Movimento dei Focolari
Scuola dell’Infanzia intitolata a Chiara Lubich

Igino Giordani. Storia dell’uomo che divenne Foco

Tommaso Sorgi e Igino Giordani

Igino Giordani storia dell’uomo che divenne Foco di Sorgi Tommaso Il Giordani scrittore, giornalista, politico. Una vita appassionante, che rifugge dalle mezze misure, attraverso gli scritti e i discorsi. «Il tempo è arduo – registra nel suo diario Igino Giordani (1894-1980) mentre le sorti della seconda guerra mondiale volgono al peggio per l’Italia –: non lo si vive che eroicamente o vilmente: la mediocrità non è concessa». E così ha vissuto Giordani. Fuoco vivo. Una vita che rifugge dalle mezze misure, fatta di scelte anche rischiose, condotta sul filo del “sì, sì, no, no”. Scrittore, giornalista, parlamentare, membro della Costituente. Giordani è un testimone importante della storia del XX secolo. Fra i primi collaboratori di Sturzo, vive la stagione del popolarismo cattolico, in Parlamento e dalla sede dei quotidiani e delle riviste politiche e culturali che ha diretto. Intensa figura spirituale, è cofondatore del Movimento dei Focolari. Tommaso Sorgi lo incontra a Montecitorio nel 1956. Sulla base della conoscenza personale, e attingendo all’enorme archivio di scritti di Giordani (libri, saggi, articoli, discorsi) e ai numerosi studi e testimonianze su di lui, ne ripercorre la biografia fino al 1946, due anni prima dell’incontro con Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari. L’autore: Tommaso Sorgi, già deputato al Parlamento italiano, ha insegnato Sociologia presso le Facoltà di Giurisprudenza e di Scienze Politiche all’Università di Teramo. È autore di numerose pubblicazioni sulla storia della sociologia, sul fondamento relazionale e sull’altruismo nella ricerca sociale, sulla storia del cattolicesimo italiano.  Nel 1985, Chiara Lubich – fondatrice del Movimento dei Focolari – lo chiama a ricoprire il ruolo di responsabile del Centro Igino Giordani. Questo volume è il risultato straordinario di questa sua ventennale ricerca. Editrice Città Nuova  Collana: Verso L’unità – Sez. Profili (altro…)

Scuola dell’Infanzia intitolata a Chiara Lubich

Premio “Chiara Lubich per la Fraternità”

Lampedusa, simbolo dell’immigrazione: di dolore e di accoglienza. Le notizie di sbarchi non si arrestano, come pure l’impegno del Comune e dei suoi abitanti. Da qui “La Carta di Lampedusa”, sottoscritta sull’Isola da centinaia di realtà associative internazionali e da migliaia di cittadini. Un vero e proprio vademecum per un’accoglienza rispettosa dei diritti umani di tutti gli abitanti del globo, “in tutte le Lampedusa del mondo”, come affermato dal sindaco Giusi Nicolini. Per questo la scelta del Comune di Lampedusa, da parte dell’Associazione Città per la Fraternità, per l’assegnazione del Premio “Chiara Lubich per la fraternità” nella sua 5ª edizione. . Ispirata dal pensiero di Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari, l’Associazione è nata nel 2008 su proposta del sindaco di Rocca di Papa, Pasquale Boccia, in occasione del 65esimo anniversario della fondazione del Movimento dei Focolari. Composta oggi da 133 comuni italiani, che hanno aderito all’iniziativa, si pone l’intento di creare una rete di dialogo e confronto tra comuni ed altri enti locali con l’obiettivo fondamentale di promuovere la pace, i diritti umani, la giustizia sociale e soprattutto la fraternità, attraverso comportamenti e atti amministrativi. La Prima Cittadina dell’Isola ha incoraggiato i promotori a proseguire con azioni che rafforzino la fraternità, perché “occorre creare e coltivare la sensibilità verso temi così importanti”. Lo scopo del Premio, infatti, è quello di mettere in evidenza, ogni anno, un Comune che si è particolarmente distinto per atti e comportamenti di fraternità. La consegna è avvenuta ad Ariccia (Roma) presso Palazzo Chigi, sabato 8 febbraio 2014. A fare gli onori di casa, Emilio Cianfanelli, sindaco di Ariccia, e Pasquale Boccia, sindaco di Rocca di Papa e presidente dell’Associazione Città per la Fraternità. Altro promotore dell’evento il Movimento politico per l’unità Italia, rappresentato dal Presidente della sezione italiana Silvio Minnetti. Come nelle altre edizioni l’atto di premiazione è stato preceduto da un convegno di riflessione e formazione. La tematica affrontata quest’anno è stata: “Economia e Comunità fanno rima con Fraternità? Il pensiero di Adriano Olivetti e di Chiara Lubich a confronto”. Un’ottima occasione per rilevare l’estrema attualità di alcuni principi comuni tra il movimento Comunità di Olivetti e l’Economia di Comunione. Di grande interesse gli interventi di Melina Decaro, del Centro Studi “Fondazione Adriano Olivetti” e docente all’università romana Luiss; di Luigino Bruni, professore ordinario di Economia alla Lumsa  di Roma e coordinatore della Commissione Internazionale Economia di Comunione; e dell’imprenditore Giovanni Arletti, Vice Presidente dell’Associazione Imprenditori per l’Economia di Comunione (Aipec). (altro…)

