Apr 5, 2017 | Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Sociale, Spiritualità
«L’anno scorso – racconta Jaime – ho avuto l’opportunità di vivere per un intero anno in una cittadella dei Focolari, la Mariapoli Lia che sorge in Argentina nei pressi di Buenos Aires. È stata un’esperienza molto forte e coinvolgente, proprio perché la legge della cittadella è il Vangelo, a partire dal comandamento nuovo di Gesù: “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”». Al suo ritorno in El Salvador però, Jaime si trova catapultato in un clima di pericolosa violenza: le strade, anche in pieno giorno, non sono sicure. C’è rischio anche a prendere l’autobus o giocare a calcio nel campo municipale. «La situazione era diventata così difficile e rischiosa – continua Jaime – da pensare all’espatrio. Dapprincipio tutti in casa eravamo d’accordo ma quando ci ripensavo fra me e me, avvertivo che Dio mi chiedeva di restare per essere una piccola luce nell’ambiente dove vivo, accanto ai miei amici gen che, partendo, avrei lasciati soli in quella situazione. A convincermi definitivamente sono state le notizie sulla vita dei giovani del Movimento in Medio Oriente, tanti dei quali sono rimasti nella loro terra in situazioni certamente peggiori della mia. A casa ne abbiamo riparlato e tutti abbiamo deciso di restare in El Salvador e di continuare a fidarci di Dio. Quando ho comunicato ai gen che restavo, è venuta l’idea di lanciare una campagna dal titolo: “Cambia il tuo mq (metro quadrato)”, convinti che se tutti ci impegniamo a cambiare il nostro mq, cambierà l’intero Paese».
A raccontarsi ora è Tuong, una giovane maestra vietnamita di 13 bambini che confida: «Ognuno di loro mi ricorda Gesù nel suo abbandono in croce. Perché dico così? Due di loro sono stati rifiutati dalla scuola pubblica dopo tre anni che hanno ripetuto la stessa classe. Altri due sono portatori di handicap, per cui la scuola normale non li accetta e la scuola specifica è molto lontana dalla loro casa. Gli altri hanno difficoltà ad apprendere e i loro genitori sono separati e poveri. Tutti vivono nella totale mancanza di amore, di interesse ed empatia, di decoro, in uno stato di abbandono oltre che della famiglia anche della società». Che cosa ti spinge, Tuong, a continuare ad insegnare in una classe così, tutti i giorni, senza l’aiuto delle istituzioni? Non deve essere facile… «Effettivamente non lo è. Un giorno cercavo di insegnare ad un alunno una lettera della scrittura vietnamita. Gliel’ho ripetuta una, due, tre volte, ma non capiva e non riusciva a pronunciarla. Ho ritentato ad insegnargliela di nuovo ripetendola molte volte, ma lui non riusciva a seguirmi. Stavo per arrabbiarmi, volevo lasciarlo perdere e andare da un altro bambino. In quel momento, dai suoi occhi che si riempivano di lacrime, ho avvertito la sua richiesta di aiuto. Allora ho pensato: se Gesù fosse qui con questo bambino che non capisce, non lo avrebbe lasciato dicendo: “Non mi importa di te!”, e mi sono detta: “Partiamo di nuovo”. Dopo un respiro profondo mi sono calmata e con la mente fresca ed il cuore calmo ho detto una piccola cosa divertente per suscitare il suo sorriso, poi ho cercato di trovare un altro modo per insegnargli quella lettera. Un giorno mi sono sentita male. Allora una ragazza ha detto agli altri alunni: “State tutti buoni! Fate silenzio! L’insegnante oggi non sta bene!”. Un piccolino di 5 anni è venuto a portarmi un bicchiere d’acqua dicendomi di riposare un po’. WOW! Queste piccole attenzioni mi hanno fatto così felice, confermandomi che quell’arte di amare evangelica che cerco di vivere comincia ad entrare anche nel loro stile di vita. Ogni giorno essi fanno del loro meglio per imparare, essere nell’amore e ridere. Siamo diventati una piccola famiglia. Ora loro riempiono le mie giornate e la mia vita è diventata colorata e sorprendente». (altro…)
