Set 9, 2015 | Cultura, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
Ridurre i finanziamenti pubblici destinati agli armamenti; operare alla radice delle diseguaglianze per contrastare la miseria; rivedere i modelli di governance attuali; adottare un modello di legalità organizzata in opposizione ai fenomeni criminali; garantire un livello di istruzione primaria universale. Sono questi i 5 punti principali dell’appello dei Giovani per un Mondo Unito (GMU) dei Focolari, rivolto ai Parlamenti nazionali, a quello Europeo, alle commissioni nazionali dell’Unesco e alle Nazioni Unite. Era il 12 marzo di quest’anno, quando 350 giovani rappresentanti di 39 Paesi, riuniti nella Camera dei Deputati del Parlamento italiano, lanciavano questo pressante appello. Parole che risuonano in questi giorni più attuali che mai, di fronte al dramma umanitario che non può più attendere le riflessioni politiche o i tempi delle burocrazie nazionali e internazionali: «Siamo consapevoli dello scenario globale attuale costellato da numerosi conflitti da cui scaturiscono fenomeni come le migrazioni dei popoli che tentano di fuggire dalla violenza, dalla estrema indigenza, dalla fame e dalle ingiustizie sociali di cui sono vittime nei loro Paesi. Queste profonde ferite ci coinvolgono direttamente e ci spingono a cercare soluzioni concrete, a cui volgiamo il nostro impegno personale». «Per realizzare la fraternità universale – aggiungono tra l’altro – non basta la buona volontà del singolo: siamo convinti, infatti, che sia necessaria un’azione della politica, diretta ad intervenire sulle cause dei conflitti e sulle condizioni che generano diseguaglianza». Nell’appello, i giovani non solo denunciano queste cause ma fanno delle richieste chiare ed esplicite. Oggi, tutti immersi nell’urgenza del dramma umanitario, anche i GMU alzano la voce per dire “Vogliamo la Pace e l’Unità fra i popoli”. Invitano a diffondere l’appello, presentandolo il prima possibile alle istituzioni internazionali, nazionali, locali (ONU, UNESCO, Capi di stato, Parlamenti, sindaci, ecc.) e anche ai leader religiosi. Scelgono l’11 settembre come data per «invadere i social media con l’Hashtag #OPENYOURBORDERS», e lanciano delle iniziative concrete che porteranno avanti insieme e che si uniscono alle tante già in atto, raccolte nello United World Project Sulla pagina Facebook ‘Dialogue to unlock’ o attraverso l’indirizzo info@unitedworldproject.org si possono pubblicare foto, testimonianze, iniziative, video, in favore dell’accoglienza e della pace. Leggi anche: I giovani dei Focolari in Parlamento Quanto verrà raccolto può essere inviato alla Caritas locale o al conto della Segreteria dei Giovani per un Mondo Unito Vedi video: #OpenYourBorders #DialogueToUnlock (altro…)
Set 9, 2015 | Chiesa, Cultura, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
Il Book Concert è un progetto sostenuto dalla Conferenza Episcopale Coreana. È nato tre anni fa con lo scopo di diffondere la fede attraverso la cultura e da allora, una volta al mese, a Seoul ci si ritrova attorno a scrittori e artisti conosciuti o esordienti. Ad agosto il Book Concert si è presentato con un’edizione speciale per i giovani: “Tu, io, noi, svegliamoci”, per ravvivare il messaggio di Francesco per la società coreana di oggi. Trasmessa interamente da una TV cattolica coreana, si è svolta all’inizio del mese nella storica Cattedrale di Myungdong, dove il Papa nel 2014 aveva celebrato la Messa per la pace e la riconciliazione del Paese. Ospiti principali tre scrittori: Kong Ji-young, scrittrice molto amata dai giovani; don Jin Seul-ki, un giovane sacerdote autore, e Cho Seung-yeon, un giovane esperto della cultura mondiale. “Wake up” era il cuore del messaggio del Papa ai giovani asiatici riuniti in