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Lituania: la fiducia fa emergere il positivo

«Durante una delle nostre lunghe sere invernali, dopo un’abbondante nevicata, il cortile della scuola è completamente coperto dalla neve. Mi rendo conto che il giorno successivo non potranno entrare gli insegnanti con le loro macchine, né i funzionari che riforniscono la mensa. Telefono a varie ditte e anche a privati, ma tutti mi rispondono che verranno a spalare la neve solo dopo qualche giorno e per una somma considerevole. Dopo un ultimo tentativo, accetto l’offerta di un vicino che mette a disposizione il suo camion con rimorchio. Iniziando il lavoro, però, ci accorgiamo che sul bordo del rimorchio si accumula tanta neve che bisogna spalare a mano. A quell’ora di sera, nella scuola non c’è più nessuno per aiutarci, è rimasta solo un’anziana custode che mi fa presente che, dietro l’edificio scolastico, è radunato a fumare un gruppo di giovani considerati gli scavezzacolli della scuola, più volte segnalati a causa del numero delle assenze, furti e colluttazioni, e a rischio di espulsione. Ma quando le chiedo di andare ad invitarli ad aiutarci, lei, spaventata, si rifiuta: teme che quei delinquenti possano farle del male. Allora mi decido: vado personalmente, pur non aspettandomi il loro aiuto, ed essendo pronto io a spalare la neve dal rimorchio. I ragazzi dapprima sono confusi vedendomi, ma mi  salutano cordialmente. Dico loro che sono l’unica speranza  perché la scuola che, anche loro tanto amano, possa funzionare normalmente. Non pronunciando neanche mezza parola spalano la neve lavorando un’ora intera! Quando li ringrazio dell’aiuto rispondono che non sono, poi, così cattivi come alcuni insegnanti pensano… È stata un’ulteriore riprova che in ciascuno c’è un positivo da cogliere e che aspetta solo di trovare l’occasione giusta per manifestarsi. È iniziato un rapporto più fiducioso ed aperto». È il racconto di Paulius Martinaitis, volontario dei Focolari della Lituania; il modo con cui affronta la sua attività professionale di direttore di una scuola superiore di Vilnius. «Infatti ho capito – conclude Paulius –  che offrire ai giovani uno spazio di fiducia permette loro di uscire dalla gabbia di comportamenti trasgressivi in cui a volte si rinchiudono e dalle etichette che noi stessi diamo loro». (altro…)