Mag 3, 2018 | Chiara Lubich, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
“Il percorso di una profezia”. Nel decennale della morte della Fondatrice dei Focolari, un convegno promosso dall’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, il 3 maggio, insieme al Sovrano Militare Ordine di Malta e in collaborazione con il Movimento dei Focolari, è stato l’occasione per una riflessione sull’Economia alla luce del carisma dell’unità. Vi hanno partecipato Mons. Giovanni Angelo Becciu, sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, Luigino Bruni, professore di Economia all’Università LUMSA di Roma, Leonardo Becchetti, professore di Economia all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, e Simona Rizzi, presidente del Consorzio Tassano Servizi Territoriali. Nel suo intervento, Maria Voce ha affermato che il Movimento dei Focolari «non raggiungerebbe la propria vocazione se non attuasse la prima pagina della dottrina sociale cristiana, il canto del Magnificat, dove fra il resto sta scritto: “Ricolmò di beni gli affamati e rimandò a mani vuote i ricchi”». L’Economia di Comunione, nata da un’ispirazione di Chiara Lubich, ha dato vita ad un movimento di pensiero e azione solidale e sociale, in dialogo con la cultura contemporanea e con l’economia civile, a livello locale ed internazionale. (altro…)
Apr 30, 2018 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni

Umberto Giannettoni
1° maggio a Loppiano è sinonimo di festa dei giovani. Umberto Giannettoni, vissuto per 40 anni nella cittadella internazionale e scomparso da pochi giorni, è un testimone diretto della nascita e degli sviluppi di un evento che in seguito è diventato un appuntamento imperdibile per migliaia di giovani che, in tutti i continenti, credono e lavorano per portare l’unità e la pace nel mondo. Tra i suoi ricordi, anche quelli legati ai prodromi del Genfest. Il testo che segue è tratto da “In una storia tante storie”, una autobiografia, composta talvolta in terza persona, talvolta in prima, che lo stesso autore ha definito “personale dono e testimonianza”. «“Una testimonianza data come servizio è buona, ci rende buoni..” (Papa Francesco). La storia di ognuno è un armonioso intreccio tra quanto l’uomo riesce a realizzare col lume della sua ragione, le sue forze e quanto gli viene gratuitamente offerto dalla penetrante luce della divina rivelazione, in un continuo divenire».
1° maggio 1971, prima festa dei giovani a Loppiano. «Chiara Lubich, dopo un incontro col Priore di Taizé, a Rocca di Papa (Roma), parla della cittadella come di una “città dei giovani”. Giorgio Marchetti, stretto collaboratore di Chiara, durante un suo viaggio a Padova, si ferma per pochi momenti a Loppiano. Racconta di quanto Chiara ha detto. Umberto ha come un lampo nell’anima. Bisogna rispondere subito a Chiara. Il week end organizza una gita con i responsabili dei focolari della scuola al Passo del Muraglione, sull’Appennino. La mattina della domenica, due pulmini ed una macchina partono. In un bar del Passo si studia la possibilità di un grande incontro di giovani a Loppiano, per il primo maggio […]. Saranno chiamati a partecipare giovani di varie zone e nazioni. Ognuno sarà invitato a dare un contributo artistico. Quando escono dal bar, li sorprende una scena particolare. La strada è una lastra di ghiaccio. La pioggia, seguita da un abbassamento di temperatura, ha prodotto questa situazione. I pulmini non riescono a tenere la strada, hanno una forte impressione che qualcuno voglia impedire di portare avanti la decisione presa […]».
