Gen 20, 2012 | Cultura, Focolari nel Mondo
«Vi mandiamo una manciata di versi sul nostro passaggio in Sardegna a fine 2011» – scrive Tomek Mikusiński alla redazione di www.focolare.org, augurandoci un anno “fruttuoso e pieno di buone comunicazioni”. Un anno che per il gruppo internazionale si prevede ricco di appuntamenti e nuovi progetti. «Attualmente stiamo incidendo un CD di canzoni nuove che speriamo a fine marzo troverà spazio nei negozi di dischi in Italia e oltre – racconta ancora Tomek – e che accompagnerà il tour dedicato al Concerto Live “Dimensione Indelebile”, rivisitato e ulteriormente modernizzato dal punto di vista artistico».
Non manca qualche ‘anticipazione’: «In parallelo stiamo ultimando il nuovo musical e anche questo, speriamo a fine 2012 o inizio 2013, possa uscire a “vita pubblica”…». Alla fine di questo periodo che il Gen Rosso definisce di “lavori in sede” fino al 14 marzo, il gruppo partirà per la Spagna, per ben 2 mesi, per poi viaggiare, con tour più o meno lunghi, in tre continenti: dall’Europa, con Repubblica Ceca, Belgio e Germania, alla Cina e all’Australia. E adesso facciamo un salto indietro, all’ultimo concerto dell’anno, a Villacidro (50 km da Cagliari), in Sardegna, dove il 29 dicembre 2011 il Gen Rosso ha presentato il concerto “Dimensione Indelebile”. Il contesto era quello della XXV Marcia della Pace, nello scenario aperto dai recenti avvenimenti in Nigeria e in Siria, che mostrano come ancora il cammino della pace abbia bisogno di sostegno forte.
Tema della Marcia: “Educare i giovani alla pace”, dato da Benedetto XVI per la Giornata Mondiale della Pace del 1° Gennaio 2012. Al concerto – che concludeva tutta la Marcia – sono giunte più di 2000 persone, dentro un capannone che normalmente viene utilizzato come mercato all’ingrosso. «Lo scenario era abbastanza insolito per le prestazioni artistiche (e non pochi i problemi tecnici) – raccontano dal Gen Rosso – ma il calore e l’entusiasmo dei giovani sardi ci ha fatto dimenticare subito tutte le difficoltà». “Un altro mondo è possibile, un’altra umanità già vive… GRAZIE di cuore!” – ha scritto qualcuno dopo il concerto. Il giorno dopo, 30 dicembre, nella zona industriale, giornata di riflessione e di impegno per i giovani sardi: ne sono stati conduttori i Giovani per un Mondo Unito che, assieme al Gen Rosso, hanno guidato i laboratori e i Workshop con giovani venuti da diverse parti della Sardegna. “Grazie Gen Rosso – Grazie ragazzi !!! Concerto bellissimo….. un grazie da parte di tutto il popolo sardo…. un grazie all’Infinito!!!!!!!”. (altro…)
Gen 18, 2012 | Cultura, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
«Tanti saluti dalla Bulgaria!! Vogliamo raccontarvi come va la nostra preparazione per il Genfest. Quando abbiamo saputo il titolo “Let’s bridge” ci siamo chiesti come possiamo noi, qui a Sofia, costruire dei ponti. Ci sono venuti in mente i rifugiati che arrivano soprattutto dal mondo arabo. Per la maggior parte sono musulmani, qualcuno è da poco tempo qui, qualcuno già da anni. Purtroppo, però, tanti di loro non hanno molti contatti al di fuori del loro gruppo.
Una nostra amica, anche lei rifugiata dell’Iraq, che lavora nel comitato per le donne rifugiate, ci ha detto che loro hanno desiderio di conoscere di più la nostra cultura e anche di conoscere meglio la tradizione bulgara della “festa dell’albero”. Così, il 10 dicembre c’è stato un momento di incontro. Eravamo in 30: 10 Giovani per un mondo unito insieme ai rifugiati, soprattutto dall’Iraq, ma anche dal Libano, dalla Libia e dall’Afghanistan. Il programma consisteva nel presentare le tradizioni natalizie dei nostri Paesi, anche a livello gastronomico. Abbiamo cominciato con un gioco per conoscerci: un gomitolo di lana passava di mano in mano, così ognuno diceva qualcosa di sé: il nome, la provenienza… sufficiente per rompere il ghiaccio ed iniziare a creare un rapporto fra tutti.
Poi, ci sono stati momenti meditativi, una favola per i più piccoli, illustrazione delle abitudini dei vari popoli in questo periodo dell’anno. I rifugiati si sono sentiti amati, erano commossi di tutto quello che era stato preparato per loro e non finivano di ringraziarci.
