Nov 18, 2014 | Chiesa, Spiritualità
A presentare alla stampa il III Congresso mondiale in Vaticano è stato il Presidente del dicastero, cardinale Stanisław Ryłko, con il segretario mons. Josef Clemens. Le attese dei Movimenti e delle Comunità sono state affidate a Maria Voce, presidente dei Focolari, e Jean-Luc Moens, responsabile per le relazioni internazionali della “Communauté de l’Emmanuel”. Si tratta della terza tappa di una “crescita verso la maturità ecclesiale”. La prima manifestazione fu nel 1998 e successivamente nel 2006, in concomitanza con le due grandi adunate dei Movimenti con Giovanni Paolo II prima – che definiva il fenomeno dei movimenti una “corrente di grazia”, affermando che la Chiesa si aspettava da essi “frutti maturi di comunione e di impegno” – e con Benedetto XVI, che vedeva in questo cammino “una provocazione salutare” per la Chiesa, “minoranze creative” decisive per il futuro dell’umanità. Papa Francesco ha incontrato i Movimenti e le nuove comunità il 18 maggio 2013, e ora il 3° Congresso mondiale prende le mosse dalla sua Esortazione Evangelii Gaudium. In essa Francesco chiama i movimenti ad “essere veri protagonisti di una nuova tappa della missione evangelizzatrice della Chiesa, segnata dalla gioia”, protesa verso le “periferie geografiche ed esistenziali del nostro mondo”, “vicina a tutti i poveri, sofferenti ed esclusi – prodotto amaro della cultura dello scarto oggi dominante”. Davanti ai giornalisti, il cardinale Stanisław Ryłko fa sua la domanda di molti. Come mai “in un mondo che in maniera così radicale rifiuta Dio, si trovano ancora tanti uomini e donne, adulti e giovani, che scoprono la gioia e la bellezza di essere cristiani” e “scelgono Cristo e il suo Vangelo come bussola sicura della loro esistenza?”. La varietà e la ricchezza dei nuovi carismi “propongono itinerari pedagogici” di vita cristiana di “stupefacente efficacia, capaci di cambiare la vita delle persone e di svegliare in esse uno straordinario slancio evangelizzatore”, con “la loro fantasia missionaria, la capacità di trovare modi e vie sempre nuovi di testimonianza e di annuncio del Vangelo”. Sul contenuto della tre giorni si è soffermato il segretario del Pontificio Consiglio per i laici, mons Josef Clemens: contesto e diversi aspetti dell’evangelizzazione, purificazione da ostacoli e impedimenti, dinamismo e collaborazione tra carismi, ruolo delle donne e percorsi di inclusione dei poveri. Maria Voce, presidente dei Focolari, ha evidenziato quanto oggi il Concilio Vaticano II costituisca per i laici “sprone e specchio” della propria “vocazione e responsabilità nei confronti della Chiesa e del mondo contemporaneo”. Nell’esprimere le aspettative dei laici si è augurata che il Congresso “segni un passo di maturità”, e che “riflessioni e confronto, comunione di successi e di sconfitte, di esperienze e di progetti, pongano le condizioni perché Dio, Signore della storia, possa trarre da esso non solo frutti di comunione e di arricchimento reciproco”, ma possa orientare tutti insieme “a guardare e a vivere sempre e con gioia rinnovata, per l’unico grande scopo della Chiesa di Cristo: ‘Padre che siano una sola cosa… che tutti siano uno’. Questo è il ‘sogno di Dio’. Speriamo di saper rispondere alle attese più profonde degli uomini e delle donne di oggi e contribuire a fare dell’umanità una sola grande famiglia”. “Vogliamo avanzare nel cammino di conversione pastorale” che ci chiede il Papa, e soprattutto “fare un’esperienza di comunione”, ha detto Jean-Luc Moens della Communauté de l’Emmanuel, che ha ribadito “per noi è molto interessante scoprire come lo Spirito Santo lavori negli altri. Il Congresso sarà un’occasione unica per fare questa reciproca scoperta”. Info: www.laici.va Conferenza stampa di presentazione del 3° Congresso Mondiale dei Movimenti ecclesiali e Nuove comunità Maria Voce: laici nella Chiesa con l’acceleratore – intervista su Aleteia (altro…)
Nov 11, 2014 | Chiara Lubich, Chiesa, Cultura, Ecumenismo, Spiritualità
Un evento che cade a 50 anni dalla prima udienza concessa da papa Paolo VI a Chiara Lubich (31 ottobre 1964) e all’indomani della beatificazione del pontefice. Un’occasione per illustrare, con un contributo paradigmatico, il pensiero di Paolo VI sui movimenti ecclesiali e sul loro significato in relazione alla visione di Chiesa proposta dal Concilio Vaticano II. È il concentrato delle Giornate di Studi (Castel Gandolfo, 7-8 novembre), che aperte da Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, e dal prof. don Angelo Maffeis presidente dell’Istituto Paolo VI, hanno visto succedersi gli interventi di studiosi specialisti di discipline diverse. Questo grande Papa ha avuto un ruolo importante nella storia del Movimento dei Focolari: «Gli siamo debitori per più motivi – afferma la presidente Maria Voce – prima di tutto per il suo luminoso magistero che ha segnato in modo chiaro e forte la formazione di quanti si sono avvicinati al nostro Movimento». Ma anche perché, continua, «nell’esercizio del suo ministero petrino, papa Paolo VI è stato determinante nel riconoscere, nel promuovere ed anche nell’individuare le vie giuridicamente praticabili per esprimere la fisionomia specifica di quest’Opera nuova nella Chiesa».
