Dic 12, 2004 | Ecumenismo
Dal servizio del Radiogiornale vaticano del 3 dicembre 2004
Un nuovo impegno per la piena unità dei cristiani è assunto ad Istanbul, l’antica Costantinopoli, una terra ricca di storia, in cui si sono tenuti i primi Concili della Chiesa indivisa. E’ qui che si è svolto il Convegno annuale dei vescovi di varie Chiese, amici del Movimento dei Focolari, a cui hanno partecipato oltre 40 vescovi provenienti da 18 Paesi, dal Medio Oriente all’Australia, Stati Uniti, Europa dell’Est e Ovest, ortodossi, siro-ortodossi, armeno-apostolici, anglicani, evangelici-luterani e cattolici di vari riti.
Una settimana ricca di incontri: con il Patriarca ecumenico Bartolomeo I, il Patriarca armeno apostolico Mesrob II e il vicario patriarcale siro-ortodosso Filüksinos Yusuf Çetin, che li hanno accolti nelle loro comunità, e con il card. Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani.
“In questi giorni abbiamo vissuto un’esperienza estremamente ricca che ci ha rinnovato spiritualmente”: questa la testimonianza del Metropolita ortodosso rumeno, Serafim Joanta. Un momento culmine: la visita a Nicea, dove si è celebrato il primo Concilio ecumenico. “A Nicea abbiamo vissuto un momento molto forte: è un luogo che testimonia la Chiesa indivisa. Abbiamo pregato tra i ruderi dell’antica chiesa di S. Sofia. Insieme abbiamo firmato un patto di amore reciproco. E’ stato un segno molto forte, una speranza per l’avvenire”.
I vescovi sono stati testimoni anche dello storico ritorno delle reliquie degli antichi Patriarchi di Costantinopoli, san Giovanni Crisostomo e san Gregorio Nazianzeno, detto il Teologo, donate dal Papa il giorno precedente, nella Basilica vaticana, al Patriarca Bartolomeo I. Poi hanno partecipato alla festa di Sant’Andrea, nella chiesa di san Giorgio, dove il Patriarca Bartolomeo I ha parlato del primato dell’unità spirituale che siamo chiamati a vivere in Cristo, sul modello della Trinità.
L’unità spirituale: è questa l’esperienza più profonda vissuta dai vescovi delle diverse Chiese. Ancora il metropolita Serafim: “Penso che quanto abbiamo vissuto qui a Costantinopoli, nello spirito dell’unità dei Focolari, con Gesù in mezzo a noi, è una speranza, è un seme dell’unità che esiste già tra le diverse Chiese, nella comunione, nell’amore della Trinità”.
La presenza di Cristo fra coloro che “sono uniti nel suo nome” è stata infatti non solo il tema del Convegno, ma l’esperienza che ne ha scandito lo svolgimento. Tre interventi preparati da Chiara Lubich hanno illustrato i fondamenti di questa via ecumenica che nasce dalla spiritualità di comunione dei Focolari, il cosiddetto, “dialogo della vita” o “dialogo di popolo”, la cui importanza è stata sottolineata dal cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, in un momento di incontro con i vescovi.
