Bavosi
, nata nel 1941, è la terza figlia di una famiglia benestante di Buenos Aires (Argentina). La sua vita è felice fino a dieci anni, quando le muore improvvisamente la mamma. L’acuto dolore la spinge a chiedere alla Vergine Maria di prendere il suo posto. L’incontro con il carisma dell’unità è la risposta al suo desiderio di santità. Si dona a Dio nel focolare. Per tutti diventa “Luminosa”. Trascorre alcuni anni in Brasile, Argentina e Uruguay. Diventa corresponsabile del Movimento dei Focolari in Spagna. A 40 anni avverte un inspiegabile declino fisico, ma solo dopo tre anni arriva una prognosi precisa. Ben presto non riesce più a muoversi ma continua a costruire rapporti, facendo proprio il motto di S. Luigi Gonzaga “continuo a giocare”. La notte del 6 marzo 1985, tra lo stupore dei presenti, dice: «Eccomi Gesù, ho sempre cercato, in ogni momento, di fare tutto davanti a Te». Il 22 novembre 2008 si è chiusa la fase diocesana del processo di canonizzazione. A lei sono stati intitolati il centro del Movimento dei Focolari di Madrid e la cittadella internazionale nei pressi di New York. Renata Borlone
nasce il 30 maggio 1930 ad Aurelia (Civitavecchia, vicino Roma). Cresce in una famiglia non praticante ma unita, e a 10 anni assiste allo scoppio della Seconda guerra mondiale. Assetata di verità, la cerca negli studi. Si iscrive alla Facoltà di Chimica, è una appassionata delle scienze. A 19 anni viene a contatto con la vita evangelica di alcune delle prime focolarine, appena trasferite a Roma, e attraverso loro le si fa evidente una certezza: Dio è amore! A 20 anni entra in focolare e per 40 anni è a servizio dell’Opera di Maria, con compiti di responsabilità in Italia e all’estero. Dal 1967 arriva alla Scuola di formazione di Loppiano dove trascorre 23 anni nella tensione costante alla santità. A 59 anni le viene annunciata una grave malattia, e i pochi mesi che le rimangono sono un’impennata in Dio. Pur nella sofferenza trasmette gioia e sacralità e ripete fino all’ultimo istante: “Voglio testimoniare che la morte è vita”. Il 27 febbraio 2011 si è chiusa la fase diocesana del processo di beatificazione. Chiara Favotti Vedi anche: Alfredo Zirondoli, “Luminosa ha continuato a giocare. Profilo di Margarita Bavosi”, Città Nuova, Roma. Giulio Marchesi, Alfredo Zirondoli, “Un silenzio che si fa vita. La giornata di Renata Borlone”, Città Nuova, Roma. (altro…)
Mar 5, 2018 | Chiesa, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni

Nelson Vanegas e Stella Marilene Nishimwe
Una settimana di lavoro per conoscere da vicino la realtà dei ragazzi e dei giovani di tutto il mondo, le loro ambizioni, speranze, paure, attese, e per ascoltare la loro voce. Ne uscirà un documento condiviso, che confluirà, insieme agli altri contributi pervenuti, nell’”Instrumentum laboris” in vista del Sinodo di ottobre, definito da Papa Francesco “non sui, ma dei giovani”. «In questa Riunione presinodale – ha spiegato il Segretario generale del Sinodo, Card. Lorenzo Baldisseri – cercheremo di comprendere meglio cosa pensano di se stessi e degli adulti, come vivono la fede e quali difficoltà incontrano a essere cristiani, come progettano la loro vita e quali problemi riscontrano nel discernimento della loro vocazione, come vedono la Chiesa oggi e come invece la vorrebbero». Saranno presenti cattolici, di altre confessioni cristiane e di altre religioni, rappresentanti di associazioni e movimenti, ma anche non credenti, o provenienti da situazioni di disagio come il carcere o la tossicodipendenza. Anche Stella Marilene, 24 anni, e Nelson, 29, del Movimento dei Focolari, parteciperanno ai lavori (con loro vi sarà anche Noemi Sánchez, una giovane del Paraguay). Mentre attendono con trepidazione quel giorno, li abbiamo incontrati al centro internazionale dei Gen, dove si sta lavorando intensamente agli appuntamenti mondiali del 2018: oltre al Sinodo di ottobre, anche il Genfest di Manila a luglio.