Le relazioni dei prof. Andrea Riccardi e Alberto Monticone hanno offerto uno sfondo storico generale sulla nascita dei movimenti ecclesiali, la loro novità nel ‘900 e sulla maturazione della visione e del ruolo del laicato. Si è passati poi ad un’indagine analitica, sulla base di documenti inediti, sulle due figure. Lucia Abignente (Centro Chiara Lubich), partendo dal primo incontro di Chiara Lubich con mons. Montini nel ’53 attraverso Giulia Folonari, passando anche per momenti delicati della storia, fino ad arrivare al ’64, sulla base di diari e di pagine inedite ha mostrato cosa fosse stata per Chiara quella prima udienza, in un periodo in cui era in pericolo proprio la laicità del nascente Movimento dei Focolari. Per i Focolari stessi, dunque, è importante rendersi conto di chi sia stato Paolo VI. Chiara Lubich parla di lui come «padre dell’Opera». Al prof. Paolo Siniscalco, è poi affidato il compito di analizzare l’importanza che per Paolo VI rivestiva il Movimento dei Focolari nel mantenere vivo lo spirito cristiano nei Paesi dell’Est, e come il pontefice abbia incoraggiato le iniziative concrete in tal senso.
Un’altra tematica di centrale importanza, il dialogo ecumenico, è stata presa in esame dalla dott.ssa Joan Back. Basti ricordare la storia che lega Paolo VI, Chiara Lubich e il Patriarca Atenagora. La giurista Adriana Cosseddu ha sottolineato la difficoltà nel venir fuori all’interno del Codice di Diritto Canonico (del 1917) di forme completamente nuove come sono le realtà dei movimenti. Sembrava che un’opera con diverse vocazioni non fosse possibile perché… nel diritto canonico non era prevista! «Il Papa ha voluto prendersi cura lui stesso, personalmente, della cosa e si è così arrivati all’approvazione», affermava Chiara in un’intervista a Città Nuova nel 1978.
Il prof. Alberto Lo Presti, direttore del Centro Igino Giordani, ha offerto una prospettiva inedita della concezione della dottrina sociale della Chiesa in Giordani – considerato cofondatore del Movimento dei Focolari – in relazione al magistero sociale di Paolo VI. Il prof. Piero Coda, rettore dell’Istituto Universitario Sophia ha coronato il tutto con una riflessione teologica che, sullo sfondo dell’Enciclica Ecclesiam Suam, programmatica del pontificato di Paolo VI e dell’esperienza mistica vissuta da Chiara negli anni ’49-’50, ha evidenziato la profonda sintonia e sinergia tra il ministero petrino di papa Montini ed il carisma dell’unità di Chiara Lubich. «È stato per me particolarmente arricchente poter vedere il Movimento dei Focolari e la sua fondatrice, attraverso gli occhi di Paolo VI – scrive Fabio Ciardi, tra i partecipanti al convegno – Questo grande, che aveva uno sguardo amplissimo sulla Chiesa e sulla società del suo tempo, ha avuto anche uno sguardo particolare su quest’opera di Dio, provando insieme gioia e dubbi, apprezzamenti e perplessità, entusiasmo e speranze… Collocandosi nella sua prospettiva si colgono aspetti nuovi di questo carisma e del suo farsi strada nella Chiesa». A conclusione dei lavori il prof. José-Román Flecha Andres, ha voluto paragonare l’esperienza mistica di Chiara a quella dei mistici spagnoli del ‘500, Teresa d’Avila in particolare, e ricordando come essi avessero intuito la necessità di far dono della vita interiore alla Chiesa intera si è così espresso: «Qui l’abbiamo visto come, grazie allo spirito di Dio, allo Spirito Santo, ciò si è realizzato nella vita di Chiara, di questo Movimento». Comunicato stampa finale Abstract delle relazioni (altro…)
