Focolare Terra Santa
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“Sacerdoti oggi” – A chiusura dell’Anno Sacerdotale – 9 giugno 2010
Invito
Comunicato Stampa n°1
Comunicato Stampa n°2 – finale
Programma
www.sacerdotioggi.org
Rassegna stampa: Osservatore Romano – 10.06.2010
Il sacerdote “uomo del dialogo” – 6-8 novembre 2009 – Simposio teologico internazionale promosso dall’Istituto Universitario “Sophia” e dal Movimento Sacerdotale del Movimento dei Focolari Comunicato stampa finale
Pensiero del giorno
Dio ci ha amati fino a farsi uno di noi. Che Egli dilati il nostro cuore sulla misura del Suo per renderci capaci di portare nel mondo una nuova irruzione di amore e di pace. Questa la mia preghiera ed il mio augurio a ciascuno per le prossime feste di Natale. Maria Voce (Emmaus) (altro…)
Igino Giordani nasce a Tivoli, nel 1894, da una famiglia di umili origini, profondamente cattolica, che non può assicurargli degli studi regolari, e lo avvia al lavoro manuale. Ma il piccolo Igino si fa notare per intelligenza, e il ricco uomo per cui lavora, commosso dal suo acume, gli paga gli studi in Seminario, dove Igino non studierà per diventare sacerdote ma per essere uno dei più brillanti diplomati di quel tempo. Al completamento delle scuole, scoppia la Prima Guerra Mondiale, e Igino la trascorre in trincea. Non spara neanche un colpo contro il nemico, perché il cristianesimo vieta di uccidere, e per questa sua scelta coraggiosa rimane gravemente ferito. Fra gli ospedali militari, si laurea in Lettere e Filosofia. Si sposa nel 1920, con la moglie Mya ha 4 figli, e comincia a lavorare per il neonato partito politico cristiano italiano, fondato da Luigi Sturzo. Il regime fascista distrugge le libertà e i diritti, e anche Igino è perseguitato. In questo periodo, sono famosi alcuni suoi scritti di denuncia delle violenze fasciste. Dopo un soggiorno negli Usa, rientra in Italia e diventa direttore di un ramo della Biblioteca Vaticana. Da lì, dirige anche la rivista Fides, assai diffusa negli ambienti cattolici di tutto il mondo. È fra coloro che preparano la rinascita del partito cattolico dopo il fascismo, la Democrazia Cristiana, e viene eletto in Parlamento nelle prime elezioni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Il 1948 è l’anno decisivo per la sua vita: ha 54 anni, è un uomo affermato in campo politico e culturale, e incontra Chiara Lubich, una signorina di 28 anni in cui lui riconosce una ispirazione spirituale straordinaria. Aderisce pienamente al Movimento dei Focolari e al fianco di Chiara ricopre un ruolo importante per la costruzione del Movimento e l’approfondimento spirituale della dottrina, al punto da essere più volte designato da Chiara come confondatore. In particolare, il rapporto d’unità spirituale con la fondatrice è all’origine di quell’intenso periodo mistico di Chiara noto come “Paradiso ‘49”. Decisiva è poi la visibilità del suo profilo umano che agli occhi di Chiara si traduce nella conferma che l’ideale di unità è fatto per tutti, è un dono per l’umanità intera. In particolare, Igino è il primo focolarino sposato del Movimento dei Focolari. Intanto, per alcune sue scelte politiche coraggiose (il pacifismo e l’unità nonostante le differenze ideologiche, innanzitutto), avanzate in Parlamento, viene considerato un democristiano troppo fuori dagli schemi, e per questo non verrà rieletto. È il momento per dedicarsi di più al Movimento dei Focolari, per intervenire nel dibattito nella Chiesa avanzando tesi che saranno recepite nel Concilio Vaticano II (soprattutto attorno alla missione dei laici). Diventa direttore della neonata rivista Città Nuova (1959), dal 1961 venne posto alla guida del Centro Uno, organismo del Movimento dei Focolari che si occupa dell’ecumenismo. Nel 1965 fu nominato presidente dell’istituto internazionale Mystici corporis a Loppiano. Dopo la morte della moglie e col consenso dei figli, visse gli ultimi sette anni della sua vita in un “focolare”. Lascia questa terra il 18 aprile 1980. Attualmente, è in corso la sua causa di canonizzazione. Introduzione alla bibliografia Igino Giordani è un intellettuale difficilmente etichettabile: non potremmo dirlo pensatore politico, o giornalista, o studioso di letteratura cristiana antica, o agiografo, o storico, con l’ambizione di essere riusciti a spiegare sufficientemente i suoi talenti. Era animato da grandi passioni e spronato alla vita pubblica da una molteplicità di interessi. È stato detto che «scrivere per lui è vivere», per cui una lettura della figura di Giordani può (quasi) agevolmente passare per l’analisi dei suoi scritti. Si possono contare circa un centinaio di volumi firmati, e più di 4000 articoli di giornale. Per informazioni: Centro Igino Giordani, email (altro…)
“Di fronte alle tante sfide dell’umanità, ognuno è chiamato a mettere a frutto la propria spiritualità per nutrire i sogni di pace del nostro tempo”. Sono queste la battute finali del Segretario Generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese di Ginevra, il rev. Olav Fykse Tveit, a conclusione della visita dal marcato timbro famigliare, al Centro internazionale del Movimento dei Focolari a Rocca di Papa. Poco prima, il dott. Olav Fykse Tveit, dopo una presentazione a più voci del Movimento, ne aveva rilevato “l’impegno del cuore”, “la cura accentuata per le singole persone”, “il forte collegamento tra l’impegno personale e globale”. “Questo – aveva aggiunto – è proprio il fulcro del movimento ecumenico”. Facendo riferimento al Consiglio ecumenico delle Chiese, aveva fatto cenno al cammino di fraternità in cui le 349 Chiese di 110 Paesi sono impegnate “alla continua ricerca di nuove vie di collaborare insieme”. Il Segretario generale era accompagnato da una delegazione di direttori dei vari dipartimenti del Consiglio ecumenico delle Chiese, accolta dalla presidente dei Focolari Maria Voce, dal co-presidente Giancarlo Faletti, dai responsabili del “Centro Uno” la segreteria per il dialogo ecumenico e da alcuni membri del Consiglio Generale. Nell’indirizzo di saluto, Maria Voce aveva ricordato il rapporto pluridecennale di profonda amicizia che lega il Consiglio ecumenico delle Chiese e il Movimento dei focolari. Ricordando la sua prima visita alla sede di Ginevra nel 2009, Maria Voce ha ribadito l’impegno di portare avanti l’eredità di Chiara Lubich che aveva instaurato i primi contatti sin dal 1967. “Ci sentiamo a fianco del Consiglio ecumenico delle Chiese – ha detto – nel portare avanti gli ideali di unità e di fraternità universale. L’occasione di questo incontro era dovuto alla visita del rev. Olav Fykse Tveit, a Roma in Vaticano, dove, per la prima volta era stato ricevuto in udienza da Benedetto XVI, e aveva incontrato il Card.Koch presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani. Ha avuto altri incontri a Roma con la comunità metodista, con la Chiesa valdese e la Comunità di Sant’Egidio. (altro…)