Feb 17, 2011 | Ecumenismo, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Per il testo completo, in italiano, rimandiamo a Città Nuova online
È il patriarca latino, mons. Foud Twal, che dà il tono agli appuntamenti che Maria Voce ha in agenda nella sua visita a Gerusalemme iniziata lo scorso 11 febbraio: «Le preoccupazioni della gente sono le nostre. Sembra che l’ascesa al Calvario non abbia mai fine qui in Terra Santa». Ma non bisogna scoraggiarsi: «La speranza non muore mai. Ad esempio, osservo di questi tempi che ci sono cento e più associazioni che raccolgono ebrei, cristiani e musulmani da queste parti. Tutta gente che vuole dialogare. Avverto che poco alla volta, forse a causa del tanto dolore patito, si comincia a parlare di “vicini” e non più solo di “nemici”». Maria Voce riprende: «Se nell’istinto di difesa delle persone entra una briciola di amore, ecco che si fa un passo in più, si va avanti», senza cedere alla disperazione. Conclude il patriarca: «Questa è la specialità di noi cristiani, seminare amore e andare avanti».
Stesso sfondo di sofferenza ma anche di fiducia nel colloquio che la presidente ha con il vescovo luterano Munib Younan, presidente della Federazione luterana mondiale: «Avverto nella gente – esordisce – la forte tentazione di occuparsi solo di cose materiali. No, qui c’è bisogno di Dio». E specifica: «Abbiamo bisogno di una profonda spiritualità, per i nostri figli e per noi stessi, una spiritualità profondamente evangelica». Maria Voce fa notare come una tale spiritualità auspicata dal vescovo sia naturalmente ecumenica. Al Patriarcato armeno apostolico, Maria Voce s’intrattiene con il vescovo Aris Shirvanian. «Dobbiamo essere uniti per difendere la Chiesa cristiana – dice –, ma non posso dire che esistano problemi particolari per noi armeni, perché continuiamo a vivere per mantenere la nostra fede, la nostra eredità». Maria Voce sottolinea la grandezza di questa vocazione. «Sì – riprende il vescovo – bisogna difendersi, ma ancor più cercare di essere “ponti” tra le Chiese, ponti tra le religioni, ponti tra i popoli».
Calorosa accoglienza, alla libanese, all’arcivescovado maronita della Terra Santa, una comunità di circa 10 mila fedeli, soprattutto in Galilea, con il vescovo mons. Paul Nabil Sayah. Il vescovo maronita sottolinea l’importanza della dimensione pastorale dell’azione delle Chiese cristiane in Terra Santa, in particolare nella famiglia e per la famiglia: «Non si dà mai abbastanza spazio all’educazione, che per noi è la vera priorità. Con una buona educazione poi si può sperare di arrivare alla pace». Il desiderio di cooperare viene ribadito anche da Maria Voce.
Infine, visita di rilievo al patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme, dove Sua Beatitudine il patriarca Theophilos III riceve Maria Voce e i suoi collaboratori. Chi conosce la storia sa bene tutti i conflitti che hanno opposto in passato le diverse Chiese presenti in Terra Santa. Il clima è certamente migliorato, anche se parlare di un “vero ecumenismo” è ancora talvolta difficile. Ma nel colloquio tra il patriarca e la presidente si respira il desiderio di “alzare il tono della discussione”, ancorandosi «all’unità dei cristiani “in Cristo”, nel suo amore», come precisa Theophilos III. Maria Voce spiega cosa voglia dire “unità” per i focolarini, «l’unità che Gesù ha chiesto alla sua Chiesa». di Michele Zanzucchi Fonte: Città Nuova online Leggi anche: Reciproca simpatia – Incontro di Maria Voce e Giancarlo Faletti con i rappresentanti dei Movimento e delle nuove comunità Pace ora! Pace dopo! – Incontro col Rabbino Kronish Dall’11 al 20 febbraio in Terra Santa – Il programma del viaggio di Maria Voce e Giancarlo Faletti 1956: Ho visto la Terra Santa – Dal diario di Chiara Lubich (altro…)
Feb 7, 2011 | Centro internazionale, Dialogo Interreligioso, Ecumenismo, Focolari nel Mondo, Spiritualità
[:it]Un’anima all’ecumenismo – Il 3 febbraio il presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, card. Kurt Koch, ha incontrato la presidente Maria Voce e il copresidente Giancarlo Faletti, accompagnati da Joan Patricia Back e Severin Schmid, responsabili del Centro per il dialogo ecumenico.
