La Presidente e il Copresidente del Movimento dei Focolari hanno trascorso un mese in Brasile per incontrare le comunitร locali e vivere il Genfest, evento mondiale promosso dai giovani del Movimento. Cura, solidarietร orizzontale, crederci: queste le tre parole che riassumono lโintensa esperienza vissuta a luglio 2024.
Il Centro Mariapoli โLa Sorgenteโ si trova ad Ain Aar, in un luogo di montagna, a 20 chilometri a Nord di Beirut. Come fu nel 2006, lโanno del conflitto militare durato 34 giorni tra Israele e Hezbollah, anche in questi giorni le persone in fuga dalle bombe che stanno devastando il Sud del Paese, arrivano qui, in questa regione a maggioranza cristiana, e chiedono ospitalitร . โEโ normale bussare alla porta del Centro Mariapoli e trovare le porte spalancateโ, racconta R. della comunitร libanese dei Focolari. โPotevamo non accoglierli? Cosa ne sarebbe stato dellโideale di fratellanza del quale ci nutriamo e che dovrebbe essere la nostra caratteristica?โ. Unโesperienza simile era stata vissuta nel 2006. Anche allora, il Libano fu attraversato da grandi spostamenti di famiglie e anche allora, il Focolare aveva accolto nel suo Centro Mariapoli, piรน di un centinaio di amici, famiglie con marito e moglie, nonni, giovani e bambini. โCi siamo conosciuti cosรฌ, e tra noi รจ nato un rapporto da fratelli che ci faceva condividere gioie e dolori, speranze e difficoltร , bisogni e preghiera. In un rapporto semplice e schietto, tessuto nella quotidianitร รจ nata e cresciuta una vera esperienza di fratellanza, senza filtri o pregiudiziโ.
Nessuno si aspettava che la situazione precipitasse cosรฌ, da un momento allโaltro. โI libanesi si stavano preparando al rientro a scuola con uno sguardo di speranza verso questo nuovo annoโ, racconta R. โEppure una burrasca inaspettata si รจ scatenata, implacabile, minacciosa, micidialeโ, con โconseguenze terribili su una popolazione in sete di pace, di giustizia, di strade di dialogoโ. In pochi giorni, anzi ore, azioni belliche hanno colpito quartieri popolari e il popolo รจ sprofondato in โun vero incuboโ. LโUnicef fa sapere che secondo il Ministero della Salute Pubblica, al 25 settembre, quasi 600 persone sono state uccise in Libano, tra cui piรน di 50 bambini e 94 donne, e circa 1.700 altre sono rimaste ferite dal 23 settembre. Gli sfollamenti di massa continuano, raggiungendo circa 201.000 sfollati interni (IDP), secondo i dati dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim).
Da domenica anche il Centro Mariapoli โLa Sorgenteโ si รจ gremito di ospiti โarrivati con le loro paure, il trauma vissuto nei loro villaggi o quartieri presi di miraโ. Hanno percorso in macchina 120 chilometri, impiegando dalle 5 alle 8 ore. Le strade sono affollate di auto in fuga dal Sud. Lasciano i villaggi prima di raggiungere le grandi cittร di Tiro e Sidone. Attorno a loro, vedono la distruzione dei recenti bombardamenti. Attualmente sono 128 le persone ospiti al Centro Mariapoli di Ain Aar. Alcuni provengono dal Sud, altri dalle periferie popolari di Beirut colpite dagli ultimi attentati. Non รจ facile: โLa loro presenza solleva interrogativi nella comunitร cristiana della regioneโ, raccontano i focolarini. โCi si chiede: tra loro ci sono membri di Hezbollah che potrebbero minacciare la pace nella regione? Ma il senso di solidarietร รจ piรน forte del sospettoโ. R. aggiunge: โDove potevano chiedere asilo anche questa volta? Dove potevano andare, sapendo di essere accolti senza riserve?โ. Per la comunitร dei focolari, inizia una nuova avventura. Lโaccoglienza viene fatta in coordinamento con le autoritร locali, religiosi e civili.