Apr 5, 2017 | Focolari nel Mondo
In occasione della giornata mondiale dedicata alla salvaguardia del pianeta, si è aperta ieri a Roma la manifestazione Villaggio per la Terra, promossa da Earth Day Italia e Movimento dei Focolari nella cornice della centrale Villa Borghese. Dal 21 al 25 aprile un fitto calendario di eventi, workshop, testimonianze, presentazioni di progetti, occasioni di dialogo e confronto. Ieri i giovani hanno incontrato alcuni testimoni degli inizi del Movimento dei Focolari, tra cui Luigina Nicolodi. Il 24 aprile la presentazione del libro di Jesús Morán, attuale copresidente del Movimento, “Fedeltà creativa. La sfida dell’attualizzazione di un carisma”. (altro…)
Apr 4, 2017 | Focolari nel Mondo
Nata con una rara malattia che per tutta la vita le ha causato lacerazioni della pelle ed enormi sofferenze, Daniela è morta nel 1986 a soli 24 anni. Faceva parte del gruppo delle gen della sua città (Novara – Italia). Nel suo diario rivela il segreto che l’ha sostenuta nei momenti più difficili: la scelta di Gesù crocifisso e abbandonato, che l’ha aiutata a tramutare il dolore in amore. Lo scorso 23 marzo papa Francesco ha riconosciuto le virtù eroiche, dichiarandola “venerabile”. Il Movimento dei Focolari gioisce insieme ai suoi genitori, ai fratelli, e a quanti hanno avuto il privilegio di conoscerla. (altro…)
Apr 4, 2017 | Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Il focolare nell’Himalaya dell’est, a Kalimpong, si è aperto il 9 settembre 2016, quando tre focolarini sono entrati nella casa offerta dal vescovo della diocesi di Darjeeling Mons. Stephen Lepcha. Situata ad una altezza di 1250 metri, Kalimpong è una città centrale nella diocesi, da dove si può raggiungere – dopo qualche ora di viaggio – sia le varie città principali (Darjeeling, Kurseong, Siliguri, Sikkim), sia i paesi di Nepal e Bhutan. «Già dall’inizio di giugno ci siamo recati in quella regione per cercare una casa adatta per aprire il focolare – racconta Vivek dell’India – e il vescovo ci ha offerto quella di Kalimpong. In questi mesi di attesa vi sono state varie occasioni per incontrare gruppi di giovani (sia nelle parrocchie che nelle scuole), famiglie, sacerdoti, religiosi e religiose, oltre a persone coinvolte nel dialogo interreligioso. Noi abbiamo offerto a tutti la spiritualità dell’unità che cerchiamo di vivere. Il vescovo, infatti, considera il Movimento dei Focolari con la sua spiritualità un elemento attualissimo (“need of the hour”) per rinnovare la comunità cristiana nella sua diocesi ed il tessuto dei rapporti interpersonali nella società locale».
«Appena aperto il focolare abbiamo sperimentato tanta accoglienza – aggiunge Rey, filippino –, sia da parte della nostra comunità in India che dalle persone in loco, che ci hanno colmato con beni di ogni genere per il focolare e il cibo per i primi giorni. Era per noi un segno della benedizione di Dio per questa nuova iniziativa». La notte prima dell’inaugurazione della casa del focolare, le focolarine di Delhi avevano portato dei rosari benedetti da Papa Francesco. «Prendendo questo regalo, uno di noi ha detto che avrebbe regalato il suo rosario a qualcuno. Ad un altro, invece, non piaceva questa proposta e la situazione è diventata un po’ tesa. Cosa fare? Certamente non potevamo inaugurare il focolare il giorno successivo se non c’era l’unità e l’armonia tra di noi. Così ci siamo fermati fino oltre la mezza notte per chiarire i malintesi. In questo modo abbiamo ristabilito l’unità e la presenza spirituale di Gesù in mezzo a noi, che vale molto di più di tutti i vari preparativi, comunque da curare bene».
