Ago 6, 2015 | Chiara Lubich, Cultura, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Spiritualità
Così è dell’editoriale a sua firma del 20 aprile 1958. Con scrittura incisiva ed efficace, Chiara Lubich tratteggia le impressioni riportate da una visita all’Expo ‘58 di Bruxelles nella primavera di quell’anno. Si era recata in Belgio per la settimana di Pasqua: il Movimento iniziava proprio allora a muovere i suoi primi passi oltre la cerchia delle Alpi, nel cuore dell’Europa. Si comprende allora la grande impressione suscitata dalla visita: «Il 17 aprile – scrive Chiara Lubich – s’è aperta la mostra internazionale di Bruxelles. […] È qualcosa di colossale. Le più grandi potenze, i più grandi Stati dei cinque continenti sono andati a gara nello sfoggiare il meglio della loro genialità. […] Alla vista di queste costruzioni modernissime, arditissime nelle linee, nei colori, nelle luci, ma spesso composte in un sano e artistico equilibrio, con espressioni architettoniche le più varie, le più strane, non si può non rimanere ammirati. […] Il padiglione, che ha attirato la nostra attenzione però in modo particolare, è stato quello della Santa Sede. Si erge quasi di fronte a quello sovietico ed accanto a quello americano. È denominato “Civitas Dei”. Porta nel cuore una chiesa, improntata a uno stile snello e armonico, forse perché ricco di contenuto, molto elegante e modernissima. […] Lì sotto s’erge un altare, dove saranno celebrate di continuo delle Sante Messe. […] Gesù vivo, quindi, che continuamente s’immola per tutti, e la parola della verità di un Re che non è di questo mondo, sono le ricchezze esposte a Bruxelles dalla “Città di Dio”, mentre accanto, fra il resto, un rompighiaccio atomico, lo Sputnik II, una monumentale statua di Lenin occuperanno il Padiglione sovietico; un teatro gonfiabile e molte espressioni dell’arte moderna e del folklore il padiglione americano. Sì, Gesù alla mostra di Bruxelles, come un giorno Gesù alle nozze di Cana. Il Figlio dell’Uomo non disdegna di mescolarsi a tutte le faccende umane e, attraverso l’armonioso suono delle campane, farà arrivare il ricordo dell’eterno e del divino a tutti coloro che si sono lì riuniti, ad esaltare le capacità dei popoli, che Egli ha creato. Gesù che muore sull’altare per tutti, anche per quelli che di Lui non si curano, gonfi magari della loro scienza, delle loro scoperte, o che, addirittura, Lo combattono. Gesù, che insegna ancora la Verità attraverso coloro di cui ha detto “chi ascolta voi ascolta Me”. Questi i doni, il «prodotto» della Chiesa Cattolica, che Lo continua. Gesù Eucaristia, il frutto della Chiesa, come già un tempo Gesù di Nazareth, il frutto del purissimo seno della Vergine Maria. E lì all'”Expo ’58”, come in ogni nostra chiesa, Gesù cercherà di saziare la sete di luce, di amore, di ardimento, di potenza, negli uomini. Gesù espone Se stesso, o meglio il suo concreto amore, e si offre per salvare gli uomini anche lì, dove tutto parla di energia atomica, di tecnica, di invenzioni, di novità. È Lui la più grande novità, l’eterna scoperta, mai scoperta; Colui Che rimarrà, anche quando nei secoli nessuno ricorderà i particolari della mostra di Bruxelles, come nessuno oggi sa il nome degli sposi di Cana. Sta lì per non lasciare delusi, per riempire il vuoto che si creerà in molte anime – nonostante lo sciorinamento delle ricchezze più belle di oggi – quando si sarà sperimentata la vanità di tutto, anche del meglio, che non sia radicato in Dio […]». Fonte: Centro Chiara Lubich. Leggi il testo integrale (altro…)
Ago 5, 2015 | Cultura, Focolari nel Mondo
Una nobiltà nascosta, nutrita di gesti semplici, poco eclatanti. Una naturale gentilezza e amabilità, una viva intelligenza del cuore che lo portavano a tessere rapporti veri e profondi con tutti.

Così era
Pier Giorgio Colonnetti (1930-2013). Così lo ricordano tutti. Così ritorna nelle parole dell’amico Franz Coriasco che nel volume ne riscostruisce la vita: la famiglia d’origine, piemontese, colta (il padre è lo scienziato Gustavo Colonnetti), di illustri frequentazioni (tra gli altri, Laterza, Casati, Gobetti, Croce); l’infanzia e l’adolescenza serene; il lavoro nella fabbrica Olivetti di Ivrea e l’impegno nel sindacato fino all’incontro con la spiritualità del Movimento dei Focolari di Chiara Lubich, alla quale aderirà insieme alla moglie Simonetta. Inizia per lui una nuova importante stagione di vita: l’impegno in prima linea nella realtà internazionale delle Famiglie Nuove; Presidente per 11 anni della ONG AMU, Azione Mondo Unito, il lavoro in Umanità Nuova, punta avanzata dell’ecosistema focolarino nel sociale, il dialogo con gli altri Movimenti nella Chiesa. Ed.