Scatta โ come dโaltronde in queste ore in tutto il Paese โ una โgaraโ di solidarietร . Dal parroco, ai fedeli della parrocchia, ai volontari. Cโรจ chi si prende cura dei ragazzi organizzando per loro attivitร e partite di calcio. Chi si occupa degli aiuti necessari per lโaccoglienza. โLe persone arrivano scioccate, preoccupate per il loro futuro, con negli occhi lo spettacolo apocalittico delle case distrutte, dei campi bruciati, ma anche di notizie di conoscenti, parenti, vicini, amici o allievi che sono stati uccisi negli attacchi e non rivedranno mai piรน. Insieme ci stringiamo calandoci a vivere nellโattimo presente, con la fede che ci ha permesso durante secoli di attraversare le avversitร โ.
Il Centro โLa Sorgenteโ punta ad essere, insieme a tanti luoghi disseminati nel Paese, vere โoasi di paceโ. โLa speranza, lโaugurio piรน profondo รจ che presto si possa tornare a casa. Tanto sangue versato deve far fiorire il deserto dei cuori. Speriamo che questo calvario che stiamo vivendo, apra una breccia nella coscienza dei potenti e di tutti sullโevidenza che la guerra รจ una sconfitta per tutti, come ripete Papa Francesco. Ma soprattutto crediamo e speriamo che da questo crogiolo di dolore possa emergere dal Libano un messaggio di fratellanza possibile per lโintera Regioneโ.
Maria Chiara Biagioni Fonte: AgenSir Foto: Focolari Libano
Sono arrivati in moto, a due a due, perchรฉ questo รจ il mezzo piรน comune per raggiungere la localitร di Manono, nella provincia del Katanga, nel sud-est della Repubblica Democratica del Congo. Erano 92 i sacerdoti che si sono dati appuntamento in questa cittร provenienti da 8 diocesi della provincia ecclesiastica di Lubumbashi per uno dei periodici ritiri organizzati dal Movimento dei Focolari. Lโinvito a farlo lรฌ era stato fatto dal Vescovo di Manono, Mons. Vincent de Paul Kwanga Njubu, colpito della testimonianza dei suoi sacerdoti che in passato avevano partecipato a questo genere di ritiri a Lubumbashi.
Anche il Vescovo di Kongolo, Mons. Oscar Ngoy wa Mpanga, una diocesi a 300 Km da Manono, colpito dallo stesso fatto โ giovani sacerdoti che avevano partecipato a ritiri simili organizzati per seminaristi – ha chiesto a tutti i sacerdoti della sua diocesi di unirsi a questo ritiro. Sono arrivati in 43. La stampa locale ha definito il ritiro โindimenticabileโ. A conclusione, il Vescovo ha voluto offrire a tutti un pranzo che poi i partecipanti hanno condiviso con lโospedale della cittร , con grande gioia dei malati.
I membri della comunitร dei Focolari di Lubumbashi hanno pensato a tutta la parte organizzativa (trasportando anche le pentole per cucinare) ed il programma era affidato ad alcuni membri del Centro internazionale del Movimento.
La cittร di Manono si trova a 800 km da Lubumbashi, รจ la terza cittร del Congo e rappresenta una risorsa mineraria di importanza globale per la presenza di litio e di altri minerali. Purtroppo perรฒ la popolazione non beneficia di queste risorse. Intere famiglie trascorrono le giornate nella ricerca di minerali, i bambini lasciano la scuola per dedicarsi a questo lavoro. Cโรจ un grande sfruttamento e i materiali vengono comprati a bassissimo prezzo. Cโรจ persino un villaggio nel quale stanno cadendo le case, perchรฉ si cercano minerali anche sotto di esse. La situazione nella regione รจ critica: devastata nel passato da un conflitto che ha distrutto infrastrutture civili e religiose, ha strutture sanitarie e scuole in rovina, con un tasso di frequenza scolastica inferiore al 30%. La malnutrizione e l’insicurezza alimentare colpiscono gravemente i bambini, con un 15% di loro affetti da malnutrizione. Il Vescovo di Manono ha voluto questo ritiro proprio in questo luogo: รจ la prima volta che anche sacerdoti di altre diocesi vi arrivano. Anche per questo, la presenza di un cosรฌ grande numero di presuli รจ stata salutata in unโaria di festa. Durante la Messa domenicale il parroco della cattedrale ha chiesto a tutti i parrocchiani di portare acqua, che qui รจ un bene raro e prezioso, ai partecipanti al ritiro come segno di amore e di accoglienza. Poi sono iniziati i giorni di incontro vero e proprio: temi spirituali, meditazioni sui consigli evangelici e approfondimenti sulla sinodalitร . Divisi in piccoli gruppi, molti sono stati i momenti di comunione di vita, di scambio di testimonianze, di conoscenza, di condivisione, di fratellanza.