Le testimonianze – Membri del Movimento di varie Chiese, poi, hanno raccontato come, nelle diverse parti del mondo, stanno operando per incrementare la comunione nelle loro Chiese e fra le diverse Comunità cristiane, come ancora riferisce il metropolita Serafim Joanta: “Abbiamo avuto qui a Costantinopoli una testimonianza molto forte di un sacerdote cattolico che si è impegnato a incontrare regolarmente i sacerdoti ortodossi, cattolici, riformati e luterani. Questi incontri hanno cambiato lo spirito di quella città. Sì, il Movimento dei Focolari ha un grande rispetto per ogni confessione: anzi ognuno ritrova le sue radici nella propria Chiesa, ogni sacerdote, ogni cristiano approfondisce la propria tradizione. E’ qualcosa che può cambiare la situazione”. (altro…)
Dic 12, 2004 | Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Nel luogo in cui è stato formulato il Credo Venerdì, 26 novembre, quaranta Vescovi – ortodossi, siro-ortodossi, armeni apostolici, anglicani, evangelici-luterani e cattolici di vari riti, provenienti da 18 nazioni – si sono recati insieme a Nicea, il luogo in cui quasi 1700 anni fa, durante il primo Concilio ecumenico, è stato formulato il comune Credo cristiano, detto niceno-costantinopolitano. Consci delle tristi conseguenze delle disunità nel corso dei secoli, in questo luogo-simbolo si sono promessi solennemente di attuare in tutto e innanzi tutto il comandamento evangelico dell’amore reciproco, «affinché Cristo viva sempre fra noi e il mondo possa credere anche per il nostro contributo», come ha detto l’arcivescovo di Praga, il Card. Miloslav Vlk, uno dei principali promotori dell’iniziativa. E’ stato questo – al dire dei partecipanti – uno dei momenti culmine del 23° Convegno ecumenico di Vescovi amici del Movimento dei Focolari che, per invito del Patriarca ecumenico Bartolomeo I, si è svolto dal 23 novembre al 1° dicembre a Costantinopoli.
Intervento del Patriarca ecumenico Bartolomeo I Per la Preghiera ecumenica d’apertura, nella chiesa cattolica di S. Antonio, gremita di cristiani delle diverse Comunità presenti a Istanbul, è intervenuto lo stesso Bartolomeo I, che nella mattinata successiva si è rivolto ai Vescovi, congratulandosi per il loro zelo per l’unità dei cristiani, e si è soffermato quindi sul tema del Convegno: “Dove due o più sono riuniti nel mio nome, là sono io in mezzo a loro” (Mt 18, 20). Con ampio riferimento alla Scrittura e al pensiero dei Padri greci, il Patriarca ha messo a fuoco tre fondamentali presupposti perché si verifichi questa promessa di Gesù: “l’amore verso Cristo, realizzata con l’osservanza di tutti i suoi comandamenti, la fede in lui, manifestata come fiducia in lui, e la retta fede… come retta conoscenza della sua persona che scaturisce dalla comunione personale con lui”.
Visite alle Comunità cristiane di Istanbul Nel corso del Convegno i Vescovi hanno visitato le varie Comunità cristiane della città, unendosi alla loro preghiera, conoscendone i tesori spirituali e condividendone gioie e sofferenze. Di particolare rilievo, la visita alla sede del Patriarca Armeno Apostolico Mesrob II, che, dopo la celebrazione dei Vespri, si è intrattenuto con i suoi ospiti per un ampio dialogo sulla vita e la situazione della Chiesa armena, che ha dato, lungo i secoli, una testimonianza spesso eroica. In un suo messaggio per l’apertura al Convegno aveva già formulato un appassionato appello per l’unità. Molto cordiale pure l’incontro con il Vicario patriarcale Siro-Ortodosso Filüksinos Yusuf Çetin e la sua vivace Comunità che ha fatto grande festa ai Vescovi. In un’intervista rilasciata, il Metropolita ha sottolineato che una tale intesa tra i Vescovi è un esempio importante per i fedeli. Gioia per un gesto ecumenico di grande significato Al Fanar, la Sede del Patriarcato ecumenico, i Vescovi hanno partecipato alle solenni preghiere per l’arrivo delle reliquie di S. Giovanni Crisostomo e S. Gregorio il Teologo, donate dal Papa al Patriarca Bartolomeo I, nella Basilica vaticana. Il gesto ecumenico – aveva detto a Roma il Patriarca Bartolomeo I – ha un grande significato, e “conferma che non esistono nella Chiesa di Cristo problemi insormontabili, quando l’amore, la giustizia e la pace si incontrano”. La partecipazione è continuata poi durante le celebrazioni per la Festa di S. Andrea, Patrono del Patriarcato ecumenico, per la quale, oltre alla Delegazione vaticana guidata dal Card. Kasper, erano convenute a Costantinopoli rappresentanze delle Chiese ortodosse nel mondo.
