Apr 30, 2016 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
EdU (EducazioneUnità), gruppo interdisciplinare e internazionale di studio nell’area pedagogica ed educativa, si è trovato in Spagna (Centro Mariapoli Luminosa, a Madrid) per un seminario con tema centrale l’inclusione. Educatori da Brasile, Croazia, Italia, Kenya, Burundi, Slovenia, Corea, Polonia, Portogallo e, ovviamente, dalla Spagna, hanno lavorato su tre grandi temi: le relazioni, la comunità, l’arte e lo sport. Il Seminario, grazie alla trasmissione dal vivo sulla rete, è stato seguito da tante parti del mondo come dal Benin, con contributi da Argentina, Mexico e USA. Interessanti e stimolanti i contributi che hanno dato un contesto alle esperienze di ambiti molto diversi: il “dado dell’arte d’amare” messo in pratica in Burundi; i rapporti costruiti nella Scuola Raggio di Sole (Croazia), l’Asociación Autismo Sevilla (Spagna)… o gli effetti dell’educazione nella comunità e della comunità nell’educazione. In Argentina, ad esempio, si porta avanti una scuola in una comunità aborigena. Risultato: è la scuola che riscatta le tradizioni di queste culture secolari che rischiano di scomparire, attraverso dei laboratori per orafi, per la costruzione di telai e strumenti musicali.
La varietà delle esperienze presentate è stata uno dei punti forti di un seminario pensato come laboratorio: “qui vedo che ci sono tante persone che lavorano per gli stessi obiettivi”, ha detto una delle partecipanti, che non si è sentita più sola a lottare. Si è creata, infatti, una rete ancora più ampia e, allo stesso tempo, più stretta tra i partecipanti, nella certezza che “il vero lavoro comincia ora”. È stata anche un’occasione per conoscere alcuni progetti internazionali come Living Peace, Scholas Occurrentes e Sportmeet. Come contributo dal mondo dell’arte all’educazione, la fotografa ed educatrice Concha Casajús ha mostrato alcune delle sue opere, in un video che denuncia gli abusi sessuali in Congo. A conclusione, i partecipanti sono partiti ancora più convinti che l’inclusione è uno stile di vita, una necessità in un mondo così complesso e variegato come quello attuale; e in particolare, che l’educazione inclusiva è una priorità in tutti gli ambiti. Il Seminario era stato preceduto da un Simposio, il 22 aprile, svoltosi nell’Università Complutense di Madrid. Anch’esso dedicato all’inclusione educativa, è stato introdotto dal Rettore dell’Università Nazionale di Educazione a distanza, Alejandro Tiana. Kishore Singh, Relatore Speciale delle Nazioni Unite sul Diritto all’Educazione, si è fatto presente con un messaggio di sostegno all’evento. Prossimo appuntamento di EdU, previsto per il 3 e 4 giugno in Polonia, durante la Conferenza interdisciplinare internazionale in occasione del 20º anniversario della consegna del dottorato h. c. a Chiara Lubich in Scienze Sociali dall’Università Cattolica de Lublino “Giovanni Paolo II”. (altro…)
Apr 29, 2016 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità

Micheline Mwendike
«Nella Repubblica Democratica del Congo – esordisce Micheline che incontriamo a Castel Gandolfo (Roma) a margine del Congresso OnCity promosso dai Focolari – le differenze sono molto evidenti. Ci sono oltre 400 fra tribù ed etnie e da una città all’altra non solo cambiano le abitudini alimentari ma anche gli idiomi che nel Paese sono più di 800. Inoltre, nella sola Goma, la mia città, ci sono più di 200 tra chiese di diverse confessioni cristiane, moschee musulmane e altre forme di culto». Quando la differenza etnica e religiosa ha cominciato ad essere un problema? «Durante la dittatura del presidente Mobutu le sofferenze della popolazione dal punto di vista economico, culturale e anche politico erano diventate troppo grandi. E la concezione su “chi è l’altro”, con la sua lingua e la sua cultura, è stata manipolata dalle ideologie che hanno portato a ritenere la cultura dell’altro un fattore da eliminare. Così, nel 1992, è iniziata la guerra nei villaggi contro il nemico che era la tribù di fronte. Chi oggi ha meno di 24 anni non può sapere cosa