La spiritualitร di comunione, la scoperta di Dio Amore, un nuovo stile di pastorale โsinodaleโ che โlibera da schemi preconfezionati e ci apre allโamore reciprocoโ come qualcuno diceva, sono stati tra i punti che piรน hanno colpito tutti.
Tornando a Lubumbashi, alcuni membri dei Focolari hanno potuto salutare alcuni Vescovi delle varie diocesi, presenti lรฌ per un incontro della Conferenza Episcopale, i quali hanno ringraziato calorosamente per il contributo che questi ritiri danno alla vita delle loro diocesi. In particolare il Vescovo di Manono ha ringraziato per โlโapporto dato alla vita spirituale dei sacerdoti e dei laici, e ad una comunione tra preti che trabocca sulla vita dei laici e permette di vivere lโamore reciproco e di mettere in pratica la parola di Dioโ. LโArcivescovo di Lubumbashi, Mons. Fulgence Muteba Mugalu, appena nominato Presidente della Conferenza Episcopale, ha ringraziato anche lui calorosamente per questi ritiri che si fanno da diversi anni auspicando che si continui questa formazione che porta tanti frutti.
Dopo il ritiro, alcuni dei membri del Centro internazionale si sono recati a Goma, nel Nord-est del Congo, dove i focolarini hanno organizzato due scuole di formazione a cui hanno partecipato 12 giovani seminaristi e 12 sacerdoti, รจ stato presente per una celebrazione liturgica anche il Vescovo di Goma, Mons. Willy Ngumbi Ngengele. Diversi degli invitati non hanno potuto partecipare, per lโintensificarsi degli scontri vicino alla cittร . In Congo ci sono 7 milioni di rifugiati, tra cui 1,7 milioni nella provincia di Kivu nord dove si trova Goma. Nellโincontro si รจ approfondita la conoscenza della spiritualitร dellโunitร e della sinodalitร . Nel programma, la visita ad una parrocchia circondata da migliaia di rifugiati dove il parroco dร una testimonianza di Vangelo vissuto molto forte. Anche la visita al โCentre Pรจre Quintardโ, tenuto dal Movimento e situato in mezzo a 2 grandi campi di rifugiati, dove si fa un servizio di promozione, educazione e sviluppo sociale, รจ stata una forte testimonianza per tutti i presenti. Diversi lo hanno visto come un faro di speranza ed hanno chiesto che simili attivitร venissero fatte anche nelle loro parrocchie.
โIl carisma dellโunitร di Chiara Lubich รจ una di queste grazie per il nostro tempo, che sperimenta un cambiamento di portata epocale e invoca una riforma spiritualeโ.[1]
Sulla pagina web della โMariapoli Ginettaโ, la piรน sviluppata delle tre cittadelle dei Focolari in Brasile, il racconto della sua storia inizia con questa frase di Papa Francesco che evidenzia molto bene ciรฒ che ha caratterizzato gli ultimi anni di questo luogo: un cammino verso un cambiamento organizzativo per testimoniare meglio la fraternitร vissuta nel quotidiano e per rispondere alle necessitร e alle domande delle persone che visitano la cittadella e dellโambiente in cui รจ inserita.