“Dialogo della vita” La presenza di Cristo fra coloro che sono uniti nel suo nome è stata non solo il tema del Convegno ma soprattutto l’esperienza
che ne ha scandito lo svolgimento, creando – come hanno detto i Vescovi – “un intenso legame di vera fraternità”. Tre interventi preparati da Chiara Lubich, hanno illustrato i fondamenti di questa via ecumenica che nasce dalla spiritualità di comunione vissuta nel Movimento dei Focolari: il cosiddetto “Dialogo della vita”, o “Dialogo di popolo” che – ha spiegato Chiara Lubich – “non è un dialogo della base che si contrappone o giustappone a quello dei cosiddetti vertici o responsabili di Chiese, ma un dialogo al quale tutti i cristiani possono partecipare”. “Se viviamo così nelle nostre Chiese, esse rifioriranno”, ha affermato un Vescovo cattolico dell’Inghilterra, accennando alle grandi sfide della secolarizzazione. Mentre un Vescovo luterano ha espresso quanto aveva sperimentato nel Convegno con le parole del ben noto inno “Ubi caritas et amor, ibi Deus est – dov’è la carità e l’amore lì è Dio”.
Passi sul cammino verso l’unità Nel corso del programma, persone del Movimento dei Focolari di varie Chiese hanno raccontato di come, nelle varie parti del mondo, stanno operando per incrementare la comunione nelle loro Chiese e fra le diverse Comunità cristiane. Di particolare interesse la testimonianza di un parroco cattolico della Romania. Attraverso un paziente dialogo della carità, sono radicalmente cambiati i rapporti fra i pastori e le diverse comunità cristiane della sua città, con molte iniziative comuni che ormai coinvolgono le stesse autorità civili. Non meno significativo il costruttivo dialogo in atto fra il Mouvement Jeunesse Orthodoxe e il Movimento dei Focolari, di cui ha parlato un’ortodossa del Libano. Due evangelici e un cattolico hanno parlato ai Vescovi della Giornata ecumenica “Insieme per l’Europa”. Per essa, l’8 maggio 2004, erano convenuti a Stoccarda 10 mila persone di numerosi Movimenti, Comunità e Gruppi spirituali di varie Chiese: inizio di una maggiore testimonianza comune.
Incontro con il Card. Kasper La presenza della Delegazione vaticana per la Festa di S. Andrea, ha offerto l’occasione di un incontro dei Vescovi con il Card. Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani. Nell’offrire un quadro dei recenti sviluppi ecumenici, egli ha sottolineato l’apporto dei Movimenti ecclesiali alla causa dell’unità: “Io sono molto grato per questi Movimenti, per il Movimento dei Focolari, e penso che è un segno dello Spirito Santo… Soltanto insieme possiamo fare qualcosa per la venuta del Regno di Dio. Perciò i Movimenti sono una strada importantissima”.
Nel settembre 2005 a Bucarest Prima di ripartire per le loro nazioni, i Vescovi hanno stabilito di ritrovarsi di nuovo nel settembre 2005 a Bucarest, aderendo all’invito del Patriarca rumeno-ortodosso Teoctist e del suo Sinodo. (altro…)
Nov 26, 2004 | Ecumenismo
„Dove due o più sono uniti nel mio nome…Un solo popolo nella molteplicità delle tradizioni
Sarà il Patriarca ecumenico Bartolomeo I che aprirà questo 23° convegno ecumenico sul tema: “Dove due o più sono uniti nel mio nome… Un solo popolo nella molteplicità delle tradizioni. A Istanbul sono giunti 52 vescovi di varie Chiese d’Oriente e d’Occidente: ortodossi, siro-ortodossi, armeni apostolici, anglicani, evangelico-luterani e cattolici di vari riti.