Corea l’anno scorso ed è stato anche il messaggio di quest’anno: svegliarsi e alzarsi, cioè mettersi in moto verso la società e i prossimi, soprattutto verso i sofferenti. Gli scrittori hanno parlato delle loro esperienze sul “wake up” [risveglio] personale, rispondendo alle domande dei giovani su come affrontare e superare le difficoltà di vita e di fede che si incontrano nella quotidianità. Un concerto dei ‘Third Chair’, e poi esperienze e dialogo. Non poteva mancare la preghiera per la pace con le parole di san Francesco, in un momento di profondo raccoglimento. 20 bandiere di diversi Paesi asiatici hanno costruito una coreografia per esprimere la fraternità, superando antichi rancori e ostilità tra nazioni. «Ho lavorato in due “equipe”, quella della sceneggiatura e quella della parte artistica» – racconta uno dei giovani dei Focolari -. «Abbiamo presentato la performance preparata in occasione dell’Asian Youth Day dell’anno scorso e che concludeva il Book Concert. Non sono mancate difficoltà e tensioni nella preparazione, ma abbiamo puntato ad un clima di reciproca comprensione anche tra generazioni, sapendo che solo così questo evento sarebbe diventato un dono per tutti i giovani invitati». «Anche col nostro servizio, a volte nascosto, – commenta un altro dei giovani volontari – abbiamo potuto rivivere la visita del Papa dell’anno scorso e trasmettere questa esperienza a tanti altri giovani». (altro…)
Set 8, 2015 | Focolari nel Mondo
La presentazione di questo volume redatto in co-participazione tra l’Istituto Paolo VI e il Centro Chiara Lubich e pubblicato dall”Edizioni Studium, si terrà al Centro Mariapoli di Castel Gandolfo Via S.Giovanni Battista De La Salle il prossimo 27 settembre. La data è stata scelta perché vicina alla prima memoria del beato Paolo VI (che si celebra il 26 settembre)

Depliant con il programma
Il programma si articolerà in due momenti. Dopo il saluto di Maria Voce – Presidente del Movimento dei Focolari – e di don Angelo Maffeis – Presidente dell’Istituto Paolo VI – ci sarà una tavola rotonda con Mons. Vincenzo Zani, segretario della congregazione per l’Educazione Cattolica, la dott.ssa Giulia Paola Di Nicola e Mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano Laziale. Moderatore Alessando De Carolis. Seguirà un concerto su musiche di Frederic Chopin interpretato al pianoforte da don Carlo José Seno, dal titolo “Aperto sul mondo”. Meditazione in musica sulla vita del beato Paolo VI. (altro…)
Set 8, 2015 | Focolari nel Mondo

Ulteriori informazioni: Sito Web (Gran Britagna):
Gen Verde UK Tour Facebook:
GenVerdeScotland2015 https://www.youtube.com/watch?v=llkkHKzywrM
Set 7, 2015 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale
«Spesso noi siamo ripiegati e chiusi in noi stessi, e creiamo tante isole inaccessibili e inospitali. Persino i rapporti umani più elementari a volte creano delle realtà incapaci di apertura reciproca: la coppia chiusa, la famiglia chiusa, il gruppo chiuso, la parrocchia chiusa, la patria chiusa… E questo non è di Dio!». Risuonano in modo forte le parole di papa Francesco all’Angelus del 6 settembre, dove indica un’azione concreta per sostenere il dramma delle centinaia di migliaia di rifugiati costretti a lasciare le proprie case: «In prossimità del Giubileo della Misericordia, rivolgo un appello alle parrocchie, alle comunità religiose, ai monasteri e ai santuari di tutta Europa ad esprimere la concretezza del Vangelo e accogliere una famiglia di profughi». Maria Voce, a nome del Movimento dei Focolari, esprime «gratitudine per l’appello coraggioso e concreto del Santo Padre», e sottolinea la decisione di fare quanto chiede «aprendo di più le nostre case e luoghi all’accoglienza».