Al termine della giornata, una ragazza cristiana ha scritto: “Nonostante in Iraq dipingano le uova per l’Anno nuovo e noi in Bulgaria per Pasqua, nonostante le altre differenze nei costumi e nelle feste, noi tutti abbiamo sentito che c’è qualcosa che dappertutto nel mondo opera con la stessa forza e la stessa luce: l’amore. Il nostro amore verso l’altro, verso quella persona che conosci da anni con tutti i suoi difetti o verso chi incontri per la prima volta, che non conosci ancora, ma negli occhi della quale, nonostante tutto, puoi vedere Gesù”. L’incontro si è concluso con invitanti pietanze da tutto il mondo, con racconti vari, sorrisi e gratitudine. Speriamo di essere riusciti a far sentire a queste care persone che sono benvenute e che possono sentirsi a casa». A cura dei Giovani per un Mondo Unito della Bulgaria (altro…)
Gen 16, 2012 | Cultura, Ecumenismo
Il volume – L’ecumenismo visto dalla straordinaria esperienza di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei focolari, che ha capito che Dio ha suscitato il Movimento dei Focolari anche per contribuire al cammino verso la piena e visibile comunione fra le Chiese. Nel presente volume vengono riportate il pensiero ecumenico di Chiara radicato nel carisma dell’unità che Dio le ha donato per il bene della Chiesa e dell’umanità. ll volume presenta i discorsi che Chiara Lubich nel 2002 ha offerto ad un pubblico vario a Ginevra e dintorni, dagli studenti, ai professori, alla parrocchia riformata di Ginevra, ai vescovi di varie Chiese e allo staff del Consiglio Ecumenico delle Chiese. L’unità in Cristo sperimentata fra fedeli di diverse Chiese vi traspare anche nelle introduzioni fatte da vari ecumenisti di diverse Chiese. In esse affiora l’unica passione di procedere assieme lungo la via verso unità. Una via sulla quale, seguendo quanto Giovanni Paolo II chiama “la via della Chiesa”, si trova Chiara Lubich e il Movimento dei Focolari da oltre 50 anni.
Gen 16, 2012 | Cultura, Ecumenismo
Il mondo sembra proporci solo eventi tristi, dolorosi, luttuosi. Viviamo in una realtà che genera spesso paura, sospetto, una contagiosa indifferenza o rassegnazione come se ci trovassimo di fronte ad un fato ineluttabile. Di fronte a questo scenario che ispira solo pensieri negativi e pessimistici, l’Autore, nelle meditazioni qui raccolte, ci invita a ricordare che Dio in Cristo ha vinto il mondo. Sarebbe sorprendente sintonizzarci un giorno con il telegiornale ed ascoltare delle previsioni ottimistiche sul futuro del mondo: la pace è ormai vicina, la fame è vinta, la violenza cede il passo all’amore, la speranza prende il posto della disperazione. Eppure per un credente la Resurrezione di Gesù ha inaugurato il tempo in cui la nostra speranza di pace, verità, fraternità, oggi considerate utopie, può essere realizzata. L’Autore – Valdo Benecchi, pastore metodista, laureato presso la Facoltà Valdese di Teologia di Roma, ha svolto il ministero pastorale nelle chiese evangeliche in diverse città italiane. Ha ricoperto diversi incarichi a livello nazionale fra cui la presidenza dell’Opera per le Chiese evangeliche metodiste in Italia. Ha pubblicato Fare la verità nell’amore, spunti per un itinerario di fede (Paoline, 1990); Il Padre Nostro, programma di vita e di testimonianza (Claudiana, 1982); I dieci comandamenti, avventura di libertà (1994); John Wesley, l’ottimismo della grazia ( 2005).
Gen 16, 2012 | Cultura, Ecumenismo
È un pregiudizio diffuso che il mondo protestante non “riconosca i santi”. In realtà l’eroismo della donazione radicale a Dio è fortemente sentito nelle Chiese della Riforma. Secondo questo criterio, il volume dà visibilità ad una schiera di grandi personaggi cristiani delle Chiese Riformate che meritano di essere “commemorati”. Frutto del lavoro di oltre 60 collaboratori appartenenti alle Chiese Protestanti, il Dizionario – curato da David Trementozzi e Walter Hampel – raccoglie 341 profili di testimoni di fede, da Lutero ai nostri giorni, provenienti dai più vari ambiti confessionali delle Chiese Luterane, Riformate, Metodiste, Anglicane, Pentecostali e altre –, ciascuna sotto la direzione di un esperto di prestigio nel campo. Da Johan Sebastian Bach a Dietrich Bonhoeffer, a John Milton: politici, artisti, missionari, fondatori di chiese e movimenti, mistici, martiri per la fede, compongono un quadro affascinante di vite cristiane unite nell’unica passione di consumare la propria esistenza a servizio di Dio. Direzione dell’opera – James Puglisi, francescano italo-americano, della congregazione francescana dell’Atonement, è direttore del “Centro Pro Unione” (Roma) e professore di ecclesiologia, sacramenti ed ecumenismo presso varie Università Pontificie. Stefan Tobler, della Chiesa evangelica, è docente di Teologia sistematica presso il Dipartimento di Teologia Protestante di Sibiu (Romania) e presso la Facoltà di Teologia Evangelica di Tübingen. Autore di numerose pubblicazioni, ha pubblicato per Città Nuova: Tutto il Vangelo in quel grido (2009).
