Movimento dei Focolari

“La ferita dell’altro”

Riportiamo alcuni brani della recensione dell’economista Stefano Zamagni, pubblicata su Avvenire del 10 gennaio 2008 Il volume ‘La ferita dell’altro’ di Luigino Bruni è, ad un tempo, intrigante e rassicurante. Intrigante, perché costringe lo scienziato sociale, e l’economista in primis, a rivedere buona parte delle sue consolidate certezze circa il modo di leggere la realtà sociale e di suggerire linee di azione. Rassicurante, perché l’autore, Luigino Bruni, riesce ad indicare una via impervia per giungere a sciogliere alcuni dei più preoccupanti paradossi delle nostre società odierne: quello dell’opulenza, quello della felicità, quello ecologico-ambientale. L’idea di fondo che percorre il volume può essere resa così: l’altro è limite al mio avere, ma necessario al mio essere. L’altro è, ad un tempo, sofferenza e benedizione; ma mentre la sofferenza ha a che vedere con la dimensione dell’avere, la benedizione tocca quella dell’essere. Meglio dunque soffrire che non aver amato. Che la persona sia costituita nella relazione e che ciò implichi il mutuo riconoscimento è un dato di osservazione che di per sé non costituisce problema. I problemi sorgono non appena si consideri che il rapporto tra due (o più) soggetti può essere di reciproca disponibilità, cioè di reciproco riconoscimento della singolarità personale, oppure di reciproca sfida (o minaccia). L’originalità del contributo di Bruni è quella di trasferire la dualità sofferenza-benedizione all’ambito propriamente economico. Mentre occorre riconoscere i meriti del modello mercantile dello scambio, è del pari necessario ammetterne il limite maggiore che è quello di non riconoscere cittadinanza al principio di fraternità. La sfida che il pensiero cattolico deve oggi raccogliere è quella di mostrare che categorie come quella di gratuità e di dono possono trovare spazio entro la sfera del mercato, dando vita ad opere che, al modo di minoranza profetica, vadano a contaminare la logica del profitto. Ogni sguardo prospettico ha le sue radici. Bisogna pur sempre partire da un luogo per esplorare quanto si offre allo sguardo. Nessuno abita in nessun luogo. Il carisma dell’unità del movimento dei focolari e l’esperienza aurorale dell’economia di comunione sono, per Bruni, questo luogo.

“Dal microcredito all’economia di comunione: valori per l’economia” all’Unesco

“Dal microcredito all’economia di comunione: valori per l’economia” all’Unesco

Il microcredito e l’economia di comunione:  in seguito al Premio Nobel per la pace conferito a Muhammad Yunus nel 2006, New Humanity del Movimento dei Focolari e l’Ong Fidesco, si associano per approfondire queste due esperienze complementari, portatrici di nuovi valori in campo economico. E’ questo l’obiettivo del convegno internazionale “Dal microcredito all’economia di comunione – Valori per l’economia”, organizzato con il sostegno del programma di Gestione delle Trasformazioni Sociali dell’Unesco che si svolgerà a Parigi, sede di questa sezione dell’ONU per la Cultura, il 2 febbraio prossimo. Queste pratiche innovative saranno illustrate attraverso esperienze vissute con i più poveri del pianeta. Dal Bangladesh l’esperienza di Emmanuel Faber, Direttore generale delegato del Gruppo Danone, e delle imprese sociali lanciate con Muhammad Yunus per la “Graamen Danone Food”; dalle Filippine, Francis e Tereza Ganzon, dirigenti della banca rurale “Banko Kabayan”, che pratica il microcredito ed aderisce al progetto dell’economia di comunione. Da una “cultura dell’avere” ad una “cultura del dare” –  Alcuni imprenditori, che vivono l’economia di comunione donando una parte dei loro utili , testimonieranno, insieme ai beneficiari dell’aiuto, che è possibile passare da una cultura dell’avere ad una cultura del dare. Fidesco-Imprese Solidali offrirà un esempio del ruolo che può giocare una Ong di cooperazione internazionale per aiutare le imprese a costruire legami di solidarietà con i più svantaggiati. Utopia? Molti lo hanno pensato quando Muhammad Yunus, nel 1976, lanciò il microcredito, o quando Chiara Lubich, nel 1991, aveva dato il via all’economia di comunione. Ma se il microcredito ha cambiato la vita di milioni di individui, è perché poggia sui valori della fiducia, della solidarietà e della fraternità. E se l’economia di comunione, fondata su questi stessi valori, aziona un meccanismo di “reciprocità” che coinvolge oggi 754 aziende nel mondo, è perché mette in opera un progetto di società che impegna le imprese, così come le persone meno abbienti, in uno spirito di fraternità universale in cui ciascuno dona e riceve. Nel corso della giornata alcuni esperti in economia e sociologia analizzeranno la solidità di queste esperienze: Luigino Bruni, coordinatore internazionale dell’Economia di Comunione, docente presso l’Università di Milano-Bicocca; Pierre-Yves Gomez, professore di strategia alla EM Lyon business school (Ecole de Management), direttore dell’Istituto francese di Governo delle imprese; Vera Araujo, sociologa brasiliana, docente presso l’Università Sophia, Firenze. Il convegno vedrà la partecipazione di molte associazioni come Fondacio, Istituto Terre du Ciel, Istituto Gandhi, Federazione internazionale delle Università cattoliche, Società cooperativa delle finanze solidali.

