Feb 24, 2013 | Chiesa, Cultura, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Come hai reagito alla rinuncia di Benedetto XVI? Quali gli aspetti apprezzabili del suo pontificato? Quali gli auguri per il nuovo Papa? Ecco alcuni stralci delle risposte. «Dapprima non ci potevo credere. Poi ho capito che il Santo Padre ha deciso di farlo solo per il bene della Chiesa. Siccome avevo vissuto con i fratelli cattolici, ho capito profondamente che l’essenza di questo ministero è spirituale. Voglio essere in unità con lui e con gli altri cristiani, attraverso la preghiera, per l’elezione del prossimo pontefice, perché la Chiesa continui per il bene dell’umanità». Metta, buddista, della Thailandia. «Mi sembra che sia stato un gesto sapiente, visto proprio il suo ruolo nel nome di Dio, sicuro che Dio è con lui. Questo atto è di un’originalità che non ha pari. Deve servire di esempio all’umanità intera. Anche la decisione di ritirarsi in un monastero è una cosa grandiosa. Auguro al prossimo Papa, con l’aiuto di Dio, che sia ancora più illuminato, e che non si faccia demoralizzare dai critici con intenzioni non positive». Abdou, musulmano dell’Algeria. «La rinuncia del Papa tocca tutti noi. Ma nulla cambierà di quello cui tanto teniamo. Lui ha continuato il lavoro di Giovanni Paolo II. E, non si torna indietro. Al contrario, si va ancora avanti nella comprensione e nella collaborazione reciproca». Enrique, ebreo dell’Uruguay. «Mi sembra che (l’annuncio della rinuncia di Benedetto XVI) abbia costituito un precedente importantissimo. Ho apprezzato l’umiltà del Papa ed i suoi accenni sinceri alla causa delle dimissioni ed alle difficoltà presenti nella curia vaticana. Col suo gesto mi sembra (spero) dovrebbe aver aperto una strada di maggior collegialità nella Chiesa, Quali gli auguri e i desideri per il prossimo pontificato? Coraggio! Dovrà portare una croce grande, ma potrà-dovrà condividerla di più con il suo popolo». Armando, italiano di convinzioni non religiose. «Non credevamo ai nostri occhi vedendo Benedetto XVI che annunciava le sue dimissioni. Poi ci ha pervaso una profonda comprensione e simpatia per lui. Dai limiti umani non può sfuggire nemmeno un Papa! Joseph Ratzinger ha avuto il coraggio e la sincerità di ammetterlo pubblicamente. Auguriamo al futuro pontefice di continuare nella via di apertura verso altre confessioni cristiane, verso altre religioni, come pure verso le persone di convinzioni diverse». Donika e Luan, Tirana – Albania «Penso che la sua sia stata una decisione saggia, non era facile prenderla! Anche questo è un atto di responsabilità. Vorrei ringraziarlo per tutto quello che ci ha donato. Aspetto dal prossimo Papa, che abbia sempre quest’occhio di fraternità, di apertura sulle altre credenze, religioni, per costruire un mondo di fraternità universale». Racim, musulmano dell’Algeria. (altro…)
Feb 21, 2013 | Cultura, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Una vera e propria “Missione Edc” quella che si è svolta in Serbia, nella regione della Vojvodina e a Belgrado, nei primi giorni di febbraio. Obiettivo: conoscere da vicino imprenditori e famiglie coinvolte nell’Economia di Comunione in Serbia. Le aziende EdC in Serbia si concentrano nella regione della Vojvodina. Non si parla di grandi numeri, ma di esperienze varie e rappresentative di una società dove le comunità locali sono ancora forti anche se provate dalla disoccupazione, dalla scarsa redditività dell’agricoltura e dalla carenza di servizi. Si tratta di artigiani che fin dall’inizio dell’EdC hanno condiviso i loro utili e che ora devono innovare la loro produzione, giovani che intendono avviare laboratori e botteghe, famiglie di allevatori che collaborano per la produzione del mangime, e donano in natura ai poveri non potendo donare gli utili, imprenditori accomunati dalla scelta di destinare parte degli utili al progetto EdC, seppure in conseguenza di strategie imprenditoriali diverse tra loro. Le persone destinatarie degli aiuti – Altri momenti significativi del viaggio, gli incontri con alcune delle realtà che beneficiano degli aiuti che provengono dalle iniziative di EdC: una mensa per bambini, famiglie