Tutto ciรฒ si รจ concretizzato con lโavvio di un processo di attualizzazione e di una gestione piรน partecipata e meno centralizzata delle diverse realtร che la compongono. Oggi ognuna ha un suo consiglio o comitato di gestione, composto da persone della Mariapoli e da professionisti del settore e che lavorano in sinergia anche con il consiglio della cittadella. โCorresponsabilitร โ รจ una parola chiave della Mariapoli Ginetta, assieme a uno sguardo verso il futuro e alla ricerca continua per attualizzare la mission della cittadella: โaccogliere, formare, testimoniare e irradiareโ.
Nel 2022 la cittadella ha festeggiato 50 anni di vita e da quel primo gruppo di focolarine in una casupola senza luce, ne gas, oggi conta un totale di 454 abitanti che vivono sul suo terreno e nei dintorni.
Negli anni sono passate decine di migliaia di persone: moltissimi giovani che hanno trascorso un periodo o alcuni anni per imparare a vivere la fraternitร nel quotidiano, o per intraprendere la strada di consacrazione a Dio nel Movimento dei Focolari, poi famiglie, sacerdoti, religiosi e visitatori occasionali.
La Mariapoli Ginetta รจ parte della municipalitร di Vargem Grande Paulista che dista appena unโora dalla trafficatissima megalopoli di San Paolo e il cambio di scena quando si arriva รจ totale: molto verde, case, nessun grattacielo, parchi e aree gioco per i bambini; la vivibilitร di un piccolo centro, rispetto ad una metropoli รจ il valore aggiunto di questo luogo. โCi siamo trasferiti 6 anni fa da San Paoloโ โ racconta una giovanissima coppia con tre bambini. Sono una delle quattordici famiglie che negli ultimi anni si sono spostate da diverse cittร per crescere i propri figli โin un luogo in cui imparano a trattare gli altri con amore, dove cโรจ spazio per vivere una vita a misura dโuomoโ. Questo, insieme alla scuola dei giovani che sta per iniziare la sua ottava edizione, sono segni di una rinnovata vitalitร sociale della cittadella.
Corresponsabilitร e gestione partecipata
โOggi nella cittadella ci sono molti degli elementi che compongono una convivenza urbanaโ โ spiegano Iris Perguer e Ronaldo Marques corresponsabili della Mariapoli Ginetta. โCi sono abitazioni, un centro cittร rappresentato dalla struttura del Centro Mariapoli e dalla chiesa di Gesรน Eucaristia, lโEditrice Cidade Nova, un centro audiovisivi, ambulatori medici, atelier vari, la rinomata panetteria e caffetteria โEspiga Douradaโ, i progetti sociali al servizio della popolazione piรน svantaggiata, il โPolo Spartacoโ, unโarea commerciale e produttiva dove le aziende operano secondo i principi di Economia di Comunione, la sezione brasiliana dellโIstituto Universitario โSophia ALCโ (America Latina e Caraibi)โ.
โQuesta nuova modalitร di gestione partecipata che state attuando โ ha commentato Margaret Karram โ รจ unโopportunitร straordinaria di apertura della cittadella ad altri che vogliono contribuire a costruirla, a formarsi e fare unโesperienza di unitร . Devo dirvi che dopo aver partecipato al Genfest mi รจ nata in cuore una grande speranza; ho avuto la forte impressione che in questi giorni Dio abbia bussato nuovamente alla porta del Brasile e chiede di rispondere e sostenere quanto รจ nato nei giovani. Anche questa cittadella, insieme alla Mariapoli Gloria e alla Mariapoli Santa Maria, ha ora una nuova possibilitร e responsabilitร di capire come rispondere; di offrire una testimonianza di vita evangelica vissuta in una comunitร socialeโ.
La seconda generazione del Polo Spartaco
Mariza Preto racconta che anche il Polo imprenditoriale ha intrapreso un coraggioso cammino di sviluppo e apertura.