Momenti culmine Oltre all’apertura del convegno con il Patriarca ecumenico Bartolomeo I, gli incontri-dialogo con il card. Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, con il Patriarca Armeno Apostolico di Costantinopoli, Mesrob II, e con il Vicario Patriarcale Siro-ortodosso per la Turchia, Filüksinos Yusuf Çetin. Al cuore della spiritualità dell’unità: la presenza di Cristo Risorto promessa a “due o più sono uniti nel suo nome” Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari, ha incaricato alcuni dei suoi più stretti collaboratori e collaboratrici a trasmettere i suoi interventi sulla tematica del congresso e sull’esperienza ecumenica del Movimento. Da loro verrà evidenziata la sintonia della spiritualità dell’unità, tipica dei Focolari con la spiritualità ecumenica fortemente incoraggiata dal Papa che ultimamente, il 13 novembre, aveva nuovamente invitato i cristiani a realizzare quella “piena comunione” che “non significa astratta uniformità, ma ricchezza di legittima diversità di doni condivisi e riconosciuti da tutti…” (Omelia di Giovanni Paolo II in occasione del 40° anniversario del decreto conciliare “Unitatis Redintegratio”) L’inizio: celebrazione ecumenica alla Chiesa di Sant’Antonio Il Convegno di Vescovi inizia con una celebrazione ecumenica, nella chiesa cattolica di Sant’Antonio, alla presenza dei Responsabili e dei membri delle varie comunità cristiane presenti a Istanbul. La visita a Nicea, sede di due tra i primi Concili ecumenici In programma la visita a Nicea, e al Monastero della SS. Trinità ad Halki, insigne centro di studi del Patriarcato ecumenico. Prevista anche la visita al Patriarca Mesrob II, nella sede del Patriarcato Armeno Apostolico e al Metropolita Filüksinos Yusuf Çetin, al Vicariato patriarcale Siro ortodosso. L’accoglienza delle reliquie di Giovanni Crisostomo e Gregorio di Nazianzo I Vescovi, ad Istanbul, parteciperanno, per felice coincidenza, all’accoglienza delle reliquie dei Padri della Chiesa indivisa Giovanni Crisostomo e Gregorio di Nazianzo, Vescovi di Costantinopoli nel IV-V secolo, consegnate da Giovanni Paolo II al Patriarca Bartolomeo nella Basilica di S. Pietro in Vaticano proprio in questi giorni, sabato 27 novembre. La festa dell’apostolo Sant’ Andrea al Fanar Al Fanar, sede del Patriarcato ecumenico, il 29/30 novembre i vescovi assisteranno alle solenni celebrazioni per la Festa di S. Andrea apostolo, Fondatore e Patrono del Patriarcato di Costamtinopoli, presiedute dal Patriarca Bartolomeo I, a cui parteciperà la delegazione della Santa Sede, guidata dal card. Walter Kasper. Gli appuntamenti precedenti I convegni ecumenici di vescovi di varie Chiese “amici del Movimento dei Focolari” si svolgono con cadenza annuale. Si sono tenute di anno in anno in diverse località: Costantinopoli (1984), Londra (1986 e 1996), Ottmaring/Augsburg in Germania (1988 e 1998),Trento (1995), Amman/Gerusalemme (1999), Zurigo (2001), Ginevra (2002) e più volte a Roma. Costante la benedizione da parte dei Capi delle diverse Chiese. (altro…)
Set 12, 2004 | Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Dopo il Concilio Vaticano II si sono moltiplicati anche nelle parrocchie i rapporti ecumenici fra comunità di varie Chiese. Riportiamo l’esperienza della parrocchia Santa Isabel de Hungria , a Platanos, una località di 10.000 abitanti a sud della città di Buenos Aires (Argentina).
