Movimento dei Focolari
Maria Voce: Famiglia, risorsa creativa

Maria Voce: Famiglia, risorsa creativa

20170311-184047 © Caris Mendes - Archivio CSC Audiovisivi

Foto © Caris Mendes – Archivio CSC Audiovisivi

«Vorrei invitarvi, stasera, a sognare con me un mondo diverso, quello in cui ci piacerebbe vivere», esordisce Maria Voce nel suo intervento, dopo aver ascoltato le storie e l’impegno di tante famiglie che si sono alternate sul palco. Famiglie che hanno fatto proprio il carisma di Chiara Lubich, che ha orientato la loro vita. Una spiritualità che «genera in noi il desiderio di guardare il mondo e la storia da una prospettiva diversa dalla quale cogliere il legame di ciascuno di noi con l’umanità intera, in una appartenenza non solo personale e che coinvolge tutto di noi: affetti, relazioni, fragilità, emozioni, sofferenze, impegni, sogni», continua Maria Voce. E ricorda: «Chiara, fondando il Movimento Famiglie Nuove, il 19 luglio del 1967 affermava: “… è necessario che (…) facciate della vostra vita familiare l’esperienza da portare agli altri”[i], essendo “un altro Gesù, Gesù che guarda il mondo, guarda le turbe e ne ha pietà. Perché di questa porzione di mondo (…) io vi ho messo sulle spalle quello più frantumato, più simile a Lui abbandonato”[ii]. Oggi mi sembra di poter dire che si rinnova quell’invito alla famiglia, a ogni famiglia». «Ma quale tipo di famiglia può generare un mondo permeato di fraternità?», si domanda la presidente dei Focolari. «Solo famiglie, seppure fragili e imperfette come siamo nella nostra condizione umana, ma rinnovate dal di dentro, possono offrire al mondo quella luce e quell’amore che lo risana, in maniera tale che la società vi trovi il modello nel quale rispecchiarsi», si risponde.
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Foto © Caris Mendes – Archivio CSC Audiovisivi

E invita alle famiglie a “far circolare i beni materiali e spirituali, gratuitamente”, ad “accogliere l’altro così com’è, prendersene cura, vivere la prossimità, nella gioia”, a “trasmettere i valori da una generazione all’altra”, ad attuare “quella correzione necessaria allo sviluppo umano” e il “perdono”, ad “andare incontro ai veri bisogni” di chi rimane accanto. Precisa che «esistono già strutture ed istituzioni preposte a cooperare al bene della comunità e dei singoli, ma, ammoniva Chiara: “occorre umanizzarle, dar loro un’anima, in modo che lo spirito di servizio raggiunga quell’intensità, quella spontaneità e quella spinta di amore per la persona, che si respira nella famiglia”»[iii]. E, dopo aver evidenziato questo insostituibile compito delle famiglie e l’impegno portato avanti dalle “Famiglie Nuove” in tutto il mondo a favore dei più deboli, cita alcuni esempi concreti come questo: «In una cittadina nei pressi di Chicago, Carole, accorgendosi che varie famiglie avevano problemi simili ai suoi per assistere il figlio, David, portatore di grave handicap, ha promosso tutta una serie di attività di socializzazione dei giovani disabili e, attraverso di loro, delle famiglie di tutto il quartiere e poi di tutto il Comune, il quale ha persino ricevuto un premio per gli sviluppi in campo sociale». E conclude: «Poteva sembrare un sogno. Le esperienze ci dicono che è già realtà, a volte piccolissima, appena nata, ma che ha in sé la forza prorompente della vita». Leggi il testo integrale __________________________________________ [i] C. LUBICH, Alla prima scuola di focolarini/e sposati/e, fondazione del Movimento Famiglie Nuove, Rocca di Papa, 19.7.1967, Trascrizione. [ii] Ibid. [iii] C. LUBICH, “Semi di comunione per l’umanità del terzo millennio”,  Messaggio al Familyfest 5 giugno 1993. (altro…)

Domenico Mangano

Con data 9 marzo 2017, l’Editto ufficiale del vescovo di Albano (Roma), mons. Semeraro: “La sua testimonianza autentica di cristiano e di fede radicale è un costante invito alla santità collettiva, che trova la sua massima espressione nell’aiuto reciproco a percorrere lo stesso cammino di santità. Farsi santi per amore al prossimo”. I Volontari di Dio del Movimento dei Focolari, accolgono con grande gioia la felice iniziativa del vescovo. L’Editto Leggi la biografia Contatti: postulazionedomenicomangano@focolare.org     (altro…)