โNel 2016 un debito accumulato negli anni a causa di mancati pagamenti indicava chiaramente che la sostenibilitร economica del Polo era a rischio. Gli imprenditori erano demotivati, preoccupati perchรฉ allโorizzonte non si vedeva nessuno interessato ad iniziare una nuova attivitร al Polo. Sono stati anni difficili, in cui si sono tentate molte strade, compresa quella di costruire relazioni con gli imprenditori della regione che ha portato alla nascita di eventi comuni e momenti di confronto e incontro. Ma la svolta รจ avvenuta nel 2019 quando durante una fiera espositiva che abbiamo organizzato al Polo, la maggior parte degli espositori erano esterni alla nostra realtร . In quel periodo โEspriโ, la societร di gestione del polo aveva molti capannoni vacanti e una crescente fragilitร finanziaria. ร stato allora che il consiglio del Polo ha deliberato di ammettere imprese e imprenditori che non conoscevano lโEconomia di Comunione ma che volevano agire secondo i suoi principi. Cosรฌ che รจ avvenuta la โrinascitaโ del Polo: ogni azienda che desidera oggi entrare al Polo si sottopone ad un processo di conoscenza della vita aziendale che qui viviamo e aderisce alle linee di gestione di unโimpresa di Economia di Comunioneโ.
A 30 anni dalla sua fondazione, oggi il Polo Spartaco si compone di 9 edifici, vi hanno sede 10 aziende per un totale di 90 dipendenti.
โQui lโeconomia di comunione รจ viva โ ha detto Jรฉsus Morรกn. Oltre allโaspetto carismatico, qui si vede quello produttivo che funziona ed รจ in atto il ricambio generazionale degli imprenditori. Tutto questo ci dice che siamo entrati in una nuova fase in cui la profezia di Chiara Lubich รจ viva. Ringraziamo tutti i pionieri, quelli che hanno iniziato e ci hanno creduto e hanno permesso che arrivassimo fino quiโ.
SMFocolari
ร attraverso la SMF, โSociedade Movimento dos Focolariโ che la cittadella si impegna in diverse opere sociali sul territorio. La SMF promuove il rafforzamento della comunitร e l’accesso ai diritti e alle garanzie di protezione, soprattutto per i bambini, i giovani e le donne in situazioni di vulnerabilitร sociale. Le tre Opere Sociali in cui lavorano gli abitanti della Mariapoli Ginetta operano nel campo della prevenzione per giovani in condizione di vulnerabilitร , realizzano percorsi di accompagnamento per le loro famiglie e accolgono persone senza fissa dimora. Questa รจ una goccia nel mare della necessitร di dignitร , lavoro e giustizia di tanta gente e come ha spiegato Sรฉrgio Previdi, vicepresidente di SMF โEโ solo un tassello del progetto culturale basato sulla fraternitร che vogliamo sviluppare sul territorio e nella nostra cittร โ.
Stefania Tanesini
[1] Messaggio del Santo Padre Francesco per lโapertura del convegno internazionale โUn carisma al servizio della Chiesa e dellโumanitร โ in occasione del centenario della nascita della serva di Dio Chiara Lubich
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Tutta lโesperienza del Genfest โ dalla โFase 1โ fino alla โFase 3โ โ รจ la testimonianza tangibile che voi giovani credete e anzi, state giร lavorando, per costruire un mondo unito. Questi sono stati per tutti noi giorni di grazie straordinarie, abbiamo messo in pratica la โcuraโ in vari modi: nella Fase 1, attraverso il servizio ai poveri, agli emarginati, a chi piรน soffre e lo abbiamo fatto vivendo la reciprocitร , quella comunione tipica del carisma del Movimento dei Focolari; nella Fase 2, nella condivisione di vita, esperienze, ricchezze culturali; e poi, nella Fase 3, abbiamo sperimentato la straordinaria generativitร delle communities, che sono anche uno spazio intergenerazionale di formazione e progetti.
Qualcuno mi ha raccontato della creativitร che ogni “community” ha sviluppato e degli interessanti workshops di cui avete appena raccontato.
โDal Genfest mi porto a casa la mia community โ ha detto uno di voi โ รจ qualcosa di concreto che continua. Una possibilitร per vivere l’esperienza del Genfest nel quotidianoโ.
Vi siete sentiti protagonisti nella costruzione di queste “community” e volete continuare a โgenerareโ idee e progetti. Mi ha dato gioia sapere che qualcuno di voi ha detto di aver riscoperto il senso della sua professione e che ora vuole viverla allโinsegna del mondo unito.