Il Bed & Breakfast aperto ai migranti
Già molte iniziative personali e di gruppo, promosse dai Focolari, sono in atto in varie nazioni del Nord Africa, Medio Oriente, Europa, Sudest Asiatico, America del Nord e del Sud: supporto alle migliaia di persone provenienti dal Myanmar nei campi profughi a Nord della Thailandia, il Bed & Breakfast aperto ai migranti in provincia di Firenze, accoglienza dei rifugiati a Szeged e altre città in Ungheria e in Austria, a Lione con accoglienza di famiglie, lettere al Presidente dell’Uruguay per stimolare l’accoglienza di profughi, per citare alcuni tra le migliaia di esempi raccolti nella piattaforma dello United World Project. Ma non basta. «Bisogna fare di più», afferma Maria Voce, per muovere i vertici della politica, i circuiti del commercio di armamenti, i decisori delle scelte strategiche, le quali – come comincia a dimostrarsi – possono partire dal basso, con la mobilitazione della società civile. La presidente dei Focolari, inoltre, ha richiamato i membri del Movimento «a impegnarsi e a convergere maggiormente» per promuovere, insieme a quanti si muovono in questa direzione, azioni rivolte a smascherare le cause della guerra e delle tragedie che affliggono tanti punti del pianeta, con l’obiettivo di porvi rimedio, «mettendo in gioco le nostre forze, mezzi e disponibilità». Comunicato stampa – Servizio Informazione Focolari (altro…)
Set 7, 2015 | Cultura, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«Da oltre 3 mesi faccio tirocinio in oncoematologia pediatrica, un reparto dove non sai mai se quei bambini di cui oggi ti stai prendendo cura, domani li ritroverai ancora. Non è per niente facile vivere a continuo contatto col dolore innocente, al punto da mettere costantemente alla prova la scelta di studiare infermieristica pediatrica. Il primo giorno mi sento pronto a tutto. Ma, appena metto piede nel reparto, mi si presenta una bambina meravigliosa. È affetta da un tumore maligno fra i peggiori, allo stadio terminale. Non ho la più pallida idea di come affrontare la cosa. Mai come in questo momento mi sento inutile ed incapace, convinto di non poter fare nulla di buono per lei. Ci sono anche tanti altri bambini nel reparto, e la giornata sembra passare velocemente, ma ogni volta che entro nella stanza di quella bambina provo lo stesso senso di impotenza e di inadeguatezza. Si fanno le 14,00, l’ora di finire il turno. Non posso andare via senza aver fatto qualcosa per lei. Ma che cosa? Nel cercare di mettere in pratica la spiritualità dell’unità, avevo sperimentato che nell’amore ciò che vale è amare. Che non occorre fare gesti eclatanti, basta iniziare da una piccola cosa, senza avere grandi pretese. Ma tutto ciò che potevo fare per quella bambina l’avevo già fatto. Come mai sento di dover fare di più? Al mattino, entrando in ospedale, avevo visto una piccola cappella. Forse, intuisco, amare quella bambina significa pregare per lei. Mi siedo in uno degli ultimi banchi, ma non so come e cosa chiedere. Rimango lì, in silenzio, con in cuore solo un grande dolore che mi opprime. E piano piano sento che Gesù prende su di sé tutta la mia sofferenza. Col cuore libero posso ora affidare la bambina a Lui e poi andare ancora una volta a salutare lei e la mamma per far sentire loro la mia vicinanza, la mia forte condivisione. Da allora in quella cappella continuo ad andarci spesso. È lì che trovo la luce per affrontare, e anche un pochino comprendere, il mistero del dolore innocente, quello che qui si presenta così frequentemente. Ed è in Gesù crocifisso e risorto che trovo la forza e il giusto atteggiamento per avvicinarmi ai bambini e ai loro familiari. Spesso non capisco cosa fare per loro, ma poi la risposta arriva sempre puntuale. Un giorno viene ricoverata una bambina di 10 anni che era stata sballottata da un ospedale all’altro. I sospetti che aleggiavano di una grave malattia del sangue, vengono confermati e tutto ad un tratto, addosso a lei e alla madre, crolla, come un macigno, una diagnosi senza speranza. Sento l’importanza di stare loro vicino, di immedesimarmi con la loro situazione, aiutandole come posso, anche a costo di rimanere qualche ora in più in ospedale. Durante il giorno non mi è consentito di fare molto, ma quando ho un attimo libero dagli impegni del reparto, vado nella loro stanza, un po’ per ascoltare la mamma e rassicurarla, un po’ per far svagare la bambina. Ed ogni volta vedo nei loro occhi un velo di serenità che prima non c’era, un nuovo moto di speranza nell’affrontare la difficile prova che le attende. Ed è così in tante altre situazioni, cogliendo ogni occasione per stare un po’ di tempo con i ‘miei’ bimbi, non solo per somministrare loro la terapia, ma per vederli sorridere e affrontare con un po’ più di serenità il loro difficile percorso». (altro…)