Ritiro annuale delle consacrate

Dal 17 al 19 marzo 2017, presso l’Istituto Madonna del Carmine di Sassone (Ciampino, Roma) si terrà il Ritiro annuale delle consacrate appartenenti al Movimento dei Focolari dal titolo: Gesù Abbandonato, finestra di Dio e dell’umanità. Un appuntamento tanto atteso per approfondire il mistero dell’abbandono di Gesù in croce, chiave per una “cultura della risurrezione”. Oltre che dall’Italia, sono attese partecipanti da Lituania, Francia, Camerun, Burundi, Brasile, Messico e  Filippine.

Famiglie: il sogno di Eric e Lut

Famiglie: il sogno di Eric e Lut

DSC_0745-02 Il tanto atteso momento della pensione arriva anche per Eric, che vive in Belgio e ha passato 37 anni ad insegnare in una scuola elementare. Dopo aver lavorato per una vita insieme ai bambini, Eric si chiede cosa potrebbe fare per chi un’istruzione non l’ha ricevuta, per chi vive in situazioni di disagio e in terre lontane. Dopotutto, i bambini sono tutti uguali, hanno gli stessi occhi curiosi e la stessa risata contagiosa. È così che, insieme a sua moglie Lut, decide di impegnare il proprio tempo libero per un’azione di solidarietà. Eric, già sostenitore di un bambino, inizia a diffondere i programmi di AFNonlus per il sostegno a distanza. Aiutato dalla più giovane delle sue figlie, Maria-Laetitia, coinvolge amici e conoscenti, contribuendo a rendere più vivo in ciascuno il bisogno di donare anche una piccola somma. «Per noi come per tante persone, la situazione di numerosi bambini nel mondo è insopportabile: loro sono le prime vittime di tutte le violenze e povertà», spiega Eric. I due coniugi ricevono in più occasioni esperienze e spunti di riflessione: un giovane papà della Romania racconta che grazie al sostegno a distanza ha potuto terminare gli studi che gli hanno permesso di trovare un lavoro e crearsi una famiglia. Una donna che ha vissuto per molti anni in Congo, stando a contatto con il progetto Petite Flamme ha potuto toccare con mano il supporto che il sostegno a distanza offre ai bambini. Queste testimonianze alimentano in Eric e Lut la certezza di essersi impegnati per qualcosa di grande. DSC_1612-01«Il nostro sognocontinua Ericera di trovare almeno 10 persone nel corso dell’anno 2016 che decidessero di sostenere un bambino. Ci sembrava una montagna perché in tre anni avevamo trovato solo due sostenitori (ovvero noi e mio padre!)». Ma ecco che l’impegno e il tempo trascorso a diffondere le notizie dei vari programmi vengono ripagati. Una coppia decide di sostenere un bambino haitiano e di continuare l’azione di solidarietà. Anche i figli di Eric e Lut vogliono fare la loro parte. Così un signore con un suo amico, un nipote che vive in Svizzera, molto felice di ”fare qualcosa per l’umanità”, una giovane coppia appena sposata, un imprenditore che vuole sostenere un bambino insieme alla sua ditta, un giovane papà, i genitori di Lut che vogliono sostenere una bambina pur vivendo in una casa di riposo. E cosi via, tante belle esperienze intorno ai sostegni! I progetti in favore dell’infanzia svantaggiata nel mondo vanno avanti grazie ai sostenitori, alla loro sensibilità e al loro supporto. Oltre a Eric e Lut, troviamo anche Enzo e Fiorenza, il cui sostegno ha accompagnato Jessica, una ragazza brasiliana, per gran parte della sua vita. Ma intraprendere un sostegno a distanza significa soprattutto creare un legame con il bambino, un filo di solidarietà che attraversa il mondo per collegare Paesi lontani. È per questo che Jessica ormai adulta ha voluto contattare i suoi sostenitori per Natale, offrendo loro il più bel regalo che possa essere scartato sotto l’albero: la riconoscenza per una vita riscattata dalla povertà. Fonte: AFNonlus – Spazio Famiglia (altro…)