Un’occasione per aggiornare il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, sulla vita ecumenica dei Focolari e sulle sue iniziative. Il cardinale ha mostrato grande interesse, stima e riconoscenza per quanto Chiara Lubich ha operato in questo campo e per come il Movimento lo porta avanti. Nell’appuntamento si è parlato dell’incontro di Maria Voce con il Patriarca Bartolomeo, avuto il 27 dicembre scorso al Fanar, sede del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli.
Al presidente del dicastero vaticano, Maria Voce ha delineato lo specifico in campo ecumenico dei Focolari i cui membri si impegnano nel mondo e a vari livelli nel “dialogo della vita”. Questo anche il titolo di un libro dato al cardinale con i discorsi di Chiara Lubich a Ginevra nel 2002. Durante l’incontro si è parlato del 3° anniversario della morte di Chiara e del 50° della fondazione del Centro Uno che sarà celebrato dall’11 al 16 marzo a Cadine (Trento) con una settimana di incontro ecumenico internazionale. Si è parlato inoltre delle focolarine e i focolarini di altre Chiese e del loro incontro a gennaio con il card. Rylko, del Pontificio Consiglio dei laici, a Castel Gandolfo. Il card. Koch ha commentato: “Ogni vocazione viene dallo Spirito Santo”. Si è quindi presentata l’iniziativa “Insieme per l’Europa”, raccontandone la storia e gli sviluppi fino al prossimo incontro del 2012 a Bruxelles e si è parlato delll’incontro annuale ecumenico dei vescovi.
Maria Voce ha detto al cardinale che la ragione principale dell’incontro era per assicurargli il sostegno e le preghiere di tutto il Movimento per il suo lavoro. Il cardinale ha poi chiesto alla presidente il significato del suo nome “Emmaus”, e lei lo ha spiegato ricordando il punto cardine della spiritualità dell’unità, che riguarda proprio la presenza spirituale di Gesù fra i suoi, “Gesù in mezzo” (Mt, 18-20). E il cardinale ha commentato: “senza la presenza mistica di Gesù non si arriva all’unità, gli uomini non sono in grado… è Gesù”.[:en]A soul for ecumenism – On the 3rd February the President of the Pontifical Council for Promoting Christian Unity, Cardinal Kurt Koch, met Maria Voce (President of the Focolare Movement) and Co-President Giancarlo Faletti, accompanied by Joan Patricia Back and Severin Schmid who are jointly responsible for “Centro Uno”, the Focolare Centre for Ecumenical Dialogue.
It was an opportunity to update Cardinal Kurt Koch, President of the Pontifical Council for Promoting Christian Unity, about the ecumenical life and initiatives of the Focolare. The Cardinal showed great interest, respect and recognition of how much Chiara Lubich worked in this field and how the Movement continues to this day take the work ahead. Maria Voce (Emmaus) also told the Cardinal about her meeting on 27th December 2010 at the Fanar, the seat of the Ecumenical Patriarch of Constantinople in Istanbul.
For the President of the Vatican department, Maria Voce sketched out the aims of ecumenical work by members of the Movement throughout the world at various levels especially in the ‘dialogue of life’. This is also the title of a book given to the Cardinal containing talks Chiara gave in Geneva in 2002. During the meeting they also talked about the 3rd anniversary of Chiara’s death and the 50th anniversary of the foundation of “Centro Uno” which will be celebrated on 12th March in Trent, Northern Italy, during an international ecumenical week (11th-16th March) at Cadine, Trent. Emmaus spoke to the Cardinal about the focolarini men and women who belong to churches other than the Roman Catholic Church, and of their meeting with Cardinal Rylko, President of the Pontifical Council for the Laity, at Castel Gandolfo (Rome). Cardinal Koch commented: “Every vocation comes from the Holy Spirit”. Then there was an explanation of the initiative ‘Together for Europe’, its history and the latest developments for the next meeting in May 2012 in Brussels , they also talked about the annual ecumenical meeting of bishops from different Churches.