Città Nuova
Ago 5, 2015 | Chiara Lubich, Chiesa, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Con la realizzazione della seconda parte si è concluso il Corso per Educatori nei Seminari a Loppiano, del biennio 2014-2015, frequentato da una ventina di sacerdoti di Brasile, Kenia, Nigeria, Tanzania, Indonesia, Tailandia, Italia, Olanda, Spagna e Malta. “Guardando complessivamente il corso, mi sembra di poter dire che l’obiettivo di proiettare la luce del carisma dell’unità sul mondo della formazione nei seminari è sostanzialmente riuscito.” “La partecipazione al corso mi ha reso più attento al significato e al valore del mio servizio ecclesiale come formatore, particolarmente nella prospettiva di una chiesa-comunione: anche dal tipo di formazione che si vive nei seminari dipende il volto della Chiesa di domani.” “Questo corso mi interpella a vivere questo modello di vita contemplato insieme; a lasciarmi plasmare dalle circostanze, dai fratelli , a cambiare il mio modo di pregare , di pensare. Restare legato spiritualmente e per quanto possibile concretamente negli scambi virtuali e diretti con l’équipe che lo promuove e con tutti i partecipanti”. Sono alcune impressioni dei partecipanti. Il Corso si è strutturato in quattro settimane nell’arco di un biennio. Nella seconda parte, quella realizzata quest’anno, si è passati al concreto degli aspetti della formazione, suddividendola in sette grandi aree: Dono di sé e comunione; Apertura all’altro: dialogo e testimonianza; Unione con Dio: interiorità e santificazione; Vita a corpo mistico e corporeità; Armonia personale e edificazione della comunità; Sapienza, studio e cultura; Comunicazione e media al servizio della comunione. Tenendo sempre come filo conduttore del corso il trinomio preghiera-vita-pensiero, si è lavorato con un coinvolgimento reciproco tra i partecipanti e i relatori. Inoltre, corsi come questi si sono svolti a Bangkok, nel 2013, con una sessantina di partecipanti provenienti dei paesi al sud della Cina. E ne sono previsti altri simili nelle Filippine, in Kenia, Costa d’Avorio, in Brasile e Colombia. Negli ultimi 8 anni sono passati da questi corsi circa 200 formatori di seminari, provenienti da una trentina di paesi di quattro continenti. (altro…)
Ago 4, 2015 | Cultura, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo

Programma LoppianoLab 2015
Torna venerdì 25 e sabato 26 settembre prossimi, LoppianoLab, il laboratorio nazionale di economia, cultura, comunicazione e formazione promosso dal Polo Lionello Bonfanti, dal Gruppo editoriale Città Nuova, dall’Istituto Universitario Sophia e dal Centro Internazionale dei Focolari di Loppiano. IN DIRETTA STREAMING molti eventi: Venerdì 25 e Sabato 26 settembre, Giunto alla sesta edizione, quest’anno l’appuntamento porta il titolo “Oltre la paura. Cultura del dialogo, cittadinanza attiva, economia civile”. Di fronte ai ripetuti episodi di cronaca nazionale e internazionale che su vari fronti sembrano “seminare” ansia e preoccupazione, LoppianoLab propone piste di riflessione e di azione. Dibattiti, workshop e tavole rotonde affronteranno temi di grande attualità: dal gender all’immigrazione, dall’economia al dialogo interculturale e religioso, dalle relazioni interpersonali al tempo dei social. LoppianoLab guarda all’attualità con l’obiettivo di offrire un contributo positivo alla vita politica, culturale, sociale ed economica della nostra società. Insieme, come sempre, alle reti di cittadini, imprenditori e lavoratori, giovani e adulti, docenti, artisti, politici, uomini e donne che lavorano per il bene comune del nostro Paese. I laboratori 2015. I tradizionali laboratori tornano anche nella presente edizione con diverse tematiche al centro della vita e del dibattito del Paese: famiglia, periferie, dialogo con l’Islam, identità sociale e comunicazione. Esperti, professionisti, esponenti del mondo culturale, politico ed economico dialogheranno con i partecipanti alla ricerca di piste di lavoro e prassi da implementare nei quattro ambiti che toccano quotidianamente la vita personale e collettiva delle nostre comunità. Famiglia sotto tiro – si parlerà di Gender, politiche familiari, coppie di fatto. Periferie esistenziali – al centrò