sia la pace perché ha visto solamente la guerra e i danni che provoca. Tutti infatti abbiamo perduto persone care. Ma la guerra non ha distrutto le nostre culture. Esse esistono ancora, con tutta la loro bellezza. Noi giovani che cerchiamo di vivere la spiritualità dell’unità, vogliamo ritrovare i legami che ci uniscono e che ci rendono complementari gli uni agli altri». Sei impegnata in un movimento di giovani che vogliono la pace del Congo, di cosa si tratta? «È un movimento di azione formato da giovani congolesi. Sogniamo una società in cui si rispetti la dignità delle persone e la giustizia sociale. Il nostro Paese è ricco ma i suoi abitanti sono poveri. Vogliamo contribuire attivamente alla costruzione del Congo. Siamo convinti che il cambiamento debba partire da noi congolesi senza distinzioni di tribù, religione, lingua. In questo senso lavoriamo per coscientizzare la popolazione sul suo potenziale e sui suoi doveri. Io stessa, nel coinvolgermi attivamente in azioni per contribuire al cambiamento, mi sento più forte, più protagonista. Anche grazie all’accesso alle informazioni e all’amicizia con persone di tribù diverse, ho capito che in tutti i gruppi ci sono i buoni e i cattivi, che sono stati alcuni leader per motivi di potere a strumentalizzare l’odio». Qual è il vostro contributo specifico come movimento di giovani? «Cerchiamo di far conoscere alla gente la verità sui fatti e sulla vita del Paese. Per esempio: abbiamo denunciato un massacro sul quale il governo non ha fatto alcuna inchiesta per trovare i colpevoli, né cercato di proteggere la popolazione della zona che era stata colpita. Organizziamo discussioni su temi importanti come la pace, il ruolo della comunità internazionale, quello di noi giovani, cercando di gettare le basi su come costruire insieme il nostro futuro. Vogliamo diffondere la convinzione che le soluzioni si trovano nella collaborazione fra tutti. Per noi giovani è difficile capire il perché della spirale di violenza che per lunghi anni ha devastato il Paese. Per i giovani è più facile comprendere che l’appartenenza tribale è uno dei tanti aspetti dell’identità delle persone. Il messaggio che vogliamo far passare è che le nostre rispettive diversità non vanno viste come un motivo di divisione ma come un fattore positivo che rende l’umanità più ricca». (altro…)
Apr 24, 2016 | Chiesa, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria

Foto: P. Gábor
“Voi trasformate deserti in foreste”. Lo ha affermato Papa Francesco accantonando il testo preparato per l’occasione e suscitando l’entusiasmo e la commozione delle migliaia di persone che, nel pomeriggio di domenica 24 aprile, hanno visto l’auto con a bordo il Santo Padre fare ingresso a sorpresa nel “Villaggio per la Terra”, la manifestazione organizzata da Earth Day Italia e dal Movimento dei Focolari di Roma nel cuore verde della Capitale: il Galoppatoio di Villa Borghese. Il Papa si è presentato inatteso salutato con affetto da famiglie, giovani e persone di tutte le età che da venerdì 22 aprile partecipano agli eventi ospitati nel Villaggio, incentrati sui temi della tutela del Pianeta, della Legalità, del Dialogo Interreligioso e della Solidarietà. Donato Falmi e Antonia Testa, responsabili del Movimento dei Focolari di Roma, assieme a Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia hanno accolto il Santo Padre sul palco del Villaggio e illustrato lo spirito dell’iniziativa. Falmi ha introdotto il Papa nell’esperienza della Mariapoli 2016, dal titolo “Vivere insieme la Città”, sottolineando in particolare tre parole-guida, spesso ripetute da Francesco, e adottate con spunto di ispirazione dal Villaggio: “misericordia”, “tenerezza”, “diversità come ricchezza”. Antonia Testa, invece, ha illustrato la collaborazione instaurata dal Movimento dei Focolari con Earth Day Italia e spiegato come in particolare il programma della Mariapoli abbia voluto lanciare uno sguardo su Roma, sulle sue povertà ma soprattutto sul “tanto bene” che in modo silenzioso ma incisivo viene operato quotidianamente nel suo tessuto sociale. 