Maria Voce told the Cardinal that the principal reason for the meeting was to assure him of the support and prayers of the whole Movement for his work. The Cardinal asked Maria Voce the meaning of her other name “Emmaus”, and she explained it recalling the main point of the spirituality of unity, which is centred on the presence of Jesus united in his name, ‘Jesus in the Midst’ (Mt 18:20). The Cardinal commented: “Without the mystical presence of Jesus, unity cannot be reached, people are incapable… it’s Jesus”.[:de]Der Kardinal hat großes Interesse an der ökumenischen Arbeit der Fokolar-Bewegung gezeigt. Maria Voce hatte um diese Begegnung gebeten, um den Kardinal über ihren Besuch beim Ökumenischen Patriarchen von Konstantinopel Bartholomäus I zu unterrichten.
In wenigen Strichen beschrieb Maria Voce den „Dialog des Lebens“, den die Mitglieder der Fokolar-Bewegung auf allen Ebenen zu führen suchen. Es ging auch um den dritten Todestag Chiara Lubichs, den die Bewegung vom 11.-16. März in Trient begehen möchte, gleichzeitig mit dem 50jährigen Bestehen des Centro Uno. Als Kardinal Koch auch die Fokolare und Fokolarinnen aus anderen Kirchen vorgestellt wurden, kommentierte er: „Jede Berufung kommt vom Heiligen Geist“. Weitere Themen der Begegnung waren „Miteinander für Europa“ und das Ökumenische Bischofstreffen der Bewegung.[:es]Un alma al ecumenismo – El 3 de febrero el Presidente del Consejo Pontificio para la unidad de los cristianos, el Card. Kurt Koch, se encontró con la Presidente María Voce y el Co-presidente Giancarlo Faletti, acompañados por Joan Patricia Back y Severin Schmid, responsables del Centro para el diálogo ecuménico.
Una ocasión para poner al día al Cardenal Kurt Koch, Presidente del Consejo Pontificio para la unidad de los cristianos, sobre la vida ecuménica de los Focolares y sobre sus iniciativas. El Cardenal demostró mucho interés, estima y reconocimiento por cuanto Chiara Lubich ha hecho en este campo y por la forma como el Movimiento lo lleva adelante. La cita la había solicitado María Voce (Emmaus) para referir al Cardenal del encuentro con el Patriarca Bartolomé, realizado el 27 de diciembre pasado en el Fanar, sede del Patriarcado ecuménico de Constantinpla.
María Voce delineó al Presidente del dicasterio vaticano las características específicas de los Focolares en el campo ecuménico en donde sus miembros están comprometidos, en distintos niveles, en el “diálogo de la vida”. Llevaba este título también un libro que le dieron al Cardenal con los discursos de Chiara Lubich en Ginebra en el 2002. Durante el encuentro se habló del 3º aniversario de la muerte de Chiara y del 50º de la fundación del Centro Uno que se celebrará del 11 al 16 de marzo en Cadine (Trento) con un encuentro ecuménico internacional de una semana. Después presentaron al Cardenal las focolarinas y los focolarinos de otras Iglesias y también se habló de su encuentro en enero con el Card. Rylko, del Consejo Pontificio para los laicos, en Castelgandolfo. El Card. Koch comentó: “Toda vocación viene del Espíritu Santo”. Seguidamente presentaron la iniciativa “Juntos por Europa”, contándole la historia y su desarrollo hasta el próximo encuentro del 2012 en Bruselas y se habló del encuentro anual ecuménico de los obispos.