Nov 7, 2014 | Centro internazionale, Chiesa, Ecumenismo, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Terrorismo, persecuzioni contro i cristiani e altre minoranze, secolarismo e fondamentalismo sono alcune delle sfide che interpellano a cercare con rinnovato impegno, costanza e pazienza le vie che conducono verso l’unità tra i cristiani. E tra queste, la via maestra è l’Eucaristia. È quanto ha affermato Papa Francesco incontrando, in Vaticano, i partecipanti al Convegno ecumenico dei vescovi amici del Movimento dei Focolari incentrato sul tema: “L’Eucaristia, mistero di comunione”. Il servizio di Amedeo Lomonaco: “L’amore alla Parola di Dio e la volontà di conformare l’esistenza al Vangelo” fanno germogliare in diverse Chiese e comunità ecclesiali “solide amicizie e momenti forti di fraternità”. Ricordando questa “ricca esperienza”, il Papa esorta ad essere sempre “attenti ai segni dei tempi”, a chiedere al Signore “il dono dell’ascolto reciproco e la docilità alla sua volontà”. Nel nostro mondo travagliato – sottolinea il Pontefice – ha grande valore una chiara testimonianza di fraternità e di unità tra i cristiani: “Questa fraternità è un segno luminoso e attraente della nostra fede in Cristo risorto. Se infatti intendiamo cercare, come cristiani, di rispondere in modo incisivo alle tante problematiche e ai drammi del nostro tempo, occorre parlare ed agire come fratelli, e in modo tale che tutti lo possano facilmente riconoscere”. Anche questo è un modo – aggiunge il Santo Padre – “di rispondere alla globalizzazione dell’indifferenza con una globalizzazione della solidarietà e della fraternità”: “Il fatto che in diversi Paesi manchi la libertà di manifestare pubblicamente la religione e di vivere apertamente secondo le esigenze dell’etica cristiana; le persecuzioni nei confronti dei cristiani e di altre minoranze; il triste fenomeno del terrorismo; il dramma dei profughi causato da guerre e da altre ragioni; le sfide del fondamentalismo e, dall’altro estremo, del secolarismo esasperato; tutte queste realtà interpellano la nostra coscienza di cristiani e di pastori”. Tali sfide – spiega il Santo Padre – sono un appello a cercare le vie che conducono verso l’unità. E tra queste vie, una è la strada maestra: l’Eucaristia come mistero di Comunione. Nell’Eucaristia – conclude il Papa – “sentiamo chiaramente che l’unità è dono e che al tempo stesso è responsabilità, responsabilità grave (cfr 1 Cor 11,17-33)”. Fonte: Radio Vaticana Discorso del Santo Padre (testo integrale) (altro…)
Nov 6, 2014 | Chiara Lubich, Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità

31 ottobre 1999 – Firma della Dichiarazione congiunta
15 anni fa la Federazione Luterana Mondiale e la Chiesa cattolica firmavano la “Dichiarazione Congiunta sulla Giustificazione”. Che ricordi ha di quel giorno in cui lei ha apportato da parte luterana la firma su questo importante documento? «Era il 31 ottobre 1999: siamo riusciti a firmare prima di entrare nel 21° secolo, grazie anche a Giovanni Paolo II. Non è stato fatto facile arrivarci, c’era una forte discussione anche all’interno della Chiesa evangelica, soprattutto in Germania. Ho preso coscienza dell’importanza di questo atto quando ho visto alla Chiesa di S.Anna (Augsburg) persone venute da tutto il mondo. Ho provato un grande senso di gratitudine, di libertà e di speranza. Nel pomeriggio dello stesso giorno si sono incontrati, per la prima volta, un gruppo di fondatori e responsabili di movimenti e comunità, evangelici e cattolici. Si è svolto alla cittadella di Ottmaring, assieme a Chiara Lubich ed altri. Quello che ne è nato lo considero “un miracolo”: il cammino di “Insieme per l’Europa”, che ha generato una comunione sentita e sperimentata tra movimenti e comunità molto diversi tra loro». Cosa è cambiato in questi 15 anni? «Si è messo fine alle condanne reciproche del 16° secolo, e sono caduti pregiudizi. Questa mi sembra la cosa più importante. Ora ci si può incontrare come fratelli e sorelle. Il fatto che lo stesso documento sia stato firmato nel 2006 anche dalle Chiese metodiste mette in luce la sua importanza. Purtroppo da allora le Chiese non hanno fatto passi ulteriori, ma in tante questioni possiamo dire che siamo insieme in cammino; nelle parrocchie e nelle comunità si vive di questa speranza». Qual è il significato del documento “Dal conflitto alla comunione”, firmato ancora una volta da entrambe le Chiese, in vista dell’anniversario della Riforma? «È un “inventario” del dialogo cattolico-luterano a livello mondiale. Questo documento è potuto nascere sulla base della Dichiarazione congiunta sulla Giustificazione. È un resoconto della