Movimento dei Focolari
Na Cidadela Arco-Íris, Portugal – encontro de namorados e noivos.

Na Cidadela Arco-Íris, Portugal – encontro de namorados e noivos.

Namorados_2017Cidadela Arco-Íris, 1 e 2 de Abril de 2017 Acolhimento: 10h00 sábado Conclusão: 17h00 domingo Em 2017, o encontro de namorados e noivos em preparação para o casamento realiza-se nos fins de semana 18/19 de fevereiro e 1/2 de abril, sendo abordadas temáticas diferentes em cada um. Para todos aqueles que participarem nos quatro dias será emitido um certificado de participação (equivalente a CPM). O encontro destina-se todos os casais de namorados, independentemente do tempo de namoro. A impossibilidade da participação num dos encontros não inviabiliza a participação no outro. Informações e inscrições aqui Mais informações: familiasnovas@focolares.pt

Famiglia, scuola di reciprocità

Famiglia, scuola di reciprocità

33236024252_b4dc27856b_k«La vita matrimoniale  è come una barca commenta una famiglia del Perù –: se si rema da soli, si fa un’enorme fatica e non si va avanti. Bisogna imparare insieme l’arte della reciprocità». «Siamo venuti perché sentiamo l’esigenza di crescere nella vita di famiglia ed essere di aiuto ad altre», continua una coppia del Cameroon, arrivando al meeting di LoppianoFamilyHighlights, dal 10 al 12 marzo 2017. L’evento, in occasione del 50° di Famiglie Nuove, accoglie un migliaio circa di famiglie di culture e religioni diverse, provenienti da 50 Paesi, in collegamento ideale con tante manifestazioni nel mondo, che ricordano Chiara Lubich nel 9° anniversario della sua scomparsa. “Amare l’altro come se stessi, amare tutti, amare per primi, farsi uno con l’altro”, sono semplici regole che le famiglie della Scuola Loreto internazionale di Loppiano mettono in evidenza nel dare il benvenuto. Questa “arte di amare” dà la forza alla famiglia di rigenerare se stessa, attraverso la fiducia, il perdono, la responsabilità, la creatività, l’accoglienza. Semi di comunione che illuminano anche situazioni di dolore, sfide e drammi, e che dimostrano che «la rabbia e l’angoscia non hanno l’ultima parola», come racconta Gianni, coordinatore di un gruppo di 50 persone separate. Le storie e le iniziative emergono anche durante i vivaci confronti nell’ambito dei 6 workshop: uno, rivolto a 150 bambini e ragazzi; altri dedicati alle relazioni di coppia nelle varie stagioni della vita, a quelle educative genitori-figli, all’accoglienza e alla solidarietà verso situazioni difficili e popoli svantaggiati. Alcune famiglie provenienti dalla Siria, trovano energie positive per fronteggiare la paura e le tante difficoltà causate dalla guerra:«Quel fiore che abbiamo attaccato fuori a conclusione della manifestazione, lo portiamo simbolicamente alle altre famiglie e all’umanità che ci circonda, come segno di speranza e di fraternità». Essere padri e madri dell’umanità, offrendo il personale contributo per “sostenere e incoraggiare la fraternità universale” è l’invito di  Maria Voce,  presidente dei Focolari, nel suo intervento. Le famiglie, proprio a partire dalla loro fragilità e imperfezioni proprie della condizione umana, ma «rinnovate dal di dentro, possono offrire al mondo quella luce e quell’amore che lo risana». Ne è testimonianza l’impegno di 50 anni di vita di Famiglie Nuove nei 5 continenti, la condivisione nei vari gruppi, l’attività di animazione per coppie giovani, quelle in difficoltà, coppie separate e risposate, vedovi, iniziative e progetti per andare incontro ai bisogni dei più deboli e a sostegno dell’infanzia. “Continuate a fare tutto ciò, non vi scoraggiate quando è difficile o vi pare di rimanere soli”. Esorta ancora Maria Voce. VinuAram_FamilyHighlights_2La famiglia è chiamata  a dare una risposta alle problematiche sociali, magari proprio guardando il mondo con gli occhi dei bambini, come dice la dott.ssa Vinu Aram, direttrice dello Shanti Ashram, con cui i Focolari da tempo hanno stretto intensi rapporti di amicizia e collaborazione a favore di numerosi bambini e famiglie in India, attraverso AFNonlus. «Lo sforzo che state facendo qui – commenta Don Paolo Gentili, direttore dell’ Ufficio Nazionale per la  pastorale della famiglia – è quello di contribuire a costruire una chiesa attenta al bene che lo Spirito sparge in mezzo alla fragilità» (AL 308). Questo è «riscrivere l’Amoris Laetitia nelle pagine vive della storia».  Dopo tutti questi anni, si avverte la necessità di istituire un “Centro studi avanzati”, internazionale e interdisciplinare, dove coniugare vita e pensiero. Nascerà presso l’Istituto Universitario Sophia, con l’obiettivo di approfondire il tema della famiglia alla luce del carisma di Chiara Lubich. «Dalla domanda “qualcuno mi ama?”, primordiale bisogno d’amore, occorre passare ad una volontà d’amore: io amo qualcuno?», afferma il Prof. Michele De Beni, tra i coordinatori del Seminario di Studi “Il patto di reciprocità nella vita familiare”, rivolto ad un pool di accademici di discipline diverse, sempre nel contesto di Family HighLights. «È la sfida della reciprocità – conclude De Beni –, premessa fondante di un gruppo che, prima di mettersi a fare ricerca, si riconosca in tale identità».