María Voce dijo al Cardenal que la razón principal del encuentro era asegurarle el apoyo y las oraciones de todo el Movimiento por su trabajo. Y el Cardenal preguntó a la Presidente el significado de su nombre “Emmaus”, y ella se lo explicó recordando un punto fundamental de la espiritualidad de la unidad, que se refiere precisamente a la presencia espiritual de Jesús entre los suyos, “Jesús en medio” (Mt. 18,20). Y el Cardenal comentó: “sin la presencia mística de Jesús no se llega a la unidad, los hombres no pueden… sólo Jesús”.[:fr]Donner une âme à l’œcuménisme – Le 3 février, le président du Conseil pontifical pour l’unité des chrétiens, le cardinal Kurt Koch, a rencontré la présidente Maria Voce et le coprésident Giancarlo Faletti, qui étaient accompagnés de Joan Patricia Back et de Severin Schmid, responsables du Centre pour le dialogue œcuménique.
L’occasion de mettre le cardinal Kurt Koch, président du Conseil pontifical pour l’unité des chrétiens, au courant de la vie œcuménique des Focolari et des initiatives que celle-ci suscite. Le cardinal a manifesté beaucoup d’intérêt, d’estime et de reconnaissance pour tout ce que Chiara Lubich a accompli dans ce domaine, mais aussi pour la façon dont le mouvement le fait avancer. Ce rendez-vous a eu lieu à la demande de Maria Voce (Emmaüs), qui souhaitait rendre compte au cardinal de sa rencontre avec le patriarche Bartholomée, le 27 décembre dernier, à Fanar, le siège du patriarcat œcuménique de Constantinople.
Maria Voce a expliqué au président du dicastère du Vatican la spécificité, sur le plan œcuménique, des Focolari, dont les membres s’engagent à l’échelle du monde et à divers niveaux dans le « dialogue de la vie ». Cette expression est également le titre d’un livre offert au cardinal et qui contient les discours prononcés par Chiara Lubich à Genève en 2002. Lors de la rencontre, il a été question du 3ème anniversaire de la mort de Chiara et du 50ème anniversaire de la fondation du centre Uno, qui sera célébré du 11 au 16 mars à Cadine, près de Trente, par une semaine de rencontres œcuméniques internationales. Puis les focolarines et focolarini appartenant à d’autres Églises ont été présentés au cardinal et lui ont parlé de leur rencontre avec le cardinal Rylko, du Conseil pontifical pour les laïcs, à Castel Gandolfo, en janvier. Le cardinal Koch a commenté : « Toute vocation est inspirée par l’Esprit Saint. » Il y a donc eu la présentation de l’initiative « Ensemble pour l’Europe », avec une évocation de son histoire et de ses évolutions jusqu’à la prochaine rencontre à Bruxelles, en 2012, et la rencontre œcuménique annuelle des évêques a elle aussi été abordée.
Maria Voce a dit au cardinal qu’elle avait voulu le rencontrer avant tout pour l’assurer du soutien et des prières de tout le mouvement pour son travail. Et le cardinal a ensuite demandé à la présidente le sens de son nom, « Emmaüs ». Elle le lui a expliqué en rappelant le point central de la spiritualité de l’unité, qui concerne justement la présence spirituelle de Jésus parmi les siens, « Jésus au milieu » (Mt, 18-20). Le cardinal a alors fait ce commentaire : « Sans la présence mystique de Jésus, on n’arrive pas à l’unité. Les hommes n’en sont pas capables… seul Jésus le peut. »[:pt]Uma alma para o ecumenismo – No dia 3 de fevereiro o presidente do Pontifício Conselho para a unidade dos cristãos, card. Koch, recebeu a presidente Maria Voce e o copresidente Giacarlo Faletti, acompanhados por Joan Patricia Back e Severin Schmid, responsáveis pelo Centro para o diálogo ecumênico.
Uma ocasião para dar ao cardeal Kurt Koch notícias sobre a vida ecumênica do Movimento e sobre as suas iniciativas. O cardeal demonstrou grande interesse, estima e reconhecimento por tudo o que Chiara Lubich realizou neste campo e pelo modo como o Movimento dá continuidade ao seu trabalho. A visita tinha sido solicitada por Maria Voce (Emmaus) a fim de referir ao cardeal sobre o encontro com o Patriarca Bartolomeu, em 27 de dezembro passado, no Fanar, sede do Patriarcado ecumênico de Constantinopla.