sarà il dramma della povertà nel nostro Paese ma anche nelle diverse aree del pianeta. Si affronteranno anche le tematiche dell’emarginazione e dell’infanzia disagiata. Dialogo con i musulmani –problema o risorsa? Un’occasione unica anche per conoscere il fenomeno dell’Isis all’interno del panorama del terrorismo nello scacchiere mondiale. Identità sociale al tempo della comunicazione 2.0 – Uno sguardo lucido e qualificato alle nostre relazioni, incoraggiate, mediate o condizionate dall’uso dei Social Media. Promotore di questi incontri che all’interno della manifestazione fungono da punto di raccordo tra idee, progetti e prassi, è il Gruppo Editoriale Città Nuova, che, sempre il 26 settembre prossimo, presenterà attività e progetti nel corso di un incontro dal titolo “Un anno con Città Nuova”. Programma – Prenotazione online – Tutte le dirette streaming Previsti alloggi economici per giovani e famiglie. Informazioni allo (+39) 055.9051102. Comunicato stampa n. 1 Comunicato stampa n. 2 Comunicato Stampa n.3 Comunicato Stampa n.4 Comunicato Stampa n.5 Comunicato Stampa n.6 Notizie e possibilità di prenotarsi sui siti dei 4 enti promotori: www.cittanuova.it – www.pololionellobonfanti.it –www.loppiano.it – www.iu-sophia.org e sul blog di LoppianoLab: www.loppianolab.blogspot.it Città Nuova
Ago 3, 2015 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Sociale
Baobab è uno dei tanti centri di raccolta profughi, nei pressi della stazione Tiburtina di Roma. Accoglie circa 400 eritrei, somali e sudanesi, giovani uomini e donne, cristiani e musulmani. «Li c’è un felice, caldo, libero, caotico e anarchico volontariato auto convocato – racconta S. –: ognuno va, vede cosa c’è bisogno, aiuta, chiama amici… E funziona benissimo! Ottenuto il consenso dei Responsabili del Banco Alimentare di Roma, insieme con un giovane che coordina tutto il volontariato del Centro Baobab, siamo andati a Fiano Romano ed abbiamo caricato una ventina di quintali di ottimo cibo (pasta, zucchero, carne in scatola, 600 yogurt, scatoloni di olio, 120 ananas, 30 cassette fra pesche e pesche noce, 100 pezzi di grana padano, e molto di più). Già alle 10 c’erano circa 40°! Siamo arrivati al Centro verso le ore 13 dove erano già in fila per il pranzo almeno 500 ragazze e ragazzi, ordinati e pazienti, nella maggioranza eritrei, tutti provenienti dagli sbarchi di quei famigerati barconi che vediamo al telegiornale. I gradi erano almeno 42° a quell’ora. Nell’arco di una decina di minuti, i ragazzi, senza nemmeno bisogno di chiederlo, si sono messi in fila ordinata ed hanno scaricato, molto ordinatamente, il ducato strapieno, portando tutto il materiale nel magazzino. Non un solo yogurt o una bibita è stata presa, tutto perfettamente riposto al posto giusto. Poi, sono tutti rientrati nella fila di attesa del pranzo. Anche a me è stato servito un piatto che ho condiviso con molta gioia con loro. Il Centro di accoglienza non punta alla assistenza soltanto, ma soprattutto al coinvolgimento ed alla integrazione dei rifugiati stessi. Questo garantisce il rispetto della dignità di ciascuna e ciascuno di coloro che vengono accolti. Molti poi, appena possono, raggiungono parenti ed amici in altri Paesi Europei. La fila dei cittadini romani che portano aiuti di ogni genere è costante e anche commovente. Arrivano tali e tanti aiuti che, spesso, portiamo scatoloni di roba ad altri centri di assistenza. Mentre ero lì a stringere mani, a fare delle conoscenze, è arrivata la prima bimba nata da una ragazza rifugiata accolta nel Centro. È arrivata dall’ospedale all’età di 20 giorni. Medici, infermieri, volontari, tutti intorno a farle un sorriso, volendo almeno vederla. Un segno di come la vita va avanti, sempre. Sono tornato a casa stanco, sudato come non mai … Ma nel cuore e nell’anima una gioia molto speciale, una serenità impagabile, la vera ricompensa per un piccolo gesto in favore di quelle bellissime creature che in questo momento vengono chiamati “rifugiati”… A fine mese siamo già d’accordo di fare un altro carico. Inoltre, attraverso un amico la cui famiglia gestisce cinque supermercati, organizziamo anche una raccolta periodica di quei prodotti che scadrebbero a breve e che, invece, portati al Centro possono essere consumati in un paio di giorni. Ringrazio i rifugiati eritrei ed i volontari del Campo Baobab per avermi dato l’opportunità di vivere un momento veramente bello, prezioso, che, sono certo, si ripeterà nei prossimi giorni e in futuro. Mi sento un privilegiato e lo sono veramente!» (S.D. Italia) (altro…)