Qual è la situazione dei giovani nel vostro Paese? «Nel Salvador – risponde Nelson – la situazione generale dei giovani è diversa tra dentro e fuori le città. Fuori la vita è più difficile, mancano i servizi, l’educazione è garantita solo fino alla scuola dell’obbligo. Nonostante questo i giovani hanno aspirazioni grandissime e una maggiore determinazione a realizzare i propri sogni». «In Burundi – spiega Marilene – stiamo vivendo una grave crisi politica. La disoccupazione è alta e anche l’incertezza per il futuro. I giovani spesso lasciano il Paese per cercare altrove delle prospettive». Alla Riunione, dicono, svolgeranno il compito di facilitatori dei gruppi linguistici in spagnolo e francese. «Sarà il nostro “granito de arena”, un piccolo contributo – spiega Nelson – ma lo faremo con tutto il cuore». E Marilene: «Tramite il sito ufficiale del sinodo e i social network collegati, tutti i giovani potranno far sentire la propria voce e inviare proposte, anche chi non potrà partecipare direttamente». A proposito di comunicazione, al di là dei timori con cui spesso gli adulti guardano i giovani, per il rischio di staccarsi dalla “realtà” e immergersi in una piazza virtuale, cosa significa per voi comunicare? «I tempi sono cambiati – risponde Nelson – siamo immersi nella tecnologia, che effettivamente aiuta ad accorciare le distanze. Ma dobbiamo cercare di renderla più umana possibile. Cellulare e tablet avvicinano, ma comunicare “faccia a faccia” con chi abbiamo realmente davanti è un’altra cosa. In questo noi giovani possiamo fare il primo passo». «Per una comunicazione autentica dobbiamo pensare “cosa” comunichiamo», incalza Marilene.
Nel suo messaggio per la giornata della gioventù, che concluderà la Riunione presinodale, Papa Francesco accenna alle “paure” dei giovani. «Spesso i giovani hanno paura di andare avanti, di fare scelte da cui non potranno poi tornare indietro. Personalmente – spiega Marilene – io cerco di vivere la volontà di Dio nel momento presente. Ognuno ha una propria storia, e io mi affido a Lui con fiducia». E Nelson: «In un mondo così materialista, spesso il messaggio che gli adulti passano ai giovani è quello di studiare, lavorare, guadagnare, comprare una bella casa. Il dialogo tra la prima e la seconda generazione è importante, ma non deve distruggere i sogni. Insieme, la nostra energia e la loro sapienza possono fare molto». Essere ascoltati significa prendersi delle responsabilità. «È una grande responsabilità portare la voce dei giovani. Una opportunità offerta dalla Chiesa, che vuole dialogare con tutti, non solo con i cattolici. In questo noi gen possiamo offrire la nostra esperienza, perché già abbiamo cominciato a camminare insieme, cristiani, di altre fedi e anche non credenti. Per questo rinnovo un appello a tutti i giovani: anche a distanza, partecipate! Facciamo sentire la nostra voce». Chiara Favotti (altro…)
Feb 21, 2018 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Sono reperibili online sul sito
del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, in cinque lingue (inglese, spagnolo, francese, italiano e portoghese), le sette catechesi in preparazione al IX Incontro mondiale delle famiglie, che si terrà a Dublino dal 21 al 26 agosto 2018. «Un itinerario catechetico alla luce di quanto Papa Francesco ha donato a tutto il mondo con l’Esortazione apostolica post-sinodale Amoris laetitia» le ha definite il card. Kevin Farrell, prefetto del Dicastero. Questi i temi: “Le famiglie di oggi”, “Le famiglie alla luce della Parola di Dio”, “Il grande sogno di Dio”, “Il grande sogno per tutti”, “La cultura