Falando ao presidente deste Conselho romano, Maria Voce delineou a ação específica dos membros do Movimento no campo ecumênico, que no mundo inteiro e em vários níveis, buscam atuar o “diálogo da vida”. É este, inclusive, o título de um livro que presenteou ao cardeal, com os discursos de Chiara Lubich em Genebra, em 2002. Durante o encontro falou-se ainda do 3º aniversário de morte de Chiara Lubich e do cinquentenário da fundação do Centro Uno, que será celebrado de 11 a 16 de março em Cadine (Trento), com uma semana de encontro ecumênico internacional.
Foram apresentados ao cardeal as focolarinas e os focolarinos de outras Igrejas, e falou-se do encontro que eles tiveram em janeiro com o cardeal Rylko, do Pontifício Conselho para os leigos, em Castelgandolfo. O card. Koch comentou: “Toda vocação vem do Espírito Santo”. Enfim apresentou-se a iniciativa “Juntos pela Europa”, narrando o seu percurso e desenvolvimentos, até o próximo encontro de 2012, em Bruxelas, e comentou-se sobre o encontro anual ecumênicos dos bispos.
Maria Voce disse ao cardeal que a razão principal da visita era assegurar-lhe o apoio e as orações de todo o Movimento pelas suas atividades. Perguntou-lhe, depois, o significado do seu nome, “Emmaus”, e a presidente o explicou, recordando o aspecto fundamental da espiritualidade da unidade que diz respeito justamente à presença de Jesus entre os seus, “Jesus no meio” (Mt 18,20). “Sem a presença mística de Jesus não se chega à unidade, os homens não podem fazê-lo… é Jesus”, foram as palavras do cardeal.[:zh]
致力大公合一運動的同一心志:普世博愛運動會長傅瑪利(Maria Voce)、協同會長方樂德(Giancarlo Faletti)在大公合一運動中心的負責人芭克(Joan Patricia Back)與舒密迪(Severin Schmid)的陪同下,拜會教廷促進基督徒合一委員會主席科赫樞機(card. Kurt Koch)。
藉此機會給教廷促進基督徒合一委員會主席科赫樞機匯報普世博愛運動在大公合一運動上的生活與各項舉措。科赫樞機深感興趣,對盧嘉勒在這方面的建樹表示欽慕與感激,並讚賞運動繼續往前發展所付出的努力。
傅瑪利會長要求拜會科樞機,旨在向他報告去年12月27日在君士坦丁堡法納爾(Fanar)東正教宗主教的府邸與巴爾多祿茂一世(il Patriarca Bartolomeo)的會面。
傅瑪利又給梵蒂岡大公合一運動委員會主席科赫樞機概括地介紹普世博愛運動在大公合一運動上的特有使命。全球的成員在不同層次上致力展開『生活的對話』。會長又向科赫樞機呈贈一本書,內容是盧嘉勒於2002年在日內瓦對其他基督教派的講話。其後又談到今年是盧嘉勒去世三周年紀念,也適逢普世博愛運動屬下合一中心成立50周年,爲此從3月11日至16日,將在意大利特倫托卡甸尼(Cadine)瑪利亞之城中心舉行為期一周的國際性大公合一運動會議。隨後,給科赫樞機介紹一些其他基督宗派的普世博愛運動男女核心成員。大家又談到一月份,教廷平信徒委員會主席韋高樞機(card. Rylko)到岡道福堡探訪,他們有幸與韋高樞機會晤。科赫樞機表示:「每個聖召都是來自天主聖神。」會長又向科赫樞機介紹『共建歐洲』倡議計劃,並談到這個舉措的開始和發展經過,以及將於2012年在布魯塞爾舉行下一屆『共建歐洲』會議。最後他們還談及不同基督宗派的主教的周年聚會。
傅瑪利向科赫樞機表示,這次拜會的主要目的,是為向他保證整個運動所有成員的支持,並為他的工作而祈禱。科赫樞機談到謀求基督徒合一的努力時表示:「在這方面,合一的靈修精神是必須的,否則徒然是一個沒有靈魂的機構或建築。」之後,科赫樞機又問及傅瑪利別名Emmaus(厄瑪烏)的意義。她解釋這是合一靈修的其中一個要點,恰恰有關耶穌精神上臨在祂的門徒中,即耶穌在中間(瑪18-20)。科赫樞機指出:「缺乏耶穌奧妙性的臨在便無法達成合一。人沒有這種能力……,唯獨耶穌。」
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Dic 30, 2010 | Centro internazionale, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
«Deo gratias! – ha esclamato al termine dell’udienza il Patriarca di Costantinopoli–. Deo gratias per la vostra amicizia, per la vostra visita, per i frutti del vostro movimento, per la continuazione di questa opera di Dio che rende gloria al Suo nome». Un’accoglienza calorosa e solenne ad un tempo è stata riservata da Bartolomeo I a Maria Voce, presidente del Movimento dei focolari, nell’incontro che si è svolto questa mattina alle 11,00 al Fanar, nella suggestiva storica sede del Patriarcato Ortodosso.