Gen 16, 2012 | Cultura, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
“Amo stare fra i bambini perché sono quelli che meglio hanno interpretato il mio Ideale!”, scriveva Chiara Lubich nel 1955. Oggi i bambini che vivono l’Ideale dell’unità sono più di 16.000, in tutti i continenti. In un’epoca di emergenza educativa, sono una risposta viva alle molte domande sull’educazione che oggi gli adulti si pongono, perché, insieme ai loro assistenti, testimoniano un rapporto nuovo: l’amore reciproco, come Gesù ha detto: “Amatevi come io vi ho amato”. E questo è stato anche il titolo della scuola che ha riunito a Castelgandolfo, dal 27 dicembre al 3 gennaio, una parte degli incaricati della formazione dei Gen4, i bambini del Movimento dei focolari; 180 arrivati anche da Stati Uniti, Vietnam, Sud Africa – alcuni con più di 30 ore di viaggio – e altri collegati via internet da tutto il mondo.
Bambini bombardati da messaggi spesso de-formativi, che non li rispettano per le caratteristiche della loro età: come dare loro una formazione sia umana che cristiana? Situazioni spesso difficili vissute in famiglia, che causano la perdita della fiducia nell’adulto e di conseguenza in Dio: come fare loro sperimentare l’amore di Dio? Queste sono alcune delle domande attorno alle quali si è riflettuto durante la settimana di formazione. “Il nostro metodo di trasmissione inizia da noi stessi – sintetizzano gli organizzatori – dall’essere noi i primi a mettere in pratica il Vangelo”.
Un vivace scambio di idee ed esperienze, relativi approfondimenti tematici e psicopedagogici alla luce della spiritualità collettiva, sperimentazioni, tutela dell’infanzia, lavori di gruppo e dialogo in plenaria… in un clima di grande dedizione per i bambini, hanno rilanciato la voglia di mettersi in gioco con tutte le forze. «I gen 4 vedevano i gen più grandi, ragazzi e giovani, che si mobilitavano per la loro città, il Cairo – raccontano i formatori egiziani presenti all’incontro – e volevano a tutti i costi fare qualcosa anche loro. “Perché non portare la pace e la gioia?”, ci siamo detti. Abbiamo comprato dei fiori da offrire ai passanti. Prima di andare per strada, i e le gen4 hanno pensato a quali frasi avrebbero detto mentre donavano i fiori: “Quando mangi una caramella, se ami l’Egitto, non buttare la carta per terra”, o frasi simili. Tanti – sia cristiani che musulmani – rimenavano a bocca aperta… Uno spazzino ha detto ad una gen 4: “Un fiore per me?”. “Sì, perché ti voglio bene” e lui, commosso: “È la prima volta che qualcuno mi regala un fiore”». Dal Brasile invece, una storia toccante: Cristina, una gen4, soffre di una malattia che provoca un’insufficienza cardiaca. Dopo un attacco cardiaco molto grave, quest’estate ha rischiato la vita. I medici l’hanno sottoposta a numerosi accertamenti. Cristina è sempre molto serena, perché, dopo avere conosciuto la storia di Chiara Luce Badano, non ha paura delle visite o delle cure che deve sopportare. In uno dei momenti di colloquio con i medici, uno di loro le ha detto: “Lo sai che eri molto vicina alla porta del Paradiso?” e lei: “Sì, lo so, ma non sono entrata perché il mio zainetto non è ancora abbastanza pieno di atti d’amore”. Dopo questa risposta il medico, ha chiesto di conoscere qualcosa della sua vita. Queste, alcune delle testimonianze raccontate durante la settimana di lavoro a servizio delle nuove generazioni. Un percorso formativo complesso e delicato, portato avanti in collaborazione con le famiglie ed esperti in diversi ambiti, che ci interpella tutti. (altro…)