Ago 2, 2015 | Chiara Lubich, Chiesa, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Senza categoria
In vista del Convegno Nazionale della Chiesa in Italia (Firenze, 9-13 novembre 2015), la Rivista «gen’s» del Gruppo editoriale Città Nuova dedica l’ultimo numero a questo evento. Articoli e testimonianze mettono a fuoco nodi tematici, ma anche esempi di un’azione in sinergia per servire la persona e rinnovare la società. Sono molteplici gli approcci con cui la rivista si accosta alla sfida espressa dal motto dell’evento di Firenze «In Gesù Cristo il nuovo umanesimo». Un umanesimo che – secondo la Traccia preparatoria – non dovrà essere un progetto astratto, ma “in ascolto”, “concreto”, “plurale e integrale”, oltre che ancorato all’interiorità e alla trascendenza. E perciò da ricavare dal vissuto, con l’apporto di tutti, in un lavoro “collegiale” che mira – così la Presentazione della Traccia – a un “coinvolgimento diffuso”. Se l’Editoriale a firma dell’esperto di catechesi e di dottrina sociale Enrique Cambón esplora una delle chiavi di lettura del documento di lavoro – «la persona vive sempre in relazione» –, il docente di filosofia Claudio Guerrieri, membro del Comitato preparatorio, rilegge la “Traccia” e il cammino verso il Convegno dalla prospettiva di una “Chiesa in uscita” lanciata da Papa Francesco nella Evangelii gaudium. Vengono riportate poi riflessioni di fondo che risalgono agli incontri preparatori nel mese di maggio a Perugia e a Roma. Il teologo Piero Coda, in un’intervista, si sofferma sulla domanda di scottante attualità del rapporto fra il Dio Unico e la Pace, mentre l’economista Luigino Bruni riflette su “La forza del dono vulnerabile” e il coraggio di rischiare come presupposti di un rinnovamento. Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, osserva che il cammino verso Firenze richiede una conversione e scelte forti e in questa luce rivisita le cinque “vie” evidenziate dalla Traccia preparatoria: uscire, annunciare, abitare, educare, trasfigurare. Patrizia Bertoncello, membro del direttivo della Consulta Nazionale per le Aggregazioni Laicali (CNAL), ha intervistato vari leader di aggregazioni sull’importanza del Convegno di Firenze e sul modo in cui si preparano a questo evento le realtà che essi rappresentano. Rispondono Mario Landi del Rinnovamento nello Spirito, Matteo Trufelli dell’Azione Cattolica, Roberto Fontolan di Comunione e Liberazione e Paola Dal Toso dell’Agesci. Due testimonianze, una raccolta al Nord e l’altra al Sud del Paese, portano esempi di feconde sinergie per mettere in moto un reale cambiamento: l’originale “Lettera alla Città” con cui le sette parrocchie del decanato di Cinisello Balsamo si rivolgono annualmente alla cittadinanza e alle istituzioni, e il “Festival dei diritti dei ragazzi” a Nola che a ritmo annuale vede convergere una ventina di scuole e altrettante realtà aggregative per una settimana di iniziative per riflettere sulla situazione delle nuove generazioni e riconvertire il territorio in comunità educante. Una raccolta di testimonianze e riflessioni, dunque, che guarda a questo momento di bilancio e di progettazione della Chiesa in Italia a metà decennio, ma è pervasa anche da un respiro universale. In questo senso, una terza esperienza presenta l’iniziativa Living Peace che, partita da un liceo del Cairo, ha raggiunto 103 Paesi del mondo, con il coinvolgimento di oltre 50 mila bambini, ragazzi ed adulti, portando a cambiamenti positivi nei diversi ambienti. Prospettiva universale che, del resto, si avverte sin dalle prime pagine del numero, con il testo di Chiara Lubich «Ho un sogno», quasi un manifesto per il nuovo millennio che l’autrice aveva scritto alla vigilia del 2000. Per accedere agli articoli: http://www.cittanuova.it/FILE/PDF_NUMERO_ALTRI/GENS_3_2015NUMERO.pdf Per l’acquisto di «gen’s» (5 euro cad.) e abbonamenti: abbonamenti@cittanuova.it