Sua Santità ha accolto nello studio privato la presidente dei Focolari, giunta assieme ai responsabili del movimento per la Turchia, Angela Caliaro e Carmine Donnici, e ai componenti dei due focolari ad Istanbul. «Siamo in dodici, come gli apostoli», ha osservato compiaciuto il Patriarca. Presenti anche il Metropolita Apostolos, dell’isola di Halki, e padre Dositheos, direttore dell’ufficio comunicazioni del Patriarcato. Nel suo indirizzo di saluto, Bartolomeo I ha ricordato di essere stato testimone «della stima, dell’affetto e dell’ammirazione che il predecessore, Patriarca Dimitrios, ha nutrito per lei e per l’opera svolta dal focolare». Maria Voce ha infatti vissuto in questa metropoli dal 1978 al 1988. In quegli anni, Bartolomeo (allora segretario del Patriarca) e Maria Voce si sono conosciuti. «Il focolare unisce, in particolare, le Chiese dell’antica e della nuova Roma – ha proseguito –. Voi tutti siete oggi entusiasti collaboratori dell’amato papa Benedetto e della nostra modesta persona», sottolineando poi «i frutti già evidenti prodotti dal focolare: da Chiara alla giovane Chiara Luce, la prima focolarina giunta al traguardo della santità».
Tornando sul tema dei rapporti tra credenti, Bartolomeo I ha voluto sottolineare come solo sulla base della testimonianza della vita «il dialogo non resta una vuota e sterile esercitazione accademica, facilmente contestabile da quanti continuano ad opporsi ai dialoghi ecumenici e interreligiosi». Maria Voce ha fatto omaggio di un ricco album fotografico con i principali avvenimenti, viaggi internazionali e incontri di questi suoi primi due anni e mezzo di presidenza. «Ho detto ai focolarini che sarei venuta ad Istanbul per un solo incontro, quello con lei, Santità, senza prendere altri impegni». «Come Chiara», è stata la pronta replica. Entrambi visibilmente gioiosi, si sono scambiati i doni in un clima di festa davvero natalizia. Maria Voce ha fatto presente che portava il saluto, la gratitudine e la preghiera del Movimento diffuso nel mondo, perché tutti erano a conoscenza dell’appuntamento. «So bene che la vostra rete di comunicazione funziona sempre», ha commentato il Patriarca. «Adesso la salutiamo, Santità, perché avrà ulteriori impegni». «Il lavoro c’è sempre – ha risposto il Patriarca al termine dei 55 minuti d’udienza – ma non sempre Maria Voce è qui». di Paolo Lòriga, inviato (altro…)
Nov 1, 2010 | Dialogo Interreligioso, Ecumenismo, Spiritualità
Una giornata nazionale promossa da Movimento dei Focolari e Comunità Islamiche d’Italia “per mostrare la possibile convivenza e integrazione, in risposta all’intolleranza e difesa radicalizzata delle identità, che percorrono le nostre città.” 600 musulmani e cristiani provenienti da tutta la Penisola. Una cinquantina le personalità presenti delle due religioni, tra cui una ventina di rappresentanti e Imam di altrettante comunità islamiche sparse in tutta Italia. Numerosi i giovani, e i bambini che hanno avuto un programma per loro. “Mamma, siamo già morti? – aveva chiesto un bimbo in un incontro simile alcuni anni fa a New York -. “Perché mi fai questa domanda?”, aveva chiesto la mamma. E lui: “Perché mi pare di essere già in Paradiso”. E per chi era a Loppiano, non sarà sembrata infantile la domanda, per l’aria di fraternità, “di un altro mondo” che vi si respirava. Eppure si sono affrontati i problemi scottanti che pervadono la nostra società. “L’obiettivo della giornata – hanno spiegato Luisa Gennaro e Mario Ciabattini dei Focolari -, ha lo scopo di fare un ulteriore passo nel cammino percorso fino ad oggi, quello di sentirci un’unica famiglia, perché fratelli si nasce, ma ora sappiamo che lo si può anche diventare”. Immediata la risposta dell’ Imam Kamel Layachi (Comunità islamiche del Veneto): “L’amore è la base dell’unione dei cuori, questo è un punto di arrivo e di partenza.”