situazione attuale in cui si sottolinea quello che ci unisce, senza tacere i punti che ancora ci dividono. Sono molto grato di questo documento perché ci mette in una dimensione globale e dà una apertura importante proprio in vista del giubileo del 2017, che desideriamo che cristiani luterani e cattolici commemorino congiuntamente». Un augurio per il 2017? «Far vedere al mondo che come cristiani andiamo insieme verso Cristo, questo dovrebbe emergere. Non si tratta di fare diventare Lutero un eroe, ma di concentrarci sul contenuto della Riforma: come possiamo oggi annunciare al mondo il Vangelo della grazia, che Dio è con noi? Sarebbe bello se nel 2017 arrivassimo ad una comune e pubblica “confessione di Cristo, e a vivere su molti piani una vera unità in Lui ».
Che significato hanno per lei gli incontri dei vescovi di varie Chiese a cui partecipa da diversi anni? «È stato il vescovo Klaus Hemmerle che mi ha messo in contatto con il Movimento dei Focolari. Questi incontri sono come dei ‘segnali stradali’ che ci indicano una via. È molto arricchente potersi incontrare con fratelli di altre nazioni e Chiese. Per esempio mi colpisce cosa stanno vivendo i fratelli vescovi nel Medio Oriente. Nel nostro dialogo – lontano dai riflettori della stampa e dei mass-media – posso conoscere e condividere le loro sofferenze, ma anche la loro vitalità. Viviamo una comunione profonda e preghiamo insieme. Certamente c’è sempre questo dolore di non poter ancora celebrare insieme la Santa Cena – ma è sempre un’immensa gioia rivedere i fratelli. È un livello di comunione spirituale profondo, unico direi, come è unico che un Movimento laicale convochi dei vescovi ad incontrarsi. È meraviglioso che ci venga donata dai Focolari questa possibilità ogni anno. È una comunione sperimentata, e questa ha un grandissimo significato. Ed insieme siamo in cammino». Vedi anche: Tv2000it (altro…)
Nov 4, 2014 | Chiesa, Spiritualità

Padre Kentenich
Missionarietà e alleanza con Maria, la madre di Gesù, sono due capisaldi della spiritualità della Famiglia di Schönstatt , movimento cattolico nato in Germania 100 anni fa. E in occasione del centenario dalla fondazione (ottobre 1914), papa Francesco ha ricevuto in udienza 7500 rappresentanti del Movimento, lo scorso 25 ottobre. Dialogo, testimonianze e la parola del pontefice: Francesco si è soffermato sulla famiglia, insistendo sul tema, a lui caro, delle periferie, ma anche: missionarietà, rinnovamento del cuore per aprirsi alla cultura dell’incontro. All’evento hanno preso parte anche i rappresentanti di vari movimenti ecclesiali, tra cui la presidente dei Focolari, Maria Voce, e il copresidente Jesús Morán. «L’ultimo atto che il Papa ha compiuto è stato quello dell’invio missionario. Ha detto: Vi invio non a nome mio, ma di Gesù, a nome di tutta la Chiesa. Più di 7 mila persone: che meraviglia, vedere gente così che va nel mondo a portare Gesù! – racconta Maria Voce al rientro dall’udienza. «Salutando il responsabile mondiale, p. Heinrich Walter, l’ho ringraziato e gli ho detto che facciamo parte anche noi della loro “Alleanza” (un patto che li caratterizza e che formulano con la Madonna). Si sentiva una profonda sintonia. Che dono di Dio questo rapporto vero, concreto! Una delle tante cose belle che ci sono nella Chiesa e nell’umanità. Era come un invito di Gesù ad avere un cuore largo nel riconoscere tutti i doni che Lui fa, un invito a metterci insieme per potenziare il nostro impegno che coinvolge tutta l’umanità». Nel Centro che per il Movimento dei Focolari si dedica alle relazioni con movimenti e nuove comunità ecclesiali, si nota un quadro, quello della “Madonna tre volte ammirabile”: esso rappresenta e documenta un momento importante: l’inizio di una storia di unità. Posta sul retro, una preghiera a Maria, a Lei, presente sin dagli inizi nell’Opera di P. Kentenich, e che ben rappresenta, nella Chiesa, tutto quanto ha che fare con i carismi, si affida l’amicizia e la conduzione della comunione dei Movimenti come primo passo per arrivare alla fraternità universale. Tra le firme quella di Chiara Lubich. 