Foto: Thomas Klann
Il Presidente di Earth Day Italia Pierluigi Sassi ha quindi spiegato a Papa Francesco come la strada per arrivare a questo Villaggio sia partita proprio dalla Laudato si’ e dalla “Marcia per la Terra” che l’associazione aveva organizzato coinvolgendo oltre 130 realtà in vista della firma degli Accordi sul Clima, COP21. Papa Francesco ha ascoltato intense testimonianze di partecipanti alla Mariapoli – alcuni “spaccati” di solidarietà vissuti nel mondo del carcere e con gli immigrati; iniziative dei giovani in favore del disarmo, sul valore della legalità e contro il gioco d’azzardo. Pierluigi Sassi ha concluso sottolineando il significato della partita di calcio che si giocherà lunedì al Villaggio tra la Liberi Nantes – la squadra di calcio interamente formata dai richiedenti asilo e rifugiati politici – e la rappresentativa degli studenti universitari della LUISS. “Non abbiate paura del conflitto che ha in sé rischio ed opportunità – ha detto Francesco –. Conoscere è un rischio per me e per la persona a cui mi avvicino. Ma mai, mai, mai girarsi per non vedere. Avvicinarsi all’altro, prenderlo per mano, andare ad asciugare tante lacrime… così dal deserto nasce il sorriso”. “Vi do un compito da fare a casa – ha concluso il Papa –. Quando andate per strada vedete che manca la tenerezza. Ognuno è chiuso in se stesso. Manca l’amicizia. Al centro del mondo oggi c’è il dio denaro, ma la parola chiave è ‘gratuità’ per far sì che questo deserto diventi foresta. Come si fa questo? Sempre nella consapevolezza che tutti abbiamo da farci perdonare… Lavorare insieme, rispettarci, così avviene il miracolo del deserto che diviene foresta. Grazie per tutto quello che fate”. Prima del saluto finale, un ragazzo ha donato a Francesco il “Dado della terra”, un cubo che insegna ai giovani come un gioco i principi della difesa del Creato. Discorso integrale di papa Francesco Comunicato Stampa SIF – Servizio Informazione Focolari Servizio fotografico di Thomas Klann su Flickr Produzione video: CSC Audiovisivi https://vimeo.com/164233694 https://vimeo.com/164066584 (altro…)
Apr 22, 2016 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria
Salta. Una delle province più belle dell’Argentina, con ricchezze naturali e culture millenarie che hanno resistito alla conquista degli spagnoli, ormai oltre 500 anni fa. Con l’arrivo del nuovo millennio si è potenziata come luogo turistico, diventando il centro indiscusso della regione del Nord-Ovest argentino. «Il Programma di Turismo Sostenibile è nato nel 2010 su impulso della Commissione episcopale per le Migrazioni e il Turismo», spiega la coordinatrice Paula González. «Il Nord-Ovest argentino si compone essenzialmente di popolazioni discendenti da popoli originari; alcune attualmente costituiscono comunità indigene, mentre altri sono contadini. Questo dimostra la grande appartenenza alla terra, sia per le attività produttive, che per quelle artigianali». Gli importanti flussi migratori, da Europa e Medio Oriente e dall’America Latina, specialmente dalla Bolivia, hanno portato ad una «convivenza di culture, con una componente indigena molto presente, che rende questa regione molto singolare e con grandi sfide culturali». Il programma è nato per rispondere alla mancanza di lavoro: solo il 39% della popolazione economicamente attiva aveva un impiego. «Abbiamo proposto di lavorare nelle aree rurali e più isolate, che erano le zone più colpite», spiega ancora la coordinatrice. La geografia presenta infatti grandi valli, zone rocciose e altopiani (anche oltre i 3000 mt.). «Abbiamo identificato che le maggiori necessità erano date dall’isolamento – continua Paula González –, che impedisce la vendita dei loro prodotti, ed in alcune comunità, anche l’accesso all’acqua e all’energia. Le persone che più ne risentivano erano le donne e i giovani». L’Argentina in quel periodo si stava dotando di un piano nazionale di sviluppo turistico, dal quale rimanevano escluse però le comunità rurali. Fu allora che la Chiesa individuò la necessità di muoversi per creare offerte più eque ed inclusive. L’obiettivo è stato generare nuove destinazioni turistiche, basate sulle attività produttive-agricole ed artigianali, che sono alla base del loro sostentamento.