Shahrzad Houshmand, teologa iraniana e moderatrice della tavola rotonda “Le sfide del dialogo”, ha esordito: “E’ da anni che sogniamo questo giorno in cui noi, musulmani e cristiani in Italia, potessimo incontrarci per costruire insieme il futuro del Paese.” Quindi, i contributi dei vari interventi: Paul Le Marié dei Focolari, “Dio ci ama immensamente, così è iniziata l’esperienza dei focolari”. Izzidin Elzir, Imam di Firenze e Toscana: “Il dialogo con i Focolari è iniziato 20 anni fa nel loro Centro Internazionale La Pira, e oggi vediamo i risultati qui”. Judith Povilus, vice presidente dell’Istituto Sophia: “Il dialogo è una dimensione profondamente antropologica, così come la dimensione trascendentale”. Adnane Mokrani, teologo musulmano, docente alla Pontificia Università Gregoriana: “E’ legato all’essenza dell’essere musulmano, il dialogo. Credere che Dio è Uno, la sua unicità, significa credere al genere umano unico.” Roberto Catalano, del Centro per il Dialogo Interreligioso dei Focolari: “Io non posso più essere italiano senza ognuno di voi. Per noi focolarini è importante la fraternità, ma quella universale, aperta proprio a tutti e in tutto il mondo”. E racconta come è iniziato il dialogo dei focolari in Algeria negli anni ’60, poi in Libano dove è sorta una scuola in un villaggio che ha accolto, in tempi di guerra, sia musulmani che cristiani. “E’ nata una fraternità così contagiosa che durante il conflitto del 2006, ha dato ospitalità a migliaia di profughi delle due religioni che hanno convissuto per un lungo tempo insieme.” Sono emerse alcune risposte costruttive: Corresponsabilità sociale, cittadinanza attiva e lavoro in rete, come antidoti alla “paura del diverso”; il dialogo interreligioso non come “optional” ma come necessità primaria. Molto concrete le testimonianze del dialogo nella vita quotidiana: “Nel triveneto, dove abitiamo, ma non solo, si vive un cammino di amicizia verso una vera fraternità. Il dialogo della vita è entrato nelle nostre case, dai nostri figli… Oggi mettiamo una pietra miliare in questo cammino.” Numerosi i messaggi arrivati: da Maria Voce, presidente dei Focolari, “affidiamo a Dio questo nostro cammino insieme, che sia un dono per il nostro Paese”; dal vescovo Mansueto Bianchi, incaricato della CEI per questo dialogo, “le nostre parole e testimonianza devono concordarsi in difesa della vita umana e apertura alla trascendenza”; dai sindaci di Firenze, Padova e da quello, presente in sala, di Rocca di Papa, tra altri. Le parole di Chiara Lubich, pronunciate il 12 novembre 2000 a Washington, davanti a 6.000 persone, e riascoltate dai 600 di Loppiano, hanno una forte accoglienza in quel clima: “Se viviamo i nostri insegnamenti nascerà fra noi una comunione in Dio. Qui oggi siamo tutti ‘noi’, una cosa sola. Dobbiamo portare insieme questa rivoluzione pacifica in beneficio della fraternità universale.” comunicato stampa finale (altro…)