e anziani, un centro Caritas che organizza attività ricreative per giovani e anziani. Sono soprattutto singole famiglie disponibili a raccontare la loro esperienza: famiglie che non possono sostenere le spese per l’istruzione dei figli; anziani che non possono permettersi le cure mediche; marito e moglie che, pur lavorando, sono costretti a vivere con due figli in una piccolissima abitazione costruita a poco a poco con materiali di recupero, in una situazione di estrema miseria materiale e grande dignità e apertura al prossimo allo stesso tempo. L’apporto dell’Edc in Serbia oggi – Si constata chiaramente che il modello economico fondato sulla cultura del dare continua ad attrarre e a proporsi come soluzione valida, fino a ripensare alla base il sistema socio-economico; è forte però, anche per le imprese EdC, la consapevolezza che oggi è fondamentale innovare e anticipare i cambiamenti (emblematici i costi non indifferenti che i paesi balcanici, per il futuro ingresso nell’Unione Europea, si troveranno a sopportare, accanto alle prospettive di sviluppo). Fondamentale, in questo processo, il ruolo delle nuove generazioni, di giovani attratti dall’ideale dell’EdC, e competenti non solo in materia di salute e sicurezza sul lavoro, ambiente, marketing, gestione di progetti, contabilità, ma anche nelle Linee guida per condurre una impresa Edc (studiate e sviluppate in dettaglio in riferimento allo specifico contesto locale ed aziendale) che possano offrire agli imprenditori un contributo concreto sia a livello locale, sia a livello di Commissione Internazionale. Formare 3-5 giovani, individuati localmente, che abbiano queste competenze è la proposta con la quale si è conclusa la missione: in questo modo si creerà lavoro per alcuni giovani e si aiuteranno le imprese che necessitano di consulenze per innovarsi. Non è mancato infine un momento di dialogo con la comunità ortodossa serba, e in particolare con l’Istituto per lo studio del Dialogo tra Cultura e il Cristianesimo: da questo incontro è probabile che in un futuro non lontano possa scaturire un incontro Edc con gli ortodossi Serbi. Nuove frontiere di dialogo all’orizzonte. Fonte: EdC online (altro…)
Feb 19, 2013 | Cultura
Un testo che completa l’orizzonte dei Padri della Chiesa fornendone un ritratto vivo e affascinante I Padri della Chiesa rappresentano, oggi più che mai, le coordinate indispensabili per chiunque voglia risalire alle fonti del pensiero cristiano. Al tempo stesso, sono protagonisti di una fecondissima stagione culturale nella quale si verifica l’innesto sul tronco della grande cultura greco-romana e delle culture limitrofe di una straordinaria novità capace di improntare tutti i secoli a venire. Testimoni profondi e autorevoli della più immediata tradizione apostolica, in loro la tematica pastorale è ricchissima, lo sviluppo del dogma illuminato da un particolare carisma, la comprensione delle Scritture guidata dallo Spirito; la loro penetrazione del messaggio cristiano porta all’indicazione di soluzioni che si rivelano per noi attualissime. Proprio per la straordinaria ricchezza spirituale e umana che i Padri della Chiesa offrono al cristiano e all’uomo di oggi, Benedetto XVI ne ha proposto per molti di loro nelle catechesi settimanali un ritratto vivo e affascinante.
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Feb 19, 2013 | Cultura
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Coming Together in Joy distills Pope Benedict’s counsel from his many years of Truth-searching and study, prayer and reflection, priestly ministry and service to the Church. These 99 short reflections guide us on a journey along various aspects of the Christian faith, such as the bond between reason and belief, Mary, the Eucharist, social justice and evangelization. Ever alert to the real issues of families and young people, priests and teachers, the learned and the simple, the Pope also points us to the way faith makes a real difference in our lives. Taken together, these sayings comprise a concise summary of the main elements of Pope Benedict’s teachings. They are a joy to read, satisfying the soul’s hunger and quenching the mind’s thirst.