Giovanna Pieroni

Foto gallery su Flickr (Sif Loppiano)


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Da Chiara Lubich una luce sulla famiglia

Da Chiara Lubich una luce sulla famiglia

20170310-173707 -© Caris Mendes - Archivio CSC Audiovisivi

Copyright CSC Audiovisivi – Caris Mendes

«Affidi alla famiglia una missione esplosiva, una riforma che le famiglie possono avviare per il mondo», così Igino Giordani a Chiara Lubich alla fondazione della diramazione delle Famiglie Nuove dei Focolari nel 1967. Dopo cinquant’anni, proprio nel nono anniversario della morte della fondatrice, si manifesta la chioma fiorita da quel seme: centinaia di manifestazioni e iniziative in molte città del mondo dicono che quella profezia ha trovato le vie per incarnarsi. L’evento di tre giorni a Loppiano ha accolto oltre un migliaio di persone, di 50 Paesi, di tutte le generazioni, cristiani, ma anche musulmani, buddisti e indù. Si sono visti i frutti di una storia nell’interazione tra le diverse generazioni: nonni, figli, nipoti. Il programma, diffuso in diretta streaming e tradotto in 19 lingue, si è articolato in tre grandi temi: la famiglia come trama di rapporti all’interno della coppia, con i figli e tra le generazioni; l’amore, come risposta alle criticità nella famiglia con le sue ferite, sfide e dolori; la famiglia, risorsa creativa nei confronti del tessuto sociale. Si ascoltano voci di padri e di figli. Come quella di una ragazza adolescente che racconta il suo dolore e quello dei fratelli più piccoli, la ferita della famiglia provocata dal padre vittima dell’alcool. E la speranza che ne viene dal condividere, «perché la famiglia è la cosa più importante e non dobbiamo avere paura di fare il primo passo: forse è difficile farlo, ma, se è fatto per amore, può cambiare tutto». Si ascolta la storia di una coppia alla ricerca del figlio “prodigo” che, distrutta l’azienda di famiglia e indebitato fino al collasso, fugge in un altro paese. Nel dolore i genitori capiscono che la misericordia deve vincere sulla collera. Si mettono in viaggio finché lo ritrovano: un abbraccio che dà inizio a una vita riconciliata. Sul palco salgono anche Basma e Tatiana. Musulmana la prima e cristiana la seconda, diventano più che sorelle nella condivisione quotidiana, profonda e concreta, dopo la morte del marito di Basma in terra straniera, con due figli a carico e senza appoggi. Una storia emblema di popoli che s’incontrano, ma che solo nel reciproco riconoscersi e accogliersi si trasformano in famiglia di famiglie. Della ricchezza che emerge si fa interprete Maria Voce nel suo intervento. Ricorda come il carisma dell’unità «offre una luce e una chiave anche per guardare il mondo e la storia, per cogliere il legame di ciascuno di noi con l’umanità intera». E riporta un brano della Lubich del 6 settembre 1949, che risuona come una nuova chiamata per quanti ascoltano: «Il mio io è l’umanità con tutti gli uomini che furono sono e saranno. La sento e la vivo questa realtà: perché sento nell’anima mia sia il gaudio del Cielo, sia l’angoscia dell’umanità che è tutt’un grande Gesù Abbandonato».
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Foto: Servizio Informazione Focolari Loppiano

Maria Voce ripropone la chiamata iniziale di Chiara Lubich alle famiglie a prendersi sulle spalle quella porzione di mondo che appare «più frantumato, più simile a Lui Abbandonato», ricordando che l’insostituibile compito delle famiglie è quello di «tenere sempre acceso nelle case l’amore, ravvivando così quei valori che sono stati donati da Dio alla famiglia, per portarli ovunque nella società, generosamente e senza sosta». E continua, parafrasando papa Francesco, «il compito è arduo, ma non possiamo farci rubare la speranza». Due gesti simbolici ma concreti esprimono l’impegno e la determinazione delle famiglie presenti a tornare nei propri luoghi per testimoniare la fratellanza universale e per fare la propria parte, seppure come goccia nell’oceano: un momento di preghiera e di personale impegno rappresentato dal fiore che ogni famiglia appende in una scenografia allestita all’esterno dell’auditorium. E il gemellaggio fra famiglie di due diverse parti del mondo, da estendere ad altre famiglie dei rispettivi territori, in modo da intensificare una rete che risponda alle necessità da una parte all’altra del mondo, quale circolo virtuoso. Il Seminario culturale su “Il patto di reciprocità nella vita familiare, generativo della fiducia e della relazione”, svoltosi nella prima giornata tra un centinaio di accademici e esperti nel campo dell’accompagnamento familiare, del counseling, della ricerca pedagogica e psicologica e delle discipline che riguardano il vasto mondo delle relazioni familiari, aveva approfondito la realtà della famiglia dal punto di vista teologico, antropologico, sociale, pedagogico, politico. Una riflessione sul valore della famiglia come risorsa per l’umanità, che ha evidenziato come il suo futuro e il significato stesso dell’essere persona si giochi proprio nella famiglia. Infine, il profilarsi, in seno all’Istituto universitario Sophia e in sinergia con altri istituti a livello internazionale, di un centro di ricerca ad alto livello, interreligioso, interconfessionale, interculturale, interdisciplinare che approfondisca e studi questo patrimonio di vita per poterlo esprimere a livello universale. Fonte: Servizio Informazione Focolari (SIF) https://vimeo.com/208156546 (altro…)