«Nel primo anno, abbiamo identificato 30 comunità e 7 aree-chiave di sviluppo in 5 Province. Oggi, dopo quasi 6 anni, stiamo lavorando in 5 aree; sono una cinquantina gli imprenditori legati alla “Rete di imprenditori Turismo solidale NOA” e se dovessimo evidenziare qualcosa, sarebbe la rete di organizzazioni che si sono associate per lavorare in forma articolata – nazionali, provinciali e locali – università, ONG e imprese. Fra le organizzazioni associate, abbiamo avuto sempre uno stretto rapporto con Economia di Comunione e Movimento politico per l’unità, che sono stati alleati-chiave. In questi anni – conclude Paula – ciò che ha dato forza ed effettività allo sviluppo del progetto, è stato il lavoro su tutti gli anelli della catena di valore e i rapporti stabiliti fra i vari attori». Già si è percorso un buon tratto di strada. Si concretizzano progetti locali, nascono nuovi leader a cui si può delegare le attività e si possono intravvedere risultati molto soddisfacenti come, per esempio, l’interazione e la mutua collaborazione fra diverse comunità che escono dall’anonimato e diventano generatori della propria storia. Per saperne di più: Sito web Video (altro…)
Apr 21, 2016 | Cultura, Focolari nel Mondo
La rivista trimestrale di cultura del gruppo Città Nuova, nel corso della sua storia ha arricchito il dibattito contemporaneo con gli argomenti e le prospettive scaturite dalla cultura dell’unità. Nuova Umanità si presenta oggi come una rivista che «promuove un pensiero aperto, sostenuto dall’impegno scientifico ed esistenziale di quanti vi scrivono, volto alla ricostruzione della trama d’unità sulla quale si dispiegano le vicende umane». Inoltre, «esplora il presente per valorizzare quanto contiene di vero, di bene e di bello; interpella il passato per leggerne la sapienza; scruta l’avvenire per contribuire a costruirlo secondo le migliori aspirazioni delle donne e degli uomini di buona volontà». Alcune novità: – Un elemento grafico in copertina segnala il Focus, cioè il tema caratterizzante il fascicolo. – Ci stiamo approssimando alla ricorrenza dei 500 anni della Riforma luterana. Essendo Nuova Umanità da sempre sensibile ai dialoghi e in particolare all’ecumenismo, il Focus di NU221 è dedicato a Martin Lutero, importante figura della cristianità. Tale Focus è curato da Hubertus Blaumeiser con i contributi di due teologi, il luterano Theodor Dieter e il cattolico Wolfgang Thoenissen. – Le altre rubriche del numero 221 portano i contributi di Piero Coda, Michele Zanzucchi, Fabio Ciardi, Silvio Minnetti e Lucia Abignente. La rivista Nuova Umanità è anche presente sui social network, in particolare su facebook, twitter e con un canale youtube. Attraverso di essi è possibile entrare in dialogo con gli autori che presenteranno i propri contributi, in video di pochi minuti. Per gestire il proprio abbonamento: www.cittanuova.it/cn_abbonamenti
Apr 20, 2016 | Cultura
La credibilità della Chiesa passa attraverso la strada dell’amore misericordioso e compassionevole. Misericordia. Fu la prima parola che papa Francesco pronunciò affacciandosi alla finestra su piazza San Pietro per il primo Angelus domenicale. Una parola che «cambia tutto…cambia il mondo. Un pò di misericordia rende il mondo meno freddo e più giusto», la misericordia manifesta l’amore per noi di un Dio che è un padre che ci ama immensamente, fino a morire per quelli che ama. «E se Dio è per noi, chi sarà contro di noi… chi ci separerà dall’amore di Cristo?». Attraverso i più bei pensieri sulla misericordia di Padri della Chiesa, di Santi, Beati e Pontefici il libro testimonia la certezza stampata nel cuore dei cristiani che suscita infinita gratitudine e speranza: Dio mi ama sempre, comunque, immensamente. Mi è vicino, mi perdona, mi dà la possibilità di ricominciare e, dopo aver sperimentato questo amore misericordioso, di essere a mia volta misericordioso. Fabio Ciardi (1948), dei Missionari Oblati di Maria Immacolata, è professore ordinario presso l’Istituto di Teologia della vita consacrata “Claretianum” (Roma). Ha pubblicato per Città Nuova: Koinonia, itinerario teologico-spirituale della comunità religiosa (1992, 19963), Seguire Gesù, risposta a una chiamata (1996, 20013), Fuoco è la Tua Parola, come vivere il Vangelo (2003, 20042); Luce è la Tua Parola, dialogo interreligioso e annuncio del Vangelo (2005), Parlaci di Lui, i racconti di Cafarnao (2007), La storia di Dio e la mia, la Bibbia fonte di ispirazione per l’uomo (20102), I detti di apa Pafnunzio, in cammino nel deserto (2014), e ha curato: Gesù Eucaristia di Chiara Lubich (2014). LA COLLANA MEDITAZIONI risponde al mai sopito interesse per la vita spirituale mettendo a disposizione di un vasto pubblico sussidi per la riflessione interiore ispirati a un’autentica esperienza spirituale, che alla solidità della dottrina uniscono l’aggancio ai problemi di ogni giorno. EDITRICE CITTÀ NUOVA