Una comunità viva – Durante gli anni ’70 la popolazione di Platanos crebbe rapidamente per il grande flusso migratorio dalle province interne dell’Argentina. La parrocchia di Santa Isabel è un mosaico di persone di differenti origini: italiane, spagnole, olandesi, jugoslave e ungheresi, e vi si è formata una comunità viva, aperta al confronto, alla condivisione, alla comunione con tutti. Attorno al parroco, un sacerdote italiano legato al Movimento dei Focolari, nasce ben presto un gruppo di persone, animate dalla spiritualità dell’unità, che si impegnano a vivere il Vangelo. Si incontrano periodicamente per comunicarsi la “Parola di Vita” e si raccontano le esperienze vissute, per aiutarsi nel cammino spirituale. Si crea così la famiglia con uno stile nuovo di vita che, poco a poco, si diffonde in tutta la parrocchia e nei quartieri. Coinvolge le realtà ecclesiali presenti come il Cammino Neocatecumenale, il Collegio delle Suore Ungheresi, ed apre il dialogo con cristiani delle varie Chiese. Rapporti ecumenici sempre più profondi – A favorire la nascita di rapporti fraterni tra membri di varie Chiese è stato anche il contatto con persone della Chiesa riformata. Il parroco sente il bisogno di contattare il pastore riformato e inizia fra le due comunità un rapporto che diventa sempre più profondo. Nel tempo sono nate varie attività ecumeniche svolte d’accordo con i responsabili delle rispettive Chiese: corsi biblici cui partecipano membri di varie denominazioni, un coro ecumenico di 50 persone per occasioni particolari, momenti vissuti insieme durante le ricorrenze e le feste più importanti. Ogni anno, ad esempio, alcuni giorni prima di Natale, per far sentire a tanti che non frequentano la chiesa l’atmosfera della nascita di Gesù, si è pensato di organizzare insieme, cattolici e membri della Chiesa riformata, una processione lungo le strade del quartiere con canti e musica fatti soprattutto da giovani e bambini, partendo dalla parrocchia cattolica per ritrovarsi alla conclusione nel tempio della Chiesa riformata. La Via Crucis del Venerdì Santo si svolge lungo le vie della cittadina e alcune famiglie preparano le stazioni nelle loro case. Un anno è stato proposto di fermarsi per una stazione nella casa di una famiglia della Chiesa Pentecostale che ha accolto con gioiosa sorpresa questo privilegio. Il giorno di Pasqua una giovane signora avvicinando il parroco lo ringrazia di cuore. Sua madre aveva rotto i rapporti con lei e suo marito da quando si era convertita alla Chiesa Pentecostale. Dopo la via Crucis del Venerdì Santo, li ha invitati a pranzo, ha chiesto scusa dicendo che si era resa conto che i cattolici non sono come lei credeva. Informato dei rapporti cordiali che erano nati in quella parrocchia, il Vescovo cattolico della diocesi è andato a far visita alla comunità riformata. Fu un giorno veramente importante: “E’ la prima volta – rilevò felice una signora – che un vescovo cattolico entra in un tempio riformato”. E quale non fu la sorpresa dei medici del posto nel trovarsi di fronte un pastore protestante bisognoso di cure, accompagnato da un sacerdote cattolico, e nel constatare poi come il pastore fosse oggetto di tante attenzioni da parte di cattolici. In risposta alle urgenze sociali della zona la comunità parrocchiale si sente interpellata anche dalla difficile situazione sociale del territorio. Per andare incontro alle necessità più urgenti ha fondato, da alcuni anni, la “Casa del Niño Lourdes”. Tutti i giorni una ottantina di bambini, dai tre ai quindici anni, per metà provenienti da famiglie di diverse Chiese, ricevono pasti, svolgono attività educative, sportive, ricreative. Si tocca con mano l’amore di Dio che interviene con tanta provvidenza. I bambini insieme agli educatori della Casa vivono una parola del Vangelo e pregano insieme. L’unità che si crea va oltre le diversità ecclesiali, culturali e storiche. (altro…)
Giu 24, 2004 | Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Il primo appuntamento di Chiara Lubich a Londra era avvenuto al Lambeth Palace, ricevuta in udienza dall’arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams,
Primate della Chiesa d’Inghilterra.