Orders: New City Press (NY)
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Feb 19, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Benedetto XVI ha spesso affermato con forza che una teologia che non tenga conto del pungolo continuo della ricerca filosofica e delle sollecitazioni della scienza non è autentica teologia. È su questa convinzione, che l’edizione 2013 del premio “Renata Borlone, donna in dialogo”, è stato assegnato a Loppiano all’astrofisico e cosmologo Piero Benvenuti il quale, domenica 17 febbraio nell’aula magna della cittadella, ha appassionato il pubblico presente e quello collegato via internet, illustrando la ricchezza e la necessità di tale relazione. Tanto più importante se si vuole davvero conoscere l’origine dell’universo, oggetto della tavola rotonda del mattino, dal titolo “In principio…” a cui hanno preso parte, oltre al prof. Benvenuti, docente di Astrofisica presso l’Università di Padova, il teologo Mons. Piero Coda e il filosofo Prof. Sergio Rondinara dell’Istituto Universitario Sophia. Cosa sia successo nel tempo precedente l’istante “10 alla meno 43 secondi”, la scienza non è in grado di spiegarlo né dimostrarlo, ha precisato lo scienziato. Per comprendere il “principio”, la scintilla prima che ha dato origine al Cosmo, occorre dunque avventurarsi in ambiti diversi: teologia e filosofia in primis.
La figura di Renata Borlone, titolare del premio e serva di Dio, è stata al centro della prima parte del pomeriggio. “Se la proclamazione della santità di qualcuno serve a far riconoscere il primato di Dio, perché no?” – aveva affermato nel settembre scorso, Maria Voce, presidente dei Focolari, in occasione di LoppianoLab. E chi ha conosciuto Renata personalmente, sa bene quanto queste parole la definiscano. Un percorso di santità, il suo, che è testimonianza “del rapporto, della relazione, della sinodalità, della reciprocità con chi ci sta accanto”, come affermava ancora Maria Voce. È seguita la cerimonia di premiazione del prof. Piero Benvenuti, il quale è anche Consultore del Pontificio Consiglio della Cultura e direttore del CISAS (Centro Interdipartimentale degli Studi e attività spaziali). A motivo di tale riconoscimento “la costante tensione al trascendente nel suo lavoro scientifico, l’opera di diffusione e divulgazione della verità scientifica quale contributo veritativo sulla persona umana e l’apporto al dialogo tra scienze della natura e teologia cristiana”. Numerosi i messaggi di congratulazioni giunti per l’occasione, fra i quali quello del Card. Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura: “L’esempio di Renata Borlone – ha scritto – con la sua dedizione al servizio dei fratelli che si è intimamente intrecciata con la sua passione per la scienza, è una splendida testimonianza di un possibile percorso di crescita personale dove la fede e la scienza risultano unite e non contrapposte”. Il prof. Piero Benvenuti ha poi tenuto la lectio magistralis dal titolo: “La cosmologia è veramente necessaria?”, illustrando i fondamenti della cosmologia quale scienza “a portata d’uomo”, che risponde alla naturale aspirazione umana verso il futuro e l’universale, verso l’eschaton. E riferendosi a Renata, ha concluso: “Ora che lei vede la verità faccia a faccia, ci aiuti a proseguire nel cammino scientifico in un orizzonte che sta sempre un po’ più in là di quello che la nostra ricerca razionale ci mostra”. Al termine alcuni artisti hanno offerto un omaggio musicale, sublime espressione dell’infinita bellezza racchiusa nell’universo.
Le foto della giornata (altro…)
Feb 18, 2013 | Cultura
There are wounds that permanently disfigure us, leaving us with a constant reminder of an injury. A drunk driver disables one for life. A sexual predator robs our self-confidence and self-esteem, and we struggle with post-traumatic stress disorder and depression while the perpetrator walks away. Someone hurts our child, and our anger becomes all-encompassing, eating us alive. Most human beings understand that forgiveness is essential to living a healthy and productive life. Yet, there are moments when forgiveness becomes a challenge. A perpetrator might be unrepentant. Or, “things happen” in the background, in board rooms behind closed doors, and we don’t even know who has hurt us. While we are left with devastating consequences, the rest of the world goes on as though nothing has happened. Forgiveness is written for those who are struggling with forgiveness, have significant wounds, and can’t seem to find their way to healing and for Christians who are not dealing with a particular forgiveness issue, but who are striving to make forgiveness a daily spiritual practice. Enquiries / orders: New City Press (NY) (altro…)