della vita”, “La cultura della speranza” e “La cultura della gioia”. «Ogni catechesi – spiega il card. Farrell – è introdotta da alcune preghiere tratte dal magistero pontificio o dalla tradizione patristica, e si conclude con delle domande per un momento di condivisione che parte dalla famiglia, prima Chiesa domestica, per poi aprirsi alla comunità cristiana». Accompagna i testi un itinerario musicale con brani eseguiti dal tenore di fama internazionale Andrea Bocelli nella basilica della Sagrada Familia di Barcellona, a maggio 2015, primo di una serie di concerti ripetuti, nell’ambito del progetto “Il grande mistero. Il Vangelo della famiglia scuola di umanità per i nostri tempi”, anche al santuario di San Giovanni Paolo II a Cracovia e nella basilica di Santo Stefano a Budapest. (www.laityfamilylife.va/) (altro…)
Feb 17, 2018 | Chiesa, Ecumenismo, Focolari nel Mondo, Spiritualità

Foto: Pixabay
Gesù è il povero la cui vita ha inizio in una mangiatoia e ha termine su una croce – e come figlio del falegname, quando dà inizio alla sua grande attività pubblica, non ha un posto dove stare, nulla su cui posare il capo. Nulla da mangiare. La sua opera non agisce sul dolore e sugli abissi degli uomini dal di fuori: egli vi entra personalmente, porta il nostro peso, e lo porta sino all’abbandono e alla morte. Non annienta con un fulmine lo strapotere dei propri nemici, ma si lascia flagellare e schernire, e perdona chi gli fa del male. Non trasforma le pietre in pane per alleviare la propria fame, ma suscita in noi la fame della Parola di Dio, fame di vita, di giustizia, di verità, così tanto maggiori di ciò che sazia e dà benessere nel momento. Quando incontra i piccoli, i poveri e i sofferenti, Gesù non passa oltre perché ha cose più importanti da fare che aiutarli. Il bambino, il malato, il peccatore, la madre addolorata sconvolgono i suoi programmi, gli toccano il cuore. Gesù non ha interessi offuscati, non ha retroscena reconditi e misteriosi, è del tutto schietto e trasparente. Chi vede lui, attraverso lui vede in trasparenza il Padre. Di fronte alla colpa del mondo, di fronte alla nostra miseria, Gesù non dice: “Ma guarda!”; prende tutto su di sé; e così instaura la pace nel proprio sangue. Gesù non si sottrae alle contraddizioni, ma le sopporta fino all’estremo, ed è il primo dell’infinita catena umana dei perseguitati e dei diseredati. Questo è Gesù, e gli uomini che lo seguono sperimentano già ora una libertà, una gioia e una profondità della propria umanità che altrove non hanno trovato mai. (da una predica dell’1.11.1979) Klaus Hemmerle – La luce dentro le cose – Città Nuova 1998 pp. 49-50 (altro…)
Feb 13, 2018 | Chiesa, Ecumenismo, Focolari nel Mondo
Per la Chiesa cattolica e altre chiese cristiane sta per cominciare la Quaresima, il periodo dell’anno liturgico che precede la celebrazione della Pasqua, dal 14 febbraio al 29 marzo per il rito romano, dal 18 febbraio al 31 marzo per il rito ambrosiano. Tale periodo, caratterizzato dall’invito alla conversione a Dio, ha una durata di circa quaranta giorni, numero che ricorre frequentemente sia nell’Antico che nel Nuovo testamento (ad esempio, nell’Antico Testamento, i 40 anni trascorsi da Israele nel deserto, i 40 giorni del diluvio universale o di permanenza di Mosè sul monte Sinai e, nel Nuovo, i 40 giorni di digiuno di Gesù nel deserto). Nel calendario romano la Quaresima ha inizio con il rito delle ceneri, durante il quale il sacerdote sparge un pizzico di cenere benedetta sul capo o sulla fronte dei fedeli, a simboleggiare la caducità della vita terrena e l’impegno penitenziale. (altro…)