«È presente a Loppiano un bel gruppo di giovani ricchi di talenti. Fra i molti Heleno Oliveira, un giovane brasiliano, cantautore, che molto contribuirà per la parte artistica. Tutti si impegnano al massimo. Il primo maggio 1971 nell’anfiteatro naturale di Campo Giallo, sotto un sole splendido, vediamo arrivare migliaia e migliaia di giovani. La giornata, a cui hanno dato un contributo in molti dell’Italia e dall’Europa, si dimostra di una grande efficacia per i giovani, che la sera partono felici e pieni del divino che hanno sperimentato. Da Trento viene Paolo Bampi, un giovane malato di leucemia che canta una canzone travolgente: “…ma cosa cercate, ma cosa volete…”. Quindi, il Gen Rosso, canta “Dio Amore”. Poi pezzi di teatro, di danza. Ogni singolo numero è premiato con un “primo premio”, che la giuria attribuisce con motivazioni diverse: bellezza, unità, contenuto, impegno. È un crescendo di gioia sincera ed esplosiva che contamina tutti. Sul far della sera, sotto i raggi di un sole che indora, in una calma solenne dopo l’intensa giornata […] la forte impressione della presenza di Maria». Dopo una seconda radunata festosa dei giovani, nel 1972, ancora più frequentata, «Chiara Lubich capisce che sarà uno strumento importante per tutto il movimento giovanile. Decide di coinvolgere i Centri Gen Mondiali che parteciperanno all’organizzazione del “Genfest” del 1973, sempre a Loppiano. In quell’anno, Don Pasquale Foresi (cofondatore del Movimento dei Focolari) è presente e pronuncerà un discorso importante sulla chiamata a seguire Gesù. Nell’anfiteatro all’aperto sono presenti quasi 10 mila giovani». Ormai il Genfest è nato! Fonte: www.loppiano.it Segui la diretta: https://www.primomaggioloppiano.it/live/ (altro…)
Apr 30, 2018 | Cultura
«Spero che questa sintesi del mio pensiero, nella quale ritrovo pienamente quanto da me scritto e detto in questi anni, possa coscientizzare quanta più gente possibile e accelerare così il processo di giustizia ed equità nel mondo», scrive Papa Francesco nell’ampia prefazione del libro. Nel volume Zanzucchi propone una raccolta ragionata e fluida di quanto papa Bergoglio ha detto e scritto su ricchezza e povertà, giustizia e ingiustizia sociale. Una denuncia forte e decisa della speculazione finanziaria e delle rendite che accentuano la distanza tra ricchi e poveri. Collana Prismi Saggi Editrice Città Nuova
Apr 28, 2018 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Zoom sui giovani. Anche quest’anno partirà idealmente da Loppiano, la cittadella dei Focolari, il tradizionale appuntamento “Settimana mondo unito”: una rete mondiale di azioni improntate ad uno spirito di fratellanza tra popoli e culture. Da oltre vent’anni la “Settimana” è al cuore delle iniziative dei giovani dei Focolari, che vogliono testimoniare a tutti, non solo ai coetanei ma anche alle più alte istituzioni, che il mondo unito non è un sogno smarrito tra i venti di guerra o sotto il peso del disagio sociale, ma una realtà possibile. Specie se a riprendere in mano le redini della società saranno le nuove generazioni, formate ad una cultura di pace. Il 1° maggio, la cittadella italiana dei Focolari ospiterà una delle tante tappe “nazionali” verso il Genfest di Manila (“Beyond all borders”, luglio 2018), radunando 3 mila giovani da ogni parte d’Italia. Una festa per parlare del più difficile dei confini da superare per andare incontro agli altri: se stessi. “Beyond me”, a Loppiano, racconterà le storie di chi ha voluto operare prima di tutto in sé un profondo cambiamento, uscendo dalla propria “comfort zone” per aprirsi ai valori della solidarietà e alle necessità di chi sta accanto. Per molti dei giovani presenti questa esperienza di apertura affonda le radici in un incontro personale con Dio, che ha trasformato la loro vita e permesso di superare le paure. Per altri, si è trattato del superamento di una malattia o di una disabilità, per altri ancora la presa di coscienza di un disagio. Sarà presente, in nome di un’amicizia ormai collaudata, e in vista della visita del Papa alle due cittadelle, il 10 maggio, anche un folto gruppo di giovani di Nomadelfia. L
a “Settimana mondo unito” (United World Week), che aprirà i battenti subito dopo, sarà invece un unico grande evento, dislocato in vari punti del mondo. Una expo internazionale – parte integrante dello United World Project – che da più di vent’anni (la prima edizione nel maggio 1995) torna in questo periodo dell’anno per dare vita, in diversi punti del pianeta, ma soprattutto dove prevalgono solitudine, povertà, emarginazione, a rapporti di pacifica convivenza tra popoli e culture. Nel tempo, la “Settimana Mondo Unito” si è fatta spazio nell’opinione pubblica, attraverso i mass media e i social, portando tali azioni di fraternità all’attenzione delle istituzioni locali, nazionali e sovranazionali, ma anche di personalità del mondo della cultura, dello sport, della società civile e religiosa. L’edizione del 2018 avrà come filo conduttore il tema “Generazione Fame zero”, uno dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile contenuti nell’Agenda approvata dagli Stati membri delle Nazioni Unite, da raggiungere entro il 2030. I ragazzi e i giovani del Movimento dei Focolari sono già impegnati, da qualche tempo, a dare un contributo all’importante progetto portato avanti dalla FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) sui temi della malnutrizione, dello spreco di cibo, del rispetto della natura, con iniziative personali e collettive volte ad un uso