Ne ha parlato Chiara Lubich stessa, in una conferenza stampa a Londra: “L’arcivescovo Williams era particolarmente interessato alla nostra esperienza del dialogo interreligioso. Mi ha chiesto quale era il nostro il segreto. Mi sono richiamata alla Novo Millennio Ineunte, dove il Papa approfondisce il mistero di Gesù che in croce grida: ‘Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato’. Gesù, dopo che ha perduto la madre, i discepoli e la sua stessa vita, ha perso anche il senso dell’unità con il Padre che era tutto per lui. Gesù si è ridotto a nulla. E’ questo un punto della nostra spiritualità di comunione che ci insegna, di fronte a persone di altre religioni, a essere “niente”, “nulla di amore” per “entrare” in loro, perché – come è stato detto – bisogna “saper entrare nella pelle dell’altro”, sino a capire che cosa significa per loro essere buddisti, musulmani, indù. Ma non si può entrare nell’altro se non si è niente. Allora la figura di Gesù abbandonato è il modello”. “Poi abbiamo parlato di molti altri argomenti: del movimento ecumenico; dell’impegno che ci siamo assunti – insieme a molti altri movimenti cattolici, anglicani, evangelici e ortodossi – di contribuire a realizzare un’Europa dello Spirito. Questo ha suscitato in lui vivo interesse, essendo lui teologo”. “Sono rimasto molto colpito dalla ‘qualità’ del rapporto tra Chiara e l’Arcivescovo” – ci ha detto Callan Slipper, ministro della Chiesa d’Inghilterra, focolarino, presente all’udienza. “L’arcivescovo aveva un atteggiamento di profonda apertura, l’intelligenza di chi sa ascoltare e apprezzare. Quest’atteggiamento si vedeva dal primo momento, quando, dopo che Chiara ha nominato tutti i vari Primati della Chiesa d’Inghilterra che ha conosciuto, ha detto scherzosamente: ‘Allora, lei conosce la Chiesa d’Inghilterra meglio di me!’. Poi, informato degli appuntamenti pubblici in programma, affermava che quanto si sarebbe verificato in questi giorni capita proprio al momento giusto, perché – ha detto – “ne abbiamo tanto bisogno sia come nazione che come Chiesa” La pagina ecumenica, nei rapporti con la Chiesa d’Inghilterra, inizia nel 1961, con l’Arcidiacono Bernard Pawley, che incontra Chiara lubich a Roma. Più tardi alcuni ministri anglicani sono presenti ad un incontro a Grottaferrata (Roma) fra cattolici ed evangelico-luterani. Sono toccati dall’atmosfera suscitata dall’amore reciproco che li fa riconoscere fratelli e sorelle in Cristo. Nel 1966, a Londra, al Lambeth Palace, Chiara incontra per la prima volta il Primate della Chiesa d’Inghilterra, l’allora arcivescovo Michael Ramsey. Le dice: “Vedo la mano di Dio in quest’Opera” e la incoraggia a diffondere la spiritualità del Movimento nella Chiesa d’Inghilterra. In seguito Chiara incontra i successori: Coggan, Runcie e Carey. In Gran Bretagna, il Movimento dei Focolari si è sviluppato tra cattolici, tra anglicani, presbiteriani, metodisti, battisti. A Welwyn Garden City sta nascendo una cittadella ecumenica. E’ l’unità, cuore della spiritualità dei Focolari, che interessa in particolare gli anglicani. (altro…)
Apr 26, 2004 | Chiesa, Ecumenismo
ROMA, giovedì 22 aprile 2004 (ZENIT)- Per la prima volta nella storia, i movimenti cristiani di varie chiese e comunità ecclesiali si incontreranno a Stoccarda con lo scopo di offrire il loro contributo alla costruzione dell’unità europea.