“Erano i tempi di guerra…” di Chiara Lubich e Igino Giordani

Città Nuova Editrice insieme al Movimento dei Focolari di Roma presenta il volume “Erano i tempi di guerra…” agli albori dell’ideale dell’unità, una nuova pubblicazione di Chiara Lubich e Igino Giordani Intervengono il Prof. Piero Coda, Presidente dell’Associazione Teologica Italiana; Graziella De Luca, Movimento dei Focolari; il Sen. Alberto Monticone, Docente di Storia Moderna; Michel Vandeleene, Curatore del volume Nel libro, pubblicato dall’editrice Città Nuova, Chiara Lubich comunica con straordinaria limpidezza l’essenza del carisma del Movimento dei Focolari e lo fa con uno scritto del 1950, conosciuto sotto il nome di «trattatello innocuo»: un vero manifesto dell’ideale dell’unità, tipico dei Focolari. Al suo racconto fa seguito la viva narrazione di Igino Giordani, che ripercorre le tappe salienti della storia del nascente Movimento, costellata di ‘fioretti’. La presentazione del volume è firmata dal card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato vaticano. Ne riportiamo alcuni stralci: Quando un’esperienza autenticamente evangelica muove i suoi primi passi, è in un certo senso lo Spirito Santo stesso che nuovamente prende la parola. Di questa acuta osservazione, che fece l’allora cardinale Joseph Ratzinger in apertura del Convegno mondiale dei movimenti e delle nuove comunità ecclesiali del 1998, il Movimento dei Focolari è una chiara testimonianza. Le pagine di questo libro ci riportano, come a ritroso, ai suoi albori, per farci gustare le primizie di un nuovo carisma dello Spirito. (…) Chiara Lubich è fra le personalità più stimate e ascoltate del nostro tempo, eppure, lei stessa racconta con disarmante semplicità che né lei né le sue prime compagne avevano in mente di fondare una comunità e meno ancora un movimento. Si sente nelle pagine da lei scritte l’afflato dello Spirito, la freschezza del Vangelo che sgorgava limpido in mezzo a questo gruppo di ragazze decise a viverlo. (…) Alla testimonianza di Chiara Lubich sui primi tempi del suo movimento segue la narrazione di Igino Giordani, che la conobbe nel 1948. Prima ancora di incontrarla, egli era già un laico cattolico molto stimato, impegnato in politica, e uno scrittore rinomato nella Chiesa italiana. Era il tempo in cui l’umanità cercava faticosamente di risollevarsi dalle macerie della Seconda Guerra mondiale e alcuni parlavano addirittura di “inverno” nella Chiesa; situazioni queste che di certo non lasciavano indifferente un laico impegnato come Igino Giordani. (…) Nelle pagine di questo libro, il racconto del suo incontro con il carisma dell’unità di Chiara Lubich è ricco di particolari interessanti e avvincenti.

Laurea h.c. in Teologia a Chiara Lubich dalla Liverpool Hope University

Laurea h.c. in Teologia a Chiara Lubich dalla Liverpool Hope University

Chiara Lubich, fondatrice e presidente del Movimento dei Focolari, è stata insignita della laurea h.c. in Teologia dalla Liverpool Hope University, l’unica Università a fondazione ecumenica d’Europa. Come recita la motivazione del dottorato, nell’opera di Chiara Lubich e nel Movimento da lei fondato viene riconosciuto un importante contributo: alla vita della Chiesa alla pace e all’armonia nella società alla riunificazione dei cristiani delle varie denominazioni alla promozione del dialogo e della comprensione tra le diverse religioni. Per consegnare personalmente l’onorificenza a Chiara Lubich nella sua dimora a Rocca di Papa (Roma), il 5 gennaio scorso è giunta una delegazione della Liverpool Hope University, capeggiata dal rettore e vice cancelliere prof. Gerald John Pillay, precorrendo l’evento accademico ufficiale, che avrà luogo a Liverpool il 23 gennaio prossimo. Durante la cerimonia, sarà data lettura del messaggio inviato dalla neo-laureata. Già si prospettano “futuri passi” in vista di “una collaborazione in un reciproco arricchimento” tra la Liverpool Hope University e il Movimento dei Focolari, in particolare con la nascente università dei Focolari, come ha preannunciato il rettore in un’intervista rilasciata alla rivista Città Nuova.