Abbiamo questi giorni camminato insieme, con uno stile che papa Francesco definirebbe โsinodaleโ e non solo tra voi giovani, ma anche con gli adulti; con persone di altri movimenti e comunitร ; con persone di diverse Chiese e religioni e persone che non si riconoscono in un credo religioso. Questa rete ha arricchito moltissimo il Genfest!
ร stata molto bella anche la presenza fra noi di alcuni vescovi che hanno vissuto il Genfest in mezzo a noi.
Ora il Genfest non finisce! Ma continua proprio nelle โUnited World Communitiesโ dove resteremo connessi sia globalmente che localmente.
Sono sicura che quando arriverete nei vostri Paesi e nelle vostre cittร capirete in che, in cosa vorrete impegnarvi, in base ai vostri interessi e ai vostri studi o le vostre professioni: in economia, in dialogo interculturale, nella pace, nella salute, nella politica eccโฆ
In questi giorni avete fatto lโesperienza di vivere โcommunityโ in โunityโ, in unitร ; una realtร che continuerร : sarร questa la vostra palestra in cui imparerete e vi allenerete a vivere la fraternitร .
Quando io avevo la vostra etร mi ha colpito moltissimo un invito che Chiara ha fatto a tutti noi, e lei diceva cosรฌ:
โSe saremo uno, molti saranno uno e il mondo potrร un giorno vivere lโunitร . E allora? Costituire dappertutto cellule di unitร โ (1) โ forse Chiara se fosse viva oggi avrebbe forse chiamato queste cellule di unitร โUnited world communitiesโ โ Lei ci invitava a concentrare in questo tutti i nostri sforzi.
Per questo vorrei chiedervi ora una cosa importante: per favore, per favore non perdete questa occasione, questa occasione unica che abbiamo vissuto qua: Dio ha bussato al cuore di ciascuno di noi e adesso chiama tutti ad essere protagonisti e portatori di unitร nei diversi ambiti in cui vi siete impegnati.
Ieri qualcuno mi ha fermato mentre stavo uscendo e mi ha detto: devo dirti una cosa. Una di voi che รจ qui in sala e mi ha detto: devo dirti una cosa importante, per favore voglio dirti una cosa importante. Ha detto che era la prima volta che partecipava ad un Genfest e che lei non conosceva il Movimento dei Focolari e mi ha detto: io voglio dire a te, dovete fare di piรน perchรฉ questo movimento non รจ conosciuto tanto, bisogna fare di piรน ma non come avete fatto finora. Dovete fare di piรน perchรฉ questo Movimento, questa idea della fraternitร deve essere conosciuta da molti piรน giovani. Allora io ho chiesto a lei se lei ci poteva aiutare e lei si รจ impegnata. Ma adesso spero che tutti noi ci impegniamo a fare questo.
Certo, come avete anche sentito prima, non sarร tutto facile e non possiamo davvero illuderci che le difficoltร non arrivanoโฆ ma in questo Genfest voi stessi avete annunciato: โun Dio diverso, abbandonato sulla croceโ voi avete detto โabbandonato sulla croce tutto divino e tutto umano, che fa domande senza risposteโ รจ per questo che รจ un Dio vicino a tutti noi. Sarร abbracciando ogni dolore, nostro o degli altri, che troveremo la forza di continuare in questo cammino.
Allora andiamo avanti insieme con una nuova speranza, convinti piรน che mai che ormai una strada รจ stata tracciata.
E come uno scrittore cinese Yutang Lin, dice una cosa molto bella: โLa speranza รจ come una strada nei campi: non cโรจ stata mai una strada, ma quando molte persone vi camminano, la strada prende formaโ. Io penso che questa strada in questo Genfest ha preso forma. Allora camminiamo e ci sarร questa strada difronte a noi.
Allora saluto tutti, auguro buona continuazione a chi farร il post-Genfest e buon viaggio a chi torna a casa!
Ciao a tutti!
Margaret Karram
(1) Chiara Lubich, Conversazioni in collegamento telefonico, Cittร Nuova, 2019, p. 64.