Durante l’inaugurazione, il Nunzio apostolico ha augurato «che la nuova casa del focolare sia uno strumento nelle mani di Dio per realizzare gli ideali e la spiritualità del Movimento dei Focolari». Il vescovo ha dato la sua benedizione, alla presenza di 50 di persone circa, evidenziando il contributo del Movimento nel campo del dialogo interreligioso e la testimonianza data al Vangelo attraverso la vita. Nello scorso gennaio, poi, due focolarini sono stati inviati dal vescovo Mons. Vincent Aind, della diocesi vicina di Bagdogra, a dare degli spunti spirituali a un ritiro di sacerdoti. «Il tema si centrava sul ministero pubblico di Gesù e, in particolare, sul suo atteggiamento verso gli stranieri. È stata un’occasione per porgere ai sacerdoti la nostra dinamica di costruire nella società dei rapporti basati sull’amore evangelico».
«In questi ultimi mesi – concludono Vivek, Rey e Jonathan Lara, anche lui delle Filippine –, stiamo dando sessioni formative agli studenti sulla leadership e lo sviluppo della personalità in alcune scuole vicine e nelle colline circostanti. Ultimamente, ci hanno chiesto anche di fare delle sessioni formative per gli insegnanti. Ci sono tante occasioni per offrire la nostra spiritualità ai giovani e bambini attraverso queste sessioni. È una sfida per noi capire insieme come meglio procedere nel portare la luce del Vangelo in queste terre montagnose e fertili». (altro…)
Apr 3, 2017 | Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Centinaia di migliaia di ragazzi protagonisti della staffetta sportiva mondiale. Ragazzi e ragazze di etnie, culture e religioni diverse corrono uniti per testimoniare il loro impegno per la pace e per promuovere uno strumento per raggiungerla : la regola d’oro.
La corsa è promossa dai
Ragazzi per l’unità del
Movimento dei Focolari. Si svolge ogni anno durante
la prima domenica di maggio dalle ore 11:00 alle ore 12:00 (nei diversi fusi orari), durante la “
Settimana Mondo Unito” che è parte del
United World Project. Un evento che, nelle edizioni precedenti , ha visto la partecipazione di oltre 100.000 adolescenti in varie città di ogni angolo del mondo.
Il testimone passa di fuso orario in fuso orario occasione anche di scambi fra le diverse città. In varie località delle diverse latitudini, prendono il via
eventi sportivi, azioni di solidarietà ed esperienze di cittadinanza attiva in luoghi nei quali prevalgono solitudine, povertà, emarginazione. In varie parti sono anche coinvolti personalità del mondo dello sport e della cultura, autorità civili e religiose. Il sito web
http://www.run4unity.net permette di preparare l’evento e raccoglie in tempo reale i contributi dei
social networks . Molti sono i messaggi, le foto, i video che mostrano quali e quante siano le idee in cantiere nei diversi Paesi del mondo.