responsabile delle risorse della terra (vedi il numero della rivista “Teens” interamente dedicato al tema). La “Settimana” sarà quindi un’occasione per mostrare i frutti di questa collaborazione e coinvolgere un numero crescente di ragazzi, cittadini e istituzioni al raggiungimento dell’obiettivo. A conclusione, con “epicentro” domenica 6 maggio, tornerà “Run for Unity”, staffetta sportiva realizzata da centinaia di migliaia di ragazzi di nazionalità, religioni, culture, etnie diverse che copriranno la terra, passandosi idealmente un testimone di “fraternità”, da est a ovest. A ogni tappa, percorsa a piedi, o in bicicletta, o camminando, o facendo correre un pensiero di pace, la staffetta più controcorrente che ci sia si arricchirà di eventi sportivi, giochi, azioni di solidarietà e quanto può servire a testimoniare che il sogno di un mondo unito resiste, nonostante le tensioni o i segnali contrari. E forse questi ragazzi ne saranno i protagonisti. Chiara Favotti Facebook: www.facebook.com/primomaggioloppiano/
Il Genfest Italia sarà trasmesso in streaming su www.primomaggioloppiano.it/live il 1° maggio 2018 dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.00. (altro…)
Apr 26, 2018 | Chiara Lubich, Cultura, Focolari nel Mondo, Spiritualità

Antonella Lombardo
Una giornata importante per tutti gli appassionati. Il 29 aprile la danza è protagonista, con spettacoli, laboratori, iniziative a sostegno delle scuole, stage, corsi di formazione in tutto il mondo. Contemporanea, classica, sportiva, hip hop, breakdance, funky jazz… la danza è un linguaggio universale, veicolo potentissimo di coesione sociale, “esperanto” del corpo presente in tutte le culture. Ne parliamo con Antonella Lombardo. «Danza e musica sono uno strumento di dialogo che nasce dal fare, dallo studio e dal piacere di condividere i diversi linguaggi, declinati attraverso culture millenarie». Dopo una formazione come danzatrice, alla scuola di grandi maestri, soprattutto in Italia e in Francia, da oltre 30 anni lavora come ballerina e docente. «C’è stato un momento in cui ho avvertito l’esigenza di trasporre quest’arte su un livello più spirituale. Cercavo la Bellezza, con la B maiuscola. Avevo aperto una scuola di danza, ma mi sembrava, in un mondo così travagliato e complesso, di trattare cose effimere. È di quegli anni il mio incontro con il carisma di Chiara Lubich. Le scrissi una lettera, parlandole del mio tormento. La sua risposta fu limpida e decisiva: “Qualsiasi lavoro, se fatto per amore, ha un senso profondo. Tutto concorre al Bene, al Vero, al Bello. Armonia è altissima unità”. Allora non capii subito come mettere in pratica questo programma, ma dopo qualche tempo, chiamata a realizzare uno spettacolo in occasione di un raduno nazionale di giovani, incontrai un assessore della Regione Toscana, Massimo Toschi, che mi chiese se avevo un sogno. Gli risposi che era quello di far danzare insieme, su un unico palcoscenico, ballerini di ogni parte del mondo».
Nasce così l’Associazione culturale Dancelab Armonia, per sviluppare la ricerca dell’armonia e il dialogo tra culture diverse, nell’ottica della pace. L’Associazione promuove un Festival internazionale, “Armonia tra i popoli”, giunto alla 13esima edizione, che ha coinvolto l’intera comunità provinciale, e un Campus di danza, destinato a ballerini provenienti da varie parti del mondo, anche da zone di conflitto come Israele e Palestina. A loro in particolare è rivolta una azione di formazione professionale e umana, incentrata sulla cultura della pace. Nel corso degli anni l’Associazione ha realizzato vari Campus in Italia, a Budapest e dal 2014 in Medioriente, presso la Fondazione Giovanni Paolo II, in collaborazione con l’Associazione “Children Without Borders” e il sostegno della Custodia di Terra Santa. Spiega la Lombardo: «La pace non è un traguardo, ma un processo faticoso, nel quotidiano. Una scommessa educativa. Durante il Campus i giovani imparano le tecniche della danza e sperimentano la potenza del linguaggio superiore dell’Arte. Nella serata conclusiva, testimoniano le esperienze positive basate sul rispetto reciproco, su rapporti di autentica fratellanza, sulla conoscenza reciproca». Fa parte del progetto anche una Marcia pacifista, interculturale e interreligiosa che si tiene ogni anno il 4 ottobre, in cui sono coinvolti la Regione Toscana, gli Enti locali e le scuole, ma anche le comunità religiose (cattolica, musulmana, ebrea) e le associazioni di volontariato.
Quanti giovani hai incontrato nella tua carriera? «Migliaia. La danza è una disciplina severa e selettiva, ma i giovani ne sono attirati. Un certo impulso viene anche dai talent televisivi, che però danno una informazione distorta dell’essenza dell’arte. È necessario rispondere con una dimensione esperienziale per essere più incisivi come maestri. Oggi i giovani non accolgono facilmente insegnamenti teorici senza provarne personalmente l’efficacia». L’arte può avere un valore sociale? Antonella Lombardo ne è certa: «L’arte è la profezia di un nuovo umanesimo, una delle vie per raggiungere l’armonia sociale. Perché è un riflesso della Bellezza che è Amore». E conclude: «Cercando di vivere la mia professione in questa dimensione ho visto cambiare la mia vita. Ho trovato un senso a tutto quello che prima mi sembrava non essere essenziale. E poi cerco di dare la possibilità a molti giovani di fare altrettanto. Perché tutti, come mi ha insegnato Chiara Lubich, possono fare della propria vita un’opera d’arte». Chiara Favotti (altro…)