Dal dialogo della vita al dialogo della cultura

Prende il via l’Istituto universitario Sophia del Movimento dei Focolari

L’Istituto Universitario “Sophia”, nato da un’intuizione di Chiara Lubich, fondatrice e presidente del Movimento dei Focolari (Opera di Maria), e promosso da lei e da un gruppo internazionale di docenti, è stato ufficialmente eretto dalla Santa Sede con decreto del 7 dicembre 2007. Sede – L’Istituto avrà  sede a Loppiano – cittadella del Movimento, nei pressi di Incisa in Valdarno (Firenze). A partire dall’anno 2008/2009  offrirà una Laurea magistrale (Master’s) in “Fondamenti e prospettive di una cultura dell’unità”, della durata di due anni. In questa fase iniziale sono previsti 50 studenti circa ogni anno. Verrà avviato in seguito il corrispondente dottorato. Che cosa offre – Nel primo anno del Master’s verranno offerti corsi comuni in quattro aree fondamentali: teologia, filosofia, scienze del vivere sociale e razionalità logico-scientifica. Nel secondo anno lo studente potrà scegliere fra insegnamenti specifici nell’indirizzo filosofico-teologico e in quello politico-economico. Caratteristiche – Si tratta di un laboratorio accademico di formazione, studio e ricerca a forte impianto relazionale alla luce del Vangelo, un’innovativa occasione di crescita umana e culturale, che coniuga studio ed esperienza all’interno di una comunità di vita e pensiero, nella quale la relazione tra le persone è alla base della relazione tra le discipline. Lo studio, la ricerca e le lezioni puntano a instaurare un dialogo costante tra i docenti, e tra gli studenti e i docenti. Ne derivano l’insegnamento a più voci da parte dei docenti e il personale e attivo contributo degli studenti alla comune ricerca. Le lezioni teoriche saranno integrate con esercitazioni, visite guidate, incontri con testimoni privilegiati, periodi di tirocinio o stages in vari ambiti, in particolare nei luoghi di impegno professionale, culturale e sociale che sono espressione di una “cultura dell’unità”, quali, ad esempio, le aziende dell’“Economia di Comunione”. Sono previsti anche incontri con realtà civili ed ecclesiali, con comunità delle diverse tradizioni cristiane, con esponenti delle varie religioni e con rappresentanti delle multiformi espressioni della cultura contemporanea. Obiettivo – Il corso di studi intende conferire una solida competenza culturale, a carattere umanistico e antropologico, valorizzando le conoscenze universitarie precedentemente acquisite nelle diverse discipline e promuovendo la loro integrazione con nuove e specifiche competenze di carattere interdisciplinare, interculturale, relazionale. L’obiettivo dell’Istituto è formare leaders e accademici preparati ad affrontare la complessità del mondo odierno, con un bagaglio di capacità intellettuali e competenze interdisciplinari, interculturali, e relazionali. Corpo docente – Preside dell’Istituto è Piero Coda, attualmente professore ordinario di Teologia sistematica presso la Pontificia Università Lateranense di Roma e presidente dell’Associazione Teologica Italiana; tra i professori residenti che svolgeranno attività di insegnamento e di ricerca nelle discipline fondamentali: Antonio Maria Baggio, Professore associato di Etica sociale presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma; Luigino Bruni, Professore associato di Economia Politica all’Università di Milano-Bicocca; Judith Povilus, già Docente di Matematica nella De Paul University di Chicago e coordinatrice del gruppo internazionale di ricerca Mathzero nel campo della logica formale; Sergio Rondinara, Docente di Filosofia della scienza all’Università Pontificia Salesiana di Roma e di Etica ambientale alla Pontificia Università Gregoriana; Gerard Rossé, Professore di Esegesi del Nuovo Testamento presso l’Istituto Mystici Corporis di Loppiano e all’Ecole de la foi di Friburgo (CH). Decreto pontificio – Il decreto di erezione è firmato dal Card. Zenon Grocholewski, Prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica che, nella lettera a Chiara Lubich che lo accompagna, sottolinea la novità dell’Istituto “che sgorga dalle radici della spiritualità dell’unità e dalle ricche esperienze del Movimento” ed estende i suoi auguri per “questo importante progetto, ben radicato nella tradizione accademica ma nel contempo coraggioso e prospettico”. Anche il Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone si è pronunciato su questo nuovo Istituto accademico, in occasione di un incontro con i sacerdoti diocesani focolarini (Centro Mariapoli di Castelgandolfo, 15.1.2008), definendolo “un dono per la Chiesa e per la società del nostro tempo”. Ne ha evidenziato gli “obiettivi di comunione”, in particolare  il carattere marcatamente interdisciplinare,  il riflesso sulla “formazione dei leaders”, e le prospettive di incidenza nei più diversi campi: “politico economico, scientifico e filosofico”. (altro…)