Organizza Run4Unity nella tua città ! Scarica la descrizione di Run4Unity:
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Apr 3, 2017 | Chiara Lubich, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Spiritualità
Dopo lo storico incontro fra la Federazione Luterana Mondiale e la Chiesa cattolica il 31 ottobre scorso a Lund in Svezia, la ricorrenza dei 500 anni della Riforma suscita molteplici iniziative nel mondo intero. A promuovere l’incontro “L’unità in cammino”, lo scorso 18 marzo, è stata l’Associazione Cattolica per l’Ecumenismo Athanasios en Willibrord insieme al Movimento dei Focolari. Come data si è scelta la settimana dell’anniversario della dipartita di Chiara Lubich di cui è noto l’impegno per l’unità dei cristiani. Per l’occasione sono convenute alla cittadella dei Focolari a Marienkroon, Nieuwkuijk (100 km circa da Amsterdam), 380 persone tra cui i leader delle principali denominazioni cristiane. Un popolo in cammino, come stava a sottolineare pure il luogo dell’evento: una grande tenda bianca, affollata fino all’ultimo posto, con un’altra sala collegata. Per cinque ore, compresa la pausa pranzo, si sono susseguite riflessioni, testimonianze, canti e contributi artistici. Culmine dell’incontro un comune momento di Preghiera, sullo stile di quello a Lund. La grande affluenza, ma soprattutto l’atmosfera fraterna creatasi tra i presenti, compresi i capi delle Chiese, ha reso questo giorno una tappa storica, come ha affermato il direttore dell’Associazione Cattolica per l’Ecumenismo, Geert van Dartel. Allo stesso tempo è stata «una festa ecumenica», così uno dei partecipanti.
«L’unità nella diversità non è qualcosa che possiamo “fabbricare” noi, ma è dono di Dio», ha esordito il relatore principale del convegno, Hubertus Blaumeiser, esperto cattolico di Lutero e membro del Centro studi internazionale dei Focolari, la “Scuola Abbà”. Con uno sguardo all’agenda ecumenica dopo Lund, ha aggiunto, citando Chiara Lubich: «Lo spartito sta scritto in Cielo». A noi saperlo leggere. In ogni caso – ha proseguito –, da quando Gesù in croce ha dato la vita per tutti, l’unità ci è già donata. La nostra parte è rispondervi. Si spiega così il primo dei cinque “imperativi ecumenici” siglati a Lund che raccomanda di partire sempre dalla prospettiva dell’unità e non della separazione. Ma come far sì che quest’unità si concretizzi, in mezzo a situazioni non di rado difficili, dopo secoli di divisione? Mettendoci al seguito del Dio trinitario e di Gesù, noi tutti siamo chiamati a un esodo – ha detto Blaumeiser –, a uscire cioè da noi stessi e a imparare a «pensare e vivere partendo dall’altro», e ciò «non solo a livello di singole persone ma anche di Comunità di fede». In definitiva, l’ecumenismo è un percorso con Gesù: dalla morte alla risurrezione. «L’unità nasce là, dove abbiamo il coraggio di non fuggire le difficoltà, ma di entrare con Gesù nella ferita della separazione, accogliendoci l’un l’altro anche quando ciò può essere faticoso o doloroso». Occorre – affermano a questo proposito gli “imperativi ecumenici”– lasciarci cambiare dall’incontro con l’altro e quindi cercare la visibile unità e testimoniare insieme la forza del Vangelo. A rispondere a queste prospettive sono stati il vescovo Van den Hende (Presidente della Conferenza dei vescovi cattolici dell’Olanda), il dott. De Reuver (Segretario generale delle Chiese protestanti dei Paesi Bassi) e Peter Sleebos (già coordinatore nazionale delle Comunità Pentecostali). Commentando gli orientamenti esposti, nei loro interventi hanno espresso ulteriori stimoli ed elementi di riflessione, ciascuno a partire dalla propria tradizione. All’inizio del pomeriggio, testimonianze ecumeniche hanno fatto vedere in atto ciò che Chiara Lubich ha chiamato il “dialogo della vita”. Poi un forum con i relatori. «Questo sabato – ha commentato uno dei partecipanti – siamo stati in grado di “suonare” insieme note molto belle dello spartito che è in Cielo» . «Questo incontro – ha dichiarato il pastore René De Reuver ald un giornale cattolico – era molto speciale. Ho sperimentato la presenza di Cristo nell’entusiasmo, nella comunione e nella passione per l’unione con Lui. Non toglie le diversità ma ci porta ad arricchirci a vicenda». (altro…)