10 giugno 1999: Chiara Lubich e Andrea Riccardi a Schönstatt
Era il giugno 1999, a un anno dalla Pentecoste ’98: lo storico incontro mondiale dei Movimenti e nuove Comunità con Giovanni Paolo II, l’avvio di una nuova stagione tra le varie realtà ecclesiali scaturite dai carismi fatta di conoscenza e stima reciproca. Dal ’99 il rapporto dei Focolari con Schönstatt è andato avanti, anzi si è allargato nel mondo. Dappertutto si sono instaurate collaborazioni a vari livelli con un’attenzione speciale alle attese dell’umanità: il mondo del lavoro, la lotta alla povertà, iniziative per l’Europa, la famiglia e altro ancora. Auguri al Movimento Apostolico di Schönstatt per questi primi cento anni: un tempo lungo, una lunga testimonianza di vita e di fedeltà al carisma che Dio ha donato a P. Kentenich e che si è diffuso con tanti frutti nel mondo. (altro…)
Nov 1, 2014 | Chiara Lubich, Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=L7HYXR8mrNo
«Cari fratelli e sorelle abitanti tutti di Loppiano, buonasera. Con voi saluto anche tutte le persone che oggi popolano la cittadella voluta da Chiara Lubich, ispirata al Vangelo della fraternità – quella fraternità universale – e coloro che da ogni angolo del mondo sono collegati e partecipano alla festa per i primi 50 anni della sua fondazione. Loppiano è una realtà che vive al servizio della Chiesa e del mondo, per la quale ringraziare il Signore; una cittadella che è testimonianza viva e efficace di comunione tra persone di diverse nazioni, culture e vocazioni, avendo anzitutto cura nel quotidiano, di mantenere tra voi la mutua e continua carità. Sono contento che abbiate scelto per questa vostra ricorrenza il giorno in cui in tutta la Chiesa si festeggia San Francesco di Assisi, testimone e artefice di pace e fraternità. È una felice coincidenza anche per me, davvero. Gli abitanti di Loppiano, quelli che vivono stabilmente e quelli che vi trascorrono un periodo di esperienza e di formazione, vogliono diventare esperti nell’accoglienza reciproca e nel dialogo, operatori di pace, generatori di fraternità. Proseguite con rinnovato slancio su questa strada, vi auguro che sappiate restare fedeli e possiate incarnare sempre meglio il disegno profetico di questa cittadella fiorita dal carisma dell’unità proprio 50 anni fa. Vivere questo in sintonia profonda con il messaggio del Concilio Vaticano II che allora si stava celebrando, il disegno cioè di testimoniare, nell’amore reciproco verso tutti, la luce e la sapienza del Vangelo. Loppiano scuola di vita, dunque, in cui vi è un unico maestro: Gesù. Si, una città scuola di vita per far ri-sperare il mondo, per testimoniare che il Vangelo è davvero il lievito e il sale della civiltà nuova dell’amore. Ma per questo, attingendo alla linfa spirituale del Vangelo, occorre immaginare e sperimentare una nuova cultura in tutti i campi della vita sociale: dalla famiglia alla politica, all’economia. Cioè la cultura delle relazioni. Principio della sapienza è il sincero desiderio di istruzione, la cura dell’istruzione è amore. Non è un caso che a Loppiano abbia sede, da qualche anno, l’Istituto Universitario Sophia eretto dalla Santa Sede. C’è un urgente bisogno, infatti, di giovani, di uomini e donne che, oltre ad essere opportunamente preparati nelle varie discipline, siano al tempo stesso, impregnati della sapienza che sgorga dall’amore di Dio. Cari amici, di cuore auguro, a Loppiano e a tutti voi, di guardare avanti e guardare avanti sempre, guardare avanti e di puntare in alto con fiducia, coraggio e fantasia. Niente mediocrità. Vi affido a Maria Theotokos, Madre di Dio, che vi accoglie tutti nel santuario al cuore della cittadella. E a voi chiedo di pregare per me. Vi saluto e vi benedico. Arrivederci».
Servizio della Radio Vaticana: Loppiano compie 50 anni. Il Papa: è testimonianza viva di fraternità (altro…)