L’incontro, che avrà luogo l’8 maggio, e che prevede la partecipazione di 10.000 persone nella città tedesca, e di 100.000 collegati via satellite da almeno 151 città, è stato presentato ufficialmente a Roma questo giovedì da alcuni degli organizzatori. Saranno presenti a “Insieme per l’Europa” – questo il tema – i rappresentanti di almeno 175 movimenti, comunità e gruppi, 25 vescovi cattolici, 14 vescovi evangelici, 8 ortodossi, 2 anglicani, e 30 parlamentari provenienti da più di 10 paesi europei. Il programma prevede gli interventi di fondatori e responsabili di movimenti e comunità, tra cui Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, i pastori evangelici Friedrich Aschoff e Ulrich Parzany, e il padre Heikki Huttunen, ortodosso. Indirizzeranno il loro saluto personalità politiche presenti a Stoccarda o in collegamento video, tra cui, Romano Prodi, presidente della Commissione Europea, Walter Schwimmer, segretario generale del Consiglio d’Europa, Bertie Ahern, primo ministro irlandese, e Johannes Rau, presidente della Repubblica di Germania. Ci sarà un’intervista pubblica sul contributo dei movimenti all’Europa con il cardinale Walter Kasper, presidente del Consiglio Pontificio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, e con il vescovo Johannes Friedrich, vescovo della Chiesa evangelico-luterana della Baviera. Andrea Riccardi, nella conferenza stampa, ha spiegato che l’idea dell’incontro ha avuto origine in occasione della cerimonia per la firma della Dichiarazione congiunta sulla Dottrina della Giustificazione da parte della Chiesa Cattolica e della Federazione Luterana Mondiale, avvenuta ad Augusta il 31 ottobre 1999. “Non è stata una manifestazione fredda, ma una festa di popolo”, ha affermato. “Credo che noi sentiamo un’Europa che non si deve chiudere in se stessa, le sue frontiere non devono creare dei muri”, ha aggiunto Riccardi. “Il segreto antico dell’Europa è quello dei navigatori che creano dei ponti. I ponti sono il simbolo di quello che vogliamo costruire”, ha affermato. “La vocazione profonda dell’Europa non è vivere per se stessa ma vivere per gli altri”. E per questa ragione, ha spiegato, l’Africa sarà particolarmente presente a Stoccarda. La scelta della data dell’incontro, l’8 maggio, ricorda l’anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale e celebra anche l’allargamento dell’Unione Europea a dieci nuovi Stati membri. Gabriella Fallacara, parlando in rappresentanza di Chiara Lubich, fondatrice e presidente del Movimento dei Focolari, ha spiegato che “Stoccarda è un punto di arrivo, ma è soprattutto un punto di partenza, sarà il primo di altri eventi, che magari altri porteranno avanti”. “L’Europa unita è una Europa del mercato, una Europa geografica, che attende anche un contributo spirituale”, ha aggiunto la responsabile del “Centro Uno” per la promozione del dialogo ecumenico. “È quello che ha detto Giovanni Paolo II a Madrid: ‘Io sogno l’Europa dello spirito’ – ha aggiunto la Fallacara –. Questa passione ha spinto i vari movimenti a scoprire in se stessi la possibilità di dare un contributo concreto alla costruzione della Europa unita nello spirito”. Thomas Römer, rappresentante di “Young Men’s Christian Association” (YMCA), uno dei movimenti nel mondo evangelico più importanti, nel suo intervento ha poi ricordato di provenire da un Paese, come la Germania, dove alcuni anni fa “i bambini evangelici si mettevano contro i bambini cattolici”. “Adesso c’è un movimento di riconciliazione nella pace. A questa gioia appartiene la constatazione che la diversità dell’altro, che prima avvertivamo come minaccia, è in realtà un dono. Lui ha qualcosa che io non ho; ed io ho qualcosa che lui non ha. Per tanto, abbiamo bisogno degli altri”. “Abbiamo conosciuto la forza del Vangelo che cambia la vita – ha di seguito aggiunto –. Al centro del Vangelo c’è Gesù Cristo che è morto e risorto. E la sua presenza tra di noi è il motivo più profondo della nostra comunione”. Ha poi parlato dell’amore di Dio che unisce tutti gli uomini spiegando come esso riesca a creare “una pluralità di opere: alcuni si impegnano per i giovani, altri per i poveri, altri per i detenuti altri per la riconciliazione delle coppie e delle famiglie. Infatti, l’impegno per la famiglia è qualcosa che unisce molti movimenti”. “Nel racconto di Natale c’è una frase: ‘Gloria a Dio nell’alto del Cielo e pace in terra agli uomini’. C’è un legame tra la gloria di Dio e la pace in terra. Perché vogliamo rendere gloria a Dio, vogliamo la pace. Perché vogliamo la pace, vogliamo rendere gloria a Dio. Insieme vogliamo rendere gloria a Dio e servire l’umanità in nome di Gesù. È questo l’obiettivo di Stoccarda”, ha infine concluso. L’Incontro sarà seguito via satellite in diretta da centomila persone. Parigi, per esempio, si unirà dalla sede dell’UNESCO (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per L’Educazione, la Scienza e la Cultura), Roma dal Campidoglio e Firenze dal Palasport. (altro…)